Coordinate: 45°41′38.49″N 9°40′17.61″E

Chiesa di Santa Maria Immacolata delle Grazie: differenze tra le versioni

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== Descrizione ==
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La chiesa, in stile [[neoclassico]], si presenta a [[croce greca]], il [[Tamburo (architettura)|tamburo]] suddiviso a [[peristilio]] di sedici [[Colonna|colonne]] è sovrastato dalla grande [[cupola]] decorata con la ''Gloria di Maria'' da [[Enrico Scuri]] dal 1865 al 1868, con la collaborazione di altri artisti tra qui [[Luigi Galizzi]] che realizzò ''l'Annunciazione'', ''la Visitazione'' e gli ''Angeli che spargono fiori''<ref>{{Treccani|luigi-galizzi_(Dizionario-Biografico)/|autore=Chiara Basta|anno=1998|accesso=30settembre 2017}}</ref>.
La chiesa, in stile [[neoclassico]], si presenta a [[croce greca]]; il [[Tamburo (architettura)|tamburo]], suddiviso a [[peristilio]] di sedici [[Colonna|colonne]], è sovrastato dalla grande [[cupola]] decorata con la ''Gloria di Maria'' da [[Enrico Scuri]] dal 1865 al 1868, con la collaborazione di altri artisti tra i quali [[Luigi Galizzi]] che realizzò ''l'Annunciazione'', ''la Visitazione'' e gli ''Angeli che spargono fiori''<ref>{{Treccani|luigi-galizzi_(Dizionario-Biografico)/|autore=Chiara Basta|anno=1998|accesso=30settembre 2017}}</ref>.


L'abside è affrescata con ''Papa Pio IX che proclama il Dogma dell’Immacolata'' realizzato da [[Giovanni Battista Epis]], mentre l'altare maggiore fu consacrato nel 1907 da [[Papa Giovanni XXII|Angelo Roncalli]] e raffigura le ''Eroine bibliche'' opera dei fratelli Cesare e Andrea Paleni<ref>{{cita web|url=
L'abside è affrescata con ''Papa Pio IX che proclama il Dogma dell’Immacolata'' realizzato da [[Giovanni Battista Epis]], mentre l'altare maggiore fu consacrato nel 1907 da [[Papa Giovanni XXII|Angelo Roncalli]] e raffigura le ''Eroine bibliche'' opera dei fratelli Cesare e Andrea Paleni<ref>{{cita web|url=

Versione delle 16:51, 4 ott 2017

Chiesa di Santa Maria Immacolata delle Grazie
Chiesa di Santa Maria Immacolata delle Grazie
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàBergamo
IndirizzoLargo Porta Nuova
Coordinate45°41′38.49″N 9°40′17.61″E
ReligioneCristiana cattolica
TitolareSanta Maria Immacolata delle Grazie
DiocesiBergamo
Stile architettoniconeoclassico
Inizio costruzioneXIV secolo

La chiesa di Santa Maria Immacolata delle Grazie si trova a Bergamo sul viale Papa Giovanni XXIII, in prossimità dei propilei chiamati anche Barriera delle Grazie, è il primo luogo di culto che il visitatore incontra arrivando dalla stazione ferroviaria.

Storia

San Benedetto, giunse a Bergamo per la seconda volta nel 1419 ospite nel convento di san Francesco, voleva con la sua predicazione, sedare le faide che dividevano le famiglie guelfe e ghibelline della città. Fu Pietro Ondei di Alzano Lombardo, influenzato delle sue predicazioni, a donare al santo una porzione di terreno per edificare una chiesa e il convento per i frati francescani. La chiesa fu fondata il 27 aprile 1422, in prossimità della prato di sant'Alessandro e delle Muraine[1], sopra un luogo di culto preesistente dedicato alla Carità o forse a santa Margherita, a convalidare la rappacificazione raggiunta [2].

Il progetto di riorganizzazione urbana della città nel XIX secolo, prevedeva la realizzazione di un grande viale - Viale Papa Giovanni XXIII - che collegasse la stazione ferroviaria austro-ungarica, alla funicolare e a porta sant'Agostino che portava alla parte alta della città[1]. Per questo l'ordine monastico venne soppresso nel 1810, la chiesa abbattuta per essere poi riedificata in una sede leggermente spostata. La basilica era dedicata alla Madonna delle Grazie, ma con la proclamazione dogmatica dell'Immacolata Concezione avvenuta l'8 dicembre 1854, il vescovo di Bergamo Pietro Luigi Speranza, ebbe desiderio di integrare la devozione della nuova chiesa che divenne chiesa di santa Maria Immacolata delle Grazie diventando chiesa prepositurale e santuario con proclama del 7 dicembre 1878[3].

Le opere d'arte che erano presenti nella chiesa furono salvate e collocate in quella nuova edificata tra il 1857 e il 1875 su disegno dell'architetto Antonio Preda, che riuscì a creare un edificio importante che ben si collocasse nella nuova situazione architettonica[4], mentre il Polittico opera di Vincenzo Foppa è conservato alla Pinacoteca di Brera.

Gli antichi ambienti divennero prima ricovero per malati e anziani e solo nel 1928 sede della banca Credito Bergamasco. Dei quattro chiostri ne sono rimasti due di cui uno non accessibile facendo parte del fabbricato della banca adiacente[2].

Il miracolo dell'affresco del Santo Jesus

Il muro esterno del convento era stato decorato con l'affresco che rappresentava l'immagine di Cristo che cadeva sotto il peso della croce sulla salita al Calvario. Il 30 aprile 1544 alcuni testimoni raccontarono di aver visto l'immagine sudare sangue, il sanguinamento si ripetè il 5 aprile 1575, periodo in cui era presente sul territorio di Bergamo san Carlo Borromeo che riconobbe il miracolo. il 15 settembre 1608, alcuni ragazzi videro dall'affresco alzarsi il Cristo, sanguinare, spostare la croce sulla spalla libera, il suo manto cambiare di colore da blue e rosso in bianco con le bordure in oro, apparire sul suo corpo i segni della passione trasfigurandosi nell'immagine del Cristo risorto. Gli affreschi presenti sulla cappella che era vicina all'antica chiesa erano due, uno ricollocato nella cappella dedicata al santo, sopra l'altare ligneo realizzato da Caterina Caniana, mentre il secondo Cristo portacroce opera di Castello Giovanni Battista che era posizionato sopra la cancellata in ferro che accedeva all'altare della cappella del santo poi distrutt, dopo lo strappo venne conservato dalla Congregazione di Carità che lo consegnò nel 1878 all'Accademia Carrara: a[5].

Chiesa Santa Maria Immacolata delle Grazie. Cupola

Quando la chiesa fu distrutta nel 1889, venne distrutta anche la cappella del Santo Jesus posta nelle vicinanze, l'affresco venne strappato e ricollocato in quella nuova inserita all'interno della chiesa attuale consacrata nel 1875.
Fu Papa Giovanni XXIII, negli anni in cui era cappellano militare, a compiere le prime ricerche sulla storia dell'affresco e dell'antico convento.
Nella chiesa ogni quindici giorni viene celebrata una messa alla memoria del miracolo che è festeggiato ogni 15 settembre[6].

I sanguinamenti e i relativi miracoli, furono documentati da padre Francesco Gonzaga autore dell'opera pubblicata nel 1587 “Dell'origine della serafica osservanza francescana” e ministro di Mantova, da Candido Brugnoli insegnate presso il medesimo di teologia che scrisse nel 1609 L'immagine del Re supremo dedicandone una sezione: “Le virtù miracolose della Croce”[3].

Descrizione

La chiesa, in stile neoclassico, si presenta a croce greca; il tamburo, suddiviso a peristilio di sedici colonne, è sovrastato dalla grande cupola decorata con la Gloria di Maria da Enrico Scuri dal 1865 al 1868, con la collaborazione di altri artisti tra i quali Luigi Galizzi che realizzò l'Annunciazione, la Visitazione e gli Angeli che spargono fiori[7].

L'abside è affrescata con Papa Pio IX che proclama il Dogma dell’Immacolata realizzato da Giovanni Battista Epis, mentre l'altare maggiore fu consacrato nel 1907 da Angelo Roncalli e raffigura le Eroine bibliche opera dei fratelli Cesare e Andrea Paleni[8].

Nella percorso che dalla cappella alla sagrestia, è esposto al pubblico il ciclo di affreschi opera di Jacopino Scipioni eseguiti nei primi anni del XVI secolo per la cappella della Trinità. Ne è testimonianza l'atto notarile del 12 agosto 1507 che stabiliva la cifra del pagamento per l'esecuzione dell'opera da parte dei committenti Cassotti de’ Mazzoleni[nota 1]. Gli affreschi furono rimossi nel 1857 dalla chiesa e acquistati dall'avvocato Giuseppe Maria Bonomi che li portò a Vertova nell'ex chiesa del convento dei Cappuccini da lui trasformata in dimora. Il ciclo pittorico raffigura la storia di san Francesco. La Provincia di Bergamo li ha acquistati nel 2003 e riconsegnati alla chiesa[9].

Note

Annotazioni
  1. ^ I committenti pagarono anche la realizzazione della pala Trasfigurazione di Andrea Previtali che era tra le opere presenti nella chiesa e ora a Brera, mentre sono ritratti nel dipinto Madonna Casotti che si trova alla'Accademia Carrara Madonna Casotti, su lacarrara.it, Accademia Carrara. URL consultato il 27 settembre 2017.
Fonti
  1. ^ a b La chiesa di santa Maria delle Grazie, su bergamopost.it, Bergamo post, 8 dicembre 2016. URL consultato il 26 settembre 2017.
  2. ^ a b Convento e chiesa delle Grazie, su bergamosera.com, 30 settembre 2016. URL consultato il 26 settembre 2017.
  3. ^ a b Opuscolo S.Jesus (PDF), Parrocchia di santa Maria delle Grazie. URL consultato il 27 settembre 2017.
  4. ^ PREDA,Antonio, su bgpedia.it, Bgpedia. URL consultato il 30 settembre 2017.
  5. ^ Cristo Portacroce, su lacarrara.it, Accademia Carrara. URL consultato il 217 settembre 2017.
  6. ^ Cappella del santo Jesus, su parrocchiadellegrazie.it, Parrochia santa Maria Immacolata delle Grazie. URL consultato il 27 settembre 2017.
  7. ^ Chiara Basta, Chiesa di Santa Maria Immacolata delle Grazie, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998. URL consultato il 30settembre 2017.
  8. ^ Arte,fede e preghiere, su santalessandro.org, Santalessandro. URL consultato il 30 settembre 201/.
  9. ^ Fernarndo Noris, p.44

Bibliografia

  • Fernando Noris, Osvaldo Roncelli, Maria Teresa Birolini, Franco Mazzini e Emanuela Daffra, Bergomatum Ager, Provincia di Bergamo, 2009.

Voci correlate

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