Coordinate: 38°47′38.27″N 15°12′39.91″E

Isola di Stromboli: differenze tra le versioni

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* [http://www.swisseduc.ch/stromboli/volcano/geol/index-it.html Storia geologica dell'isola]
* [http://www.swisseduc.ch/stromboli/volcano/geol/index-it.html Storia geologica dell'isola]
* [http://boris.vulcanoetna.it/STROMBOLI_intro.html Geologia e storia eruttiva di Stromboli]
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Versione delle 16:58, 17 dic 2009

Disambiguazione – Se stai cercando la classe di navi da rifornimento della Marina Militare, vedi Classe Stromboli (nave da rifornimento).
Stromboli
L'isola di Stromboli
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneBandiera della Sicilia Sicilia
Provincia  Messina
Altezza926 m s.l.m.
Ultima eruzione24 novembre 2009
Codice VNUM211040
Coordinate38°47′38.27″N 15°12′39.91″E
Altri nomi e significatiStruògnoli (siciliano)
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Stromboli
Stromboli

L'isola di Stromboli [stróm-bo-li] fa parte dell'arcipelago delle Isole Eolie, nel bacino Tirreno del mare Mediterraneo occidentale. Il nome proviene dal greco antico Στρογγύλη, cioè "rotondo", dato alla montagna per la sua forma. In siciliano per "strumbulu" s'intende la "trottola".

Si tratta di un'isola vulcanica.

L'isola degli uomini

Appartenenza amministrativa

Amministrativamente l'isola è compresa nel comune di Lipari. Si estende per 12,6 km² e ha, come l'Isola di Vulcano, un vulcano in continua attività.

Economia

Stromboli è nota, frequentata ed abitata fin dall'antichità remota, e la sua economia si è sempre fondata sulle produzioni agricole tipicamente mediterranee: olivo, vite (malvasia coltivato basso in giardini terrazzati), fichi - e poi sulla pesca e sulla marineria. Fino al XIX secolo questa economia fu fiorente e Stromboli arrivò a contare fino a circa 4.000 abitanti.

Il peggioramento delle condizioni economiche seguito all'unità d'Italia, il ripetersi di eruzioni e terremoti (in particolare l'eruzione del 1930) e infine l'attacco della peronospora che negli anni trenta sterminò la più redditizia coltura locale, quella della vite, fecero sì che una grandissima maggioranza degli strombolani prendesse la via dell'emigrazione, soprattutto verso l'Australia e l'America e l'isola rischiò seriamente di restare abbandonata.

Venne riscoperta dopo la guerra da Roberto Rossellini che, con il film del 1949 Stromboli terra di Dio (con protagonista femminile la giovane Ingrid Bergman), portò l'isola e la sua straordinarietà all'attenzione del pubblico.


Turismo

Il flusso turistico verso l'isola, che costituisce attualmente la principale risorsa economica di Stromboli, fino agli anni settanta fu rappresentato soprattutto da persone alla ricerca di un ambiente particolare, ancora naturale ed integro e non privo di scomodità (mancanza di elettricità, scarsità d'acqua). Nei decenni successivi le scomodità sono molto diminuite e il turismo è molto cresciuto, anche se resta limitato prevalentemente ai mesi centrali estivi.

L'isola è meta di turisti in cerca di tranquillità: anche per questo sui locali dell'isola è vietato diffondere musica oltre le due di notte.

Giornalmente, inoltre, si organizzano escursioni al vulcano con guide esperte che portano ad oltre 900 metri sul livello del mare. Tramite imbarcazioni è inoltre possibile raggiungere nelle ore notturne la vicina e movimentata Panarea, lo scoglio di Strombolicchio e Ginostra, caratteristica località sull'isola di Stromboli dove l'unico mezzo di trasporto sono ancora i muli (ne sono presenti una decina in tutto) e ancora irraggiungibile per via terrestre dall'altra parte abitata dell'isola.

Stromboli è anche meta, seppur in misura minore, di molti giovani, che si recano nei locali e nelle feste sulla spiaggia periodicamente organizzate nella stagione estiva.

Caratteristica dell'isola, oltre alle stradine strette percorribili solo dal motocarro e dai motorini elettrici, che i turisti affittano sull'isola stessa, è la mancata illuminazione notturna nelle strade, che il Comune a cui l'isola fa riferimento, ovvero quello di Lipari, vuol mantenere come importante attrattiva turistica. Dall'Osservatorio, infine, si può vedere la lava del vulcano, l'unico delle Isole Eolie perennemente in attività e il cielo stellato evidenziato dalla mancanza di illuminazione.

I nuclei abitati

Oggi i principali borghi abitati sono San Vincenzo (o semplicemente il paese di Stromboli, anticamente era borgo degli agricoltori) con l'approdo storico di Scari, Piscità e Ficogrande (che anticamente era il borgo degli armatori).

A sudovest, ancora raggiungibile solo via mare, c'è Ginostra dove d'inverno restano circa 30 o 40 abitanti e dove l'unico mezzo di trasporto è il mulo.

A Stromboli c'è una scuola elementare e media per i pochi ragazzi abitanti dell'isola. Dopo le scuole solitamente i ragazzi vanno a Lipari dove sono presenti alcune scuole secondarie di secondo grado.

Da Napoli, Lipari, Milazzo e Messina Stromboli è raggiungibile col traghetto e, d'estate, anche in aliscafo da Reggio Calabria e Messina.

Le caratteristiche vulcaniche

Lo Stromboli è uno dei vulcani più attivi in europa, le sue eruzioni avvengono con una frequenza media di circa una ogni ora.

Gli strombolani lo chiamano "Struògnoli". Ma quando è più attivo e spaventa può capitare di sentirlo chiamare Iddu", "Lui", come se riaffiorasse la memoria della natura divina che un tempo era riconosciuta ai fenomeni naturali incontrollabili.

L'attività "ordinaria" di Stromboli ha luogo ad una quota di 750 m s.l.m. dai tre crateri allineati in direzione NE-SW all'interno della depressione della Sciara del Fuoco. Consiste in esplosioni intermittenti di media energia, della durata di pochi secondi ad intervalli di 10-20 m durante le quali vengono emesse piccole quantità di bombe scoriacee incandescenti, lapilli, cenere e blocchi con velocità di uscita compresa tra 20 a 120 metri al secondo ed altezze comprese tra poche decine fino ad alcune centinaia di metri. L'attività eruttiva è associata ad un degassamento pressoché continuo dall'area craterica il cui volume stimato è di 6000-12000 t/gi il quale consiste principalmente di H2O (3200-6300 t/g), CO2 (2900-5800 t/g), SO2 (400-800 t/g) e quantità minori di HCl e HF. I materiali emessi da queste esplosioni ricadono nelle immediate vicinanze e spesso formano piccoli coni ripidi o piccoli hornitos. Periodi di totale inattività, senza lanci di materiale sono piuttosto rari. Il più lungo, tra quanti registrati, si è protratto per circa 2 anni, dal 1908 al 1910. Periodi di prolungata quiescenza della durata di qualche mese, sono stati registrati a varie riprese.

L'attività normale può essere periodicamente interrotta da esplosioni discrete di maggiore energia dette "esplosioni maggiori". Questi eventi consistono di brevi ma violente esplosioni durante le quali vengono prodotti lanci balistici di blocchi e bombe di dimensioni anche metriche a distanze che di alcune centinaia di metri associati a piogge di lapilli e cenere; la distribuzione dei prodotti è solitamente confinata all'interno dell'area craterica. Sono distribuite non omogeneamente nel tempo, ma si tratta mediamente di 2,1 eventi ogni anno.

Le eruzioni stromboliane più violente mai accadute in tempi storici risalgono al 1919 e al 1930, ed entrambe (pare) furono causate da grandi infiltrazioni d'acqua marina nel camino vulcanico: il magma, a contatto con l'acqua, avrebbe causato violente esplosioni con grande emissione di vapori e scorie, accompagnate da violenti terremoti. Per la prima e finora unica volta nella storia del vulcano, delle colate laviche si riversarono anche al di fuori della Sciara del Fuoco, arrivando a lambire i centri abitati (Piscità fu sfiorata per appena 20 metri), causando ingenti danni e numerose vittime, e causando un piccolo tsunami che generò un'onda di 2-3 m che arrivò a far danni fino a Capo Vaticano, in Calabria.

I parossismi rappresentano le manifestazioni più energetiche del vulcano di Stromboli; consistono in violente ed improvvise esplosioni "tipo cannonata" durante le quali avviene l'emissione sostenuta di scorie incandescenti, ceneri, bombe e blocchi litici a distanze considerevoli fino ad interessare le zone abitate dell'isola. Tali esplosioni possono produrre nubi convettive che raggiungono quote di 10 km. Durante i parossismi sono emessi volumi sensibilmente maggiori materiali rispetto alle eruzioni normali e a quelle maggiori e frequentemente possono avvenire profonde modificazioni dell'area craterica. L'ultimo evento parossistico è avvenuto il 15 marzo 2007 all'interno dell'eruzione febbraio-aprile 2007.

Il 27 febbraio 2007, con un'iniziale effusione di lava dal cratere di NE, durata alcune ore e seguita dall'apertura di una bocca effusiva nella Sciara del Fuoco, a quota 400 m s.l.m. circa. Il 9 marzo 2007 si è aperta una seconda bocca sempre sulla Sciara del Fuoco, ma posizionata a circa 500 m s.l.m.; l'attività di questa bocca è stata comunque breve (circa 24 ore). Il 2 aprile 2007 è infine terminata anche l'effusione di lava dalla bocca di quota 400 m s.l.m. Il 4 maggio 2009 il vulcano ha ripreso l'attività eruttiva.

Colate laviche

Nell'ultimo secolo sono riportati circa 26 episodi durante i quali si sono avute emissioni laviche. I prodotti emessi sono rappresentati principalmente da colate di spessore variabile; la morfologia del vulcano obbliga le colate di lava a riversarsi sul versante nord-occidentale, dove sono confinate all'interno della Sciara di Fuoco e quindi non rappresentano un pericolo per la popolazione dell'isola. Le colate fuoriescono generalmente attraverso fratture eruttive nella zona craterica o all'interno della Sciara del Fuoco ma possono generarsi anche per tracimazione dal bordo craterico.

La storia geologica

La storia geologica dell'isola di Stromboli comincia circa 200.000 anni fa, quando un primo vulcano attivo di grandi dimensioni emerge dal mare, in posizione NE rispetto all'isola attuale. Oggi di questo vulcano antico rimane soltanto il condotto solidificato (neck) rappresentato da Strombolicchio (vedi sotto).

Il vero e proprio vulcano di Stromboli emerge dal mare circa 160.000 anni fa. Inizialmente i centri di emissione sono nella parte meridionale dell'isola attuale, dove affiorano le unità più antiche appartenenti ai complessi del Paleostromboli I e II.

Circa 35.000 anni fa il centro di emissione migra leggermente verso NO e le emissioni di lava e piroclasti danno origine ad un cono che raggiunge quota 700 m s.l.m. (Paleostromboli III).

Le fasi successive della storia di Stromboli vedono la formazione ed il collasso di vari edifici. In particolare, a circa 34.600 anni fa risale il complesso eruttivo di Scari, osservabile presso Scari e a SO del paese sotto forma di spesse sequenze di bombe vulcaniche, lapilli e lahar. Mentre successivo (circa 26.000 anni fa) è il complesso del Vancori, caratterizzato da depositi piroclastici e basalti shoshonitici. In questa fase, la cima del vulcano era occupata probabilmente da una grande caldera. Il ciclo Scari-Vancori si conclude con il collasso del settore occidentale e nordoccidentale dell'edificio vulcanico.

La fase successiva, a partire da circa 13.800 anni fa, vede la ricostruzione dell'edificio nel settore nordoccidentale. Il nuovo centro eruttivo, detto Neostromboli, è ubicato a nord dell'attuale costone dei Vancori. Contemporaneamente, alcuni centri eruttivi secondari danno origine al "Timpone del Fuoco" presso Ginostra, alle lave di San Bartolo e di San Vincenzo.

All'incirca tra 10000 e 5000 anni fa il settore nordoccidentale collassa nuovamente, lasciando una profonda depressione a forma di ferro di cavallo che si estende dalla cima fino ad una profondità di circa 2.000 m sotto il livello del mare: la Sciara del Fuoco. Lentamente la spaccatura viene riempita da materiale piroclastico e colate di lava. Il centro eruttivo attuale, che si trova alla sommità della Sciara del Fuoco, è il Pizzo Sopra la Fossa, caratterizzato, come detto sopra, dalla presenza di tre crateri allineati parallelamente alla Sciara, in direzione NE-SW.

Curiosità

Giulio Verne ambienta a Stromboli la conclusione del romanzo Viaggio al centro della terra del 1864.

Strombolicchio

A poche centinaia di metri a nord-est dell'isola di Stromboli si trova lo scoglio di Strombolicchio, residuo dell'antico camino vulcanico. L'isolotto ospita un faro della Marina, attualmente disabitato e automatizzato. Spesso durante la stagione turistica partono imbarcazioni per permettere ai turisti di fare il bagno presso lo scoglio.

Galleria fotografica

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