Giovanni Mei

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Giovanni Mei
Mei al Cesena nella stagione 1981-1982
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 188 cm
Peso 75 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex difensore)
Termine carriera 1985 - giocatore
Carriera
Giovanili
196?-1970Fano
Squadre di club1
1970-1972Fano33 (0)
1972-1974Bologna5 (0)
1974-1975Brindisi26 (0)
1975-1976Modena37 (1)
1976-1980Atalanta120 (0)
1980-1984Cesena116 (0)
1984-1985Cremonese4 (0)
Carriera da allenatore
1990-1991Vis Pesaro
1991-1992Suzzara
1992-1993Barletta
1993-1994Leffe
1994-1995Baracca Lugo
1995-1996Pontedera
1996-1998Catania
1998-2000Fano
2000-2002Sambenedettese
2003-2004Saipa
2005-2006AvellinoVice
2009-2010BolognaColl.tecnico
2011-2012ParmaVice
2012-2013PadovaVice
2014Pune CityVice
2016LivornoVice
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 21 marzo 2013

Giovanni Mei (Fano, 16 ottobre 1953) è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Difensore centrale, sovente utilizzato come terzino, cresce nel Fano, con cui esordisce in prima squadra in Serie D a 18 anni. Si mette in evidenza al punto da essere acquistato dal Bologna, con cui esordisce in Serie A. Tuttavia fatica a trovare spazio, venendo girato prima al Brindisi e poi al Modena.

Mei (accosciato, secondo da sinistra) nel Modena del 1975-1976

Nel 1976 passa all'Atalanta, con cui ottiene al primo tentativo (stagione 1976-1977) la promozione in A e disputa 4 campionati, due in A e due in B. Identico curriculum ottiene col Cesena, a cui viene ceduto nell'estate 1980. Nel 1984 passa infine alla Cremonese neopromossa in A, con cui ottiene le ultime 4 presenze in massima serie.

In carriera ha totalizzato complessivamente 109 presenze in Serie A e 197 presenze ed una rete in Serie B.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Comincia la carriera da allenatore guidando la Vis Pesaro[1] nel 1990 e successivamente il Suzzara nel 1991.[2] Sale di categoria dove nelle stagioni 1992-1993 e 1993-1994 allena il Barletta e il Leffe. Nel 1995-1996 dirige il Baracca Lugo.[3] Nel 1996-1997 subentra ad Angelo Busetta sulla panchina del Catania,[4] da cui viene allontanato durante la stagione 1997-1998.

Nel 2000-2001 è sulla panchina della Sambenedettese promossa in Serie C2. L'anno successivo viene presto sostituito da Paolo Beruatto. Nel 2003 accetta l'offerta del Saipa, squadra del campionato iraniano. Nel 2006-2007 torna al Bologna come osservatore. Successivamente diventerà vice-allenatore del Bologna e del Parma entrando nello staff tecnico di Franco Colomba.

Il 17 dicembre 2012 diventa il vice-allenatore del Padova affiancando in panchina Franco Colomba.[5] Il 20 marzo 2013 in seguito all'esonero di Franco Colomba viene sollevato dall'incarico. Il 22 luglio 2014 diventa vice-allenatore della squadra indiana del Pune City.[6]

Dal 21 marzo al 16 aprile 2016 segue ancora Colomba nella sua brevissima parentesi al Livorno.

Nella stagione 2019-2020 assume il ruolo di responsabile dell'area tecnica del Fano.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Bologna: 1973-1974

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Sambenedettese: 2000-2001 (girone F)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Almanacco illustrato del calcio 1992, edizioni Panini, pag.326
  2. ^ Almanacco illustrato del calcio 1992, edizioni Panini, pag.352
  3. ^ Baracca Lugo 1995-1996 Archiviato il 21 dicembre 2004 in Internet Archive. Raisport.rai.it
  4. ^ Catania 1997-1998 Archiviato il 15 maggio 2006 in Internet Archive. Clubcalciocatania.it
  5. ^ Franco Colomba nuovo allenatore del Calcio Padova, su padovacalcio.it, Calcio Padova 1910. URL consultato il 17 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2013).
  6. ^ Fiorentina oltre i confini: acquistato un club in India, il sogno è portarci Del Piero repubblica.it

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]