Giovanni II (III) di Alessandria: differenze tra le versioni

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Godeva di fama per i suoi scritti contenenti sermoni [[Agiografia|agiografici]].
Godeva di fama per i suoi scritti contenenti sermoni [[Agiografia|agiografici]].


Era contemporaneo dell'imperatore romano d'oriente [[Anastasio I Dicoro|Anastasio I]], che favoriva quelle chiese che andavano contro le decisioni del [[Concilio di Calcedonia]], e di [[Severo di Antiochia]], massimo esponente del [[miafisismo]] in Siria. Quest'ultimo scrisse un messaggio a Giovanni riguardo alla natura di Cristo. Giovanni rispose con un messaggio dove testimoniava l'unione dell'essenza di Dio e la trinitarietà delle sue persone. Proclamò che per incarnazione dell'eterno Figlio di Dio, la natura divina e la natura umana si erano fuse diventando un'unica natura, senza separazione, mescolanza o confusione. Anatemizzò coloro che separavano le due nature, quelli che le confondevano, coloro che dicevano che il Cristo crocifisso sofferente era solamente un uomo e quelli che affermavano che anche la natura divina soffrì e morì. Disse che la fede ortodossa doveva professare che [[Dio Figlio]] soffrì con la carne con qui si erano unito.
Era contemporaneo dell'imperatore romano d'oriente [[Anastasio I Dicoro|Anastasio I]], che favoriva quelle chiese che andavano contro le decisioni del [[Concilio di Calcedonia]], e di [[Severo di Antiochia]], massimo esponente del [[miafisismo]] in Siria. Quest'ultimo scrisse un messaggio a Giovanni riguardo alla natura di Cristo. Giovanni rispose con un messaggio dove testimoniava l'unione dell'essenza di Dio e la trinitarietà delle sue persone. Proclamò che per incarnazione dell'eterno Figlio di Dio, la natura divina e la natura umana si erano fuse diventando un'unica natura, senza separazione, mescolanza o confusione. Anatemizzò coloro che separavano le due nature, quelli che le confondevano, coloro che dicevano che il Cristo crocifisso sofferente era solamente un uomo e quelli che affermavano che anche la natura divina soffrì e morì. Disse che la fede ortodossa doveva professare che [[Dio Figlio]] soffrì con la carne con cui si era unito.


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Versione delle 11:55, 20 lug 2020

Giovanni III o II
Patriarca greco-ortodosso di Alessandria e Papa della Chiesa copta
Elezione29 maggio 505
Fine patriarcato22 maggio 516
PredecessoreGiovanni I o II
SuccessoreDioscoro II

Giovanni II (III) (... – Egitto, 22 maggio 516) è stato papa della Chiesa copta e patriarca greco-ortodosso di Alessandria dal 505 fino alla sua morte. È enumerato Giovanni III dalla Chiesa ortodossa e dalla Chiesa cattolica perché riconoscono Giovanni Talaia come Giovanni I, e Giovanni II dalla Chiesa copta che respinge Talaia.

Biografia

Era un monaco che visse una vita da eremita nel deserto fino alla sua consacrazione a papa e patriarca di Alessandria il 29 maggio 505.

Godeva di fama per i suoi scritti contenenti sermoni agiografici.

Era contemporaneo dell'imperatore romano d'oriente Anastasio I, che favoriva quelle chiese che andavano contro le decisioni del Concilio di Calcedonia, e di Severo di Antiochia, massimo esponente del miafisismo in Siria. Quest'ultimo scrisse un messaggio a Giovanni riguardo alla natura di Cristo. Giovanni rispose con un messaggio dove testimoniava l'unione dell'essenza di Dio e la trinitarietà delle sue persone. Proclamò che per incarnazione dell'eterno Figlio di Dio, la natura divina e la natura umana si erano fuse diventando un'unica natura, senza separazione, mescolanza o confusione. Anatemizzò coloro che separavano le due nature, quelli che le confondevano, coloro che dicevano che il Cristo crocifisso sofferente era solamente un uomo e quelli che affermavano che anche la natura divina soffrì e morì. Disse che la fede ortodossa doveva professare che Dio Figlio soffrì con la carne con cui si era unito.

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