Giulio Calvisi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Giulio Calvisi

Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa
Durata mandato16 settembre 2019 –
13 febbraio 2021
ContitolareAngelo Tofalo
PresidenteGiuseppe Conte
PredecessoreRaffaele Volpi
SuccessoreGiorgio Mulé
Stefania Pucciarelli
Sito istituzionale

Segretario della Sinistra Giovanile
Durata mandato15 marzo 1995 –
13 marzo 1997
PredecessoreNicola Zingaretti
SuccessoreVinicio Peluffo

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato29 aprile 2008 –
14 marzo 2013
LegislaturaXVI
Gruppo
parlamentare
Partito Democratico
CoalizionePD-IdV
CircoscrizioneSardegna
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico (dal 2007)
In precedenza:
PCI (fino al 1991)
PDS (1991-1998)
DS (1998-2007)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi di Sassari
ProfessioneDirigente politico

Giulio Calvisi (Olbia, 27 giugno 1966) è un politico italiano, Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa dal 16 settembre 2019 al 13 febbraio 2021 nel governo Conte II.

È stato Segretario della Sinistra Giovanile dal 15 marzo 1995 al 13 marzo 1997 e deputato alla Camera durante la XVI legislatura Italiana.

Nato il 27 giugno 1966 a Olbia, ma originario di Bitti[1]. Nel 1993 si è laureato alla facoltà di giurisprudenza dell'Università degli Studi di Sassari, con una tesi in Diritto Internazionale dal titolo: "La Guerra del Golfo nel Diritto Internazionale".[1]

Attività politica

[modifica | modifica wikitesto]

Dal PCI ai DS

[modifica | modifica wikitesto]

È stato militante della Federazione Giovanile Comunista Italiana, l'organizzazione giovanile del Partito Comunista Italiano.[2]

Nel 1991 aderisce alla svolta della Bolognina di Achille Occhetto nel Partito Democratico della Sinistra, entrando nella sua organizzazione giovanile: Sinistra Giovanile, guidata da Gianni Cuperlo. Il 15 marzo 1995 è stato eletto Segretario nazionale della Sinistra Giovanile, succedendo a Nicola Zingaretti, incarico che mantiene fino al 13 marzo 1997.[2]

Nel 1998 aderisce alla svolta di Massimo D'Alema che scioglie il PDS e dà vita ai Democratici di Sinistra (DS), di cui ricopr il ruolo di responsabile nazionale immigrazione. In questa veste ha avuto modo di collaborare con l'allora Ministro della solidarietà sociale Livia Turco, assieme all'allora Ministro dell'interno (e futuro Presidente della Repubblica) Giorgio Napolitano, sui problemi dell'immigrazione e con il segretario nazionale del Partito Walter Veltroni.[2]

Dagli anni 2000

[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2001 al 2006 è stato coordinatore del Dipartimento e successivamente vice-Responsabile nazionale Welfare dei DS, diretto da Livia Turco.[2]

Assieme ad Aly Baba Faye ha curato nel 2004 la pubblicazione del “Libro Bianco sulla Bossi-Fini: rapporto sulla politica delle destre in materia di immigrazione”.[2][3]

Nel 2005 è stato eletto segretario dell'Unione regionale dei DS – Sinistra Federalista Sarda, incarico mantenuto fino alla nascita del Partito Democratico.[1][2]

Nel 2007 aderisce al Partito Democratico, diventandone membro dell'Assemblea Costituente nazionale.[2]

Elezione a deputato

[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2008 viene candidato, ed eletto, alla Camera dei deputati, tra le liste del Partito Democratico nella circoscrizione Sardegna[4]. Durante la XVI legislatura della Repubblica Italiana è stato membro della 5ª Commissione Bilancio, tesoro e programmazione e del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa.[4]

Alle elezioni primarie del PD del 2009 ha sostenuto la mozione di Pier Luigi Bersani, risultata vincente.[4][5]

Incarichi ministeriali

[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2013 al 2016 è stato Consigliere Giuridico del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare[1]. Dal 2017 al 2018 Consigliere del Ministro della Giustizia.[1]

Sottosegretario di Stato alla Difesa

[modifica | modifica wikitesto]

In seguito alla nascita del governo Conte II tra PD, Movimento 5 Stelle e LeU, il 13 settembre 2019 è stato nominato dal Consiglio dei Ministri Sottosegretario di Stato al Ministero della difesa, insediandosi il 16 settembre e mantenendo l'incarico fino al 13 febbraio 2021[6]. Durante questo periodo, oltre che essere un autorevole braccio destro del Ministro della Difesa PD Lorenzo Guerini, si è occupato in prima persona dell'emergenza alluvione di Bitti, tramite la Brigata meccanizzata "Sassari" e il 5º Reggimento genio guastatori.[7]

  • Ufficio immigrazione DS, Forum Fratelli d'Italia;, Libro bianco sulla Bossi-Fini. Rapporto sulla politica delle destre in materia di immigrazione, a cura di Giulio Calvisi, Aly Baba Faye, Roma, Nuova Iniziativa Editoriale, 2004.
  1. ^ a b c d e Dott. Giulio Calvisi - Difesa.it, su difesa.it. URL consultato il 28 maggio 2021.
  2. ^ a b c d e f g Biografia, su Sito ufficiale Giulio Calvisi. URL consultato il 30 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2009).
  3. ^ Calvisi, Faye 2004.
  4. ^ a b c Governo, ecco sottosegretari e viceministri: sono 42. Al M5s 21, al Pd 18, a Leu 2. "L'argentino" Merlo confermato agli Esteri - Page 20 of 22, su Il Fatto Quotidiano, 13 settembre 2019. URL consultato il 28 maggio 2021.
  5. ^ Primarie Pd, sfida per la segreteria, in La Nuova Sardegna, 24 ottobre 2009, p. 2 sezione:Olbia. URL consultato il 30 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2016).
  6. ^ Governo, ecco sottosegretari e viceministri: sono 42. Al M5s 21, al Pd 18, a Leu 2. "L'argentino" Merlo confermato agli Esteri, su Il Fatto Quotidiano, 13 settembre 2019. URL consultato il 27 maggio 2021.
  7. ^ Olbia, il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi non riconfermato, su Gallura Oggi il quotidiano di Olbia e della Gallura | Notizie da Olbia, eventi in Gallura, 26 febbraio 2021. URL consultato il 28 maggio 2021.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Segretario della Sinistra Giovanile Successore
Nicola Zingaretti 15 marzo 1995 - 13 marzo 1997 Vinicio Peluffo