Raimondo Peralta: differenze tra le versioni

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Partecipò alla [[Conquista aragonese della Sardegna|conquista della Sardegna]], in particolare all'[[assedio di Castel di Castro]] del 1323,<ref>{{cita libro |cognome=Zurita y Castro |nome=Jerónimo |cid=Jerónimo Zurita y Castro |titolo=Anales de la Corona de Aragón |volume=vol. VI |url=http://books.google.cat/books?id=8gtUAAAAcAAJ&pg=RA2-PA31&lpg=RA2-PA31&dq=guillem+aulomar&source=bl&ots=RghBvri8Um&sig=uWNufTxAb0p1k_gMb_FDCvYqgAU&hl=ca&sa=X&ei=gYoBVLreBMPa0QWD0YHYBw&ved=0CEgQ6AEwBw#v=onepage&q=guillem%20aulomar&f=false |lingua=es |capitolo=cap. XLV |isbn=}}</ref> e alla fine del [[1325]] sostituì [[Francesco Carroz]] al comando delle forze di terra;<ref>{{cita libro |cognome=Gottardi |nome=Mario Enrico |titolo=Governare un territorio nel Regno di Sardegna. Il marchesato di Quirra. Secoli XIV-XIX |url= |editore=Università degli Studi di Cagliari |data= |p=25 |isbn=}}</ref> tuttavia l'ostilità reciproca tra i due costrinse il re a rimuoverli dai loro incarichi. Si mise così al servizio di suo cugino [[Federico III di Sicilia]], impegnato nelle [[Guerre del Vespro]].<ref name=GEC/> Si unì in seconde nozze a Isabella (o Elisabetta), figlia naturale di Federico III e di [[Sibilla Sormella]], prozia della madre Aldonza Fernandez.
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Raimondo Peralta (... – Sciacca?, 1349) primo conte di Caltabellotta, barone di Peralta, ammiraglio dei regni della Corona d'Aragona e cancelliere della Sicilia[1].. Fu il capostipite del ramo siciliano di una potente famiglia del XIV secolo signore incontrastato del Val di Mazara nel XIV e XV secolo

Biografia

Raimondo è figlio di un intreccio familiare: il padre è Filippo Peralta, fratello uterino di Costanza (figlia di Manfredi di Sicilia e nipote di Federico II di Svevia), regina di Sicilia dal 1282 al 1285, poiché moglie di Pietro III di Sicilia; la madre di Raimondo è Aldonza Fernandez, figlia di Eufemia di Aragona, a sua volta primogenita di Pietro II di Sicilia, nonché regina di Sicilia dal 1355 al 1357[2], signora della baronia di Castro e Peralta.

Partecipò alla conquista della Sardegna, in particolare all'assedio di Castel di Castro del 1323,[3] e alla fine del 1325 sostituì Francesco Carroz al comando delle forze di terra;[4] tuttavia l'ostilità reciproca tra i due costrinse il re a rimuoverli dai loro incarichi. Si mise così al servizio di suo cugino Federico III di Sicilia, impegnato nelle Guerre del Vespro.[1] Si unì in seconde nozze a Isabella (o Elisabetta), figlia naturale di Federico III e di Sibilla Sormella, prozia della madre Aldonza Fernandez.

Tornò in Catalogna nel 1335, dove venne nominato ammiraglio e posto al al comando di una flotta progettata per difendere la Sardegna dai genovesi, impedendo lo sbarco angioino a Palermo, ma non riuscendo ad impedire la riconquista dell'isola di Djerba da parte dell'hafside Abu-Yahya Abu-Bakr II. Nel 1338, ottenne l'investitura di conte di Caltabellotta, Calatubo, Borgetto e Castellammare del Golfo. Dopo aver invaso il regno di Napoli negoziò la pace con Giovanna I di Napoli nel 1347.

Morì nel 1349 durante le ostilità tra latini e catalani per il controllo della Sicilia iniziate nell'anno precedente.[1] Gli succedette il figlio Guglielmo.

Note

  1. ^ a b c (CA) Ramon de Peralta (XML), in Gran Enciclopèdia Catalana on line, Enciclopèdia Catalana. URL consultato il 4 marzo 2017.
  2. ^ Francesco San Martino De Spucches, La Storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia dalla loro origine ai nostri giorni, II, Palermo, Scuola tip. Boccone del popolo, 1924, pp. 75-76.
  3. ^ (ES) Jerónimo Zurita y Castro, cap. XLV, in Anales de la Corona de Aragón, vol. VI.
  4. ^ Mario Enrico Gottardi, Governare un territorio nel Regno di Sardegna. Il marchesato di Quirra. Secoli XIV-XIX, Università degli Studi di Cagliari, p. 25.

Bibliografia

Voci correlate

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