Amministratore (diritto canonico): differenze tra le versioni
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Versione delle 09:52, 15 mag 2012
L'amministratore nel diritto canonico può essere o un amministratore diocesano o un amministratore parrocchiale. Tali figure, nella Chiesa cattolica, sono coloro che reggono rispettivamente la diocesi o la parrocchia durante il periodo di mancanza del vescovo o del parroco titolari.
L'amministratore riceve l'incarico rispettivamente dal papa o dal vescovo e svolge le funzioni ordinarie del vescovo o del parroco.
Termina il suo incarico quando viene nominato e insediato un nuovo titolare ovvero se la diocesi o la parrocchia in questione vengono annesse ad un'altra.
Sono vari i motivi che spingono rispettivamente il papa od il vescovo a nominare un amministratore per un determinato periodo di tempo prima di scegliere un titolare:
- per poter individuare con maggior calma la persona più opportuna per quella determinata carica;
- per lasciar decantare eventuali fatti difficili avvenuti con il termine dell'incarico del titolare precedente per morte, per raggiungimento del limite di età o per altri motivi;
- per poter valutare con calma l'annessione rispettivamente della diocesi o della parrocchia ad altro organismo similare.
- nel caso di amministratore parrocchiale, quando il designato all'incarico sia un sacerdote religioso in procinto di incardinarsi nella diocesi e per evitare di dover consultare il suo provinciale (a cui è ancora legato per via dei voti religiosi) il vescovo lo nomina appunto amministratore parrocchiale e non parroco (in modo anche da poterlo rimuovere più facilmente qualora non lo ritenesse adatto alla vita da sacerdote secolare).