Feace (architetto)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Feace (in greco antico: Φαίαξ?, Phaeāx; V secolo a.C. – ...) è stato un architetto greco antico, attivo ad Agrigento.

Tempio a Giove Olimpio (o di Zeus) ad Agrigento

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Feace, secondo lo storico Diodoro Siculo[1], fu il primo architetto a inventare e a introdurre acquedotti, da lui chiamati « feaci » (da non confondere con i navigatori omonimi dell'Antica Grecia) per l'espurgo della città[2]. I lavori di edificazione, costituiti da canali sotterranei, furono eseguiti con la manodopera di prigionieri cartaginesi (Brunn, 1889[3][4]) – donati al tiranno girgentano Terone di Akragas dal siracusano Gelone –, catturati dai soldati sicelioti dopo la vittoria della battaglia di Imera nel 480 a.C..

Dal Settecento gli vengono attribuite (Milizia, 1785[5]) opere d'arte uniche – che richiamano tuttora l'interesse di storici e di turisti –, come il Tempio a Giove Olimpio, ad Akragas (Agrigento) (Politi, 1819[6]).

Altri studiosi, come Schubring (1887[7]), assicurano che Feace sia stato anche l'architetto dell'antica Kolymbethra (« Colimbètra »), ovvero la grande pescheria di Agrigento – « un lago artefatto » per Diodoro[8] – che aveva una dimensione di 7 stadi di circuito e di 20 cubiti (o "braccia") di altezza[9][10], in cui, facendo confluire grandi quantità di acqua dalle fonti vicine oppure dai fiumi, si formava un « vivaio di pesci »[10], nonché opera « utile e piacevole da ammirare »[11].

La nota storico-letteraria a cui più di tutti deve certamente la sua notorietà resta la costruzione degli acquedotti fognari e che rappresentano, visto l'epoca dei fatti, simbolo di salubrità e di igiene pubblica[11]. Gli acquedotti feaci, costruiti "a regola d'arte"[11], vengono considerati a tuttoggi « perfetti ».

Dubbi sulla sua identità[modifica | modifica wikitesto]

Agli inizi del Novecento lo studioso Biagio Pace (1938[12]) ha accolto l'ipotesi di Julius Schubring (1887[7]) che le escavazioni feaci non siano riconducibili a un Feace in carne e ossa, ma che piuttosto sia stato immaginato un architetto Feace dal nome degli acquedotti Feaci, e che tale nome sia da mettere in relazione con la parola greca φατός, cioè "oscuro"[13].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Diodoro, Biblioteca storica, Libro XI, 25, 3 (Vedere ad es.: Edizione volgarizzata, a cura di Giuseppe Compagnoni, Milano, Tipografia di Gio. Battista Sonzogno, 1820, vol. 2, p.275.)
  2. ^ Domenico Scinà, Memorie sulla vita e filosofia d'Empedocle gergentino, Palermo, Officio Tipografico Lo Bianco, 1859, p. 150 nota 62.
  3. ^ (DE) Heinrich Brunn, II. Namen, über deren Echteit oder Bedeutung noch Zweifel obwalten, in Geschichte der griechischen Künstler (II. Band: Die Maler. Die Architekten. Die Toreuten. Die Münzstempelschneider. Die Gemmenschneider. Die Vasenmaler), Volume 2, Stuttgart, Verlag von Ebner & Seubert (Paul Neff), 1889, pp. 251-252 sezione 373.
  4. ^ Federica Cordano, Antiche fondazioni greche: Sicilia e Italia meridionale, p. 116.
  5. ^ Francesco Milizia, Memorie sugli Architetti Antichi e Moderni, Bassano, A spese Remondini di Venezia, 1785, p. 25.
  6. ^ L'attribuzione dell'opera architettonica è stata riscontrata per la prima volta in Raffaello Politi, pittore, nella sua "Lettera" a stampa (1819) indirizzata a don Giuseppe Panitteri (1767-1828) – ciantro della Cattedrale di Agrigento –, che Francesco Milizia nelle sue Memorie sugli Architetti Antichi e Moderni (1785), riferisce (p. 25) che l'Autore del tempio di Giove Olimpico fu l'architetto Feace.
  7. ^ a b Giulio Schubring, Topografia storica di Agrigento (Akpaτas), Torino, Ermanno Loescher, 1887, pp. 119-120; traduzione dal tedesco con note e aggiunte di Guglielmo Toniazzo.
  8. ^ Diodoro, Biblioteca storica (Edizione volgarizzata, a cura di G. Compagnoni), vol. 4, Milano, Sonzogno, 1820, p. 124.
  9. ^ Diodoro, Biblioteca storica, vol. 4, p. 124.
  10. ^ a b G. Schubring, Topografia storica di Agrigento ..., p. 119.
  11. ^ a b c Confederazione fascista dei professionisti e degli artisti, Feace (voce), in Dizionario dei Siciliani Illustri, Palermo, F. Ciuni Libraio, 1939, p. 216.
  12. ^ Biagio Pace, Arte e civiltà della Sicilia antica: arte ingegneria e artigianato, vol. 2, Milano, Società Dante Alighieri, 1938, pp. 435-436.
  13. ^ G. Schubring, Topografia storica ..., p. 120.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]