DIGOS
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Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali | |
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Descrizione generale | |
Attiva | 1978 – oggi |
Nazione | ![]() |
Servizio | ![]() |
Compiti | Investigazioni Generali e Operazioni Speciali |
Sede | Roma |
Soprannome | DIGOS |
Motto | Primi insidias icere ("Per primi scoprire le insidie") |
Sito internet | http://www.poliziadistato.it/ |
Comandanti | |
Voci di forze di polizia presenti su Wikipedia |
Con la sigla DIGOS (sigla di Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali) si indicano alcuni uffici periferici operativi della Polizia di Stato italiana, dotati di competenze specifiche.
Sono presenti presso ciascuna Questura, a livello centrale incardinati presso la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione (DCPP), del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno.
Storia
Le DIGOS nacquero insieme all'UCIGOS, con la riorganizzazione del Dipartimento centrale di Polizia nel 1978, come uffici periferici presso ogni questura (Divisioni Investigazioni Generali ed Operazioni Speciali), prendendo il posto dei vecchi "Uffici politici" dipendenti dall'Ufficio affari riservati.
Le funzioni affidate furono: raccolta delle informazioni relative alla situazione generale, anche ai fini della tutela dell'ordine pubblico; investigazioni per la prevenzione e la repressione dei reati contro la personalità interna ed internazionale dello Stato e contro l'ordine pubblico, dai reati di terrorismo a quelli di natura politica, in genere.[1]
Competenze
Dipendenti dal 1981 dalla DCPP (Direzione centrale polizia prevenzione), la cui sede è a Roma, con la quale gli uffici delle DIGOS costituiscono la cosiddetta "Polizia di prevenzione". Svolgono attività investigativa e informativa finalizzata a contrastare eventuali attività eversive dell'ordine democratico e attività terroristiche; eseguono direttamente le operazioni eventualmente frutto delle proprie investigazioni.
Si interessa di terrorismo a livello nazionale e internazionale, anche di tipo informatico e telematico. Controlla anche tutte le attività di gruppi estremistici che perseguono scopi di sovvertimento sociale col ricorso alla violenza, e anche al contrasto di illegalità nelle manifestazioni sportive a opera di gruppi di tifosi violenti organizzati (es. i cosiddetti ultras).[2]
Organizzazione
Ogni divisione, all'interno della questura, è composta da una sezione informativa e da una sezione investigativa. In tutte le questure assume importanza dal 2001 anche una apposita "squadra tifoserie".[3]
Nelle sedi distrettuali sede di corte d'appello gli uffici sono organizzati in:
- sezione informativa - attività informativa generale, raccolta elaborazione ed analisi delle informazioni. (monitoraggio organizzazioni sindacali, politiche, religiose, sportive con particolare riferimento alle tifoserie organizzate, movimenti antagonisti e ogni altra organizzazione o movimento presente e radicata sul territorio che possa avere risvolti per l'ordine e la sicurezza pubblica)
- sezione investigativa attività di polizia giudiziaria nelle materie di competenza specifica dell'ufficio: reati commessi durante le manifestazioni sportive, reati elettorali, delitti contro la personalità dello stato e ogni altro reato con risvolti sull'ordine e la sicurezza pubblica non riconducibile alla criminalità comune od organizzata
- sezione antiterrorismo - svolge attività investigativa specifica nei confronti di associazioni o gruppi terroristici sia nazionali che internazionali. Nelle sedi non distrettuali questa sezione è assorbita dalla sezione investigativa.
UIGOS
All'interno dei Commissariati di Polizia, sono presenti gli "Uffici Investigazioni Generali e Operazioni Speciali", abbreviati UIGOS.
Controversie
Nel maggio del 2019[4], l’operato della DIGOS è stato criticato per sospetta repressione della libertà di manifestare il proprio pensiero sancito dall’Articolo 21 della Costituzione italiana[5]. Gli interventi compiuti dalla DIGOS vengono di solito motivati con la necessità di evitare provocazioni e assicurarsi che non si verifichino incidenti. Vengono giustificati da un’interpretazione molto ampia di una legge del 1948[6], che punisce «chiunque con qualsiasi mezzo impedisce o turba una riunione di propaganda elettorale, sia pubblica che privata». La legge fu approvata in un momento molto turbolento della storia politica italiana. Le contestazioni, a volte anche violente, erano la norma durante i comizi. In altre occasioni, gli operatori della DIGOS sono stati contestati per interventi sproporzionati all’effettiva minaccia, anche attraverso l’uso della forza, che avrebbe provocato danni materiali, lesioni fisiche ed ingiustificata limitazione della libertà di circolazione[7][8][9][10].
Note
- ^ Sito del Ministero dell'Interno Archiviato il 23 giugno 2012 in Internet Archive.
- ^ Sito del Ministero degli Interni Archiviato il 23 giugno 2012 in Internet Archive.
- ^ Sito Polizia di Stato, su poliziadistato.it.
- ^ Perché la polizia fa rimuovere gli striscioni contro Salvini, su Il Post, 14 maggio 2019. URL consultato il 26 marzo 2021.
- ^ La Costituzione - Parte I -Diritti e doveri dei cittadini Titolo I: Rapporti civili - Articolo 21, su senato.it.
- ^ Gazzetta Ufficiale, su www.gazzettaufficiale.it. URL consultato il 26 marzo 2021.
- ^ Liberacittadinanza - Roma: Durante l'incontro di Berlusconi a Sky la digos ferma ed identifica due giovani per “sfoggio di cultura scomoda”, su Liberacittadinanza.it. URL consultato il 26 marzo 2021.
- ^ contestatore di Berlusconi allontanato dalla DIGOS-POLIZIA con forza.avi. URL consultato il 26 marzo 2021.
- ^ Vietato contestare Renzi: 8 attivisti di Rifondazione bloccati dalla Digos per un'ora e mezza - Genova 24, su Genova24.it, 26 novembre 2016. URL consultato il 26 marzo 2021.
- ^ https://www.senato.it/1025?sezione=120&articolo_numero_articolo=16
Voci correlate
Altri progetti
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