Valerio Laspro

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Valerio Laspro
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato22 luglio 1827 a Balvano
Ordinato presbitero16 marzo 1850
Nominato vescovo23 marzo 1860 da papa Pio IX
Consacrato vescovo25 marzo 1860 dal cardinale Antonio Maria Cagiano de Azevedo
Elevato arcivescovo20 marzo 1877 da papa Pio IX
Deceduto22 settembre 1914 (87 anni) a Salerno
 

Valerio Laspro (Balvano, 22 luglio 1827Salerno, 22 settembre 1914) è stato un arcivescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Balvano, in Basilicata, da Emanuele Laspro e Camilla de Robertis. Appartenente ad una ricca famiglia gentilizia (i Laspro), fu avviato alla carriera ecclesiastica. Educato nel seminario di Salerno, completò gli studi di teologia a Roma. Studiò nel seminario di Muro Lucano e successivamente nell'Università di Napoli, approfondendo le discipline teologiche ed ecclesiastiche. Nel 1853 fu nominato vicario generale della diocesi di Venafro e, dopo sei anni, il re Francesco II lo destinò all'antica diocesi di Gallipoli da dove si rifugiava con la fine del regno borbonico e l'avvento dell'unità d'Italia[1]. A soli trentadue anni divenne il vescovo più giovane al mondo[senza fonte], e su convocazione di Pio IX partecipò al concilio Vaticano inaugurato l'8 dicembre 1869. Ricevette gli ordini a Napoli dal cardinale Sisto Riario Sforza. Vescovo di Lecce, fu poi nominato, il 4 marzo 1877, arcivescovo primate di Salerno. Resse l'arcidiocesi fino al 1914, anno in cui morì. Dal 18 luglio 1929 è sepolto nel mausoleo posto nella Basilica Cattedrale Primaziale Metropolitana di Santa Maria degli Angeli in Salerno.

Il 24 ottobre 1877 è costretto a presentarsi davanti al tribunale civile di Salerno «per sentire dichiarare come non avvenuta la nomina di lui ad Arcivescovo di Salerno con Bolla Pontificia e con la di lui condanna»; la ragione che si adduce è che lo Stato vanta sulla Chiesa di Salerno il diritto di presentazione come dal concordato fra l’imperatore Carlo V e papa Clemente VII del 29 giugno 1529. La difesa sostiene, invece, che quel diritto era appannaggio della corona di Napoli di cui lo Stato italiano non può ritenersi erede essendo stati abrogati i concordati con l’unificazione della nazione. La causa si protrae fino al 13 marzo 1879, quando avviene il riconoscimento da parte dello Stato della legittimità dell’elezione di monsignor Laspro ad arcivescovo primate di Salerno e con la concessione del sospirato exequatur regio alla bolla pontificia di oltre un biennio prima; in tale periodo, impedito ad occupare il palazzo arcivescovile, monsignor Laspro aveva abitato un quarto nel pa Videlazzo Natella, al largo Campitello. Nel corso del suo ministero cura particolarmente l’insegnamento della dottrina cristiana; allo scopo, nel 1884 organizza l’Opera del Catechismo; del 1888 è un testo catechistico di cui è giunto un frammento fino a noi; un aggiornamento è curato nel 1899. Sotto i suoi auspici sorgono anche l’Associazione Giovanile S. Matteo e quelle delle Dame di Carità, delle Madri Cristiane, delle Giovani Econome. Richiama in vita la Congregazione della Missione, già esistente nella Chiesa salernitana, per la predicazione al popolo. A tali iniziative si affiancano l’Opera della Biblioteca Circolante e quella dei Libretti per le operaie e apprendiste fondata l’8 dicembre 1890 sulla Cassa di Risparmio di Salerno. Nel 1885 tenta l’istituzione di un organo di stampa cattolica: La Buona Novella; ma, come precedenti esperienze dell’epoca del suo predecessore monsignor Salomone (Il Papato e Il Progresso Cattolico), il tentativo non ha fortuna. Ripete la sfida nel 1897 con Il Buon Senso, che avrà migliore fortuna: da quindicinale diverrà settimanale nel 1911 e continuerà le pubblicazioni fino al 1916. quae sit

Nel 1910 è destinatario dell'epistola Vide quae sit di papa Pio X.

Visione politica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1860 si schierò contro il movimento liberale e nell'ottobre dello stesso anno, su indicazione della Santa Sede e il tacito appoggio della Francia, lasciò la diocesi di Nardò Gallipoli e Lecce per recarsi a Roma, prima, e poi Napoli dove svolse attività dirette alla restaurazione dei borboni e al mantenimento del potere temporale da parte del Papa. Componente del comitato borbonico a Napoli, organizzò anche a Balvano un fiorente comitato legittimo in difesa dei Borboni.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Federico Natali, Gallipoli nel Regno di Napoli, vol. 2, Galatina, Congedo, 2007, p. 977.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Crisci G., Il cammino della chiesa salernitana attraverso l'opera dei suoi vescovi, vol. II, LER Napoli.
  • De Rosa G., Vescovi, popoli e magia del sud. Ricerche di storia socio-religiosa dal XVIII al XX secolo. Guida, Napoli, 1971.
  • Enciclopedia Treccani, voce: i vescovi dal 1948 alla fine del secolo.
  • Riprendiamoci la storia. Dizionario dei lucani, di Angelo Lucano Larotonda, Electa.
  • Archivio storico per le Province Napoletane, a cura della Società di Storia Patria, fascicolo 1.
  • Dinadei Mario, L'episcopato di Mons. Valerio Laspro a Gallipoli e a Lecce, a cura di Pontificia Università Lateranense, 1984.
  • La Civiltà Cattolica, anno trigesimosesto, vol. X.
  • Francesco Gaudioso, Rassegna Storica del Risorgimento, 1979, p. 298.
  • Antonio Cestaro, Nicola Monterisi Arcivescovo di Salerno, Edizioni di Storia e Letteratura, 1996.
  • Miscellanea Historiae Pontificiae, Pontificia Università Gregoriana, vol. XXV, parte II.
  • Il Monitore Ecclesiastico, 1876, vol. I, p. 202.
  • Primo Carbone, La Chiesa salernitana nel Risorgimento tra rivoluzione e controrivoluzione. Dal brigantaggio rurale all'opposizione borghese, prefazione di Mauro Finocchito, Napoli, Controcorrente Edizioni, 2003, SBN IT\ICCU\TER\0007790.
  • Michele Maccarone, Il Concilio Vaticano I e il Giornale, Antenore, 1966.
  • Cosmos catholicus, Volume 2, Tipografia Vaticana, 1990.
  • Rivista storica benedettina pub, blicazione illustrata di storia e letteratura monastica. Santa Maria Nuova, 1907.
  • Michelangelo Mendella, Napoli di parte guelfa, Giannini, 1985.
  • Rassegna storica del risorgimento, Volumi 66-67. Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, 1979.
  • Massimo Naro, Società, Chiesa e ricerca storica: studi di storia moderna e contemporanea in onore di Pietro Borzomati, S. Scascia, 2002.
  • Federico Natali, Gallipoli nel Regno di Napoli: dai Normanni all'unità d'Italia, 2007.
  • Luigi Giuseppe de Simone, Lecce e i suoi monumenti: descritti ed illustrati. La città, Volume 1, 1874.
  • Gallipoli e suoi dintorni illustrati da Pietro Maisen Valtellinese, 1870.
  • Bibliografia italiana giornale dell'Associazione libraria italiana. Anno X, 1986.
  • Alberto Polverari, Vita di Pio IX, Volume 2. Editrice la Postulazione della causa di Pio IX, 1986.
  • La Scienze e la fede, Volumi 45-46, vol. XLV. Napoli, 1862.
  • Bollettino dell'Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia, Volume 20,Edizione 2, Vita e Pensiero, vol. 20, edizione 2, 1985.
  • Amedeo Moscati, Italo Gallo, Salerno e salernitani dell'ultimo Ottocento, 1996.
  • Il Palmaverde almanacco piemontese. Almanacco Storico-Amministrativo-Statistico del Regno d'Italia pel 1869.
  • Documenti diplomatici presentati al parlamento dal ministro degli Affari Esteri, Volume 1. 12 Dicembre 1865.
  • Rerum Novarum. Collection de l'Ecole française de Rome, Volume 232, 1997.
  • Chiesa E Religiosità in Italia Dopo L'unità. (1861-1878).: Atti Del Quarto Convegno Di Storia Della Chiesa. La Mendola, 31 Agosto-5 Settembre 1971, Volumi 1-2. 1973.
  • Omella Pellegrino Confessore, L'opposizione alla destra in Terra d'Otranto: le elezioni del 1874. 1976.
  • F. Barbagallo, Stato, parlamento e lotte politico-sociali nel Mezzogiorno: 1900-1914. Arte Tipografica, 1976.
  • F. Giannini e figli. La Basilicata nel mondo. 1926.
  • La Gerarchia Cattolica e la Famiglia Pontificia: 1872-73-75-78, 1880 et 1881, Monaldi, 1978.
  • Hispania sacra, Volume 20. Instituto "Enrique Flórez," Consejo Superior de Investigaciones Científicas, 1968.
  • Dal lago di Tiberiade al mare di Amalfi: il viaggio apostolico di Andrea, il primo chiamato : testimonianze, cronache e prospettive di ecumenismo nell'VIII centenario della traslazione delle reliquie del corpo (1208-2008). Centro di cultura e storia amalfitana, Catholic Church. Archdiocese of Amalfi (Italy).
  • Rivista di storia della Chiesa in Italia, Volume 62. Roma, 2008.
  • The Catholic Encyclopedia: An International Work of Reference on the Constitution, Doctrine, Discipline, and History of the Catholic Church.
  • Edward Aloysius Pace. Encyclopedia Press, 1922.
  • Memorie per la storia de' nostri tempi dal congresso di Parigi ai giorni nostri, Volume 5. Torino, 1865.
  • “Il” Diavoletto: Giornale Triestino, 2 gennaio 1866. A cura di Tito Dellaberrenga.
  • Eduard Maria Oettinger. Moniteur des dates: biographisch-genealogisch-historiches Welt ..., Volumi 1-6. Leipzig: Ludwig Denicke, 1869.
  • Giuseppe Antonini. La Lucania, Volume 2. Arnaldo Forni Editore.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Gallipoli Successore
Antonio La Scala 23 marzo 1860 - 6 maggio 1872 Aniceto Ferrante, C.O.
Predecessore Vescovo di Lecce Successore
Nicola Caputo 6 maggio 1872 - 20 marzo 1877 Salvatore Luigi Zola, C.R.L.
Predecessore Arcivescovo metropolita di Salerno ed amministratore perpetuo di Acerno Successore
Domenico Guadalupi 20 marzo 1877 - 22 settembre 1914 Carlo Gregorio Maria Grasso, O.S.B.
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