Penitenziere
Il penitenziere o penitenziero[senza fonte] o canonico penitenziere è un sacerdote cattolico presente nelle cattedrali, di nomina propria del vescovo o arcivescovo diocesano, autorizzato a confessare in tutti quei casi speciali di norma sottratti alla competenza del sacerdote ordinario e riservati quindi all'autorità episcopale. In particolare, ai sensi del codice di diritto canonico vigente, si tratta di un presbitero facente parte del capitolo di canonici e che, per delega del vescovo e nei casi non riservati alla Santa Sede, ha la facoltà di assolvere da peccati o da colpe che latæ sententiæ farebbero incorrere nelle "pene medicinali" o "censure": scomunica, interdizione, sospensione a divinis.[1]
Il penitenziere è anche un presbitero presente nelle quattro Basiliche Papali Maggiori di Roma (San Giovanni in Laterano, San Pietro in Vaticano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le mura), a disposizione dei pellegrini. Si tratta di religiosi scelti da varie nazioni e appartenenti ai vari ordini religiosi. Risiedono nei pressi delle basiliche e sono subordinati al gran penitenziere per ciò che riguarda il loro ufficio, mentre sono soggetti al superiore del loro ordine secolare per quanto riguarda la vita religiosa.
Il penitenziere maggiore o gran penitenziere è invece un cardinale preposto, secondo una nomina papale, al tribunale romano della Penitenzieria apostolica. Le sue competenze sono stabilite dagli articoli 117-120 della Costituzione apostolica Pastor Bonus.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Pene canoniche can. 1312-1363 c.j, in Dizionario di Diritto Canonico ed Ecclesiastico, Simone.it. URL consultato il 27 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2017).
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Luigi Giambene, "Penitenziere" in Enciclopedia Treccani.
- Charles-Louis Richard, Jean Joseph Giraud, "Penitenziere" in Biblioteca sacra ovvero Dizionario universale delle scienze ecclesiastiche, volume 15.
- Niccolò Tommaseo, Bernardo Bellini, "Penitenziere" in Dizionario della lingua italiana, volume 3.