Josh e Benny Safdie

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Josh e Benny Safdie al Sundance Film Festival 2010.

Joshua Safdie, detto Josh (New York, 3 aprile 1984), e Benjamin Safdie, detto Benny (New York, 24 febbraio 1986), sono due fratelli registi e sceneggiatori statunitensi. Benny è anche attore e montatore. Attivi nel cinema indipendente statunitense, sono noti principalmente per i film Good Time (2017) e Diamanti grezzi (2019).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nati e cresciuti a New York, i Safdie sono pronipoti da parte di padre, di famiglia ebrea siriana,[1] dell'architetto israeliano Moshe Safdie.[2][3] I loro genitori, entrambi molto giovani,[4] divorziano quando Josh aveva due anni e Benny appena sei mesi; i due fratelli trascorrono l'infanzia tra la casa della madre a Manhattan e quella del padre nel Queens.[2][5] Ispirati dal padre Alberto, accanito videoamatore italo-francese,[3][6] si interessano al cinema fin dall'infanzia, iniziando col girare dei brevi Super 8.[1] Josh si iscrive alla facoltà di cinema dell'Università di Boston, mentre Benny si appassiona brevemente all'astrofisica.[1][2] Abbandonata quest'ultima, si iscrive allo stesso corso del fratello maggiore dopo aver assistito a una lezione di cinema in cui veniva proiettato Il posto di Ermanno Olmi.[6][7]

Josh Safdie e un collaboratore frequente del duo, Ronald Bronstein.

All'università i due fratelli formano, assieme ai compagni di corso Alex Kalman, Zachary Treitz, Brett Jutkiewicz e Sam Lisenco, il collettivo Red Bucket Films, dove si formano realizzando cortometraggi a basso budget in cui ricoprono di volta in volta i ruoli di registi, sceneggiatori, attori, direttori della fotografia e montatori.[2][8] Nel 2007 la Red Bucket, alla ricerca di finanziamenti per un nuovo progetto, dirige un cortometraggio a fini promozionali per il marchio Kate Spade: quando gli viene commissionato un altro cortometraggio simile, Josh finisce per trasformarlo nel proprio lungometraggio d'esordio, The Pleasure of Being Robbed.[8][9] Il film viene presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2008, unico film statunitense della sezione oltre al cortometraggio The Acquaintances of a Lonely John, scritto e diretto da un appena diciottenne Benny.[9]

Nel 2009 i Safdie passano per la prima volta assieme dietro la macchina da presa per dirigere Daddy Longlegs, ispirato al loro rapporto col padre durante l'infanzia: il film vince il premio John Cassavetes agli Independent Spirit Awards 2011 come miglior film indipendente realizzato con un budget al di sotto dei 500.000 dollari.[5][10] Lo stesso anno esce Buttons, risultato di un progetto sperimentale durato tre anni in cui i componenti della Red Bucket riprendeva continuativamente l'ambiente cittadino attorno a loro tramite videocamere nascoste.[8][11] Nel 2012 il loro corto The Black Balloon vince il premio della giuria per il miglior cortometraggio al Sundance Film Festival 2012,[12] mentre nel 2013 dirigono il documentario Lenny Cooke, sull'ascesa e crollo professionale e personale dell'omonimo cestista statunitense.[13]

L'anno seguente dirigono il film Heaven Knows What, basato sulla vita da tossicodipendente senza fissa dimora dell'appena ventenne Arielle Holmes, attrice protagonista non professionista del film, scoperta per caso dai Safdie durante la ricerca di alcune location per un film che stavano sviluppando dal 2009, Diamanti grezzi.[3][5][14] Il film ottiene diversi riconoscimenti nel circuito indipendente, tra cui il primo premio al Tokyo International Film Festival.[15] È anche il primo film prodotto dai Safdie attraverso la propria casa di produzione, l'Elara Pictures.[16]

L'interessamento dell'attore Robert Pattinson spinge i registi a ritardare nuovamente Diamanti grezzi per creare un progetto appositamente per l'attore, coinvolto in prima persona nel processo creativo.[1][17][18] Il risultato è il loro film di maggior profilo fino a quel momento, Good Time, un thriller dai toni neo-noir su di un rapinatore che cerca di far evadere suo fratello con disturbi mentali, incarcerato a causa sua.[17] Presentato in concorso al Festival di Cannes 2017, il film ottiene un'accoglienza positiva da parte della critica, venendo incluso nella classifica dei migliori film dell'anno da Sight & Sound e Cahiers du cinéma.[19][20][21] Ottiene anche diversi premi della critica e del circuito indipendente, tra cui cinque candidature agli Independent Spirit Awards 2018.[22]

Diamanti grezzi alla fine si concretizza nel 2019, con la produzione esecutiva di Martin Scorsese.[23] Thriller scritto ispirandosi alle esperienze del padre nel Diamond District di Manhattan, il film viene nuovamente accolto il maniera unanimemente positiva dalla critica[24] e fa guadagnare per la prima volta ai Safdie il riconoscimento da parte del grande pubblico, con quasi 50 milioni di dollari di incasso in patria,[25] grazie anche a un budget considerevolmente più ampio dei precedenti e un cast di rilievo con protagonista Adam Sandler in un ruolo drammatico.[26] Il film viene inserito dalla National Board of Review tra i dieci migliori dell'anno, che premia i Safdie anche con la miglior sceneggiatura originale.[27]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Registi[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Lethargy (2002) - solo Josh
  • Alberto Lives in a Bathroom (2004) - solo Josh
  • The Adventures of Slaters's Friend (2005)
  • I Think I'm Missing Parts (2006) - solo Josh
  • We're Going to the Zoo (2006) - solo Josh
  • If You See Something, Say Something (2006) - solo Josh
  • The Back of Her Head (2007) - solo Josh
  • The Story of Charles Riverbank (2008) - solo Benny
  • The Acquaintances of a Lonely John (2008) - solo Benny
  • John's Gone (2010)
  • Straight Hustle (2011)
  • Buttons (2011)
  • The Black Balloon (2012)
  • The Trophy Hunter (2012)
  • Goldman v Silverman (2020)

Video musicali[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatori[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Lethargy (2002) - solo Josh
  • Alberto Lives in a Bathroom (2004) - solo Josh
  • The Adventures of Slaters's Friend (2005)
  • I Think I'm Missing Parts (2006) - solo Josh
  • We're Going to the Zoo (2006) - solo Josh
  • If You See Something, Say Something (2006)
  • The Back of Her Head (2007)
  • The Story of Charles Riverbank (2008) - solo Benny
  • The Acquaintances of a Lonely John (2008) - solo Benny
  • John's Gone (2010)
  • The Black Balloon (2012)
  • The Trophy Hunter (2012)

Montatori[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

  • The Adventures of Slaters's Friend (2005) - solo Benny
  • If You See Something, Say Something (2006) - solo Benny
  • The Acquaintances of a Lonely John (2008) - solo Benny
  • John's Gone (2010)
  • The Black Balloon (2012)
  • The Trophy Hunter (2012) - solo Josh

Attori[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Lives in a Bathroom (2004) - solo Benny
  • I Think I'm Missing Parts (2006) - solo Benny
  • If You See Something, Say Something (2006) - solo Benny
  • We're Going to the Zoo (2006) - solo Josh
  • The Back of Her Head (2007) - solo Josh
  • The Acquaintances of a Lonely John (2008) - solo Benny
  • La corsa, regia di Trevor Joyce (2009)
  • John's Gone (2010) - solo Benny
  • Lydia Hoffman Lydia Hoffman, regia di Dustin Guy Defa (2013) - solo Josh
  • Goldman v Silverman (2020) - solo Benny

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Direttori della fotografia[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

  • If You See Something, Say Something (2006) - solo Josh
  • The Story of Charles Riverbank (2008) - solo Josh
  • John's Gone (2010) - solo Josh
  • The Trophy Hunter (2012) - solo Josh
  • Goldman v Silverman (2020) - solo Josh

Produttori[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

  • We're Going to the Zoo (2006) - solo Josh
  • The Back of Her Head (2007) - solo Josh
  • The Acquaintances of a Lonely John (2008) - solo Benny
  • John's Gone (2010)

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Amos Barshad, The Safdie Brothers Are Classic New York Hustlers, su thefader.com, 27 agosto 2017. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  2. ^ a b c d (EN) Art Jahnke, Benny and Josh Make Movies, Boston University, 20 maggio 2009. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  3. ^ a b c (EN) George Robinson, Being The Safdie Brothers, su jewishweek.timesofisrael.com, 17 agosto 2010. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  4. ^ (EN) Steven Zeitchik, Safdie brothers bring a New York flavor to breakout thriller 'Good Time', in Los Angeles Times, 10 agosto 2017. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  5. ^ a b c (EN) Dennis Lim, Growing Up With Dad, Distilled With Bite, in The New York Times, The New York Times Company, 13 maggio 2010. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  6. ^ a b (EN) Michael-Oliver Harding, How the Sadie Brothers Become Hollywood's Latest Powerhouse Siblings, su anothermanmag.com, 11 aprile 2018. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  7. ^ Filmato audio (EN) Criterion collection, Josh and Benny Safdie’s Closet Picks, su YouTube, 11 settembre 2017, a 4 min 22 s. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  8. ^ a b c (EN) Christine Muhlke, Our Gang, in The New York Times, 22 agosto 2008, p. 46. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  9. ^ a b (EN) Eric Kohn, iW PROFILE: “The Pleasure of Being Robbed” Director Josh Safdie, su indiewire.com, 2 ottobre 2008. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  10. ^ (EN) 'Black Swan' wins four Spirit Awards, including best feature and best actress, in Los Angeles Times, 27 febbraio 2011. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  11. ^ (EN) Henry Stewart, Here Is the Safdie Brothers’ New York: Buttons, su thelmagazine.com, 31 agosto 2011. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  12. ^ (EN) 2012 Sundance Film Festival Announces Awards, su sundance.org, 29 gennaio 2012. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  13. ^ (EN) Richard Brody, “Lenny Cooke” and the Problem with Best Documentaries, in The New Yorker. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  14. ^ (EN) Mark Olsen, 'Heavens Knows What' star knows all about the street life film depicts, in Los Angeles Times. URL consultato il 24 agosto 2015.
  15. ^ (EN) Noriki Ishitobi, U.S.-French film 'Heaven Knows What' takes top prize at Tokyo International Film Festival, su ajw.asahi.com, 27 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  16. ^ (EN) Jen Yamato, Safdie Bros Launch Elara Pictures Banner With Drama ‘Heaven Knows What’, su deadline.com, 23 aprile 2014. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  17. ^ a b (EN) Trent Davis, Josh Safdie shares the story behind the Nikas brothers in ‘Good Time’, su juice.com.sg, 8 dicembre 2017. URL consultato il 4 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2018).
  18. ^ (EN) Nick Johnston, Interview: 10 batshit crazy minutes with ‘Good Time’ directors Josh and Benny Safdie, su vanyaland.com, 23 agosto 2017. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  19. ^ (EN) Good Time (2017), su Rotten Tomatoes, Fandango. URL consultato il 4 maggio 2018.
  20. ^ Pierre Hombrebueno, I 25 migliori film del 2017 secondo il sondaggio annuale di Sight & Sound, su bestmovie.it, Best Movie, 5 dicembre 2017. URL consultato il 6 dicembre 2017.
  21. ^ Matteo Bonassi, “Twin Peaks miglior film dell’anno”: la provocazione di Cahiers Du Cinéma, su bestmovie.it, Best Movie, 6 dicembre 2017. URL consultato il 6 dicembre 2017.
  22. ^ Andrea Francesco Berni, Independent Spirit Awards 2018: 6 nomination a Chiamami col tuo Nome di Luca Guadagnino, su badtaste.it, 22 novembre 2017. URL consultato il 22 novembre 2017.
  23. ^ (EN) Patrick Hipes, Safdie Brothers’ ‘Uncut Gems’ Scores Financing From RT Features & Scorsese’s Sikelia – Cannes, su deadline.com, 16 maggio 2016. URL consultato il 28 settembre 2018.
  24. ^ (EN) Best of 2019: Film Critic Top Ten Lists, su Metacritic. URL consultato il 15 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2020).
  25. ^ (EN) Uncut Gems (2019), su Box Office Mojo. URL consultato il 2 febbraio 2020.
  26. ^ (EN) ‘Uncut Gems’ Shines at Box Office, Just in Time for Oscar Voting, in New York Times, 5 gennaio 2020. URL consultato il 24 gennaio 2020.
  27. ^ (EN) Anthony D'Alessandro, ‘The Irishman’ Named Best Film By National Board Of Review, Quentin Tarantino Wins Best Director, su deadline.com, 3 dicembre 2019. URL consultato il 3 dicembre 2019.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]