Phyteuma globulariifolium

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Raponzolo minore
Phyteuma globulariifolium
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Campanulaceae
Sottofamiglia Campanuloideae
Genere Phyteuma
Specie P. globulariifolium
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Campanulales
Famiglia Campanulaceae
Sottofamiglia Campanuloideae
Genere Phyteuma
Specie P. globulariifolium
Nomenclatura binomiale
Phyteuma globulariifolium
Sternb. & Hoppe, 1818
Nomi comuni

Raponzolo con foglie di globularia

ll raponzolo minore (nome scientifico Phyteuma globulariifolium Sternb. & Hoppe, 1818) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Campanulaceae.[1][2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome generico (Phyteuma), utilizzato per la prima volta da Dioscoride (Anazarbe, 40 circa – 90 circa) medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone, deriva dalla parola greca "phyto" (= pianta) e significa: "ciò che è piantato"[3], mentre L'epiteto specifico (globulariifolium) significa "con foglie simili a quelle della Globularia".[4]
Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto da Kaspar Maria von Sternberg (1761-1838), geologo, botanico e teologo ceco, ritenuto il fondatore della paleobotanica moderna e David Heinrich Hoppe (1760-1846), micologo, botanico e naturalista tedesco, nella pubblicazione "Denkschr. Königl.-Baier. Bot. Ges. Regensburg 1(2): 100" del 1818.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Habitus e habitat

(La seguente descrizione è relativa alla specie Phyteuma globulariifolium s.l.; per i dettagli delle varie sottospecie vedere più avanti.)
Queste piante arrivano al massimo ad una altezza di 1 – 5 cm (raramente 12 cm). La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Gli scapi sono semplici e indivisi. Queste piante contengono lattice.[6][7][8][9]

Radici[modifica | modifica wikitesto]

Le radici sono secondarie da rizoma.

Fusto[modifica | modifica wikitesto]

  • Parte ipogea: la parte sotterranea è un rizoma.
  • Parte epigea: la parte aerea del fusto è ridotta con poche foglie (1 o 2) o anche afilla.

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie basali sono di tipo spatolato (3 - 4 volte più lunghe che larghe), ristrette alla base senza un picciolo ben differenziato e arrotondate all'apice; spesso sono canicolate e con due denti vicino all'apice. Dimensione delle foglie maggiori: larghezza 4 – 5 mm; lunghezza 14 – 30 mm.

Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]

Infiorescenza

Le infiorescenze sono formate da diversi fiori raccolti in un capolino sub-sferico. Diametro del capolino: 1 - 1, 5 cm.

Fiore[modifica | modifica wikitesto]

I fiori sono tetra-ciclici, ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo (in questo caso il perianzio è ben distinto tra calice e corolla) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono gamopetali, ermafroditi e attinomorfi.

  • Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
K (5), C (5), A (5), G (2-5), infero, capsula
  • Calice: il calice è un tubo campanulato, saldato all'ovario, lungo 3 mm.
  • Corolla: la corolla è colorata di violetto, ed è lunga 8 mm.
  • Androceo: gli stami sono 5 con antere libere (ossia saldate solamente alla base) e filamenti sottili ma membranosi (pelosi) alla base. La deiscenza delle antere è longitudinale. Il polline è 4-porato e spinuloso (esina irta di punti).
  • Gineceo: lo stilo è unico con 3 stigmi. L'ovario è infero, 2-3-loculare con placentazione assile (centrale), formato da 3 carpelli (ovario sincarpico). Lo stilo, sporgente dalla corolla, possiede dei peli per raccogliere il polline. Le superfici stigmatiche sono posizionate sulla faccia superiore degli stigmi.
  • Fioritura: da luglio ad agosto (settembre).

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

I frutti sono delle capsule poricide 3-loculari; la deiscenza avviene tramite 2 - 3 pori situati nella parte laterale. I semi sono molto numerosi, minuti e lisci

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama con api e farfalle anche notturne). In queste piante è presente un particolare meccanismo a "pistone": le antere formano un tubo nel quale viene rilasciato il polline raccolto successivamente dai peli dallo stilo che nel frattempo si accresce e porta il polline verso l'esterno.[8]
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento, essendo molto minuti e leggeri – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza del Phyteuma globulariifolium (Campanulaceae) è relativamente numerosa con 89 generi per oltre 2000 specie (sul territorio italiano si contano una dozzina di generi per un totale di circa 100 specie); comprende erbacee ma anche arbusti, distribuiti in tutto il mondo, ma soprattutto nelle zone temperate. Il genere di questa voce appartiene alla sottofamiglia Campanuloideae (una delle cinque sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Campanulaceae) e comprende una trentina di specie 16 delle quali sono presenti sul territorio italiano.
Il Sistema Cronquist assegna il genere Phyteuma alla famiglia delle Campanulaceae e all'ordine delle Campanulales mentre la moderna classificazione APG la colloca nell'ordine delle Asterales (stessa famiglia). Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella all'inizio a destra).

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Foglie delle sottospecie

Per questa specie sono descritte le seguenti due sottospecie[6][10][11] (non riconosciute da tutte le checklist):

Sottospecie globulariifolium[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione della sottospecie globulariifolium
(Distribuzione regionale[11] – Distribuzione alpina[10])
Formazione: delle comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite
Classe: Juncetea trifidi
Ordine: Caricetalia curvulae
Alleanza: Caricion curvulae

Sottospecie pedemontanum[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione della sottospecie pedemontanum
(Distribuzione regionale[11] – Distribuzione alpina[12])
  • Nome scientifico: Phyteuma globulariifolium Sternb. & Hoppe subsp. pedemontanum (R. Schulz) Becherer, 1956
  • Basionimo: Phyteuma pedemontanum R. Schulz, 1904.
  • Descrizione: il fusto è più alto di 4 cm (fino a 10 cm); l'apice delle foglie basali è acuto o trilobato; le foglie superiori sono delle brattee a forma ovalo-acuminata o lanceolata.
  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Ovest Alpico - Pirenaico.
  • Habitat: l'habitat tipico per queste piante sono i pascoli alpini acidofili, e i curvuleti; ma anche le rupi, i muri, i ghiaioni, le pietraie le praterie rase subalpine-alpine. Il substrato preferito è siliceo con pH acido, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere umido.[12]
  • Distribuzione: si trova raramente nelle Alpi centro-occidentali (dallo Stelvio fino alla Liguria). Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia (dipartimenti di Alpes-de-Haute-Provence, Hautes-Alpes, Alpes-Maritimes, Isère e Savoia) e in Svizzera (cantone Vallese). Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nei Pirenei.[12]
  • Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare da 2000 fino a 2800 m s.l.m. (massimo 3460 m s.l.m.); frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: subalpino e alpino, e in parte quello montano e quello nivale.[12]
  • Fitosociologia: dal punto di vista fitosociologico Phyteuma globulariifolium appartiene alla seguente comunità vegetale:[12]
Formazione: delle comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite
Classe: Juncetea trifidi
Ordine: Caricetalia curvulae

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[13]

  • Phyteuma capituliforme Rochel
  • Phyteuma hemisphaericum var. transsilvanicum Schur
  • Phyteuma nanum Schur
  • Phyteuma parviflorum Mutel
  • Phyteuma pauciflorum L.
  • Phyteuma pauciflorum var. acutifolium Rich.Schulz
  • Phyteuma pauciflorum f. albiflorum Rich.Schulz
  • Phyteuma pauciflorum f. asteranthum Rich.Schulz
  • Phyteuma pauciflorum subsp. globulariifolium (Sternb. & Hoppe) Nyman
  • Phyteuma pauciflorum f. integrum Rich.Schulz
  • Phyteuma pauciflorum var. macrophyllum Schur
  • Phyteuma pauciflorum var. nanum (Schur) Schur
  • Phyteuma pauciflorum f. nanum Rich.Schulz
  • Phyteuma pauciflorum var. nanum Rich.Schulz
  • Phyteuma pauciflorum subsp. pedemontanum (Rich.Schulz) P.Fourn.
  • Phyteuma pauciflorum f. simplex Rich.Schulz
  • Phyteuma pauciflorum var. tirolense Rich.Schulz
  • Phyteuma pauciflorum f. vulgare Rich.Schulz
  • Phyteuma pedemontanum Rich.Schulz
  • Phyteuma pedemontanum f. humillimum Rich.Schulz
  • Phyteuma pedemontanum f. intermedium Rich.Schulz
  • Rapunculus pauciflorus (L.) Mill.

Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

Le seguenti specie dello stesso genere, con distribuzione alpina, possono essere confuse con quella di questa voce (sono indicati alcuni caratteri utili a distinguere una specie dall'altra):[6][10]

  • Phyteuma globulariifolium Sternb. & Hoppe - Raponzolo minore: la pianta è alta fino a 10 cm; la forma delle foglie è spatolata; le foglie radicali non hanno un picciolo ben differenziato. Si trova su tutto l'arco alpino.
  • Phyteuma hemisphaericum L. - Raponzolo alpino: la pianta è alta fino a 15 cm; la forma delle foglie è lineare (le foglie basali sono più piccole dello scapo e non hanno un picciolo ben differenziato); i bordi delle foglie sono più o meno interi; gli stigmi sono 3. Si trova su tutto l'arco alpino.
  • Phyteuma cordatum Balb. - Raponzolo delle Alpi Marittime: la pianta è alta fino a 25 cm; le foglie cauline hanno delle forme ovali-cuoriformi, quelle radicali hanno un picciolo ben distinto. Si trova nelle Alpi Marittime.
  • Phyteuma orbiculare L. - Raponzolo orbiculare: la pianta è alta fino a 50 cm; le foglie radicali hanno un picciolo ben distinto, quelle cauline hanno forme lanceolate allungate. Si trova su tutto l'arco alpino.

Sul confine con l'Austria può essere possibile trovare una specie di origine balcanica simile a quella di questa voce: Phytema confusum A.Kern.. Si distingue per la forma delle foglie (da lineari a lineari-spatolate) con apice molto allungato rispetto ai due denti immediatamente sottostanti. Comunque non sembra che questa specie sia ancora entrata nel territorio italiano.[6]

Altre notizie[modifica | modifica wikitesto]

Il raponzolo con foglie di globularia in altre lingue è chiamato nei seguenti modi:

  • (DE) Armblütige Rapunzel
  • (FR) Raiponce à feuilles de globulaire

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 21 gennaio 2021.
  3. ^ David Gledhill 2008, pag. 302.
  4. ^ David Gledhill 2008, pag. 179.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 13 settembre 2014.
  6. ^ a b c d Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 708.
  7. ^ Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 45.
  8. ^ a b Judd 2007, pag. 516.
  9. ^ Motta 1960, Vol. 3 - pag. 318.
  10. ^ a b c d e f Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 340.
  11. ^ a b c Conti et al. 2005, pag. 142.
  12. ^ a b c d e Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 342.
  13. ^ The Plant List - Checklist Database, su theplantlist.org. URL consultato il 13 settembre 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 14 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 2, Bologna, Edagricole, 1982, pag. 708, ISBN 88-506-2449-2.
  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 45, Berlin, Heidelberg, 2007.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004, pag. 340.
  • 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 3, 1960, pag. 318.

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