Ila (mitologia greca)
Ila | |
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Saga | Argonauti |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | maschio |
Professione | scudiero |
Ila (in greco antico: ῞Υλας?, Hylas)[1] è un personaggio della mitologia greca, la cui storia si intreccia con quella di Eracle e degli Argonauti.[1][2][3]
Il mito[modifica | modifica wikitesto]
Eracle, il semidio nato da Zeus e Alcmena, si invaghì della bellezza di Ila[1][3] e lo rapì dopo aver ucciso suo padre Teiodamante, re dei Driopi,[3] mentre lottava anche contro questi ultimi.[2] Ila lo accompagnò quindi nelle sue gesta, in qualità di scudiero.[3] Secondo il mito, Ila era anch'egli un semidio, essendo nato dall'unione di Teiodamante con una ninfa.
Insieme si imbarcarono con Giasone per accompagnarlo alla ricerca del vello d'oro. Durante una sosta in Misia, Ila scese dalla nave con Eracle e si allontanò in cerca di una fonte d'acqua dolce.[3][2]
Quando le Naiadi della fonte, che stavano danzando attorno alla sorgente, videro arrivare Ila, se ne innamorarono immediatamente.[3][2] Nel momento in cui Ila si chinò per prendere l'acqua, una delle ninfe lo prese e lo tirò verso l'acqua per baciarlo, trascinandolo poi nel fiume con loro.[3][2][1]
Eracle udì le grida di Ila e si mise a cercarlo disperatamente, temendo che fosse stato assalito da qualche ladro.[3][2] Non solo egli non riuscì a trovarlo: gli Argonauti ripartirono senza di loro.[3][2] Di Ila nessuno vide più traccia.[3][2]
Durante le infruttuose ricerche Eracle si fece aiutare dagli abitanti della zona, e questo momento fu ricordato a lungo dai Misi, con una cerimonia annuale in cui i sacerdoti gridavano il nome di Ila per tre volte.[2]
Ila nella letteratura moderna e nell'arte[modifica | modifica wikitesto]
Il mito del rapimento di Ila fu molto amato da pittori di epoca romantica, che più volte ritrassero il giovane irretito dalle Naiadi. L'opera più nota è probabilmente Ila e le ninfe, olio su tela di John William Waterhouse, che raffigurò il giovane anche in un altro dipinto ma insieme a una ninfa sola. La figura di Ila ha ispirato inoltre numerosi poeti e scrittori.
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
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Ercole ed Ila, vaso del VI secolo a.C.
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Ila e le ninfe, ex-basilica di Giunio Basso, a Roma (prima metà del IV secolo).[3]
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Ila con una Ninfa, 1893, dipinto di John William Waterhouse
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Fonti antiche
- Apollonio Rodio, Le Argonautiche, I libro, 1228;
- Teocrito, Idilli, XIII libro, 44 (P. Oxy IV 694);
- Fonti moerne
- Pierre Grimal, Ila, in Carlo Cordié (a cura di), Mitologia, Le Garzantine, traduzione di Pier Antonio Borgheggiani, prefazione di Charles Picard, Milano, Garzanti, 1999 [Parigi, Pesses universitaires de France, 1979; Brescia, Editrice Paideia, 1987; Milano, Editore Garzanti, 1990], p. 337, ISBN 978-88-11-50541-9.
- Anna Ferrari, Ila, in Dizionario di mitologia, Torino, UTET, 2015 [Novara, DeAgostini Libri, 1999], p. 384, ISBN 978-88-511-3507-2.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Ila, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 25 agosto 2022.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 868820 · CERL cnp00564698 · LCCN (EN) no2017123853 · GND (DE) 121408094 · BNF (FR) cb13771325n (data) · J9U (EN, HE) 987007361474105171 · WorldCat Identities (EN) viaf-868820 |
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