Maddalena... zero in condotta

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Maddalena... zero in condotta
Carla Del Poggio e Vittorio De Sica in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1940
Durata70 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generecommedia
RegiaVittorio De Sica
SoggettoLaslo Kadar e Miklos Kadar (commedia teatrale)
SceneggiaturaVittorio De Sica, Ferruccio Biancini (la paternità della sceneggiatura era però di Aldo De Benedetti, il cui nome non poté comparire perché, essendo egli ebreo, ciò era vietato dalle leggi razziali fasciste).
ProduttoreGiorgio Genesi
Casa di produzioneArtisti Associati
Distribuzione in italianoArtisti Associati (1940)
FotografiaMario Albertelli
MontaggioMario Bonotti
MusicheNuccio Fiorda
ScenografiaGastone Medin
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Maddalena... zero in condotta è un film del 1940 diretto da Vittorio De Sica.

Il soggetto del film è tratto da una commedia ungherese di Laszlo Kadar, una tipica commedia degli equivoci già trasposta in film nel 1938 da Ladislao Vajda. La pellicola è stata girata a Vienna e negli studi della Titanus alla Farnesina ottenendo il visto censura n. 31190 il 13 dicembre 1940.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

In un istituto tecnico commerciale di Roma la studentessa Maddalena Lenci trova tra le carte della professoressa Malgari una lettera d'amore indirizzata ad un immaginario destinatario, presente nel testo di esercizi di corrispondenza.

Nella lettera, indirizzata a Alfredo Hartman, tra l'altro è scritto il suo desiderio di conoscere il fantomatico destinatario, che in realtà esiste.

La studentessa privatista Eva, impadronitasi della lettera, la spedisce per errore all'indirizzo riportato nell'intestazione ed essa viene effettivamente recapitata ad Alfredo Hartman, un ricco industriale di Vienna.

Alfredo si incuriosisce a tal punto da voler conoscere la ragazza che l'ha scritta; parte dunque per Roma, dove incontra suo cugino, che lo aiuta nelle ricerche presso l'istituto frequentato da Maddalena.

Comincia così una commedia degli equivoci che avrà come epilogo un doppio matrimonio.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Fabrizio Sarazani dalle pagine de Il Giornale d'Italia del 26 dicembre 1940: « [...] De Sica ha diretto con molta delicatezza, disegnando attorno ai vari tipi motivi di caricature e di sentimentalismo, con garbo e con scioltezza. Una regia e un'interpretazione che meritano lode: non c'è un momento in cui il film si affanni a cercare il ritmo: scivola via, anche per merito della sceneggiatura, con sicurezza di narrazione».

Filippo Sacchi nelle pagine del Corriere della Sera del 1º gennaio 1941: «È il definitivo diploma di regista di Vittorio De Sica. Mano pronta e felice tempismo intelligente, naturalezza narrativa. Ma soprattutto convincono la grazia, la leggerezza, l'affiatamento con cui ha saputo far muovere e parlare lo stuolo di giovani interpreti».

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Savio, Ma l'amore no, Sonzogno, 1975.
  • Enrico Lancia, Roberto Poppi (a cura di), Dizionario del Cinema Italiano - Le attrici, Gremese Editore, Roma, 2003.

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