Battaglia di Solferino
Battaglia di Solferino parte della Battaglia di Solferino e San Martino | |||
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Dipinto di Carlo Bossoli che illustra l'ingresso della fanteria di linea della Divisione Bazaine nel castello e nel villaggio di Solferino; sulla destra è visibile la Rocca di Solferino, conquistata contemporaneamente dai reparti della Divisione Forey e della brigata Manéque della Guardia imperiale. Ore 13,30 c.a. | |||
Data | 24 giugno 1859 | ||
Luogo | Solferino (Mantova) | ||
Esito | vittoria francese | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
La battaglia di Solferino (24 giugno 1859) fu combattuta fra l'esercito austriaco e quello francese durante la seconda guerra d'indipendenza nel contesto della battaglia di Solferino e San Martino, alla quale parteciparono anche i soldati dell'esercito piemontese.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Dopo la sconfitta a Magenta, l'esercito austriaco si ritirava verso est, inseguito dall'esercito franco-piemontese. Lo stesso Francesco Giuseppe venne personalmente in Italia per prendere il comando delle truppe, rimuovendo dall'incarico il generale Gyulay, considerato colpevole della sconfitta precedente.
Il mattino del 24 giugno le armate austriache fecero dietro front per contrattaccare lungo il fiume Chiese. Allo stesso tempo Napoleone III ordinò l'avanzata delle sue truppe e così gli eserciti avversari vennero a scontrarsi in luoghi del tutto imprevisti. Mentre a nord, sui colli di San Martino, le truppe piemontesi combattevano con l'ala destra dell'esercito austriaco, l'esercito francese si scontrò a sud, più precisamente a Solferino (a metà strada fra Mantova e Brescia), con il grosso delle truppe nemiche: entrambe le parti non si aspettavano assolutamente di trovarsi di fronte l'intero esercito nemico.
La battaglia si sviluppò caoticamente lungo un fronte di 15 km, finché, nel primo pomeriggio, le truppe francesi sfondarono il centro di quelle austriache. I combattimenti proseguirono ancora nel pomeriggio inoltrato attorno a Solferino, Cavriana e Guidizzolo, sino a quando un violento temporale interruppe la lotta (iniziata alle prime luci del giorno), nei pressi di Cavriana, ma non sui colli di San Martino, ove la battaglia cessò soltanto a sera. Lo scontro fu così feroce e cruento che l'esercito vincitore non ebbe la forza di inseguire quello sconfitto in fuga, il quale riparò oltre il Mincio.
La Croce Rossa[modifica | modifica wikitesto]

Lo svizzero evangelico Henry Dunant giunto a Castiglione delle Stiviere il giorno successivo alla battaglia, proveniente da Brescia, rimase profondamente sconvolto alla vista dei feriti, qui trasportati dal campo di battaglia, assistiti dalla popolazione, specialmente femminile, senza riguardo alla divisa indossata, avendo come riferimento il motto "Tutti Fratelli". Nel Duomo di Castiglione Egli si unì ai soccorsi. In seguito scrisse e pubblicò a sue spese il libro Un Souvenir de Solférino e fondò la Croce Rossa Internazionale. Per la sua attività e le sue idee venne insignito del primo Premio Nobel per la Pace, nell'anno 1901.
Personalità di rilievo che presero parte alla battaglia di Solferino[modifica | modifica wikitesto]
Francesi[modifica | modifica wikitesto]
- Napoleone III di Francia, generale comandante supremo
- Adolphe Niel, aiutante di campo dell'Imperatore
- François Certain de Canrobert, generale comandante il 3º corpo d'armata
- François Achille Bazaine, generale di fanteria
- Élie Frédéric Forey, generale di cavalleria
- Charles Auger, generale di artiglieria
- Edmond Le Bœuf, generale di artiglieria
- Philip Kearny, comandante della cavalleria della Guardia Imperiale
- Jean Nicolas Théodore Galland, sottotenente del 1º reggimento zuavo
- Eugène René Antonini, ufficiale d'ordinanza del 5º battaglione cacciatori a piedi
- Gaspard François Frédéric Le Breton, comandante del 2º reggimento dei granatieri della Guardia Imperiale
Austriaci[modifica | modifica wikitesto]
- Francesco Giuseppe d'Asburgo-Lorena, feldmaresciallo generale supremo
- Heinrich von Hess, feldmaresciallo luogotenente
- Ernst Hartung, feldmaresciallo luogotenente
- Ludwig von Benedek, feldmaresciallo luogotenente
- Franz von Wimpffen, feldmaresciallo luogotenente
- Karl Clemens Lilia von Westegg, feldmaresciallo luogotenente
- Edoardo Francesco del Liechtenstein, feldmaresciallo luogotenente
- Franz Kuhn von Kuhnenfeld
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Massimo Marocchi, Storia di Solferino, Castiglione delle Stiviere, 1994.
- Matteo Cannonero, Un'idea senza fine. Così nacque la Croce Rossa: il Risorgimento italiano e oggi, Ed. Joker, 2014
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Battaglia di Solferino e San Martino
- Battaglia di San Martino
- Battaglia di Medole (1859)
- Ordine di battaglia della battaglia di Solferino e San Martino
- Memoriale della Croce Rossa
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni sulla battaglia di Solferino
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Da Solferino alla Croce Rossa - dossier di swissinfo.ch, su swissinfo.ch. URL consultato il 12 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2013).
- Luoghi della battaglia di Solferino e San Martino.
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