Chiesa della Santa Croce (Bergamo)

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Chiesa della Santa Croce
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàMalpensata (Bergamo)
Coordinate45°41′08.88″N 9°40′26.84″E / 45.6858°N 9.674122°E45.6858; 9.674122
Religionecattolica di rito romano
TitolareVera Croce
Diocesi Bergamo
ArchitettoPino Pizzigoni
Stile architettoniconeoromanico

La chiesa della Santa Croce è il principale luogo di culto cattolico della Malpensata, quartiere di Bergamo in provincia e diocesi di Bergamo; fa parte del vicariato urbano sud-ovest.[1][2] La chiesa è stata elevata a parrocchiale il 10 giugno 1933.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il quartiere della Malpensata era fino al 1830 luogo di sepolture, di lazzaretti e chiamato la Patirazza, con la formazione del nuovo assetto viario, la località divenne maggiormente abitata e richiese l'edificazione di un nuovo edificio di culto oltre alla piccola chiesa di Santa Maria delle Grazie del Conventino.[3] Il primo progetto fu realizzato dall'architetto Luigi Angelini nel primo dopoguerra, nel 1919 elevata alla memoria dei morti della grande guerra e a quelli di san Giorgio.[4]

La chiesa fu edificata con decreto del vescovo Luigi Maria Marelli del 5 agosto 1922 e doveva essere sussidiaria della chiesa di Sant'Alessandro in Colonna.[2] Nel 1923 fu elevato il campanile in pietra con la posa del concerto di cinque campane e successivamente completato con il totale di otto campane in "sol mg." della fonderia Angelo Ottolina il 3 maggio 1926.

Il 23 maggio 1932 il vescovo consacrò la chiesa intitolandola alla Santa Croce donando le reliquie dei santi Alessandro di Bergamo e Giorgio che furono poi sigillate nella mensa dell'altare maggiore. Il medesimo vescovo con decreto del 10 giugno 1933 la eresse a parrocchiale autonoma aggregandola alle parecchie urbane di Bergamo. Il 26 settembre 1942 con regio decreto n. 1540 la chiesa fu riconosciuta agli effetti civili.[1]

Nel 1942 fu realizzata la pavimentazione della zona presbiteriale in repen istriano delimitato dalla balaustra in marmo giallo roano e fu posto il nuovo altare maggiore progettato da Pino Pizzigoni in marmo nero di Selvino e bianco di Zandobbio lavorato da Antonio Nani consacrato dal vescovo di Bergamo Adriano Bernareggi. furono poi eseguiti lavori di mantenimento e ammodernamento nella seconda metà del Novecento. Con decreto del 27 maggio 1979 la chiesa fu inserita nel vicariato urbano Sud-Ovest dal vescovo di Bergamo Giulio Oggioni.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio di culto, dal classico orientamento liturgico, è circondato su tra lati da un ampio sagrato. La facciata rivolta a ovest, è preceduta da un portico con tre aperture ad archi a tutto sesto sorretti da colonne in pietra. La zoccolatura della facciata e le lesene sono in pietra squadrata. L'arco centrale del portico a tutto sesto, ha lateralmente due finestre della medesima caratteristica e protette da inferriate. La parte superiore della facciata ha una grande finestra circolare atta a dare luce all'aula. La parte termina con il decoro raffigurante la croce. Lateralmente la chiesa anticipa le campate interne. Un ulteriore porticato si trova sul lato nord dell'edificio.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'aula è divisa da sei grandi arconi semicircolari che la dividono in sei campate. Il soffitto ligneo a cassettoni intagliati. Quattro colone in marmo di Zandobbio separano la navata dal presbiterio, completo di due piccole cappelle dedicata al Sacro Cuore e alla Vergine Addolorata. L'altare maggiore in marmi di Zandobbio e di Selvino presenta decori e sbalzi lavorati da Attilio Nani. A chiusura della zona presbiteriale è presente un coro absidato.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c BeWeB.
  2. ^ a b c Parrocchia dell'Invenzione della Santa Croce 1933 - [1989], su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 dicembre 2020.
  3. ^ Compedio immobiliare il Conventino (PDF), su territorio.comune.bergamo.it, IBCAA. URL consultato il 19 dicembre 2020.
  4. ^ Come cambia la Malpensata, su comunedibergamo.medium.com. URL consultato il 18 dicembre 2020.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]