Renata Polverini: differenze tra le versioni

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Versione delle 17:33, 20 giu 2017

Renata Polverini

Presidente della Regione Lazio
Durata mandato16 aprile 2010 –
12 marzo 2013
PredecessoreEsterino Montino (interim)
SuccessoreNicola Zingaretti

Segretaria generale UGL
Durata mandato4 febbraio 2006 –
29 maggio 2010
PredecessoreStefano Cetica
SuccessoreGiovanni Centrella

Deputato della Repubblica Italiana
LegislaturaXVII
Gruppo
parlamentare
Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente
CoalizioneCoalizione di centro-destra del 2013
CircoscrizioneLazio 1
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoForza Italia (Dal 2013)
In precedenza:
Il Popolo della Libertà (2010-2013)
ProfessioneSindacalista

Renata Polverini (Roma, 14 maggio 1962) è una sindacalista e politica italiana, ex segretaria generale dell'Unione Generale del Lavoro (UGL). Eletta presidente della Regione Lazio per il centro-destra nel 2010,[1] ha presentato le proprie dimissioni il 27 settembre 2012.[2] È membro del Comitato economico e sociale europeo.

Biografia

Figlia di una delegata sindacale della CISNAL, si è dedicata giovanissima all'impegno sindacale nella CISNAL e poi nell'UGL. Diplomata in ragioneria[3], nel 1996 ha acquisito il posto di responsabile delle relazioni internazionali e comunitarie e dal settembre 1998 rappresenta l'UGL nel gruppo II del CESE. Nello stesso anno è entrata nella Segreteria Confederale ed ha assuto la carica di Segretaria generale della Federazione del Terziario.

Dal 1999 al 2005 ha ricoperto l'incarico di Vice Segretaria generale della Confederazione, occupandosi, fra l'altro, delle principali vertenze unitarie degli ultimi anni, dall'Alitalia alla Fiat di Melfi, dalla ThyssenKrupp di Terni al rinnovo del contratto per il pubblico impiego. Per la sua attività sindacale ha ricevuto la stima di Walter Veltroni che la voleva come candidata nel PD.[4][5]

Renata Polverini è stata eletta Segretaria generale dell'UGL nel Congresso del 2-3-4 febbraio 2006, succedendo a Stefano Cetica. Le è succeduto Giovanni Centrella nel maggio 2010 .

Candidatura alla Regione Lazio

Il 16 dicembre 2009 viene ufficializzata la sua candidatura a Presidente della Regione Lazio con Il Popolo della Libertà per le elezioni regionali previste nella primavera del 2010.[6] La Polverini ha promesso, in caso di elezione, di rivoluzionare il sistema della sanità laziale, evitando di chiudere ospedali o di tagliare posti letto,[7][8] e che non vi sarà un assessorato separato per la sanità.[9]

La Polverini è appoggiata anche dall'UDC, dalla Destra, e da una lista civica per Polverini. Per via dell'esclusione delle liste del Popolo delle Libertà dalle elezioni nel Lazio, relativamente alla sola Provincia di Roma, a cui seguono ricorsi all'Ufficio Elettorale, al TAR e al Consiglio di Stato, quest'ultimo il 20 marzo ne sancisce la definitiva esclusione,[10] il PdL decide di invitare i propri elettori a far convergere i voti sulla lista civica di Renata Polverini.[11][12][13]

Renata Polverini ricevuta al Quirinale dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, 26 luglio 2006.

Elezione a presidente della Regione Lazio

Dopo uno spoglio che ha visto fino alle ultime ore un testa a testa con la candidata del centrosinistra Emma Bonino, il 30 marzo Renata Polverini vince la corsa alla presidenza della Regione Lazio con il 51,14% dei consensi contro il 48,32% della Bonino.

Il 25 aprile, in occasione della celebrazione del 65º anniversario della Liberazione, Renata Polverini viene duramente contestata dai partecipanti alla manifestazione organizzata a Roma presso Porta San Paolo. La sua presenza sul palco dell'A.N.P.I. viene infatti letta come una palese provocazione nei confronti dei valori della Resistenza e dell'Antifascismo, in particolar modo per essersi giovata, durante la campagna elettorale, del sostegno di formazioni neofasciste (come Casa Pound e Blocco studentesco) che avevano in programma un corteo per le strade di Roma il successivo 7 maggio e che i fautori della protesta del 25 aprile volevano provare a bloccare, anche attraverso la contestazione in questione. Verso il palco vengono quindi lanciati dalla folla oggetti, slogan ed insulti (tra cui l'appellativo di "fascista!" e "tornatene a Casa Pound!"). Dopo pochi minuti Renata Polverini e il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti (colpito al volto da un agrume) sono costretti ad abbandonare la manifestazione. Per tali fatti vengono identificati e denunciati dalla Digos per "minaccia aggravata in concorso" tre giovani, appartenenti all'area dei centri sociali e dei collettivi universitari antagonisti, già noti alle forze dell'ordine per reati contro l'ordine pubblico e la proprietà. Siffatta contestazione riuscì comunque nel proprio intento e contribuì in ogni caso, oltre a non far parlare la Polverini dal palco, a far salire la tensione politica all'interno della città. La questura si vide quindi costretta a revocare l'autorizzazione del corteo del 7 maggio ai suddetti gruppi d'estrema destra onde evitare maggiori disordini. Dopo cinque anni e mezzo i tre militanti antifascisti denunciati, che rischiavano fino ad un anno di carcere, vennero poi assolti "per non aver commesso il fatto".[14][15][16][17]

Nel 2011 la Polverini riceve il parere positivo della Commissione europea per una ulteriore deroga ai limiti europei per procedere ad interventi di potabilizzazione dell'acqua per riduzione dei livelli di arsenico nei comuni del Lazio.[18]

Il 9 giugno 2011 il Consiglio Regionale del Lazio respinge (con 26 sì e 42 no) una mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni contro la Giunta Polverini. Votano a favore Partito Democratico, Federazione dei Verdi, Lista Bonino-Pannella, Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia e Libertà e Italia dei Valori. Votano contro Popolo della Libertà, Unione di Centro, Lista Polverini, La Destra e Futuro e Libertà per l'Italia. Non partecipa al voto Alleanza per l'Italia.

Le dimissioni

Nel 2012, in seguito a un esposto presentato dal consigliere regionale Francesco Battistoni, un'inchiesta della magistratura riguardante il consigliere regionale Franco Fiorito porta alla luce un sistema di notevoli fondi elargiti ai membri del Consiglio della Regione Lazio, usati spesso per finalità non concernenti l'attività politica del gruppo ma per scopi privati.[19] La Polverini minaccia le proprie dimissioni nel caso non fossero apportati dei tagli drastici e immediati a un tale sistema di elargizioni così copioso e poco trasparente. Alla trasmissione Piazzapulita la Governatrice dichiara: «Mi sono sentita tradita da un sistema all'interno del Consiglio che viene da molte legislature che pensava di farla franca anche in un momento difficile come quello che stiamo vivendo. Quello che accade oggi non inizia oggi. Questo sistema si è costruito negli anni. Bisognava capire prima che non era più il momento».[20] In seguito a una mozione della stessa Polverini il Consiglio regionale decide di dimezzare le proprie Commissioni, riducendo della metà i fondi elargiti ai gruppi regionali e abolendo i gruppi composti da un solo membro. La governatrice annuncia allora, in un primo momento, di rimanere al suo posto.[21]

A causa dello scalpore provocato dallo scandalo, però, i consiglieri dell'opposizione di sinistra e in parte di centro minacciano di rassegnare le loro dimissioni per andare al voto anticipato, mentre l'UDC che sostiene la maggioranza di centrodestra, dopo aver inizialmente difeso la Polverini per bocca del suo leader Pier Ferdinando Casini, si accoda nel prospettare le dimissioni dei propri consiglieri alla Regione. Il 24 settembre 2012 allora, non intendendo proseguire il lavoro della sua giunta con un consiglio dimezzato, la Polverini durante una conferenza stampa annuncia di voler rimettere il mandato di presidente della Regione Lazio, restando in carica per il disbrigo degli affari correnti fino alle prossime elezioni anticipate, dichiarandosi «inorridita da quanto avvenuto».[22][23] Presenta ufficialmente le proprie dimissioni il 27 settembre.[2]

Deputato

Resta in carica per l'ordinaria amministrazione fino al 12 marzo 2013, fin quando non viene proclamato il nuovo presidente della Regione Nicola Zingaretti del Partito Democratico. Alle elezioni politiche italiane del 2013 viene eletta deputato alla Camera nella lista del PdL.

Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia[24][25]. Dal maggio 2013 è vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera [26].

Inchieste giornalistiche

Polemica sul caso delle presunte iscrizioni "gonfiate"

Secondo due inchieste distinte dei quotidiani Libero ed Europa e pubblicate nel gennaio 2010, entrambe partite dalla trasmissione televisiva Report di Raitre, il sindacato da lei guidato avrebbe gonfiato il numero di iscritti in modo tale da avere un maggiore peso negoziale al tavolo con gli altri sindacati e negli organismi ed enti previdenziali[27].

Incalzata da molti giornalisti sulla vicenda, Renata Polverini in un primo tempo ha evitato di rispondere alle accuse[28] [29]. In seguito, il 14 gennaio 2010 ha rilasciato un'intervista[30] al quotidiano Il Riformista, nella quale dichiarava che la sua Ugl non si sarebbe, secondo lei, comportata in modo diverso dagli altri sindacati.

Questa dichiarazione ha suscitato molte proteste da parte d'alcuni membri della Cgil e della Cisl[31]. Il 15 gennaio 2010 i senatori Tiziano Treu, Giorgio Roilo e Lionello Cosentino (tutti membri del Partito Democratico) hanno presentato un'interrogazione parlamentare[32] sul caso delle presunte tessere "gonfiate" dell'Ugl, sottoposta all'attenzione del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, per ricevere spiegazioni sulla vicenda.

Affittopoli

Secondo un'inchiesta dell'Espresso, Renata Polverini abitava in una casa dell'Ater (Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica) sull'Aventino con affitto a prezzi popolari[33]. La Polverini si difende in una nota ufficiale dicendo che nella casa abita, dalla nascita, suo marito e prima di lui la casa era stata affittata a suo nonno, dai primi del '900. Tuttavia, le opposizioni fanno notare che le case Ater non si possono ereditare e che, se le condizioni economiche di una famiglia cambiano, la casa deve essere liberata per fare spazio a chi ne ha più bisogno[34].

Inchiesta sulle campagne di comunicazione

La Corte dei conti ha aperto un'istruttoria sui presunti sperperi di denaro pubblico da parte della Regione Lazio: i magistrati contabili stanno analizzando casi di finanziamenti (per un totale di svariati milioni di euro) effettuati dalla Polverini e dai suoi uomini per le cosiddette "spese di comunicazione" della Regione. In particolare si sta studiando la documentazione di una gara di 184.300 euro per una campagna promozionale sugli sconti sui biglietti di autobus e tram per gli under 30. Tale gara è stata vinta da Francesco Miscioscia, pubblicitario ed ex candidato nella lista Polverini nelle elezioni regionali del 2010[35].

Note

  1. ^ Lazio - Elezioni Regionali 28-29 marzo 2010 - la Repubblica.it
  2. ^ a b Mauro Favale, Polverini, firmate le dimissionidopo aver ridotto a 10 gli assessori, la Repubblica, 27 settembre 2012. URL consultato il 27 settembre 2012.
  3. ^ Polverini, la lunga marcia dall'Ugl alla Regione Lazio - repubblica.it
  4. ^ Renata Polverini, "il leader sindacale più affidabile".
  5. ^ Veltroni voleva a tutti i costi arruolarla nel Pd.
  6. ^ Regionali, l'annuncio del Pdl, su repubblica.it.
  7. ^ POLVERINI VISITA L'OSPEDALE DI LATINA: RIVOLUZIONARE LA SANITÀ.
  8. ^ La Sanità del dopo-Marrazzo, il piano della Polverini in 20 punti.
  9. ^ Polverini «minaccia» i precari: vi assumo.
  10. ^ [1].
  11. ^ Pdl, senza lista, vota civica Polverini, 14 marzo 2010.
  12. ^ Caccia al voto dei big esclusi, Il Sole 24 ore, 10/03/2010.
  13. ^ I SIGNORI DELLE PREFERENZE DEL PDL ADOTTANO LA LISTA POLVERINI, Zerosei news.
  14. ^ In piazza per il 25 aprile Polverini contestata, colpito Zingaretti - Corriere Roma
  15. ^ Celebrato il 25 aprile, Berlusconi sceglie la tv "Scriviamo assieme una nuova pagina di storia" - Repubblica.it
  16. ^ Corteo di Blocco studentesco, arriva lo stop della questura - Repubblica.it
  17. ^ Uova contro Polverini e Zingaretti, il colpevole non c'è - iltempo.it
  18. ^ http://www.iss.it/binary/ampp/cont/Decisione_deroghe_acque_destinate_consumo_umano_C_2011_2011.pdf, "Testo decisione comunità europea da Istituto Superiore di Sanità"
  19. ^ [2]
  20. ^ Polverini, tradita da sistema che c'era da anni, ANSA, articolo del 21 settembre 2012.
  21. ^ Dimezzate commissioni, Polverini resta, ANSA del 21 settembre 2012.
  22. ^ Lazio, Polverini si dimette, in La Repubblica, 24 settembre 2012. URL consultato il 24 settembre 2012.
  23. ^ Polverini si dimette: «Umiliata, dico basta». Casini: «Uno schifo, si torni al voto», in Il Messaggero, 24 settembre 2012. URL consultato il 24 settembre 2012.
  24. ^ Camera dei Deputati: Composizione del gruppo FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
  25. ^ L'addio al Pdl (in frantumi), rinasce Forza Italia
  26. ^ Camera.it
  27. ^ Il potere secondo Polverini - Europa quotidiano
  28. ^ LA POLVERINI A DOMANDA NON RISPONDE: "CI SONO COSE CHE NON POSSO RIVELARE, NELL'INTERESSE DEI LAVORATORI ITALIANI" - Dall'intervista di Barbara Romano a Renata Polverini per "Libero"
  29. ^ Le risposte un po' omertose della Polverini - LegnoStorto.com
  30. ^ Ugl: Polverini, sulle tessere facciamo come gli altri
  31. ^ Iscritti gonfiati, Cgil contro la Polverini: “Insinuazioni gravi” - BlitzQuotidiano.it
  32. ^ Il caso tessere Ugl approda in parlamento - EuropaQuotidiano.it
  33. ^ Polverini, affitto di favore a Roma l'Espresso 16 marzo 2011
  34. ^ La Polverini e la casa dell'Ater Corriere della Sera, 18 marzo 2011
  35. ^ Polverini, sprechi sotto inchiesta

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Presidente della Regione Lazio Successore
Esterino Montino (interim) 30 marzo 2010 - 12 marzo 2013 Nicola Zingaretti
Predecessore Segretario Generale UGL Successore
Stefano Cetica 4 febbraio 2006 - 29 maggio 2010 Giovanni Centrella