Mare: differenze tra le versioni

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Versione delle 01:04, 17 gen 2021

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Mare (disambigua).
Il mare a Parga, in Grecia

Il mare è una vasta distesa di acqua salata, idrograficamente connessa con un oceano, che lambisce le coste di isole e terre continentali.

Il termine è ampiamente usato anche come sinonimo di oceano quando esprime un concetto generico, per esempio quando si parla dei mari tropicali, di acqua di mare o di biologia marina; equivale ad oceano anche quando lo si contrappone alle terre emerse.

In pochi casi, molto particolari, lo stesso termine è usato per indicare laghi, di grandissima estensione, come il Mar Caspio oppure, anche se piccoli, costituiti di acqua salata, come il Mar Morto.

Mari dipendenti

Mare messicano
Mar del Giappone
Mare di Bering

I mari dipendenti sono le parti di ogni oceano che si distinguono dal resto perché contornati parzialmente dalla terraferma, in misura più o meno consistente. Si distinguono quindi dall'oceano aperto[1]

I mari dipendenti possono essere di due tipologie diverse[2]: mari mediterranei e mari marginali. I mari mediterranei sono racchiusi per la gran parte da continenti o isole e comunicano con l'oceano mediante canali e stretti, mentre i mari marginali possiedono un'ampia zona di contatto con l'oceano aperto e dunque sono contornati da continenti o isole solo per un tratto minoritario del loro perimetro.

Si fornisce di seguito un elenco di mari dipendenti, suddivisi secondo l'oceano di appartenenza. In alcuni casi si noterà che alcuni mari dipendenti, e in particolar modo i mari mediterranei, comprendono a loro volta altri mari. Sono inclusi alcuni golfi e canali che, per la loro straordinaria vastità, sono paragonabili in tutto e per tutto a mari.

Oceano Pacifico

Oceano Atlantico

Mar dei Caraibi
Mare del Nord (scogliera)
Mar Ionio, sulla costa di Catanzaro
Barca a vela che solca il mare di fronte alle coste dell'isola di Procida (Mar Tirreno)

Oceano Indiano

Mare arabico
Mar Glaciale Artico
Mare di Barents

Mari interni

Mar Morto

Alcuni laghi sono definiti "mari interni" quando sono di vastissime dimensioni oppure, anche se limitati di estensione, le loro acque sono salate, o infine per consuetudine legata alle lingue parlate nella zona in cui si estendono, in cui si indicano con lo stesso termine tutte le distese d'acqua; in arabo, ad esempio, con il termine bahr si intendono i laghi, i mari ed anche i grandi fiumi[4]. Mari interni sono:

  • Mar Caspio (di dimensioni comparabili a quelle di un mare e costituito da acqua salata)
  • Mar Morto (dimensioni limitate, ma di acqua salata)
  • Mar di Galilea (di acqua dolce, più comunemente detto però anche "lago di Galilea", o "lago di Tiberiade")

Mari extraterrestri

Lo stesso argomento in dettaglio: Mare (esogeologia).

La Luna è caratterizzata da varie configurazioni morfologiche chiamate mari. Sono stati chiamati mari perché il colore più scuro faceva presupporre la presenza di acqua, nonostante si tratti in verità di pianure basaltiche. Sulla Luna è presente dell'acqua, non allo stato liquido ma sotto forma di ghiaccio; l'origine di tale ghiaccio dovrebbe essere dovuta a comete che si sono scontrate con il satellite in posizioni poco o per nulla irradiate dai raggi del Sole.

Acqua liquida potrebbe essere presente sulla superficie o nel sottosuolo di molti altri satelliti, tra cui ricordiamo principalmente Europa, una delle lune di Giove. Si pensa che Europa ospiti al suo interno un vero e proprio oceano sotto la superficie ghiacciata, circondante tutto il satellite. Si pensa che sulla superficie di Titano siano presenti idrocarburi liquidi, anche se sarebbe più esatto descriverli come "laghi" al posto di "mari".

Studio del mare

Lo stesso argomento in dettaglio: Moto ondoso.
Moto ondoso

Lo studio del comportamento del mare e dei suoi fenomeni, tradizionalmente collegato con la navigazione, è stato spesso lasciato alle considerazioni empiriche basate sull'esperienza dei marinai. Il suo studio scientifico non è mai stato sviluppato finché non vi è stato l'interesse. Una prima grande campagna di ricerca venne fatta per poter prevedere le migliori condizioni per lo sbarco in Normandia della seconda guerra mondiale, altri fondi di ricerca furono stanziati dalle multinazionali nelle campagne di trivellazione delle piattaforme petrolifere dagli anni cinquanta ad oggi. Ancora oggi, gran parte delle ricerche si basano su considerazioni sperimentali e probabilistiche. Il movimento delle onde si definisce come moto ondoso e con le dovute approssimazioni il suo studio ha suddiviso le onde in diversi tipi, che si possono definire regolari.

Al mare è in genere attribuita una importante e non trascurabile forza mitigatrice sul clima. L'azione mitigatrice del mare fa sì che l'acqua (del mare o di un lago) in estate accumuli calore dall'ambiente soprastante per restituirlo progressivamente durante la stagione invernale: da questo risultano una temperatura massima estiva e una temperatura minima invernale medie (sia reali che percepite con umidità relativa e umidità assolute), e una differenza termica finale decisamente minori rispetto al clima continentale.

Questo divario cresce via via che in latitudine-longitudine ci si allontana dal livello del mare (dai due tropici ai poli aumenta a causa tra luglio e gennaio per la diversa inclinazione dei raggi solari e la diversa durata del giorno), mentre scende con l'altitudine (in montagna durante l'estate la temperatura è più bassa). Per questi due fattori, il semplice valore assoluto dell'escursione termica non può essere adottato come misura dell'influenza del mare su un certo clima locale. Una delle più valide formule per il calcolo dell'indice di marittimità è quella del climatologo russo N. N. Ivanov[5]

dove:

  • E_a: escursione termica annua (temperatura massima-temperatura minima)
  • E_g: escursione termica media diurna
  • D_u: quantità mancante alla saturazione, complemento a 100 per l'umidità relativa
  • : latitudine.

L'indice ha questi valori tipo: clima oceanico (fino a 68), marittimo (69-100), debolmente continentale (178-214), estremamente continentale (oltre 214)

Costa

Lo stesso argomento in dettaglio: Costa.
Esempio di falesia

La costa o litorale è la linea di confine tra la terra e l'acqua di un oceano, golfo, mare o grande lago. Comprende sia la spiaggia sommersa che quella emersa e termina quando cambia l'assetto vegetativo o fisiologico. Le onde marine, il moto ondoso, le maree sviluppano fenomeni di trasporto dei sedimenti, che può essere longitudinale o trasversale alla linea di riva. Sotto il profilo della pendenza di una spiaggia, essa può essere divisa in dissipativa, intermedia o riflettente.

Note

  1. ^ Per il concetto di "mare dipendente":
    • Marco Drago, Enciclopedia della geografia, De Agostini, 1993 (p. 60);
    • L'Universo - volume 27, edizione 2, Istituto geografico militare, 1947 (p. 631);
    • Enciclopedia moderna illustrata - volume 1, Vallardi, 1952 (p. 317).
    Per il concetto di "oceano aperto":
    • Mariasole Bianco, Pianeta oceano, Rizzoli, 2020 (cap. 2 - Il grande blu)
  2. ^ Rivista geografica italiana - volume 30, Società di studi geografici di Firenze, 1924 (p. 73)
  3. ^ Il Mar Nero, nei vari testi geografici, non sempre è considerato mare dipendente del Mediterraneo. Si veda:
    • Mar Nero dipendente dal Mediterraneo:
    • Mar Nero distinto dal Mediterraneo:
      • Scipione Guarracino, Mediterraneo: immagini, storie e teorie da Omero a Braudel, Mondadori, 2007 pp. 133-134
  4. ^ Enciclopedia Treccani, voce Bahr
  5. ^ voce "Marittimità", de L'enciclopedia, in La biblioteca di Repubblica, distribuito in allegato a Repubblica, editore UTET spa-Istituto Geografico DeAgostini spa(Novara), stampato in ILTE Moncalieri(Torino), 2003

Voci correlate

Altri progetti

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