Diploma di merito olimpico
Il Diploma di merito olimpico è stato un premio conferito dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per riconoscere i servizi eccezionali allo sport o un contributo notevole ai giochi olimpici. Nel 1974, l'ultima volta che è stato assegnato questo premio, solo 58 persone nel mondo lo avevano ricevuto.[1][2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il premio fu proposto da Pierre de Coubertin, l'ideatore dei moderni giochi olimpici, durante il Congresso Olimpico di Bruxelles del 1905 per onorare coloro che avevano reso servizi eccezionali allo sport o un contributo importante nella promozione degli ideali olimpici.
Alle olimpiadi del 1908 a Londra, quando la cerimonia di premiazione dei vincitori non era ancora stata introdotta nella tradizione olimpica, gli atleti ricevevano dei voucher da scambiare, in un secondo momento e presso appositi sportelli, con le rispettive medaglie (un voucher rosso era elargito al primo classificato, blu al secondo e giallo al terzo); agli atleti classificati oltre il terzo posto era elargito un voucher azzurro che poteva essere scambiato con un "Diploma of Merit", equivalente dell'odierno diploma olimpico, da non confondersi con il diploma di merito olimpico.[3]
Il CIO ha interrotto l'assegnazione dei diploma di merito olimpico e di altri tre premi nel 1974. I due premi ad oggi ancora in vigore sono l'Ordine olimpico, creato nel 1975 per contributi illustri al movimento olimpico, e la Coppa olimpica, istituita nel 1906 da Coubertin per organizzazioni che hanno fornito un continuo sostegno alle Olimpiadi e assegnata ogni anno.[4]
Elenco degli assegnatari del Diploma di merito olimpico[5]
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) 1974 Olympic Awards. Three Olympic Diplomas of Merit (PDF), su digital.la84.org. URL consultato il 25 aprile 2022.
- ^ (EN) Vernon Morgan, The Olympic Diploma of Merit. (PDF), su digital.la84.org. URL consultato il 25 aprile 2022.
- ^ (EN) Photos of 1908 memorabilia, in BBC, 26 aprile 2008. URL consultato il 25 aprile 2022.
- ^ (EN) Theresa Liedtka, Historical Dictionary of the Olympic Movement (5th edition), in Reference Reviews, vol. 31, n. 1, 16 gennaio 2017, p. 423, DOI:10.1108/RR-10-2016-0253. URL consultato il 25 aprile 2022.
- ^ (EN) International Olympic Committee, Olympic charter : 1983 / International Olympic Committee, International Olympic Committee. Lausanne, 1983, pp. 142-132. URL consultato il 25 aprile 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ana Miragaya Força Aérea Brasileira, Santos-Dumont, Aviador Esportista, Engenho Arte e Cultura, 2016, ISBN 978-85-69153-00-9. URL consultato il 25 aprile 2022.