Lorenzo Guerini
Lorenzo Guerini | |
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Ministro della difesa | |
In carica | |
Inizio mandato | 5 settembre 2019 |
Presidente | Giuseppe Conte Mario Draghi |
Predecessore | Elisabetta Trenta |
Sito istituzionale | |
Deputato della Repubblica Italiana | |
In carica | |
Inizio mandato | 15 marzo 2013 |
Legislature | XVII, XVIII |
Gruppo parlamentare |
Partito Democratico |
Coalizione | Italia. Bene Comune (XVII) Centro-sinistra del 2018 (XVIII) |
Circoscrizione | Lombardia 3 (XVII) Lombardia 4 (XVIII) |
Sito istituzionale | |
Presidente del COPASIR | |
Durata mandato | 18 luglio 2018 – 4 settembre 2019 |
Predecessore | Giacomo Stucchi |
Successore | Raffaele Volpi |
Sindaco di Lodi | |
Durata mandato | 7 aprile 2005 – 31 dicembre 2012 |
Predecessore | Aurelio Ferrari |
Successore | Simone Uggetti |
Presidente della Provincia di Lodi | |
Durata mandato | 8 maggio 1995 – 28 giugno 2004 |
Predecessore | carica creata |
Successore | Lino Osvaldo Felissari |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico (dal 2007) Precedenti: DC (1990-1994) PPI (1994-2002) DL (2002-2007) |
Titolo di studio | laurea in scienze politiche |
Università | Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano |
Professione | consulente assicurativo |
Lorenzo Guerini (Lodi, 21 novembre 1966) è un politico italiano, deputato del Partito Democratico nonché ministro della difesa nel governo Conte II (2019-2021) e nel governo Draghi (dal 2021)[1].
Esponente di estrazione democristiana, è stato presidente della Provincia di Lodi dal 1995 al 2004 e sindaco di Lodi dal 2005 al 2012, in entrambi i casi alla guida di ampie coalizioni di centro-sinistra[2][3][4]. Eletto deputato nella XVII e XVIII legislatura, ha ricoperto gli incarichi di portavoce, vicesegretario e coordinatore del PD[2][5][6].
Attività politica[modifica | modifica wikitesto]
Figlio di un sostenitore del Partito Comunista Italiano[1], Guerini intraprese la carriera politica agli inizi degli anni novanta nelle file della Democrazia Cristiana: eletto per due volte consigliere comunale a Lodi, svolse anche le funzioni di assessore ai servizi sociali[2]. Nel 1994 fu prescelto quale coordinatore locale del costituendo Partito Popolare Italiano[2].
Nel maggio del 1995 fu eletto – dopo il turno di ballottaggio – primo presidente della Provincia di Lodi in rappresentanza di una coalizione di centro-sinistra, diventando all'età di 28 anni il più giovane presidente di provincia in Italia[2]. Nel giugno del 1999 fu confermato dagli elettori per un secondo mandato, nel corso del quale – a seguito dello scioglimento del Partito Popolare Italiano – aderì alla Margherita, di cui è stato dirigente nazionale[2].
Nell'aprile del 2005 fu eletto sindaco di Lodi per il centro-sinistra, ottenendo al primo turno il 54,1% dei voti validi[3]; è stato inoltre presidente della sezione lombarda dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani fra il 2005 e il 2010[2]. Insieme alla maggioranza degli esponenti della Margherita, nel 2007 entrò a far parte del Partito Democratico[2]. Nel marzo del 2010 fu nuovamente eletto alla guida dell'amministrazione comunale dopo il primo turno di votazione, con il 53,7% dei suffragi[4]; durante la sua esperienza da sindaco godette di un consenso popolare ampio e diffuso[2]. Guerini rassegnò le dimissioni dall'incarico il 31 dicembre 2012, a metà del secondo mandato, al fine di presentare la propria candidatura alle imminenti elezioni politiche del febbraio 2013, nel rispetto delle condizioni di eleggibilità[7].
Dopo aver vinto le apposite primarie organizzate dal Partito Democratico su base provinciale[8], fu inserito nella lista dei candidati per la circoscrizione Lombardia 3 della Camera dei deputati, risultando infine eletto all'assemblea di Palazzo Montecitorio[9]. Il 9 dicembre 2013 fu nominato membro della segreteria nazionale del partito, con il ruolo di portavoce[2][10]; nel febbraio del 2014 affiancò il presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi e il ministro uscente Graziano Delrio nello svolgimento delle consultazioni istituzionali per la formazione del nuovo governo[11][12]. Il 14 giugno 2014 l'assemblea nazionale del PD approvò la sua designazione a vicesegretario in coppia con Debora Serracchiani[5]; entrambi cessarono dal mandato il 7 maggio 2017, sostituiti dal ministro Maurizio Martina[13]. L'ex sindaco di Lodi mantenne tuttavia un incarico in seno alla dirigenza del partito, diventando coordinatore della segreteria nazionale[6][14]. Malgrado il considerevole calo di consensi subìto dal suo schieramento politico, alle seguenti elezioni fu riconfermato come deputato nella circoscrizione Lombardia 4[1]; fra il 2018 e il 2019, durante il mandato del governo Conte I, Guerini fu presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR), un ruolo di garanzia che per legge spetta all'opposizione[1].
Il 5 settembre 2019 – a seguito della crisi che condusse alla formazione di un nuovo esecutivo di coalizione, appoggiato da PD, Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali e alcuni gruppi minori – entrò in carica come ministro della difesa nel governo Conte II, succedendo così a Elisabetta Trenta[1]. Nel febbraio 2021 – con la nascita del governo Draghi, un esecutivo di unità nazionale – Guerini fu confermato alla guida del medesimo dicastero[15].
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
A titolo personale[modifica | modifica wikitesto]
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Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana |
— 27 dicembre 2007[16] |
Come ministro della difesa[modifica | modifica wikitesto]
![]() |
Cancelliere e tesoriere dell'Ordine militare d'Italia |
— dal 5 settembre 2019, in qualità di ministro della difesa |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d e Lorenzo Guerini ministro della Difesa, in La Repubblica, 4 settembre 2019. URL consultato il 19 febbraio 2021 (archiviato il 12 settembre 2019).
- ^ a b c d e f g h i j Gabriella Colarusso, Lorenzo Guerini, il braccio destro di Matteo Renzi, in Lettera 43, 28 gennaio 2014. URL consultato il 10 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2014).
- ^ a b Andrea Biglia, Guerini (Unione) subito eletto: "Combatterò lo smog", in Corriere della Sera, 6 aprile 2005, p. 52.
- ^ a b Caterina Belloni, La roccaforte rossa respinge l'assalto del Carroccio, in Corriere della Sera, 31 marzo 2010, p. 8.
- ^ a b Il racconto dell'assemblea del Pd. Renzi: «Nessun senatore ci ricatti sulle riforme», in Europa, 14 giugno 2014. URL consultato il 14 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2014).
- ^ a b Lorenzo Guerini, Partito Democratico. URL consultato il 13 ottobre 2017 (archiviato il 27 giugno 2017).
- ^ Matteo Brunello, Il sindaco dà le dimissioni dal Broletto, in Il Cittadino, 2 gennaio 2013, p. 7.
- ^ Laura De Benedetti, Lodi, l'exploit di Guerini. Il sindaco piace a tutti, in Il Giorno, 31 dicembre 2012 (archiviato l'11 ottobre 2017).
- ^ Scheda del deputato Guerini Lorenzo, Camera dei deputati. URL consultato l'11 ottobre 2017 (archiviato il 10 dicembre 2013).
- ^ Matteo Brunello, Lorenzo Guerini portavoce di Renzi, in Il Cittadino, 10 dicembre 2013, p. 11.
- ^ Governo Renzi, Delrio: «Pronti entro fine settimana». Alfano: «Ok alla stessa maggioranza che ha sostenuto Letta», in Il Sole 24 ORE, 18 febbraio 2014. URL consultato il 20 febbraio 2014 (archiviato il 20 febbraio 2014).
- ^ Alberto Belloni, Faccia a faccia con i big per il lodigiano Guerini, in Il Cittadino, 20 febbraio 2014, p. 3.
- ^ Mariolina Sesto, Maurizio Martina, la lunga ascesa del ministro «invisibile», in Il Sole 24 ORE, 8 maggio 2017. URL consultato il 9 maggio 2017 (archiviato il 9 maggio 2017).
- ^ Pd, la nuova segreteria Renzi: dall'ex amico ritrovato Richetti alla sindaca di Lampedusa Nicolini e alla lettiana Rizzo, in Il Fatto Quotidiano, 30 maggio 2017. URL consultato il 13 ottobre 2017 (archiviato il 2 agosto 2017).
- ^ Giovanna Casadio, Lorenzo Guerini rimane alla Difesa, il "mister Wolf" del Pd che Renzi chiamava "Arnaldo", in La Repubblica, 12 febbraio 2021. URL consultato il 19 febbraio 2021 (archiviato il 12 febbraio 2021).
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato, su quirinale.it. URL consultato il 25 ottobre 2017 (archiviato il 25 ottobre 2017).
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lorenzo Guerini
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Lorenzo Guerini, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Lorenzo Guerini, su Openpolis, Associazione Openpolis.
- Registrazioni di Lorenzo Guerini, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 1845158309823406690000 · GND (DE) 1205280987 |
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