Phaseolus vulgaris
Fagiolo comune | |
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Fabidi |
Ordine | Fabales |
Famiglia | Fabaceae |
Sottofamiglia | Faboideae |
Tribù | Phaseoleae |
Genere | Phaseolus |
Specie | P. vulgaris |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Fabales |
Famiglia | Fabaceae |
Genere | Phaseolus |
Specie | P. vulgaris |
Nomenclatura binomiale | |
Phaseolus vulgaris L., 1758 |
Il fagiolo comune (Phaseolus vulgaris L.) è una pianta annua della famiglia delle Leguminose (anche detta Fabaceae), originaria del Messico e dell'America centrale[1].
Fu importato, a seguito della scoperta dell'America, in Europa dove esistevano unicamente fagioli di specie appartenenti al genere Vigna, di origine asiatica: i fagioli del genere Phaseolus si sono diffusi ovunque soppiantando il gruppo del mondo antico, in quanto si sono dimostrati più facili da coltivare e più redditizi (rispetto a Vigna la resa per ettaro è quasi doppia).
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

ll fagiolo è una pianta erbacea, annuale, con portamenti differenti in base alle varietà.
Esistono due gruppi principali: i fagioli rampicanti, simili al tipo originale, e i fagioli eretti e più ramificati.
Il portamento della pianta è determinato principalmente dal suo genoma, ma le condizioni ecologiche nelle varie fasi fenologiche possono influenzarla. Per esempio, una temperatura elevata (30 °C) nella fase della prima foglia trifogliata innesca sempre un portamento rampicante[2].
Il fagiolo ha una radice principale non dominante che viene rapidamente integrata con radici laterali. Le radici possono raggiungere la profondità di un metro se il terreno è adatto. le radici sono in simbiosi radicale con batteri azoto fissatori, principalmente Rhizobium etli e Rhizobium phaseoli. Le condizioni ottimali per lo sviluppo di noduli sono una temperatura da 25 a 30 °C e un pH da 6 a 7. La quantità di azoto fissata può raggiungere i 200 kg per ettaro.
Gli steli rampicanti non sono molto ramificati e avvolgono il loro supporto in senso antiorario. Possono raggiungere i 2-3 metri di altezza. le cultivar nane sono più ramificate, erette, alte da 40 a 60 cm e si prestano meglio alla meccanizzazione delle colture.
Le foglie adulte sono picciolate, stipolate, alterne e trifogliate. Le foglioline hanno una forma ovale-acuminata, quasi a forma di losanga e sono lunghe da 6 a 15 cm e larghe da 3 a 11 cm.
Produzione[modifica | modifica wikitesto]
I 10 maggiori produttori di fagiolo nel 2018[3] | |
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Paese | Produzione (tonnellate) |
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6.220.000 |
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4.779.927 |
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2.915.030 |
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1.700.510 |
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1.324.407 |
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1.210.359 |
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1.196.156 |
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1.039.109 |
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765.977 |
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607.929 |
Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]
La prima descrizione botanica del fagiolo comune, sotto il nome di Smilax hortensis , è attribuita ai botanici Hieronymus Bock e Leonhart Fuchs nel 1542.
In Species Plantarum del 1753, Linneo classificò i fagioli conosciuti ai suoi tempi nei generi Phaseolus e Dolichos elencando 11 specie di Phaseolus cui 6 specie coltivate e 5 specie selvatiche.
I fagioli asiatici una volta attribuiti al genere Phaseolus sono stati trasferiti nel genere Vigna, cosicché il genere Phaseolus comprende oggi esclusivamente specie di origine americana [4].
Come con la maggior parte delle specie del genere, il genoma del fagiolo ha 11 coppie di cromosomi (2n = 22). Con k625 paia di basi per genoma aploide, è il più piccolo della famiglia delle leguminose[5].
Varietà[modifica | modifica wikitesto]

Principali varietà da seme:[senza fonte]
- Bingo
- Blason de Biella
- Blu della Valsassina
- Borlotto Lingua di Fuoco e Borlotto Lingua di Fuoco Nano
- Borlotto Suprema nano
- Borlotto di Vigevano nano
- Borlotto di Gambolò
- Cannellin Scaramanzin negrèè
- Cannellino o Lingot
- Fejuolo pacificus el drammoso cotenna
- Cantare
- Giallorino della Garfagnana
- Lamon (Lucian Fejuol)
- Meraviglia di Venezia nero
- Romano Pole
- Fesciela lamon negrucc fagiolos de Biella
- Castagnaio fejuolo marron's
- Sossai Extra Large (varietà protetta)
- Stregonta e Stregonta nano
- Superbo Migliorato
- Elegante fagiolo
- Fagiolo maggiolino
- Maggiolo fagiolino
- Fagiolo patrone
Principali varietà "mangiatutto" (fagiolino, piattone, ecc.):[senza fonte]
- Anellino Giallo e Verde
- Beurre de Rocquencourt
- Bobis Bianco
- Bobis a Grano Bianco e Bobis a Grano Nero
- Cornetto Largo Giallo e Cornetto Largo Verde
- Nano Burro mangiatutto
- Nerina mangiatutto
- Paguro fagiolato mangiatutto
- Prelude nano mangiatutto
- Slenderette mangiatutto
- Superpresto mangiatutto
- Trionfo Violetto mangiatutto
- Wade mangiatutto
Varietà tipiche italiane[modifica | modifica wikitesto]

- Fagiolo tianese o fagiolo di Tiana . Prodotto agroalimentare tradizionale della Regione Sardegna
- Borlotto nano di Levada Prodotto agroalimentare tradizionale
- Fagiolino "Meraviglia di Venezia" Prodotto agroalimentare tradizionale
- Fagiolo Cannellino di Garliano (AR)
- Fagiolo "Badda" di Polizzi Generosa (Pa), presidio internazionale di Slow Food
- Fagiolo bianco di Frattura[6]
- Fagiolo bianco di Pigna
- Fagiolo della Regina di Gorga
- Fagiolo di Atina
- Fagiolo di Carìa
- Fagiolo di Mandia [1] , inserito tra i prodotti tradizionali del Cilento della Regione Campania, sono coltivati sui terreni di Mandia di Ascea nel Parco Nazionale del Cilento.
- Fagiolo di Controne Prodotto Agroalimentare Tradizionale
- Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP
- Fagiolo di Negruccio di Biella
- Fagiolo di Saluggia Prodotto agroalimentare tradizionale
- Fagiolo di Sarconi IGP
- Fagiolo di Sorana IGP
- Fagiolo Gialét Prodotto agroalimentare tradizionale
- Fagiolo rosso scritto del Pantano di Pignola
- Fagiolo Scalda Prodotto agroalimentare tradizionale
- Fagiolo Tondino di Villaricca (NA)[7]
- Fagiolo zolfino
- Fagiola di Venanzio
- Fasóla posenàta di Posina (var. fagiolo di Spagna) Prodotto agroalimentare tradizionale
- Fasou de' Brebbie (Fagiolo di Brebbia)[8]
- Fagiolo a pisello del Turano
- Fagiolina del Trasimeno
Coltivazione[modifica | modifica wikitesto]
Il fagiolo viene coltivato per i semi, raccolti freschi o secchi (fagioli), oppure per l'intero baccello da mangiare fresco (fagiolini o cornetti). Le varietà a ciclo vegetativo più lungo, nelle regioni temperate sono seminate in primavera, quelle a ciclo più breve in estate. Nel caso dei fagioli rampicanti è necessaria la collocazione di sostegni.[9]
Avversità[modifica | modifica wikitesto]
I funghi che colpiscono il fagiolo sono: l'antracnosi (Colletrotrichum lindemuthianum), la ruggine del fagiolo (Uromyces phaseoli), la peronospora del fagiolo (Phytophthora phaseoli) e il marciume carbonioso (Macrophomina phaseolina). Tra gli insetti nocivi ci sono i miridi Calocoris norvegicus e Lygus campestris, la piralide delle leguminose (Etiella zinckenella), la mosca grigia dei semi (Delia platura) e il tonchio del fagiolo (Acanthoscelides obtectus).[senza fonte]
Avvertenze[modifica | modifica wikitesto]
I semi di fagiolo crudi e anche i frutti acerbi sono spesso causa di avvelenamenti nei bambini, poiché i fagioli vengono da essi riconosciuti come alimento. Solo tramite una lunga cottura viene distrutta la proteina velenosa (fasina).[10] Alcuni popoli indigeni, infatti, estraggono questo principio attivo, che è alla base di alcuni veleni, tra i quali il più pericoloso e mortale è sicuramente la miscela con il loto. Il fagiolo ben cotto, però, contiene composti solforati e cromo che contribuiscono a contenere la glicemia e i livelli ematici di colesterolo e trigliceridi e a prevenire l'aterosclerosi e le malattie cardiache.[senza fonte] La fasina è presente anche nella soia.[11]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Phaseolus vulgaris, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 17 maggio 2023.
- ^ (FR) Dagba Eugène, Les facteurs du milieu, notamment la température, et le port du haricot, Phaseolus vulgaris L. (PDF), in Revue de Cytologie et de Biologie Végétale : Le Botaniste, n. 11, pp. 85-112.
- ^ (EN) Food and Agriculture Organization of The United Nations, FAOSTAT, su fao.org. URL consultato il 7 agosto 2020.
- ^ (FR) Michel Chauvet, Le point sur la nomenclature des haricots, à l'occasion de la parution de la monographie de Maréchal, Mascherpa et Stainie, in Journal d'agriculture traditionnelle et de botanique appliquée, vol. 29, n. 1, 1982.
- ^ (EN) P. Gepts, Encyclopedia of Genetics, Elsevier, 2001, pp. 1444–1445, DOI:10.1006/rwgn.2001.1749, ISBN 978-0-12-227080-2. URL consultato il 12 aprile 2020.
- ^ Michela Becchi, Riscoprire Frattura attraverso il fagiolo bianco: il borgo d’Abruzzo che rinasce, su gamberorosso.it, Gambero Rosso. URL consultato il 29 agosto 2021.
- ^ Fagiolo di Villaricca, su agricoltura.regione.campania.it.
- ^ I Fagioli di Brebbia - "I Fasou de' Brebbie", su comune.brebbia.va.it.
- ^ Coltivare i fagioli, su coltivare.wiki. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ Fasina, Phasin: Terminologia scientifica - Definizione - Conoscere i prodotti - conoscere gli alimenti - Glossario - foodlexicon, su it.foodlexicon.org. URL consultato il 14 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
- ^ Fasina nell'Enciclopedia Treccani
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni sul fagiolo
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Phaseolus vulgaris
Wikispecies contiene informazioni su Phaseolus vulgaris
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Phaseolus vulgaris, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 53835 · LCCN (EN) sh97004767 · GND (DE) 4019306-8 · BNF (FR) cb12556816c (data) · J9U (EN, HE) 987007530210905171 · NDL (EN, JA) 00564126 |
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