Fonti e storiografia su Marco Aurelio: differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Storia della letteratura latina (117 - 192)|Monetazione degli Antonini}}
{{Vedi anche|Storia della letteratura latina (117 - 192)|Monetazione degli Antonini}}


Le principali fonti per la vita e il ruolo di Marco Aurelio, Antonino Pio e degli altri membri della famiglia sono frammentarie e spesso inaffidabili. Il gruppo più importante di fonti, ovvero quello rappresentato dalle biografie contenute nella ''[[Historia Augusta]]'', è attribuito a una serie di autori vissuti tra la fine del [[III secolo|III]] e il [[IV secolo]]<ref>Ovvero gli storici ''[[Elio Sparziano|Aelius Spartianus]]'', ''[[Iulius Capitolinus]]'', ''[[Vulcacius Gallicanus]]'', ''[[Aelius Lampridius]]'', ''[[Trebellius Pollio]]'' e ''[[Flavio Vopisco|Flavius Vopiscus]]''.</ref> in epoca [[dinastia teodosiana|teodosiana]] (anche se c'è chi lo attribuisce all'epoca [[Diocleziano|dioclezianea]]-[[dinastia costantiniana|costantiniana]]), ma pare che esso in realtà sia stato composto da un solo autore, [[tarda romanità|successivamente al IV secolo]], come sostenuto dal Syme<ref>{{Cita|Syme 1971|Prefazione.|harv=s}}</ref> e dal Birley<ref name=Birley317-318it>{{Cita|Birley 1990|pp. 317-318|Birley 1990|harv=s}}.</ref>.
Le principali fonti per la vita e il ruolo di Marco Aurelio, Antonino Pio e degli altri membri della famiglia sono frammentarie e spesso inaffidabili. Il gruppo più importante di fonti, ovvero quello rappresentato dalle biografie contenute nella ''[[Historia Augusta]]'', è attribuito a una serie di autori vissuti tra la fine del [[III secolo|III]] e il [[IV secolo]]<ref>Ovvero gli storici ''[[Elio Sparziano|Aelius Spartianus]]'', ''[[Iulius Capitolinus]]'', ''[[Vulcacius Gallicanus]]'', ''[[Aelius Lampridius]]'', ''[[Trebellius Pollio]]'' e ''[[Flavio Vopisco|Flavius Vopiscus]]''.</ref> in epoca [[dinastia teodosiana|teodosiana]] (anche se c'è chi lo attribuisce all'epoca [[Diocleziano|dioclezianea]]-[[dinastia costantiniana|costantiniana]]), ma pare che esso in realtà sia stato composto da un solo autore, [[tarda romanità|successivamente al IV secolo]], come sostenuto dal Syme<ref>{{Cita|Syme 1971|Prefazione.|harv=s}}</ref> e dal Birley<ref name=Birley317-318it>{{Cita|Birley 1990|pp. 317-318}}.</ref>.


Le biografie più tarde e quelle degli imperatori subordinati e degli [[Trenta Tiranni (Historia Augusta)|usurpatori]] sono per lo più piene di imprecisioni o falsità, ma le biografie precedenti, derivate principalmente da fonti ormai perdute (come [[Mario Massimo]]), ma anche da [[Eutropio]] e [[Aurelio Vittore]], sono molto più accurate. Le biografie di Marco Aurelio, [[Adriano]], [[Antonino Pio]] e [[Lucio Vero]] sono in gran parte affidabili, secondo quanto sostiene il Birley, mentre quelle di [[Lucio Elio Cesare|Elio Vero]] e [[Avidio Cassio]] sono in massima parte fantasiose.<ref name=Birley317-318it/>
Le biografie più tarde e quelle degli imperatori subordinati e degli [[Trenta Tiranni (Historia Augusta)|usurpatori]] sono per lo più piene di imprecisioni o falsità, ma le biografie precedenti, derivate principalmente da fonti ormai perdute (come [[Mario Massimo]]), ma anche da [[Eutropio]] e [[Aurelio Vittore]], sono molto più accurate. Le biografie di Marco Aurelio, [[Adriano]], [[Antonino Pio]] e [[Lucio Vero]] sono in gran parte affidabili, secondo quanto sostiene il Birley, mentre quelle di [[Lucio Elio Cesare|Elio Vero]] e [[Avidio Cassio]] sono in massima parte fantasiose.<ref name=Birley317-318it/>


Di [[Marco Cornelio Frontone|Frontone]], maestro di [[retorica]] di Marco e di vari funzionari di Antonino Pio, si conservano una serie di manoscritti irregolari, che coprono il periodo [[138]]-[[166]]. Nei ''Colloqui con se stesso'' Marco offre una finestra sulla sua vita interiore, ma gran parte dei libri risultano senza riferimenti cronologici e fanno pochi accenni specifici al mondo esterno.<ref>{{Cita|Birley 1990|pp. 269 ss.|Birley 1990|harv=s}}.</ref>
Di [[Marco Cornelio Frontone|Frontone]], maestro di [[retorica]] di Marco e di vari funzionari di Antonino Pio, si conservano una serie di manoscritti irregolari, che coprono il periodo [[138]]-[[166]]. Nei ''Colloqui con se stesso'' Marco offre una finestra sulla sua vita interiore, ma gran parte dei libri risultano senza riferimenti cronologici e fanno pochi accenni specifici al mondo esterno.<ref>{{Cita|Birley 1990|pp. 269 ss.}}.</ref>


La più attendibile fra le principali fonti del periodo è [[Cassio Dione]], un senatore greco originario della [[Bitinia]] che scrisse una storia di Roma dalla sua fondazione al [[229]], in ottanta libri, la ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]''. Dione è di vitale importanza per la storia militare del periodo, ma i suoi pregiudizi senatoriali e una forte opposizione all'espansione imperiale oscurano la sua prospettiva, come era accaduto con [[Tacito]] e [[Svetonio]] nei confronti dei [[dinastia giulio-claudia|Giulio-Claudii]].<ref>{{Cita|Birley 1990|pp. 316|Birley 1990|harv=s}}.</ref>
La più attendibile fra le principali fonti del periodo è [[Cassio Dione]], un senatore greco originario della [[Bitinia]] che scrisse una storia di Roma dalla sua fondazione al [[229]], in ottanta libri, la ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]''. Dione è di vitale importanza per la storia militare del periodo, ma i suoi pregiudizi senatoriali e una forte opposizione all'espansione imperiale oscurano la sua prospettiva, come era accaduto con [[Tacito]] e [[Svetonio]] nei confronti dei [[dinastia giulio-claudia|Giulio-Claudii]].<ref>{{Cita|Birley 1990|pp. 316}}.</ref>


Altre fonti letterarie forniscono ulteriori informazioni sul contesto storico e sociale in cui visse l'imperatore: si tratta degli scritti del medico [[Galeno]] circa le abitudini della ''[[nobilitas]]'' legata alla [[dinastia degli Antonini|famiglia antonina]], delle orazioni di [[Elio Aristide]] sul costume di quei tempi e delle [[costituzioni imperiali]] di Marco e Antonino, conservate nel [[Digesto]], nel [[Codice giustinianeo]] e in altre parti del ''[[Corpus iuris civilis]]'', la raccolta di leggi e commenti giurisprudenziali voluta da [[Giustiniano I]]. [[Epigrafi]] e [[monetazione degli Antonini|monete]] possono integrare le fonti letterarie, senza dimenticare i numerosi reperti archeologici presenti nelle principali raccolte museali di tutto il mondo.<ref>{{Cita|Birley 1990|pp. 313-319|Birley 1990|harv=s}}.</ref>
Altre fonti letterarie forniscono ulteriori informazioni sul contesto storico e sociale in cui visse l'imperatore: si tratta degli scritti del medico [[Galeno]] circa le abitudini della ''[[nobilitas]]'' legata alla [[dinastia degli Antonini|famiglia antonina]], delle orazioni di [[Elio Aristide]] sul costume di quei tempi e delle [[costituzioni imperiali]] di Marco e Antonino, conservate nel [[Digesto]], nel [[Codice giustinianeo]] e in altre parti del ''[[Corpus iuris civilis]]'', la raccolta di leggi e commenti giurisprudenziali voluta da [[Giustiniano I]]. [[Epigrafi]] e [[monetazione degli Antonini|monete]] possono integrare le fonti letterarie, senza dimenticare i numerosi reperti archeologici presenti nelle principali raccolte museali di tutto il mondo.<ref>{{Cita|Birley 1990|pp. 313-319}}.</ref>


== Giudizi storici ==
== Giudizi storici ==
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==== Cassio Dione ====
==== Cassio Dione ====
Lo storico contemporaneo [[Cassio Dione Cocceiano]] elogiò Marco Aurelio, descrivendone il carattere:
Lo storico contemporaneo [[Cassio Dione Cocceiano]] elogiò Marco Aurelio, descrivendone il carattere:
{{Citazione|Oltre a possedere tutte le virtù, governò meglio di tutti gli altri che mai si erano trovati in una posizione di potere. Per essere precisi, non riuscì a prodursi in prodezze che richiedevano prestanza fisica, eppure aveva sviluppato il suo corpo, da uno molto debole a uno capace di grande resistenza. La maggior parte della sua vita la dedicò alla beneficenza, che fu forse la ragione per l'edificazione di un tempio alla Beneficenza sul Campidoglio, che mai era stato eretto prima d'ora. Egli stesso, poi, si astenne da tutti i delitti e non fece mai nulla di male, sia volontariamente sia involontariamente, al contrario tollerò le offese degli altri, in particolare quelle della moglie, non indagò su di esse e non punì alcuno. [...] E tutta la sua condotta era dovuta chiaramente a nessuna pretesa, al contrario ad una vera e propria eccellenza, poiché anche se visse cinquantotto anni, dieci mesi e ventidue giorni, tempo che aveva trascorso in una parte considerevole come ''cesare'' del primo Antonino, era poi diventato egli stesso imperatore per diciannove anni e undici giorni, dal primo all'ultimo giorni egli rimase lo stesso e non cambiò affatto. Così egli fu veramente, un uomo buono e privo di ogni falsità.|{{cita|Cassio Dione|72, 34|Cassio Dione|harv=s}}.}}
{{Citazione|Oltre a possedere tutte le virtù, governò meglio di tutti gli altri che mai si erano trovati in una posizione di potere. Per essere precisi, non riuscì a prodursi in prodezze che richiedevano prestanza fisica, eppure aveva sviluppato il suo corpo, da uno molto debole a uno capace di grande resistenza. La maggior parte della sua vita la dedicò alla beneficenza, che fu forse la ragione per l'edificazione di un tempio alla Beneficenza sul Campidoglio, che mai era stato eretto prima d'ora. Egli stesso, poi, si astenne da tutti i delitti e non fece mai nulla di male, sia volontariamente sia involontariamente, al contrario tollerò le offese degli altri, in particolare quelle della moglie, non indagò su di esse e non punì alcuno. [...] E tutta la sua condotta era dovuta chiaramente a nessuna pretesa, al contrario ad una vera e propria eccellenza, poiché anche se visse cinquantotto anni, dieci mesi e ventidue giorni, tempo che aveva trascorso in una parte considerevole come ''cesare'' del primo Antonino, era poi diventato egli stesso imperatore per diciannove anni e undici giorni, dal primo all'ultimo giorni egli rimase lo stesso e non cambiò affatto. Così egli fu veramente, un uomo buono e privo di ogni falsità.|{{cita|Cassio Dione|72, 34}}.}}


==== Historia Augusta ====
==== Historia Augusta ====
[[File:Marco Aurelio bronzo.JPG|thumb|upright=1.4|L'originale [[statua equestre di Marco Aurelio]], Roma, Musei capitolini (particolare)]]
[[File:Marco Aurelio bronzo.JPG|thumb|upright=1.4|L'originale [[statua equestre di Marco Aurelio]], Roma, Musei capitolini (particolare)]]


Nella tarda ''[[Historia Augusta]]'', probabilmente rielaborazione, per quanto riguarda Marco, della biografia scritta da Mario Massimo, si parla in questi termini:<ref name="ReferenceB">{{cita|Historia Augusta|''Marcus Aurelius'', 15-16|Historia Augusta|harv=s}}.</ref>
Nella tarda ''[[Historia Augusta]]'', probabilmente rielaborazione, per quanto riguarda Marco, della biografia scritta da Mario Massimo, si parla in questi termini:<ref name="ReferenceB">{{cita|Historia Augusta|''Marcus Aurelius'', 15-16}}.</ref>
{{citazione|Aveva l'abitudine di leggere, dare udienza e firmare durante gli [[Spettacoli nell'antica Roma|spettacoli circensi]]. Per questo spesso il popolo, si dice, lo prendeva in giro. [...] Tanta era la bontà di Marco che nascondeva e giustificava i difetti di [[Lucio Vero|Vero]], benché li disapprovasse fortemente; dopo la sua morte lo fece divinizzare, concesse sovvenzioni alle zie e alle sorelle di lui, facendo decretare loro titoli onorifici e aiuti, e onorò la sua memoria con moltissimi sacrifici. Gli dedicò un flamine e un collegio di sacerdoti Antoniniani e tutti gli onori che spettano agli dei. Ma non c'è alcun ''[[principato (storia romana)|principe]]'' che possa dirsi al riparo da dicerie calunniose, e così neppure Marco fece eccezione. Si disse che Marco aveva fatto uccidere Vero o con il veleno [...] o servendosi del medico Posidippo, che avrebbe praticato a Vero un [[salasso]] non necessario.|{{cita|Historia Augusta|''Marcus Aurelius'', 15.1-6|Historia Augusta|harv=s}}}}
{{citazione|Aveva l'abitudine di leggere, dare udienza e firmare durante gli [[Spettacoli nell'antica Roma|spettacoli circensi]]. Per questo spesso il popolo, si dice, lo prendeva in giro. [...] Tanta era la bontà di Marco che nascondeva e giustificava i difetti di [[Lucio Vero|Vero]], benché li disapprovasse fortemente; dopo la sua morte lo fece divinizzare, concesse sovvenzioni alle zie e alle sorelle di lui, facendo decretare loro titoli onorifici e aiuti, e onorò la sua memoria con moltissimi sacrifici. Gli dedicò un flamine e un collegio di sacerdoti Antoniniani e tutti gli onori che spettano agli dei. Ma non c'è alcun ''[[principato (storia romana)|principe]]'' che possa dirsi al riparo da dicerie calunniose, e così neppure Marco fece eccezione. Si disse che Marco aveva fatto uccidere Vero o con il veleno [...] o servendosi del medico Posidippo, che avrebbe praticato a Vero un [[salasso]] non necessario.|{{cita|Historia Augusta|''Marcus Aurelius'', 15.1-6}}}}


Sul rapporto con la famiglia e con il figlio Commodo:
Sul rapporto con la famiglia e con il figlio Commodo:
{{citazione|Era così generoso coi suoi che concesse a tutti i parenti le insegne di tutti quanti i titoli onorifici; al figlio, anche se si trattava di uno come Commodo, scellerato e depravato, diede subito l'appellativo di ''Cesare'', successivamente la dignità sacerdotale e il titolo di ''[[imperator]]'', la partecipazione al [[trionfo]] e il [[console romano|consolato]]. In quell'occasione l'imperatore corse a piedi nel [[Circo Massimo|Circo]], spogliatosi della porpora, in onore ed al seguito del carro trionfale del figlio.|{{cita|Historia Augusta|''Marcus Aurelius'', 16.1-2|Historia Augusta|harv=s}}}}
{{citazione|Era così generoso coi suoi che concesse a tutti i parenti le insegne di tutti quanti i titoli onorifici; al figlio, anche se si trattava di uno come Commodo, scellerato e depravato, diede subito l'appellativo di ''Cesare'', successivamente la dignità sacerdotale e il titolo di ''[[imperator]]'', la partecipazione al [[trionfo]] e il [[console romano|consolato]]. In quell'occasione l'imperatore corse a piedi nel [[Circo Massimo|Circo]], spogliatosi della porpora, in onore ed al seguito del carro trionfale del figlio.|{{cita|Historia Augusta|''Marcus Aurelius'', 16.1-2}}}}


Viene descritto anche come l<nowiki>'</nowiki>''Optimius princeps'' (come in passato era accaduto a [[Traiano]]) e come l'esempio dell'uomo dotato di ogni virtù:
Viene descritto anche come l<nowiki>'</nowiki>''Optimius princeps'' (come in passato era accaduto a [[Traiano]]) e come l'esempio dell'uomo dotato di ogni virtù:
{{citazione|Dopo la morte di Vero, governò da solo lo stato potendo mettere meglio in mostra le sue virtù in modo più efficace e fecondo, perché non era più condizionato dai difetti di Vero, né da quelli legati alla sua astuta e simulata apparenza di serietà – un vizio in lui congenito – né da quelli che più spiacevano a Marco fin da quando Vero era giovane, costituiti dalla vita e dai costumi dissoluti. Aveva tale serenità che non mutava mai l'espressione del suo volto né alle gioie, né alle tristezze, seguace com'era della filosofia stoica che aveva appreso da ottimi maestri e raccolto lui stesso da ogni possibile fonte. Lo stesso Adriano l'aveva scelto come suo successore, se non ci fosse stato l'ostacolo della sua troppo giovane età. Ciò appare chiaramente dal fatto che lo scelse come genero di Pio, in modo che in qualche modo l'impero romano potesse essere affidato a lui, ad un uomo che ne fosse veramente degno.|{{cita|Historia Augusta|''Marcus Aurelius'', 16.3-7|Historia Augusta|harv=s}}}}
{{citazione|Dopo la morte di Vero, governò da solo lo stato potendo mettere meglio in mostra le sue virtù in modo più efficace e fecondo, perché non era più condizionato dai difetti di Vero, né da quelli legati alla sua astuta e simulata apparenza di serietà – un vizio in lui congenito – né da quelli che più spiacevano a Marco fin da quando Vero era giovane, costituiti dalla vita e dai costumi dissoluti. Aveva tale serenità che non mutava mai l'espressione del suo volto né alle gioie, né alle tristezze, seguace com'era della filosofia stoica che aveva appreso da ottimi maestri e raccolto lui stesso da ogni possibile fonte. Lo stesso Adriano l'aveva scelto come suo successore, se non ci fosse stato l'ostacolo della sua troppo giovane età. Ciò appare chiaramente dal fatto che lo scelse come genero di Pio, in modo che in qualche modo l'impero romano potesse essere affidato a lui, ad un uomo che ne fosse veramente degno.|{{cita|Historia Augusta|''Marcus Aurelius'', 16.3-7}}}}


==== Erodiano ====
==== Erodiano ====
[[Erodiano]], anch'egli contemporaneo, anche se vissuto soprattutto in epoca severiana, sottolinea la devozione alla sua famiglia, per mettere in contrasto le virtù di Marco e i difetti di Commodo, non generati da colpe del padre:<ref>{{cita|Erodiano|''Commodo'', 1.1-2|Erodiano|harv=s}}</ref>
[[Erodiano]], anch'egli contemporaneo, anche se vissuto soprattutto in epoca severiana, sottolinea la devozione alla sua famiglia, per mettere in contrasto le virtù di Marco e i difetti di Commodo, non generati da colpe del padre:<ref>{{cita|Erodiano|''Commodo'', 1.1-2}}</ref>
{{citazione|All'imperatore Marco nacquero in numero maggiore figlie femmine, e due maschi. Di questi figli maschi, uno perse la vita assai giovane (il suo nome era Verissimo<ref>In realtà era solo Vero, secondo {{cita|Historia Augusta|''Commodus'', 1.10|Historia Augusta|harv=s}}.</ref>), mentre l'altro, chiamato Commodo, fu allevato dal padre con ogni cura, chiamando da ogni parte i più illustri letterati nelle province dietro compensi non certamente disprezzabili, affinché assistendolo continuamente educassero il figlio. Diede in matrimonio le figlie arrivate ad età da matrimonio ai migliori uomini del senato, desiderando che gli diventassero generi non tanto i patrizi da numerose generazioni, né quelli in vista per grande ammontare di ricchezza, ma quelli onesti nel carattere e saggi nella loro vita: solo queste infatti considerava le qualità identificative e inamovibili dell'animo.}}
{{citazione|All'imperatore Marco nacquero in numero maggiore figlie femmine, e due maschi. Di questi figli maschi, uno perse la vita assai giovane (il suo nome era Verissimo<ref>In realtà era solo Vero, secondo {{cita|Historia Augusta|''Commodus'', 1.10}}.</ref>), mentre l'altro, chiamato Commodo, fu allevato dal padre con ogni cura, chiamando da ogni parte i più illustri letterati nelle province dietro compensi non certamente disprezzabili, affinché assistendolo continuamente educassero il figlio. Diede in matrimonio le figlie arrivate ad età da matrimonio ai migliori uomini del senato, desiderando che gli diventassero generi non tanto i patrizi da numerose generazioni, né quelli in vista per grande ammontare di ricchezza, ma quelli onesti nel carattere e saggi nella loro vita: solo queste infatti considerava le qualità identificative e inamovibili dell'animo.}}


=== Storiografia successiva ===
=== Storiografia successiva ===
[[File:Marcus Aurelius Distributing Bread to the People 1765 Joseph-Marie Vien.jpg|left|thumb|[[Joseph-Marie Vien]], ''Marco Aurelio distribuisce il pane al popolo'']]
[[File:Marcus Aurelius Distributing Bread to the People 1765 Joseph-Marie Vien.jpg|left|thumb|[[Joseph-Marie Vien]], ''Marco Aurelio distribuisce il pane al popolo'']]


La figura di Marco Aurelio ricevette apprezzamenti per molti secoli a venire. [[Niccolò Machiavelli]] cita Marco Aurelio<ref>{{cita|Machiavelli 1527|cap. 19|Machiavelli 1527|harv=s}} : "''Come evitare il disprezzo e l'odio''".</ref> come un uomo straordinario, dotato di infinite virtù, fra cui l'amore per la pace e per la giustizia. Machiavelli a questo punto spiega che, anche se gli [[imperatori romani]] con queste qualità non godevano di grande stima presso i soldati (che preferivano gli imperatori-militari), Marco Aurelio non fu mai vittima di una congiura perché aveva ottenuto l<nowiki>'</nowiki>''[[imperium]]'' per diritto ereditario (anche se [[Imperatori adottivi|adottivo]]), non dovendo pertanto essere riconosciuto da nessuno. Fu dunque funesto per [[Pertinace]] e [[Alessandro Severo]] (che non furono "imperatori ereditari"; Pertinace fu un generale vittorioso, Alessandro Severo un lontano parente dell'imperatore [[Settimio Severo]], ma non un erede diretto o da questi adottato) volerlo imitare e cercare di perseguire politiche pacifiche.
La figura di Marco Aurelio ricevette apprezzamenti per molti secoli a venire. [[Niccolò Machiavelli]] cita Marco Aurelio<ref>{{cita|Machiavelli 1527|cap. 19}} : "''Come evitare il disprezzo e l'odio''".</ref> come un uomo straordinario, dotato di infinite virtù, fra cui l'amore per la pace e per la giustizia. Machiavelli a questo punto spiega che, anche se gli [[imperatori romani]] con queste qualità non godevano di grande stima presso i soldati (che preferivano gli imperatori-militari), Marco Aurelio non fu mai vittima di una congiura perché aveva ottenuto l<nowiki>'</nowiki>''[[imperium]]'' per diritto ereditario (anche se [[Imperatori adottivi|adottivo]]), non dovendo pertanto essere riconosciuto da nessuno. Fu dunque funesto per [[Pertinace]] e [[Alessandro Severo]] (che non furono "imperatori ereditari"; Pertinace fu un generale vittorioso, Alessandro Severo un lontano parente dell'imperatore [[Settimio Severo]], ma non un erede diretto o da questi adottato) volerlo imitare e cercare di perseguire politiche pacifiche.


[[Voltaire]] considera Marco Aurelio come uno dei massimi filosofi e politici di tutti i tempi: nel ''[[Dizionario filosofico]]'', elogiando l'imperatore [[Flavio Claudio Giuliano|Giuliano]], lo paragonò a Marco stesso, che egli definì "''il primo degli uomini''". E alla voce "Filosofo" aggiunse: "''I Romani poi ebbero [[Cicerone]], che da solo vale forse quanto tutti i filosofi della Grecia. Dopo di lui vennero uomini ancor più degni di rispetto, tanto che imitarli fu impresa pressoché disperata: sono lo schiavo [[Epitteto]] e gli imperatori Marco Aurelio e Giuliano''".<ref>{{Cita|Voltaire|''Dizionario filosofico'', 389-394|Voltaire|harv=s}}</ref> Voltaire difende Marco Aurelio dalle accuse di persecuzioni ai cristiani: "''Ancor meno darò il nome di persecutori a Traiano o agli Antonini: mi sembrerebbe di bestemmiare''".<ref>{{Cita|Voltaire|''Dizionario filosofico'', voce Persecuzione|Voltaire|harv=s}}</ref>
[[Voltaire]] considera Marco Aurelio come uno dei massimi filosofi e politici di tutti i tempi: nel ''[[Dizionario filosofico]]'', elogiando l'imperatore [[Flavio Claudio Giuliano|Giuliano]], lo paragonò a Marco stesso, che egli definì "''il primo degli uomini''". E alla voce "Filosofo" aggiunse: "''I Romani poi ebbero [[Cicerone]], che da solo vale forse quanto tutti i filosofi della Grecia. Dopo di lui vennero uomini ancor più degni di rispetto, tanto che imitarli fu impresa pressoché disperata: sono lo schiavo [[Epitteto]] e gli imperatori Marco Aurelio e Giuliano''".<ref>{{Cita|Voltaire|''Dizionario filosofico'', 389-394}}</ref> Voltaire difende Marco Aurelio dalle accuse di persecuzioni ai cristiani: "''Ancor meno darò il nome di persecutori a Traiano o agli Antonini: mi sembrerebbe di bestemmiare''".<ref>{{Cita|Voltaire|''Dizionario filosofico'', voce Persecuzione}}</ref>
Riferito poi ad [[Antonino Pio]] o forse proprio allo ''stoico'' Marco Aurelio Antonino scrive anche: {{Citazione|Certi teologi dicono che il divino imperatore Antonino non era virtuoso; che era uno stoico testardo, il quale, non contento di comandare agli uomini, voleva anche essere stimato da loro; che attribuiva a se stesso il bene che faceva al genere umano; che in tutta la sua vita fu giusto, laborioso, benefico per vanità, e che non fece nient'altro che ingannare gli uomini con le sue virtù; e a questo punto esclamo: «''Mio Dio, mandaci spesso di queste canaglie!''»|Estratto dalla voce ''Virtù'' del [[Dizionario Filosofico]] di [[Voltaire]]<ref>{{Cita|Voltaire|''Dizionario filosofico'', voce «Virtù»|Voltaire|harv=s}} [http://www.ousia.it/SitoOusia/SitoOusia/TestiDiFilosofia/TestiPDF/Voltaire/Dizionario.pdf testo disponibile on line]</ref>}}
Riferito poi ad [[Antonino Pio]] o forse proprio allo ''stoico'' Marco Aurelio Antonino scrive anche: {{Citazione|Certi teologi dicono che il divino imperatore Antonino non era virtuoso; che era uno stoico testardo, il quale, non contento di comandare agli uomini, voleva anche essere stimato da loro; che attribuiva a se stesso il bene che faceva al genere umano; che in tutta la sua vita fu giusto, laborioso, benefico per vanità, e che non fece nient'altro che ingannare gli uomini con le sue virtù; e a questo punto esclamo: «''Mio Dio, mandaci spesso di queste canaglie!''»|Estratto dalla voce ''Virtù'' del [[Dizionario Filosofico]] di [[Voltaire]]<ref>{{Cita|Voltaire|''Dizionario filosofico'', voce «Virtù»}} [http://www.ousia.it/SitoOusia/SitoOusia/TestiDiFilosofia/TestiPDF/Voltaire/Dizionario.pdf testo disponibile on line]</ref>}}


[[Edward Gibbon]], nel [[XVIII secolo]], sulla scia della ricerca storica [[illuminista]] di Voltaire, lo incluse tra i "buoni imperatori", emuli di [[Augusto]] e [[Tito (imperatore romano)|Tito]], assieme a [[Nerva]], [[Traiano]], [[Adriano]] e [[Antonino Pio]].<ref>{{Cita|Gibbon 1776-1789|I, 78|Gibbon 1776-1789|harv=s}}</ref>
[[Edward Gibbon]], nel [[XVIII secolo]], sulla scia della ricerca storica [[illuminista]] di Voltaire, lo incluse tra i "buoni imperatori", emuli di [[Augusto]] e [[Tito (imperatore romano)|Tito]], assieme a [[Nerva]], [[Traiano]], [[Adriano]] e [[Antonino Pio]].<ref>{{Cita|Gibbon 1776-1789|I, 78}}</ref>


[[Michael Grant]], scrive di Commodo e della successione a Marco Aurelio:
[[Michael Grant]], scrive di Commodo e della successione a Marco Aurelio:
{{Citazione|I giovani si rivelano spesso essere molto sregolati, o almeno così anti-tradizionali, che il disastro fu inevitabile, ma anche se Marco avesse saputo ciò, rifiutare le rivendicazioni di suo figlio a favore di qualcun altro, avrebbe di certo coinvolto la sua epoca in una delle [[guerre civili romane|guerre civili]] che avrebbero proliferato in modo disastroso contro tutti i successori.|{{Cita|Grant 1968|p. V|Grant 1968|harv=s}}.}}
{{Citazione|I giovani si rivelano spesso essere molto sregolati, o almeno così anti-tradizionali, che il disastro fu inevitabile, ma anche se Marco avesse saputo ciò, rifiutare le rivendicazioni di suo figlio a favore di qualcun altro, avrebbe di certo coinvolto la sua epoca in una delle [[guerre civili romane|guerre civili]] che avrebbero proliferato in modo disastroso contro tutti i successori.|{{Cita|Grant 1968|p. V}}.}}


C'è, tra i molti elogi, anche chi ha criticato alcuni aspetti del suo governo, come la successione voluta a tutti i costi per il figlio, il silenzio sulle persecuzioni contro i cristiani (rilevato soprattutto da parte di alcuni autori cattolici) e talune indecisioni su questioni importanti.<ref>{{Cita|Fraschetti 2008|Introduzione e capitolo VII, pp. 93-99|Fraschetti 2008|harv=s}}</ref>
C'è, tra i molti elogi, anche chi ha criticato alcuni aspetti del suo governo, come la successione voluta a tutti i costi per il figlio, il silenzio sulle persecuzioni contro i cristiani (rilevato soprattutto da parte di alcuni autori cattolici) e talune indecisioni su questioni importanti.<ref>{{Cita|Fraschetti 2008|Introduzione e capitolo VII, pp. 93-99}}</ref>


=== Eredità e reputazione postuma ===
=== Eredità e reputazione postuma ===
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[[File:0,50 € Italia.gif|upright=0.6|thumb|[[50 centesimi di Euro]] per l'[[Italia]], la [[statua equestre di Marco Aurelio]] in [[Campidoglio]]]]
[[File:0,50 € Italia.gif|upright=0.6|thumb|[[50 centesimi di Euro]] per l'[[Italia]], la [[statua equestre di Marco Aurelio]] in [[Campidoglio]]]]


Alcuni imperatori successivi utilizzarono il nome "Marco Aurelio" per accreditare un inesistente legame familiare con lui.<ref>Tra questi vi furono: [[Marco Aurelio Probo]] ({{CIL|11|1178}}), [[Marco Aurelio Mario]] ([[impero delle Gallie|usurpatore nelle Gallie]]), [[Marco Aurelio Caro]] e [[Marco Aurelio Carino]] ({{CIL|8|10956}}), oltre a due imperatori suoi omonimi, [[Caracalla]] ({{AE|1911|56}}) ed [[Eliogabalo]] (il cui nome imperiale ufficiale era "Marco Aurelio Antonino"; {{CIL|6|40677}} e {{AE|1990|469}}) e che furono i primi, pur non appartenendo alla dinastia antonina, ad usare il suo nome. Questi ultimi due, in particolare, come già il padre di Caracalla, [[Settimio Severo]], che aveva riabilitato la memoria di [[Commodo]], divinizzandolo e rimuovendo la ''[[damnatio memoriae]]'' imposta dal [[Senato romano|Senato]], e dato al figlio il nome di Marco Aurelio, cercavano un collegamento diretto con gli [[dinastia degli Antonini|Antonini]] al fine di nobilitare le loro origini africane e asiatiche, quindi provinciali. Inoltre, una delle mogli di Eliogabalo era una nipote di Marco Aurelio stesso, [[Annia Faustina]]. Il nome Marco Aurelio divenne, quindi, un nome di famiglia dei Severi e, come "Cesare", "Augusto" e, più tardi, "Flavio", venne utilizzato come prenome imperiale da molti altri.</ref> Marco venne, quindi, identificato come un "re filosofo" nel corso della sua vita, e il titolo gli sarebbe rimasto anche dopo la morte: sia Dione sia il biografo della ''Historia Augusta'' lo chiamano "il filosofo", così come alcuni autori cristiani, come [[Giustino di Nablus|Giustino Martire]], [[Atenagora di Atene|Atenagora]], [[Melitone di Sardi|Melito]] e [[Tertulliano]].<ref>{{Cita|Eusebio|4.26.9–11|Eusebio|harv=s}}; {{cita|Tertulliano|7|Tertulliano|harv=s}}</ref> Alcuni definirono Marco, più [[filantropo]] che filosofo, paragonandolo ad [[Antonino Pio]] e [[Adriano]], ed in contrasto con gli imperatori persecutori dei filosofi come [[Domiziano]] e [[Nerone]], per rendere la differenza più audace, sottolineando il suo carattere e il suo esempio di retta condotta.<ref name="Dione71.1.1">{{cita|Cassio Dione|71, 1.1|Cassio Dione|harv=s}}.</ref><ref>{{cita|Historia Augusta|''Marcus Aurelius'', 1.1 e 27.7|Historia Augusta|harv=s}}.</ref><ref>{{cita|Erodiano|''Commodo'', 2.4|Erodiano|harv=s}}.</ref> Come [[Traiano]], venne indicato come un esempio di ottimo governante (''optimus princeps''), e successivamente venne anche descritto quasi come una sorta di "santo [[paganesimo romano|pagano]]", un uomo completo sotto ogni punto di vista.<ref>{{Cita|Renan 1937|p. 13|Renan 1937|harv=s}}; {{Cita|Francis 1995|p. 21|Francis 1995|harv=s}}.</ref>
Alcuni imperatori successivi utilizzarono il nome "Marco Aurelio" per accreditare un inesistente legame familiare con lui.<ref>Tra questi vi furono: [[Marco Aurelio Probo]] ({{CIL|11|1178}}), [[Marco Aurelio Mario]] ([[impero delle Gallie|usurpatore nelle Gallie]]), [[Marco Aurelio Caro]] e [[Marco Aurelio Carino]] ({{CIL|8|10956}}), oltre a due imperatori suoi omonimi, [[Caracalla]] ({{AE|1911|56}}) ed [[Eliogabalo]] (il cui nome imperiale ufficiale era "Marco Aurelio Antonino"; {{CIL|6|40677}} e {{AE|1990|469}}) e che furono i primi, pur non appartenendo alla dinastia antonina, ad usare il suo nome. Questi ultimi due, in particolare, come già il padre di Caracalla, [[Settimio Severo]], che aveva riabilitato la memoria di [[Commodo]], divinizzandolo e rimuovendo la ''[[damnatio memoriae]]'' imposta dal [[Senato romano|Senato]], e dato al figlio il nome di Marco Aurelio, cercavano un collegamento diretto con gli [[dinastia degli Antonini|Antonini]] al fine di nobilitare le loro origini africane e asiatiche, quindi provinciali. Inoltre, una delle mogli di Eliogabalo era una nipote di Marco Aurelio stesso, [[Annia Faustina]]. Il nome Marco Aurelio divenne, quindi, un nome di famiglia dei Severi e, come "Cesare", "Augusto" e, più tardi, "Flavio", venne utilizzato come prenome imperiale da molti altri.</ref> Marco venne, quindi, identificato come un "re filosofo" nel corso della sua vita, e il titolo gli sarebbe rimasto anche dopo la morte: sia Dione sia il biografo della ''Historia Augusta'' lo chiamano "il filosofo", così come alcuni autori cristiani, come [[Giustino di Nablus|Giustino Martire]], [[Atenagora di Atene|Atenagora]], [[Melitone di Sardi|Melito]] e [[Tertulliano]].<ref>{{Cita|Eusebio|4.26.9–11}}; {{cita|Tertulliano|7}}</ref> Alcuni definirono Marco, più [[filantropo]] che filosofo, paragonandolo ad [[Antonino Pio]] e [[Adriano]], ed in contrasto con gli imperatori persecutori dei filosofi come [[Domiziano]] e [[Nerone]], per rendere la differenza più audace, sottolineando il suo carattere e il suo esempio di retta condotta.<ref name="Dione71.1.1">{{cita|Cassio Dione|71, 1.1}}.</ref><ref>{{cita|Historia Augusta|''Marcus Aurelius'', 1.1 e 27.7}}.</ref><ref>{{cita|Erodiano|''Commodo'', 2.4}}.</ref> Come [[Traiano]], venne indicato come un esempio di ottimo governante (''optimus princeps''), e successivamente venne anche descritto quasi come una sorta di "santo [[paganesimo romano|pagano]]", un uomo completo sotto ogni punto di vista.<ref>{{Cita|Renan 1937|p. 13}}; {{Cita|Francis 1995|p. 21}}.</ref>


==Note==
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* {{cita libro | autore=[[Aurelio Vittore]]|titolo=De Caesaribus|url=http://www.thelatinlibrary.com/victor.caes.html |cid=Aurelio Vittore De Caesaribus}}
* {{cita libro | autore=[[Aurelio Vittore]]|titolo=De Caesaribus|url=http://www.thelatinlibrary.com/victor.caes.html |cid=Aurelio Vittore De Caesaribus}}
* {{cita libro | autore=[[Aurelio Vittore]]|titolo=Epitome de Caesaribus|url=http://www.thelatinlibrary.com/victor.caes2.html|cid=Aurelio Vittore Epitome}} Traduzione in inglese [http://www.luc.edu/roman-emperors/epitome.htm qui]
* {{cita libro | autore=[[Aurelio Vittore]]|titolo=Epitome de Caesaribus|url=http://www.thelatinlibrary.com/victor.caes2.html|cid=Aurelio Vittore Epitome}} Traduzione in inglese [http://www.luc.edu/roman-emperors/epitome.htm qui]
* {{cita libro |autore=[[Publio Elio Aristide]]|titolo=Orationes|url=|cid=Elio Aristide}}
* {{cita libro |autore=[[Publio Elio Aristide]]|titolo=Orationes|cid=Elio Aristide}}
* {{cita libro |autore=[[Aulo Gellio]]|titolo=Noctes Atticae|url=https://la.wikisource.org/wiki/Noctes_Atticae|cid=Aulo Gellio}} [[File:Wikisource-logo.svg|15px]] Traduzione in inglese [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Gellius/home.html qui].
* {{cita libro |autore=[[Aulo Gellio]]|titolo=Noctes Atticae|url=https://la.wikisource.org/wiki/Noctes_Atticae|cid=Aulo Gellio}} [[File:Wikisource-logo.svg|15px]] Traduzione in inglese [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Gellius/home.html qui].
* {{cita libro |autore=[[Cassio Dione Cocceiano]]|titolo=Historia Romana |url=https://it.wikisource.org/wiki/Autore:Cassio_Dione_Cocceiano|cid=Cassio Dione}} LXIX-LXXIII [[File:Wikisource-logo.svg|15px]] Versione in inglese [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Cassius_Dio/home.html qui].
* {{cita libro |autore=[[Cassio Dione Cocceiano]]|titolo=Historia Romana |url=https://it.wikisource.org/wiki/Autore:Cassio_Dione_Cocceiano|cid=Cassio Dione}} LXIX-LXXIII [[File:Wikisource-logo.svg|15px]] Versione in inglese [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Cassius_Dio/home.html qui].
* {{Cita libro|autore=[[Eutropio]]|titolo=Breviarium ab Urbe condita|url=https://la.wikisource.org/wiki/Breviarium_historiae_romanae|cid=Eutropio}} [[File:Wikisource-logo.svg|15px]]
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* {{Cita libro|autore=[[Erodiano]]|titolo=Storia dell'impero dopo Marco Aurelio (Τῆς μετὰ Μάρκον βασιλείας ἰστορίαι)|url=|cid=Erodiano}} Versione in inglese [http://www.livius.org/he-hg/herodian/hre000.html qui]
* {{Cita libro|autore=[[Erodiano]]|titolo=Storia dell'impero dopo Marco Aurelio (Τῆς μετὰ Μάρκον βασιλείας ἰστορίαι)|cid=Erodiano}} Versione in inglese [http://www.livius.org/he-hg/herodian/hre000.html qui]
* {{Cita libro|autore=[[Eusebio di Cesarea]]|titolo=[[Storia ecclesiastica (Eusebio di Cesarea)|Historia Ecclesiastica (Ἐκκλησιαστικῆς ἱστορίας)]]|url=|cid=Eusebio}} Versione in inglese [http://www.ccel.org/ccel/schaff/npnf201.toc.html qui]
* {{Cita libro|autore=[[Eusebio di Cesarea]]|titolo=[[Storia ecclesiastica (Eusebio di Cesarea)|Historia Ecclesiastica (Ἐκκλησιαστικῆς ἱστορίας)]]|cid=Eusebio}} Versione in inglese [http://www.ccel.org/ccel/schaff/npnf201.toc.html qui]
* {{cita libro|autore=[[Marco Cornelio Frontone|Frontone]]|titolo=Epistulae|url=http://www.thelatinlibrary.com/fronto.html|cid=Frontone}}
* {{cita libro|autore=[[Marco Cornelio Frontone|Frontone]]|titolo=Epistulae|url=http://www.thelatinlibrary.com/fronto.html|cid=Frontone}}
* {{cita libro|autore=[[Gaio]]|titolo=Institutiones|url=http://www.thelatinlibrary.com/gaius.html|cid=Gaio}}
* {{cita libro|autore=[[Gaio]]|titolo=Institutiones|url=http://www.thelatinlibrary.com/gaius.html|cid=Gaio}}
* {{cita libro | autore=[[Historia Augusta]]|titolo=Vite di Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio, Lucio Vero, Avidio Cassio e Commodo|url=http://la.wikisource.org/wiki/Historia_Augusta|cid=Historia Augusta}} [[File:Wikisource-logo.svg|15px]] Versioni in inglese [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Historia_Augusta/Marcus_Aurelius/1*.html qui], [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Historia_Augusta/Marcus_Aurelius/2*.html qui] e [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Historia_Augusta/Commodus*.html qui].
* {{cita libro | autore=[[Historia Augusta]]|titolo=Vite di Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio, Lucio Vero, Avidio Cassio e Commodo|url=http://la.wikisource.org/wiki/Historia_Augusta|cid=Historia Augusta}} [[File:Wikisource-logo.svg|15px]] Versioni in inglese [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Historia_Augusta/Marcus_Aurelius/1*.html qui], [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Historia_Augusta/Marcus_Aurelius/2*.html qui] e [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Historia_Augusta/Commodus*.html qui].
* {{Cita libro|autore=[[Tito Livio|Livio]]|titolo=Ab Urbe condita libri|url=https://la.wikisource.org/wiki/Ab_Urbe_Condita_libri|cid=Livio}} [[File:Wikisource-logo.svg|15px]]
* {{Cita libro|autore=[[Tito Livio|Livio]]|titolo=Ab Urbe condita libri|url=https://la.wikisource.org/wiki/Ab_Urbe_Condita_libri|cid=Livio}} [[File:Wikisource-logo.svg|15px]]
* {{cita libro|autore=[[Luciano di Samosata]]|titolo=Historia quomodo conscribenda (Πῶς δεῖ Ἱστορίαν συγγράφειν)|curatore=H.W. Fowler & H.G. Fowler|opera=The Works of Lucian of Samosata|url=|cid=Luciano di Samosata}}
* {{cita libro|autore=[[Luciano di Samosata]]|titolo=Historia quomodo conscribenda (Πῶς δεῖ Ἱστορίαν συγγράφειν)|curatore=H.W. Fowler & H.G. Fowler|collana=The Works of Lucian of Samosata|cid=Luciano di Samosata}}
* {{Cita libro|autore=[[Gaio Plinio Cecilio Secondo|Plinio il Giovane]]|titolo=Epistulae|url=|cid=Plinio il Giovane}}
* {{Cita libro|autore=[[Gaio Plinio Cecilio Secondo|Plinio il Giovane]]|titolo=Epistulae|cid=Plinio il Giovane}}
* {{Cita libro|autore=[[Plutarco]]|titolo=Vite parallele|url=https://el.wikisource.org/wiki/%CE%92%CE%AF%CE%BF%CE%B9_%CE%A0%CE%B1%CF%81%CE%AC%CE%BB%CE%BB%CE%B7%CE%BB%CE%BF%CE%B9|cid=Plutarco}} [[File:Wikisource-logo.svg|15px]]
* {{Cita libro|autore=[[Plutarco]]|titolo=Vite parallele|url=https://el.wikisource.org/wiki/%CE%92%CE%AF%CE%BF%CE%B9_%CE%A0%CE%B1%CF%81%CE%AC%CE%BB%CE%BB%CE%B7%CE%BB%CE%BF%CE%B9|cid=Plutarco}} [[File:Wikisource-logo.svg|15px]]
* {{cita libro | autore=[[Gaio Svetonio Tranquillo]]|titolo=De Vita Caesarum|pagine=libri I-II-III|url=http://la.wikisource.org/wiki/De_vita_Caesarum_libri_VIII|cid=Svetonio}} [[File:Wikisource-logo.svg|15px]]
* {{cita libro | autore=[[Gaio Svetonio Tranquillo]]|titolo=De Vita Caesarum|pagine=libri I-II-III|url=http://la.wikisource.org/wiki/De_vita_Caesarum_libri_VIII|cid=Svetonio}} [[File:Wikisource-logo.svg|15px]]
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* {{Cita libro||Karl Bihlmeyer, Hermann Tuechle|Le persecuzioni dei cristiani da Nerone alla metà del III secolo in "Storia della Chiesa", vol. I, "L'antichità"|1960|Morcelliana|Brescia|cid=Bihlmeyer}}
* {{Cita libro||Karl Bihlmeyer, Hermann Tuechle|Le persecuzioni dei cristiani da Nerone alla metà del III secolo in "Storia della Chiesa", vol. I, "L'antichità"|1960|Morcelliana|Brescia|cid=Bihlmeyer}}
* {{Cita libro|Anthony Richard|Birley|Marco Aurelio|1990|Rusconi|Milano|cid=Birley 1990|ISBN=88-18-18011-8}}
* {{Cita libro|Anthony Richard|Birley|Marco Aurelio|1990|Rusconi|Milano|cid=Birley 1990|ISBN=88-18-18011-8}}
* {{Cita libro|Giovanni|Brizzi|Leoni sul Danubio: nuove considerazioni su un episodio delle guerre di Marco Aurelio|2010|Rubbettino|Soveria Mannelli|curatore=[[Livio Zerbini]]|coautore=Cristiano Sigurani|wkautore=Giovanni Brizzi|opera=Roma e le province del Danubio|pagine=391-401|cid=Brizzi e Sigurani 2010|ISBN=978-88-498-2828-3}}
* {{Cita libro|Giovanni|Brizzi|Leoni sul Danubio: nuove considerazioni su un episodio delle guerre di Marco Aurelio|2010|Rubbettino|Soveria Mannelli|curatore=[[Livio Zerbini]]|coautore=Cristiano Sigurani|wkautore=Giovanni Brizzi|collana=Roma e le province del Danubio|pagine=391-401|cid=Brizzi e Sigurani 2010|ISBN=978-88-498-2828-3}}
* {{Cita libro|Thomas Casadei,|Sauro Mattarelli|Il senso della repubblica: schiavitù|2009|Franco Angeli|Roma|cid=Casadei e Mattarelli 2009}}
* {{Cita libro|Thomas Casadei,|Sauro Mattarelli|Il senso della repubblica: schiavitù|2009|Franco Angeli|Roma|cid=Casadei e Mattarelli 2009}}
* {{cita libro|Guido|Clemente|La riorganizzazione politico-istituzionale da Antonino a Commodo|1990|Einaudi|Torino|curatore=[[Arnaldo Momigliano]] e [[Aldo Schiavone]]|opera=Storia di Roma|volume=II|cid=Guido Clemente 1990}}, ripubblicata anche come {{cita libro|opera=Storia Einaudi dei Greci e dei Romani|editore=Il Sole 24 ORE|città=Milano|anno=2008|volume=XVI|cid=Guido Clemente 2008}}
* {{cita libro|Guido|Clemente|La riorganizzazione politico-istituzionale da Antonino a Commodo|1990|Einaudi|Torino|curatore=[[Arnaldo Momigliano]] e [[Aldo Schiavone]]|collana=Storia di Roma|volume=II|cid=Guido Clemente 1990}}, ripubblicata anche come {{cita libro|collana=Storia Einaudi dei Greci e dei Romani|editore=Il Sole 24 ORE|città=Milano|anno=2008|volume=XVI|cid=Guido Clemente 2008}}
* {{cita libro||[[Filippo Coarelli]]|La colonna di Marco Aurelio|2008|Colombo|Roma|altri=traduzione in inglese di Helen L. Patterson|cid=Coarelli 2008|ISBN=88-86359-97-7}}
* {{cita libro||[[Filippo Coarelli]]|La colonna di Marco Aurelio|2008|Colombo|Roma|altri=traduzione in inglese di Helen L. Patterson|cid=Coarelli 2008|ISBN=88-86359-97-7}}
* {{Cita libro|Augusto|Fraschetti|Marco Aurelio: la miseria della filosofia|2008|Laterza|Roma|cid=Fraschetti 2008|ISBN=88-420-8376-3}}
* {{Cita libro|Augusto|Fraschetti|Marco Aurelio: la miseria della filosofia|2008|Laterza|Roma|cid=Fraschetti 2008|ISBN=88-420-8376-3}}
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* {{Cita libro||[[Ernest Renan]]|Marco Aurelio e la fine del mondo antico|1937|Corbaccio|Milano|cid=Renan 1937}}
* {{Cita libro||[[Ernest Renan]]|Marco Aurelio e la fine del mondo antico|1937|Corbaccio|Milano|cid=Renan 1937}}
* {{Cita libro||[[Giorgio Ruffolo]]|Quando l'Italia era una superpotenza: il ferro di Roma e l'oro dei mercanti|2004|Einaudi|Torino|ISBN=88-06-16804-5|cid=Ruffolo 2004}}
* {{Cita libro||[[Giorgio Ruffolo]]|Quando l'Italia era una superpotenza: il ferro di Roma e l'oro dei mercanti|2004|Einaudi|Torino|ISBN=88-06-16804-5|cid=Ruffolo 2004}}
* {{Cita web|||titolo=Gli stoici|opera=La filosofia e i suoi eroi|url=http://www.filosofico.net/stoici2.html|curatore=Giovanni Salmeri|cid=Salmeri}}
* {{Cita web|||titolo=Gli stoici|sito=La filosofia e i suoi eroi|url=http://www.filosofico.net/stoici2.html|curatore=Giovanni Salmeri|cid=Salmeri}}
* {{cita libro||[[Adriano Savio]]|Monete romane|2001|Jouvence|Roma|cid=Savio 2001|ISBN=88-7801-291-2}}
* {{cita libro||[[Adriano Savio]]|Monete romane|2001|Jouvence|Roma|cid=Savio 2001|ISBN=88-7801-291-2}}
* {{cita libro||[[Marta Sordi]]|I cristiani e l'impero romano|2004|Jaca Book|Milano|url=http://books.google.it/books?id=xvwS1h72nVoC&pg=PA232&lpg=PA232&dq=frontone+cristiani&source=bl&ots=PxIDk8up9G&sig=413npl0Rw2FGxBhnM3M9_s4wrVs&hl=it&ei=AfLfTsuUHOH14QTj84zzBg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&sqi=2&ved=0CDMQ6AEwAw#v=onepage&q=frontone%20cristiani&f=false|cid=Sordi 2004|ISBN=88-16-40671-2}}
* {{cita libro||[[Marta Sordi]]|I cristiani e l'impero romano|2004|Jaca Book|Milano|url=http://books.google.it/books?id=xvwS1h72nVoC&pg=PA232&lpg=PA232&dq=frontone+cristiani&source=bl&ots=PxIDk8up9G&sig=413npl0Rw2FGxBhnM3M9_s4wrVs&hl=it&ei=AfLfTsuUHOH14QTj84zzBg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&sqi=2&ved=0CDMQ6AEwAw#v=onepage&q=frontone%20cristiani&f=false|cid=Sordi 2004|ISBN=88-16-40671-2}}
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* {{Cita libro|Gregory S.|Aldrete|Floods of the Tiber in Ancient Rome|2006|Johns Hopkins University Press|Baltimora|ISBN=978-1-4356-9190-2|cid=Aldrete 2006}}
* {{Cita libro|Gregory S.|Aldrete|Floods of the Tiber in Ancient Rome|2006|Johns Hopkins University Press|Baltimora|ISBN=978-1-4356-9190-2|cid=Aldrete 2006}}
* {{Cita libro||[[Géza Alföldy]]|Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen: prosopographische Untersuchungen zur senatorischen Führungsschicht|1977|Habelt|Bonn|ISBN=3-7749-1334-X|cid=Alföldy 1977}}
* {{Cita libro||[[Géza Alföldy]]|Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen: prosopographische Untersuchungen zur senatorischen Führungsschicht|1977|Habelt|Bonn|ISBN=3-7749-1334-X|cid=Alföldy 1977}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Timoty D. Barnes|titolo=Hadrian and Lucius Verus|rivista=Journal of Roman Studies |volume=57|anno=1967| numero=1-2 |url=http://www.jstor.org/discover/10.2307/299345?uid=3738296&uid=2134&uid=2&uid=70&uid=4&sid=21103209273683|cid=Barnes 1967| pagine=pp. 65-79}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Timoty D. Barnes|titolo=Hadrian and Lucius Verus|rivista=Journal of Roman Studies |volume=57|anno=1967| numero=1-2 |url=http://www.jstor.org/discover/10.2307/299345?uid=3738296&uid=2134&uid=2&uid=70&uid=4&sid=21103209273683|cid=Barnes 1967|pp=65-79}}
* {{Cita libro||[[Anthony Richard Birley]]|Marcus Aurelius: A Biography|1987|Routledge|Londra|ISBN=0-415-17125-3|cid=Birley 1987}}
* {{Cita libro||[[Anthony Richard Birley]]|Marcus Aurelius: A Biography|1987|Routledge|Londra|ISBN=0-415-17125-3|cid=Birley 1987}}
* {{Cita libro|Anthony Richard|Birley|Hadrian to the Antonines|2000|opera=The Cambridge Ancient History|volume=XI: The High Empire, A.D. 70–192|pagine=132-194|ISBN=0-521-26335-2|cid=Birley 2000}}
* {{Cita libro|Anthony Richard|Birley|Hadrian to the Antonines|2000|collana=The Cambridge Ancient History|volume=XI: The High Empire, A.D. 70–192|pagine=132-194|ISBN=0-521-26335-2|cid=Birley 2000}}
* {{Cita pubblicazione|autore=[[Marc Bloch]]|titolo=Comme et pourqoi finit l'esclavage antique|url=http://www.jstor.org/discover/10.2307/27578330?uid=3738296&uid=2134&uid=2&uid=70&uid=4&sid=21103125154107|pagine=pp. 30-44|rivista=Annales. Histoire, Sciences Sociales|volume=2|numero=1|anno=1947|cid=Bloch 1947}}
* {{Cita pubblicazione|autore=[[Marc Bloch]]|titolo=Comme et pourqoi finit l'esclavage antique|url=http://www.jstor.org/discover/10.2307/27578330?uid=3738296&uid=2134&uid=2&uid=70&uid=4&sid=21103125154107|pp=30-44|rivista=Annales. Histoire, Sciences Sociales|volume=2|numero=1|anno=1947|cid=Bloch 1947}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Alan Cameron|titolo=Anthony Birley's: "Marcus Aurelius"|anno=1967|url=http://dx.doi.org/10.1017/S0009840X00325094|rivista=Classical Review |volume=17|numero=3|pagine=pp. 347-350|cid=Cameron 1967}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Alan Cameron|titolo=Anthony Birley's: "Marcus Aurelius"|anno=1967|url=http://dx.doi.org/10.1017/S0009840X00325094|rivista=Classical Review |volume=17|numero=3|pp=347-350|cid=Cameron 1967}}
* {{Cita pubblicazione|autore=[[Edward Champlin]]|titolo=The Chronology of Fronto|città=London|rivista=Journal of Roman Studies|url=http://www.jstor.org/discover/10.2307/299265?uid=3738296&uid=2134&uid=2&uid=70&uid=4&sid=21103209273683|volume=64|anno=1974| pagine=pp. 136-159|cid=Champlin 1974}}
* {{Cita pubblicazione|autore=[[Edward Champlin]]|titolo=The Chronology of Fronto|città=London|rivista=Journal of Roman Studies|url=http://www.jstor.org/discover/10.2307/299265?uid=3738296&uid=2134&uid=2&uid=70&uid=4&sid=21103209273683|volume=64|anno=1974|pp=136-159|cid=Champlin 1974}}
* {{Cita libro||[[Edward Champlin]]|Fronto and Antonine Rome|1980|Harvard University Press|Cambridge|ISBN=0-674-32668-7|cid=Champlin 1980}}
* {{Cita libro||[[Edward Champlin]]|Fronto and Antonine Rome|1980|Harvard University Press|Cambridge|ISBN=0-674-32668-7|cid=Champlin 1980}}
* {{Cita libro|Kaveh|Farrokh|Shadows in the Desert: Ancient Persia at War|2007|Osprey Publishing|ISBN=1-84603-108-7|cid=Farrokh 2007}}
* {{Cita libro|Kaveh|Farrokh|Shadows in the Desert: Ancient Persia at War|2007|Osprey Publishing|ISBN=1-84603-108-7|cid=Farrokh 2007}}
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* {{Cita libro|Gregory|Hays|Introduction to Marcus Aurelius Meditations|2003|Weidenfeld and Nicholson|Londra|ISBN=978-0-415-13814-7|cid=Hays 2003}}
* {{Cita libro|Gregory|Hays|Introduction to Marcus Aurelius Meditations|2003|Weidenfeld and Nicholson|Londra|ISBN=978-0-415-13814-7|cid=Hays 2003}}
* {{Cita libro|||Correspondance of Marcus Cornelius Fronto with Marcus Aurelius Antoninus, Lucius Verus, Anoninus Pius, and various friends|1980|Collection Loeb|London & Cambridge (Mass.)|url=https://archive.org/details/correspondencem00auregoog|curatore=C.R. Haines|volume=2}}
* {{Cita libro|||Correspondance of Marcus Cornelius Fronto with Marcus Aurelius Antoninus, Lucius Verus, Anoninus Pius, and various friends|1980|Collection Loeb|London & Cambridge (Mass.)|url=https://archive.org/details/correspondencem00auregoog|curatore=C.R. Haines|volume=2}}
* {{Cita libro||[[Harold Mattingly]]|Antoninus Pius to Commodus|1940||Londra|volume=IV|opera=Coins of the Roman Empire in the British Museum|cid=Mattingly 1940}}
* {{Cita libro||[[Harold Mattingly]]|Antoninus Pius to Commodus|1940||Londra|volume=IV|collana=Coins of the Roman Empire in the British Museum|cid=Mattingly 1940}}
* {{Cita libro|R.H.|McDowell|Coins from Seleucia on the Tigris|1935|University of Michigan Press|Ann Arbor|cid=McDowell 1935}}
* {{Cita libro|R.H.|McDowell|Coins from Seleucia on the Tigris|1935|University of Michigan Press|Ann Arbor|cid=McDowell 1935}}
* {{Cita libro|Frank|McLynn|Marcus Aurelius: Warrior, Philosopher, Emperor|2009|Bodley Head|Londra|cid=McLynn 2009| ISBN=978-0-224-07292-2}}
* {{Cita libro|Frank|McLynn|Marcus Aurelius: Warrior, Philosopher, Emperor|2009|Bodley Head|Londra|cid=McLynn 2009| ISBN=978-0-224-07292-2}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Ronald Mellor|titolo=Recensione a Fronto and Antonine Rome of E. Champlin|rivista=The American Journal of Philology|volume=103|pagine=pp. 460-461 passim|numero=4|anno=1982|cid=Mellor 1982}}
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* {{Cita pubblicazione|autore=Fergus Millar|titolo=Emperors at Work|rivista=Journal of Roman Studies|anno=1967|volume=57|numero=1-2|url=http://www.jstor.org/discover/10.2307/299337?uid=3738296&uid=2134&uid=2&uid=70&uid=4&sid=21103207849983|pagine=pp. 9-19|cid=Millar 1967}}
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* {{Cita pubblicazione|autore=Edwin G. Pulleyblank|titolo=The Roman Empire as Known to Han China|rivista=Journal of the American Oriental Society|volume=119|pagine=pp. 71-79|numero=1|url=http://www.jstor.org/discover/10.2307/605541?uid=3738296&uid=2134&uid=2&uid=70&uid=4&sid=21103207849983|anno=1999|mese=Jan-Mar.|cid=Pulleyblank 1999}}
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* {{Cita libro|Pat|Southern|The Roman Empire: from Severus to Constantine|2001|Routledge|London; New York|ISBN=0-415-23943-5 |cid=Southern 2001}}
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* {{Cita pubblicazione|autore=Stephen A. Stertz|titolo=Marcus Aurelius as Ideal Emperor in Late-Antique Greek Thought|rivista=The Classical World|volume=70 |numero=7|pagine=pp. 433–439|anno=1977|url=http://www.jstor.org/discover/10.2307/4348712?uid=3738296&uid=2134&uid=2&uid=70&uid=4&sid=21103119685097|mese=Apr-May|cid=Stertz 1977}}
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* {{Cita libro|Christopher Scarre|Chronicle of the Roman Emperors: the Reign-by-Reign Record of the Rulers of Imperial Rome|1995|Thames & Hudson|Londra; New York|ISBN=0-500-05077-5|cid=Scarre 1995}}
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* {{Cita libro|[[Ronald Syme]]|Emperors and Biography: Studies in the Historia Augusta|1971|Oxford University Press|cid=Syme 1971}}
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Versione delle 16:48, 5 ott 2014

Voce principale: Marco Aurelio.
Statua di Marco Aurelio in uniforme militare (Museo del Louvre, Parigi).

Per fonti e storiografia su Marco Aurelio si intendono le principali fonti (letterarie, numismatiche, archeologiche, ecc.) contemporanee alla vita dell'imperatore romano Marco Aurelio, nonché la descrizione degli eventi di quel periodo e l'interpretazione datane dagli storici, formulandone un chiaro resoconto (logos), grazie anche all'utilizzo di più discipline ausiliarie.

Fonti biografiche

Le principali fonti per la vita e il ruolo di Marco Aurelio, Antonino Pio e degli altri membri della famiglia sono frammentarie e spesso inaffidabili. Il gruppo più importante di fonti, ovvero quello rappresentato dalle biografie contenute nella Historia Augusta, è attribuito a una serie di autori vissuti tra la fine del III e il IV secolo[1] in epoca teodosiana (anche se c'è chi lo attribuisce all'epoca dioclezianea-costantiniana), ma pare che esso in realtà sia stato composto da un solo autore, successivamente al IV secolo, come sostenuto dal Syme[2] e dal Birley[3].

Le biografie più tarde e quelle degli imperatori subordinati e degli usurpatori sono per lo più piene di imprecisioni o falsità, ma le biografie precedenti, derivate principalmente da fonti ormai perdute (come Mario Massimo), ma anche da Eutropio e Aurelio Vittore, sono molto più accurate. Le biografie di Marco Aurelio, Adriano, Antonino Pio e Lucio Vero sono in gran parte affidabili, secondo quanto sostiene il Birley, mentre quelle di Elio Vero e Avidio Cassio sono in massima parte fantasiose.[3]

Di Frontone, maestro di retorica di Marco e di vari funzionari di Antonino Pio, si conservano una serie di manoscritti irregolari, che coprono il periodo 138-166. Nei Colloqui con se stesso Marco offre una finestra sulla sua vita interiore, ma gran parte dei libri risultano senza riferimenti cronologici e fanno pochi accenni specifici al mondo esterno.[4]

La più attendibile fra le principali fonti del periodo è Cassio Dione, un senatore greco originario della Bitinia che scrisse una storia di Roma dalla sua fondazione al 229, in ottanta libri, la Storia romana. Dione è di vitale importanza per la storia militare del periodo, ma i suoi pregiudizi senatoriali e una forte opposizione all'espansione imperiale oscurano la sua prospettiva, come era accaduto con Tacito e Svetonio nei confronti dei Giulio-Claudii.[5]

Altre fonti letterarie forniscono ulteriori informazioni sul contesto storico e sociale in cui visse l'imperatore: si tratta degli scritti del medico Galeno circa le abitudini della nobilitas legata alla famiglia antonina, delle orazioni di Elio Aristide sul costume di quei tempi e delle costituzioni imperiali di Marco e Antonino, conservate nel Digesto, nel Codice giustinianeo e in altre parti del Corpus iuris civilis, la raccolta di leggi e commenti giurisprudenziali voluta da Giustiniano I. Epigrafi e monete possono integrare le fonti letterarie, senza dimenticare i numerosi reperti archeologici presenti nelle principali raccolte museali di tutto il mondo.[6]

Giudizi storici

Marco Aurelio nella storiografia antica

Cassio Dione

Lo storico contemporaneo Cassio Dione Cocceiano elogiò Marco Aurelio, descrivendone il carattere:

«Oltre a possedere tutte le virtù, governò meglio di tutti gli altri che mai si erano trovati in una posizione di potere. Per essere precisi, non riuscì a prodursi in prodezze che richiedevano prestanza fisica, eppure aveva sviluppato il suo corpo, da uno molto debole a uno capace di grande resistenza. La maggior parte della sua vita la dedicò alla beneficenza, che fu forse la ragione per l'edificazione di un tempio alla Beneficenza sul Campidoglio, che mai era stato eretto prima d'ora. Egli stesso, poi, si astenne da tutti i delitti e non fece mai nulla di male, sia volontariamente sia involontariamente, al contrario tollerò le offese degli altri, in particolare quelle della moglie, non indagò su di esse e non punì alcuno. [...] E tutta la sua condotta era dovuta chiaramente a nessuna pretesa, al contrario ad una vera e propria eccellenza, poiché anche se visse cinquantotto anni, dieci mesi e ventidue giorni, tempo che aveva trascorso in una parte considerevole come cesare del primo Antonino, era poi diventato egli stesso imperatore per diciannove anni e undici giorni, dal primo all'ultimo giorni egli rimase lo stesso e non cambiò affatto. Così egli fu veramente, un uomo buono e privo di ogni falsità.»

Historia Augusta

L'originale statua equestre di Marco Aurelio, Roma, Musei capitolini (particolare)

Nella tarda Historia Augusta, probabilmente rielaborazione, per quanto riguarda Marco, della biografia scritta da Mario Massimo, si parla in questi termini:[7]

«Aveva l'abitudine di leggere, dare udienza e firmare durante gli spettacoli circensi. Per questo spesso il popolo, si dice, lo prendeva in giro. [...] Tanta era la bontà di Marco che nascondeva e giustificava i difetti di Vero, benché li disapprovasse fortemente; dopo la sua morte lo fece divinizzare, concesse sovvenzioni alle zie e alle sorelle di lui, facendo decretare loro titoli onorifici e aiuti, e onorò la sua memoria con moltissimi sacrifici. Gli dedicò un flamine e un collegio di sacerdoti Antoniniani e tutti gli onori che spettano agli dei. Ma non c'è alcun principe che possa dirsi al riparo da dicerie calunniose, e così neppure Marco fece eccezione. Si disse che Marco aveva fatto uccidere Vero o con il veleno [...] o servendosi del medico Posidippo, che avrebbe praticato a Vero un salasso non necessario.»

Sul rapporto con la famiglia e con il figlio Commodo:

«Era così generoso coi suoi che concesse a tutti i parenti le insegne di tutti quanti i titoli onorifici; al figlio, anche se si trattava di uno come Commodo, scellerato e depravato, diede subito l'appellativo di Cesare, successivamente la dignità sacerdotale e il titolo di imperator, la partecipazione al trionfo e il consolato. In quell'occasione l'imperatore corse a piedi nel Circo, spogliatosi della porpora, in onore ed al seguito del carro trionfale del figlio.»

Viene descritto anche come l'Optimius princeps (come in passato era accaduto a Traiano) e come l'esempio dell'uomo dotato di ogni virtù:

«Dopo la morte di Vero, governò da solo lo stato potendo mettere meglio in mostra le sue virtù in modo più efficace e fecondo, perché non era più condizionato dai difetti di Vero, né da quelli legati alla sua astuta e simulata apparenza di serietà – un vizio in lui congenito – né da quelli che più spiacevano a Marco fin da quando Vero era giovane, costituiti dalla vita e dai costumi dissoluti. Aveva tale serenità che non mutava mai l'espressione del suo volto né alle gioie, né alle tristezze, seguace com'era della filosofia stoica che aveva appreso da ottimi maestri e raccolto lui stesso da ogni possibile fonte. Lo stesso Adriano l'aveva scelto come suo successore, se non ci fosse stato l'ostacolo della sua troppo giovane età. Ciò appare chiaramente dal fatto che lo scelse come genero di Pio, in modo che in qualche modo l'impero romano potesse essere affidato a lui, ad un uomo che ne fosse veramente degno.»

Erodiano

Erodiano, anch'egli contemporaneo, anche se vissuto soprattutto in epoca severiana, sottolinea la devozione alla sua famiglia, per mettere in contrasto le virtù di Marco e i difetti di Commodo, non generati da colpe del padre:[8]

«All'imperatore Marco nacquero in numero maggiore figlie femmine, e due maschi. Di questi figli maschi, uno perse la vita assai giovane (il suo nome era Verissimo[9]), mentre l'altro, chiamato Commodo, fu allevato dal padre con ogni cura, chiamando da ogni parte i più illustri letterati nelle province dietro compensi non certamente disprezzabili, affinché assistendolo continuamente educassero il figlio. Diede in matrimonio le figlie arrivate ad età da matrimonio ai migliori uomini del senato, desiderando che gli diventassero generi non tanto i patrizi da numerose generazioni, né quelli in vista per grande ammontare di ricchezza, ma quelli onesti nel carattere e saggi nella loro vita: solo queste infatti considerava le qualità identificative e inamovibili dell'animo.»

Storiografia successiva

Joseph-Marie Vien, Marco Aurelio distribuisce il pane al popolo

La figura di Marco Aurelio ricevette apprezzamenti per molti secoli a venire. Niccolò Machiavelli cita Marco Aurelio[10] come un uomo straordinario, dotato di infinite virtù, fra cui l'amore per la pace e per la giustizia. Machiavelli a questo punto spiega che, anche se gli imperatori romani con queste qualità non godevano di grande stima presso i soldati (che preferivano gli imperatori-militari), Marco Aurelio non fu mai vittima di una congiura perché aveva ottenuto l'imperium per diritto ereditario (anche se adottivo), non dovendo pertanto essere riconosciuto da nessuno. Fu dunque funesto per Pertinace e Alessandro Severo (che non furono "imperatori ereditari"; Pertinace fu un generale vittorioso, Alessandro Severo un lontano parente dell'imperatore Settimio Severo, ma non un erede diretto o da questi adottato) volerlo imitare e cercare di perseguire politiche pacifiche.

Voltaire considera Marco Aurelio come uno dei massimi filosofi e politici di tutti i tempi: nel Dizionario filosofico, elogiando l'imperatore Giuliano, lo paragonò a Marco stesso, che egli definì "il primo degli uomini". E alla voce "Filosofo" aggiunse: "I Romani poi ebbero Cicerone, che da solo vale forse quanto tutti i filosofi della Grecia. Dopo di lui vennero uomini ancor più degni di rispetto, tanto che imitarli fu impresa pressoché disperata: sono lo schiavo Epitteto e gli imperatori Marco Aurelio e Giuliano".[11] Voltaire difende Marco Aurelio dalle accuse di persecuzioni ai cristiani: "Ancor meno darò il nome di persecutori a Traiano o agli Antonini: mi sembrerebbe di bestemmiare".[12]

Riferito poi ad Antonino Pio o forse proprio allo stoico Marco Aurelio Antonino scrive anche:

«Certi teologi dicono che il divino imperatore Antonino non era virtuoso; che era uno stoico testardo, il quale, non contento di comandare agli uomini, voleva anche essere stimato da loro; che attribuiva a se stesso il bene che faceva al genere umano; che in tutta la sua vita fu giusto, laborioso, benefico per vanità, e che non fece nient'altro che ingannare gli uomini con le sue virtù; e a questo punto esclamo: «Mio Dio, mandaci spesso di queste canaglie!»»

Edward Gibbon, nel XVIII secolo, sulla scia della ricerca storica illuminista di Voltaire, lo incluse tra i "buoni imperatori", emuli di Augusto e Tito, assieme a Nerva, Traiano, Adriano e Antonino Pio.[14]

Michael Grant, scrive di Commodo e della successione a Marco Aurelio:

«I giovani si rivelano spesso essere molto sregolati, o almeno così anti-tradizionali, che il disastro fu inevitabile, ma anche se Marco avesse saputo ciò, rifiutare le rivendicazioni di suo figlio a favore di qualcun altro, avrebbe di certo coinvolto la sua epoca in una delle guerre civili che avrebbero proliferato in modo disastroso contro tutti i successori.»

C'è, tra i molti elogi, anche chi ha criticato alcuni aspetti del suo governo, come la successione voluta a tutti i costi per il figlio, il silenzio sulle persecuzioni contro i cristiani (rilevato soprattutto da parte di alcuni autori cattolici) e talune indecisioni su questioni importanti.[15]

Eredità e reputazione postuma

Lo stesso argomento in dettaglio: Marco Aurelio nella cultura di massa.
50 centesimi di Euro per l'Italia, la statua equestre di Marco Aurelio in Campidoglio

Alcuni imperatori successivi utilizzarono il nome "Marco Aurelio" per accreditare un inesistente legame familiare con lui.[16] Marco venne, quindi, identificato come un "re filosofo" nel corso della sua vita, e il titolo gli sarebbe rimasto anche dopo la morte: sia Dione sia il biografo della Historia Augusta lo chiamano "il filosofo", così come alcuni autori cristiani, come Giustino Martire, Atenagora, Melito e Tertulliano.[17] Alcuni definirono Marco, più filantropo che filosofo, paragonandolo ad Antonino Pio e Adriano, ed in contrasto con gli imperatori persecutori dei filosofi come Domiziano e Nerone, per rendere la differenza più audace, sottolineando il suo carattere e il suo esempio di retta condotta.[18][19][20] Come Traiano, venne indicato come un esempio di ottimo governante (optimus princeps), e successivamente venne anche descritto quasi come una sorta di "santo pagano", un uomo completo sotto ogni punto di vista.[21]

Note

  1. ^ Ovvero gli storici Aelius Spartianus, Iulius Capitolinus, Vulcacius Gallicanus, Aelius Lampridius, Trebellius Pollio e Flavius Vopiscus.
  2. ^ Syme 1971, Prefazione.
  3. ^ a b Birley 1990, pp. 317-318.
  4. ^ Birley 1990, pp. 269 ss..
  5. ^ Birley 1990, pp. 316.
  6. ^ Birley 1990, pp. 313-319.
  7. ^ Historia AugustaMarcus Aurelius, 15-16.
  8. ^ ErodianoCommodo, 1.1-2
  9. ^ In realtà era solo Vero, secondo Historia AugustaCommodus, 1.10.
  10. ^ Machiavelli 1527, cap. 19 : "Come evitare il disprezzo e l'odio".
  11. ^ VoltaireDizionario filosofico, 389-394
  12. ^ VoltaireDizionario filosofico, voce Persecuzione
  13. ^ VoltaireDizionario filosofico, voce «Virtù» testo disponibile on line
  14. ^ Gibbon 1776-1789, I, 78
  15. ^ Fraschetti 2008, Introduzione e capitolo VII, pp. 93-99
  16. ^ Tra questi vi furono: Marco Aurelio Probo (CIL XI, 1178), Marco Aurelio Mario (usurpatore nelle Gallie), Marco Aurelio Caro e Marco Aurelio Carino (CIL VIII, 10956), oltre a due imperatori suoi omonimi, Caracalla (AE 1911, 56) ed Eliogabalo (il cui nome imperiale ufficiale era "Marco Aurelio Antonino"; CIL VI, 40677 e AE 1990, 469) e che furono i primi, pur non appartenendo alla dinastia antonina, ad usare il suo nome. Questi ultimi due, in particolare, come già il padre di Caracalla, Settimio Severo, che aveva riabilitato la memoria di Commodo, divinizzandolo e rimuovendo la damnatio memoriae imposta dal Senato, e dato al figlio il nome di Marco Aurelio, cercavano un collegamento diretto con gli Antonini al fine di nobilitare le loro origini africane e asiatiche, quindi provinciali. Inoltre, una delle mogli di Eliogabalo era una nipote di Marco Aurelio stesso, Annia Faustina. Il nome Marco Aurelio divenne, quindi, un nome di famiglia dei Severi e, come "Cesare", "Augusto" e, più tardi, "Flavio", venne utilizzato come prenome imperiale da molti altri.
  17. ^ Eusebio, 4.26.9–11; Tertulliano, 7
  18. ^ Cassio Dione, 71, 1.1.
  19. ^ Historia AugustaMarcus Aurelius, 1.1 e 27.7.
  20. ^ ErodianoCommodo, 2.4.
  21. ^ Renan 1937, p. 13; Francis 1995, p. 21.

Bibliografia

Fonti primarie
Fonti storiografiche moderne
in italiano
  • Isabella Adinolfi, Diritti umani: realtà e utopia, Venezia, Città Nuova, 2004, ISBN 88-311-0139-0.
  • Maria Laura Astarita, Avidio Cassio, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1983.
  • Ranuccio Bianchi Bandinelli, Mario Torelli, L'arte dell'antichità classica, Etruria-Roma, Torino, Utet, 1976.
  • Karl Bihlmeyer, Hermann Tuechle, Le persecuzioni dei cristiani da Nerone alla metà del III secolo in "Storia della Chiesa", vol. I, "L'antichità", Brescia, Morcelliana, 1960.
  • Anthony Richard Birley, Marco Aurelio, Milano, Rusconi, 1990, ISBN 88-18-18011-8.
  • Giovanni Brizzi, Cristiano Sigurani, Leoni sul Danubio: nuove considerazioni su un episodio delle guerre di Marco Aurelio, a cura di Livio Zerbini, collana Roma e le province del Danubio, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2010, pp. 391-401, ISBN 978-88-498-2828-3.
  • Thomas Casadei, Sauro Mattarelli, Il senso della repubblica: schiavitù, Roma, Franco Angeli, 2009.
  • Guido Clemente, La riorganizzazione politico-istituzionale da Antonino a Commodo, a cura di Arnaldo Momigliano e Aldo Schiavone, collana Storia di Roma, II, Torino, Einaudi, 1990., ripubblicata anche come collana Storia Einaudi dei Greci e dei Romani, XVI, Milano, Il Sole 24 ORE, 2008.
  • Filippo Coarelli, La colonna di Marco Aurelio, traduzione in inglese di Helen L. Patterson, Roma, Colombo, 2008, ISBN 88-86359-97-7.
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  • Marta Sordi, I cristiani e l'impero romano, Milano, Jaca Book, 2004, ISBN 88-16-40671-2.
in inglese e tedesco
Marco Aurelio nelle opere letterarie e filosofiche moderne