Alfonso de la Cueva-Benavides y Mendoza-Carrillo

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Alfonso de la Cueva-Benavides y Mendoza-Carrillo
cardinale di Santa Romana Chiesa
Manuel Ojeda y Siles, Il cardinale Alfonso de la Cueva (1877); olio su tela, 69x56 cm, Museo del Prado, Madrid
 
Incarichi ricoperti
 
Nato25 luglio 1574 a Bedmar
Ordinato presbiteroin data sconosciuta
Nominato vescovo17 ottobre 1644 da papa Innocenzo X
Consacrato vescovo23 ottobre 1644 dal cardinale Gil Carrillo de Albornoz
Creato cardinale5 settembre 1622 da papa Gregorio XV
Deceduto10 agosto 1655 (81 anni) a Roma
 

Alfonso de la Cueva-Benavides y Mendoza-Carrillo (Bedmar, 25 luglio 1574Roma, 10 agosto 1655) è stato un diplomatico e cardinale spagnolo. Fu noto per le sue trame e per il tentativo, compiuto quando si trovava a Venezia, di destabilizzare il governo di questa città, in modo da farla annettere alla Spagna. Il tentativo, fallito, viene chiamato ancora oggi congiura di Bedmar.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1574 da Luis de la Cueva y Benavides e di Elvira Carrillo de Mendoza y Cárdenas, e rapidamente indirizzato alla carriera ecclesiastica, il marchese di Bedmar, come tutti lo chiamavano, si dimostrò abile un diplomatico, tanto che il re di Spagna lo inviò, nel 1607, a Venezia. Qui, dopo alcuni anni in cui, secondo quanto emerse da indagini del governo veneziano, riuscì a creare una folta rete di agenti operativi e a "penetrare" in ogni consiglio o magistratura, tentando, assieme ai suoi colleghi di Inghilterra e Francia (che gli offrirono, se non collaborazione, almeno il silenzio) di abbattere la Repubblica.

I contorni della vicenda non vennero mai del tutto svelati, facendo credere ad alcuni che fosse stata tutta una montatura del governo veneziano.

In ogni caso, nel 1618, dopo la scoperta di questa rete, il Bedmar fu rimpatriato. Dedicatosi alla carriera ecclesiastica, Papa Gregorio XV lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 5 settembre 1622. Riuscì poi a esser inviato come ambasciatore presso i Paesi Bassi, ma, essendosi anche qui inimicato il governo locale con i suoi intrighi, fu richiamato.

Ritiratosi a Roma, morì molto anziano il 2 o il 10 agosto 1655.

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Cardinale presbitero dei Santi Silvestro e Martino ai Monti Successore
Domenico Rivarola 18 luglio 1633 - 9 luglio 1635 Pier Luigi Carafa
Predecessore Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore
Cosimo de Torres 8 gennaio 1635 - 7 gennaio 1636 Antonio Barberini, O.F.M.Cap.
Predecessore Cardinale presbitero di Santa Balbina Successore
Antonio Zapata y Cisneros 9 luglio 1635 - 17 ottobre 1644 Juan de Lugo y de Quiroga, S.I.
Predecessore Cardinale vescovo di Palestrina Successore
Guido Bentivoglio 17 ottobre 1644 - 10 agosto 1655 Bernardino Spada
Predecessore Vescovo di Malaga Successore
Antonio Henriquez Porres, O.F.M. 27 luglio 1648 - 10 agosto 1655 Diego Martínez Zarzosa
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