Coordinate: 38°15′N 20°30′E

Cefalonia: differenze tra le versioni

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Cefalonia (disambigua).
Unità periferica di Cefalonia
unità periferica
Περιφερειακή ενότητα
Δήμος Κεφαλονιάς
Unità periferica di Cefalonia – Veduta
Unità periferica di Cefalonia – Veduta
Panorama dell'isola
Localizzazione
StatoBandiera della Grecia Grecia
PeriferiaIsole Ionie
Amministrazione
CapoluogoCefalonia
Data di istituzione1º gennaio 2011
Territorio
Coordinate
del capoluogo
38°15′N 20°30′E
Altitudine1 620 m s.l.m.
Superficie786,58 km²
Abitanti35 801 (2011)
Densità45,51 ab./km²
Comuni1
FrazioniKateleios
Altre informazioni
Cod. postale280 xx
Prefisso267x0
Fuso orarioUTC+2
TargaXI
Cartografia
Unità periferica di Cefalonia – Mappa
Unità periferica di Cefalonia – Mappa
Sito istituzionale

L'isola di Cefalonia (in greco: Κεφαλονιά, Kefalonia) è un'isola greca, la maggiore delle isole Ionie; montuosa (Monte Eno, 1 620 m) e ricca di boschi, è divisa in due parti dalla profonda baia dei Livadi. Dal punto di vista amministrativo costituisce un'unità periferica composta dal comune omonimo nella periferia delle isole Ionie.

Una spiaggia di Cefalonia.
Fiscardo, Cefalonia.

Vi si coltivano cereali, olive, uva. Caratteristico dell'isola è il pino nero di Cefalonia. Attrazione turistica dell'isola sono le grotte di Drakena e le Katavothres, canali sotterranei naturali ad Argostoli.

È anche nota per essere stata teatro dell'eccidio della Divisione Acqui dell'Esercito italiano per mano dei soldati tedeschi tra il 15 e il 26 settembre 1943, cioè poco dopo l'annuncio dell'armistizio fra l'Italia e gli Alleati, l'8 settembre.

Oggi la memoria dei fatti della Divisione Acqui è tramandata dall'Associazione Nazionale Divisione Acqui. Ad Argostoli, capoluogo dell'isola, sulla collina c'è un Monumento dedicato ai Caduti della Divisione Acqui eretto, nel 1978, dallo Stato Italiano.

Storia

Secondo la mitologia, il nome Cefalonia deriva da re Kephalos[1] i cui quattro figli avrebbero fondato le città di Sami, Pali, Krani e Pronnoi.

Di fatto nei tempi classici Cefalonia era dominata da quattro città autonome, ognuna battente moneta propria e legate da una lega difensiva nota come Tetrapoli. In tempi omerici l'isola era uno dei possedimenti di Ulisse. Recenti scavi condotti in località Giannata vicino a Poros, sembrerebbero indicare che la capitale del regno di Ulisse fosse a Cefalonia e non ad Itaca.

La presenza dei Romani è attestata dai resti di qualche villa nei pressi di Skala e di Ag. Eufemia, un mosaico romano da un tempio dedicato a Posidone trovato presso la spiaggia di Vatsa (ora in museo archeologico), mentre due importanti abitati romani evolsero già dal II secolo d.C. nella città di Same e a Fiscardo, detto in antico Panormos.

Nel Medioevo fu il centro del thema bizantino dello Ionio. Alla fine dell'XI secolo con l'indebolimento dell'impero bizantino, l'isola conobbe le dominazione dei Normanni sotto la gestione degli Orsini e dei Tocco. Qui vi morì Roberto il Guiscardo, una deformazione del cui nome fu data al celebre porticciolo turistico di Fiskardo.

Salvo un breve periodo in cui cadde in mano agli Ottomani, dal 1500 al 1797 appartenne alla Repubblica di Venezia . Fu teatro dell'Assedio del Castello di San Giorgio. I Veneziani costruirono successivamente il Castello di Assos e fondarono la città di Argostoli. Dopo il trattato di Campoformio con cui Venezia venne ceduta all'Austria, vide avvicendarsi dominatori francesi e britannici.

Fece parte della Repubblica delle Sette Isole Unite, sotto protettorato russo-ottomano ma a guida veneto-greca. Fu questa la prima esperienza di autogoverno greco (durata 1800-1807), in cui ebbero un ruolo principale i greco-veneti, tra i quali Giovanni Capodistria.

Bandiera della Repubblica delle Sette Isole Unite

Dal 1815 fece parte del minuscolo Stato indipendente degli Stati Uniti delle Isole Ionie costituito sotto protettorato britannico; il Regno Unito la cedette al regno di Grecia nel 1864.

Durante la seconda guerra mondiale, l'isola di Cefalonia fu occupata dagli italiani (1º maggio 1941) come parte della campagna di Grecia iniziata il 28 ottobre 1940. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, il presidio italiano costituito dalla Divisione Acqui riceve un'intimazione di resa da parte delle truppe tedesche. Il comandante della divisione, il generale Antonio Gandin, fece un referendum tra le sue truppe per decidere in proposito. Queste ultime all'unanimità scelsero di non arrendersi. A seguito di questo iniziò una battaglia tra le truppe italiane e le truppe tedesche, con la perdita da parte italiana di 1.250 soldati e 65 tra ufficiali e sottufficiali. Le truppe italiane, attaccate anche dal cielo dalla Luftwaffe e rimaste senza rifornimenti, dopo pochi giorni furono costrette alla resa. L'epilogo fu la rappresaglia tedesca con la fucilazione di circa 5.000 militari e di gran parte degli ufficiali italiani (15-26 settembre 1943) in quello che è noto come l'eccidio di Cefalonia. I pochi militari superstiti dalla strage furono deportati prigionieri in Germania.

Il disastroso terremoto del 1953 inferse un colpo mortale a Cefalonia costringendo gran parte dei suoi abitanti all'emigrazione.

Alla fine del gennaio 2006 una tempesta di neve senza precedenti si è abbattuta su Cefalonia causando numerosi disagi tra cui un black out della corrente elettrica di tre giorni.

Economia

L'economia di Cefalonia è stata di carattere rurale fino alla fine del XX secolo. Il terremoto del 1953 inferse un duro colpo all'economia locale[2] determinando un decremento demografico progressivo arrestatosi solo agli inizi del XXI secolo.

Il prepotente incalzare del turismo e delle attività ad esso correlate ha sconvolto il volto dell'economia riducendo le attività tradizionali al lumicino. La zona di Lassi è stata la prima a svilupparsi grazie alla sua vicinanza al capoluogo. Nel 1971 fu creato l'aeroporto proprio per soddisfare l'accresciuta domanda turistica. A partire dal 1980, Fiskardo conobbe un repentino sviluppo turistico. Seguì il litorale di Skala. Molte zone di Cefalonia sono ancora dotate di modeste strutture turistiche come Leivatho o addirittura ne difettano completamente; è il caso della seducente spiaggia di Petani.

La pastorizia è ancora praticata nelle sue forme rudimentali e l'olio d'oliva è ancora una voce di una qualche rilevanza come attestano i numerosi frantoi sparsi un po' ovunque.

L'itticoltura, finanziata dall'Unione europea e destinata a soddisfare la domanda del mercato europeo, è praticata invece su scala industriale e con metodi assai moderni. È, dopo il turismo, la voce economica più importante.

L'attività industriale, invece, è limitata a qualche cementificio e fabbrica di laterizi.

Infrastrutture e trasporti

Collegamenti aerei

Cefalonia è dotata di un aeroporto internazionale situato a 8 km dal capoluogo Argostoli. La compagnia aerea nazionale Olympic assicura il collegamento quotidiano con Atene. Alcuni giorni della settimana gli aerei dell'Olympic effettuano uno scalo a Zante.
D'estate agenzie turistiche organizzano numerosi voli charter da e per il Nord Europa.
Sono attivi dal 2012 collegamenti settimanali con Pisa e Bergamo-Orio al Serio con la compagnia aerea Ryanair

Collegamenti marittimi

Sami è il porto principale dell'isola per via delle sue acque profonde. Vi attraccano i traghetti provenienti da Patrasso per poi proseguire alla volta di Itaca. I traghetti sono gestiti dalla compagnia di navigazione Strintzis. Alcuni traghetti provenienti dai porti italiani di Bari, Brindisi e Ancona effettuano nel solo periodo estivo una sosta a Sami.

Da Argostoli partono i traghetti per Killini nel Peloponneso. A Poros attraccano ugualmente i traghetti provenienti da Killini. Pessada e Skala sono collegate a Zante da un servizio estivo di traghetti. Infine la West Ferry assicura il collegamento dal Porto di Fiskardo, punta nord dell'isola, con l'isola Leucade che è a sua volta collegata con la terra ferma da un ponte mobile. Esistono infine servizi di aliscafi per l'isola di Astakòs.

Collegamenti terrestri

La principale stazione di autobus si trova ad Argostoli. Una fitta rete di autolinee assicura il collegamento tra il capoluogo e i centri più remoti. Da qui partono gli autobus diretti a Patrasso e ad Atene

Amministrazione

Cefalonia insieme alla vicina Itaca costituiva una delle quattro prefetture (In greco: Nomarchìa) in cui era divisa amministrativamente la regione delle Isole Ionie, abolita a partire dal 1º gennaio 2011 a seguito dell'entrata in vigore della riforma amministrativa detta piano Kallikratis.[3]

L'intera isola costituisce quindi un comune all'interno della periferia.

Note

  1. ^ Gianfranco Orecchio, La Signora del mare e La vendetta di Manfras, Youcanprint, 2019, ISBN 978-88-31-63576-9, p. 200.
  2. ^ (EN) Artemis Leontis, Culture and Customs of Greece, ABC-CLIO, 2009, ISBN 978-03-13-34297-4, p. 6.
  3. ^ piano Kallikratis (PDF), su ypes.gr. URL consultato il 1º marzo 2011.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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