Giovanni Battista e Giuseppe Epis

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Giovanni Battista Epis (Gavarno, 25 novembre 1829Bergamo, 1880) è stato un pittore italiano, intraprese la carriera artistica con il gemello Giuseppe.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Battista e Giuseppe Epis, nacquero con parto gemellare da Giacomo e Annamaria Cortesi a Gavarno il 25 novembre 1829. Entrarono in giovane età presso l'Accademia Carrara di Bergamo per seguire i corsi di pittura. Fu Giuseppe Diotti e l'allora direttore dell'accademia Enrico Scuri ad accogliere con entusiasmo i due gemelli:' "una felicissima disposizione per l'arte pittorica.[1][2]

Storie della vita di Sant'Andrea-Chiesa di Sant'Andrea

Giuseppe[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe ebbe una vita artistica parallela al gemello, tanto che è possibile che le primi commissioni siano state eseguite a quattro mani. Dei primi anni restano i lavori conservati in accademia: Testa di Napoleone del Canova, Guerriero combattente sotto una roccia, Martirio dei fratelli Maccabei, Morte di Gesù, Mosè trasportato dagli angeli, Fanciullo in attesa di osservare, Assunzione di Maria disegno preparatorio per la chiesa di San Vittore di Grumello del Piano, Sacra famiglia e Educazione della Vergine, ma il suo primo lavoro eseguito su committenza è del 1952 con la decorazione della volta eseguita con il fratello.

Nel 1855 il suo disegno preparatorio per la parrocchia di santa Maria Assunta di Rosciate Allegoria del primo peccato colla Redenzione verrà esposto in accademia e eseguito nel 1858. Molte sue opere non sono reperibili. Non si conosce la data di morte, che avvenne in età giovanile, viene infatti indicato già morto del 1863.[3]

Paolo Monti - Abside con le tele di Giovanni Battista Epis: Storie della vita di Sant'Andrea

Giovanni Battista[modifica | modifica wikitesto]

Tra i due fratelli il più dotato pare che fosse Giovanni Battista a cui fu assegnato più di un premio a fine corso. Il primo anno fu premiato il suo dipinto Gladiatore combattente e Narciso al fonte ottenne il premio l'anno successivo, tanto da essere segnalato a vari committenti cittadini per lavori da eseguirsi nelle chiese locali. I primi premi gli furono assegnati nel 1847 per la scuola di Nudo, delle statue e per un saggio compositivo. La prima committenza la ricevette nel 1850 per la chiesa di Villa di Serio eseguita con il fratello e terminato nel 1952, a cui seguiranno altri lavori anche di caratteri privato. L'artista si affermò per la sua capacità pittorica di saper trovare un equilibrio di sintesi tra la raffigurazione classica e quella narrativa, inserendo nelle sue opere molti particolari narrativi.[3]

Giovanni Battista Epis visse a Bergamo dove nel 1880.[4]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Opere di Giuseppe Epis[modifica | modifica wikitesto]

  • Allegoria del primo peccato colla Redenzione chiesa si Santa Maria Assunta Rosciate, 1858;
  • Martirio di Santo Stefano chiesa di Santo Stefano Villa di Serio
  • Crocifissione e san Giovanni Nepomuceno per la chiesa di Sant'Anna di Bergamo, 1857; poi conservato nell'oratorio del Borgo di Sant'Anna;
  • Profeti chiesa di Sant'Anna, 1857;

Opera di Giovanni Battista Epis[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roberto Bassi Rathgeb, I pittori Epis, XXI, Bergomum, 1947, p. 36.
  2. ^ Epis Giovan Battista, su istitutomatteucci.it, istituto Matteucci. URL consultato il 6 novembre 2020.
  3. ^ a b PittoriBergamaschi.
  4. ^ Bortolo Belotti, Storia di Bergamo e dei Bergamaschi, V, Bergamo, 1959, p. 558.
  5. ^ Battesimo di Gesù-Giovanni Battista Epis, su beweb.chiesacattolica.it, Beweb. URL consultato il 6 novembre 2020.
  6. ^ Chiesa delle Grazie (PDF), su territorio.comune.bergamo.it, IBCAA. URL consultato il 6 novembre 2002 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2017).
  7. ^ Chiesa di Sant'Andrea (PDF), su territorio.comune.bergamo.it, IBCAA. URL consultato il 6 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2016).
  8. ^ Filmato audio Angelo Piazzoli e don Giovanni Gusmini (a cura di), Grandi Restauri - Il Trittico di Sant'Andrea di Padovanino, su YouTube, Fondazione Credito Bergamasco, 18 ottobre 2020, a 8 min 35 s. URL consultato il 10 novembre 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei, II, Milano, 1971.
  • Dizionario biografico dei pittori bergamaschi, Bolis edizioni-Provincia di Bergamo, luglio 2006, p. 199-201.
  • Maria Cristina Rodeschini Galati, I pittori Bergamaschi, L'Ottocento, 1993, p. 184.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]