Tony Gaudio

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Tony Gaudio sul set del film Schiava del male (1944)
Statuetta dell'Oscar Oscar alla migliore fotografia 1937

Tony Gaudio (Cosenza, 20 novembre 1883Burlingame, 10 agosto 1951) è stato un direttore della fotografia e regista cinematografico italiano che lavorò dagli anni dieci fino ai tardi anni quaranta per il cinema statunitense.

Noto anche con i nomi Antonio Gaudio / Gaetano Gaudio / Tony G. Gaudio, lavorò a Hollywood come direttore della fotografia, collaborando con i più grandi registi, da Lewis Milestone a Raoul Walsh, Frank Borzage, Jacques Tourneur, Howard Hawks, William Dieterle. Ottenne la candidatura all'Oscar per Gli angeli dell'inferno, Il conquistatore del Messico, Ombre malesi, Corvette K-225 e L'eterna armonia. Nel 1937 vinse l'Oscar alla migliore fotografia per Avorio nero.

Nel corso della sua lunga carriera, che va dal 1909 fino al 1949, girò anche due film come regista.

Fu il primo italiano ad aver vinto l'Oscar (sebbene il primo nativo italiano sia stato Frank Capra nel 1935, ma immigrato all'età di cinque anni negli USA e già naturalizzato).

Gaetano Antonio Gaudio nacque a Cosenza da Raffaele, fotografo professionista, e intraprese lo stesso mestiere sin da ragazzo insieme al fratello più vecchio e al fratello più giovane Eugenio. Fu con quest’ultimo che Gaudio mosse i primi passi nel cinema girando dei corti in italiano, e fu sempre con lui che emigrò in America nel 1906 per farsi strada a Hollywood. Arrivati a New York, lavorarono per diverse agenzie che curavano la fotografia dei film e nel 1910 Gaudio diventò capo fotografo della IMP, casa produttrice con divi importanti quali Mary Pickford.

Nel 1916, sia lui che il fratello lavorarono per la Metro, il primo come fotografo e il secondo come regista. Quando, nel 1920, Gaudio andò a lavorare per la First National, Eugenio morì e Tony decise di dedicarsi maggiormente all'American Society of Cinematographers, un organo che avevano contribuito a creare con lo scopo di formare fotografi professionisti. Ciò non di meno proseguì a lavorare nel cinema approdando alla Warner Bros., che aveva acquisito la First National nel 1928, e lì conobbe Sol Polito, un suo conterraneo con cui stringerà un sodalizio artistico con il proposito di ideare nuove tecniche fotografiche. Il suo lavoro non passò inosservato, e nel 1930 arrivò la prima candidatura all'Oscar alla migliore fotografia per Gli angeli dell'inferno, diretto dal miliardario Howard Hughes.

Warner Oland in East Is West (1922)
Bette Davis in Ombre malesi (1940)

Nel 1937 vinse la statuetta per il film Avorio nero, divenendo il primo italiano a conquistare il premio, precedendo di 11 anni Vittorio De Sica. Diventò il fotografo abituale di Bette Davis, che apprezzava particolarmente il suo lavoro, e fu un film con la diva, Il conquistatore del Messico, che gli portò la terza candidatura. Una quarta giunse nel 1941 per Ombre malesi, in cui Gaudio illuminò la Davis con la luce della luna piena, mentre l'ultima fu nel 1945 per il film L'eterna armonia di Charles Vidor.

Nel 1949 lasciò il lavoro per ritirarsi a vita privata e morì nel 1951 a 67 anni.

Direttore della fotografia

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