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Panorama
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Linguaitaliano
Periodicitàsettimanale
Generestampa nazionale
Fondazione1962
Sedevia privata Mondadori, 1 - Segrate (MI)
EditoreArnoldo Mondadori Editore
Diffusione cartacea204 752 (settembre 2015[1])
DirettoreRaffaele Leone
VicedirettoreRoberto Bettoni, Emanuele Farneti, Walter Mariotti, Luciano Santilli
ISSN0553-1098 (WC · ACNP)
Sito webwww.panorama.it
 

Panorama è una rivista italiana settimanale di attualità, politica, società ed economia; il primo numero esce nll'ottobre 1962, aveva una cadenza mensile. Pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore. Dal 1° febbraio 2018 è diretta da Raffaele Leone.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Mondadori lancia nel 1962 il primo newsmagazine pubblicato in Italia, "Panorama".

«Panorama» fu fondato per iniziativa di Arnoldo Mondadori come periodico culturale per un segmento medio-alto[2]. Mondadori chiamò alla direzione un promettente giornalista-scrittore: Nantas Salvalaggio (proveniente da Epoca e Corriere della Sera). Diffuso inizialmente a cadenza mensile, il primo numero di Panorama uscì nell'ottobre del 1962. La rivista trattava perlopiù temi di carattere internazionale e argomenti di varietà. Nel 1964 la formula fu rivista, ma i risultati ottenuti furono inferiori alle attese.

Nel 1965 Mondadori chiamò alla direzione Lamberto Sechi, che due anni dopo trasformò Panorama in settimanale (18 maggio 1967), sulla scia del successo delle testate Der Spiegel in Germania e L'Express in Francia. Fu abbandonato il formato lenzuolo, per un più moderno tabloid.

Il nuovo programma della rivista era sintetizzato nello slogan I fatti separati dalle opinioni: la frase fu inserita vicino alla testata. Il lavoro di redazione era improntato a uno stile asciutto ed impersonale; gli articoli non erano firmati (era bandito il protagonismo delle "grandi firme"). Le sezioni del settimanale erano: Affari italiani, Affari esteri, Vita moderna, Scienza, Spettacoli, Cultura e Economia. In pochi anni, Sechi fece di «Panorama» il primo settimanale d'informazione italiano.

Alla fine degli anni settanta Lamberto Sechi entrò in conflitto con la redazione. A causa dei dissensi con i colleghi, lasciò la direzione nel 1979. Ma la sua formula fu continuata dai successori anche negli anni ottanta: «Panorama» rimase molto attento sia ai fenomeni sociali che ai retroscena politici (come il concorrente «L'espresso»). Negli anni ottanta gli unici cambiamenti riguardarono la veste grafica e la concessione della firma ai redattori. Alla fine del decennio il settimanale raggiunse i suoi più lusinghieri risultati di vendita[3].

Nel 1994, con l'acquisizione della Mondadori da parte di Silvio Berlusconi, si assisté ad un riposizionamento politico del settimanale, che divenne espressione del centro-destra. La risposta dei lettori fu positiva: «Panorama» mantiene il proprio primato nel settore[4].

Dalla primavera 1996 la rivista ha un suo sito Internet (prima "mondadori.com/panorama", in seguito "panorama.it") che lancia insieme a un "restyling" (nella testata un piccolo globo sostituisce la "o"). Nell'ottobre 1998 viene lanciato il supplemento mensile Panorama Web; nel novembre 1999 nasce Next. Nel 2007 (direttore Pietro Calabrese) il settimanale ha cambiato logo ed ha rinnovato veste grafica e formula editoriale. Nel 2012 (direttore Giorgio Mulè) è avvenuto un nuovo cambio, che ha coinvolto l'ideazione grafica e l'impaginazione delle sezioni. Inoltre, dal 1995, Panorama edita anche uno dei calendari di maggiore successo a livello nazionale, che vede spesso come protagoniste celebri showgirl della televisione italiana o attrici.

Firme storiche[modifica | modifica wikitesto]

Opinionisti[modifica | modifica wikitesto]

Fotografi[modifica | modifica wikitesto]

Linea politico-editoriale[modifica | modifica wikitesto]

Altro logo del passato.

Agli esordi Panorama si era collocato nell'area di centrosinistra. Negli anni '90 ha però radicalmente cambiato linea editoriale, passando dall'area di centrosinistra a quella di centrodestra.

La conversione ha una premessa con l'insediamento di Silvio Berlusconi alla presidenza della Mondadori il 25 gennaio 1990. In netto dissenso col nuovo editore, a febbraio lasciano il settimanale il direttore Claudio Rinaldi, Giampaolo Pansa e Altan. Rinaldi viene sostituito da Andrea Monti, proveniente da Fortune Italia[5][6]. Nell'ambito del braccio di ferro fra proprietà e direzione, nell'ottobre 1991 vengono bocciati due vicedirettori su quattro proposti: Pasquale Chessa e Carlo Rossella; mentre vengono graditi Maria Luisa Agnese e Luciano Santilli[7].

L'imminente entrata di Berlusconi in politica, preannunciata nel novembre 1993, rinnova le frizioni; Panorama sciopera sostenendo che «lo sciopero, che si sta svolgendo con una partecipazione altissima, è dettato dalla preoccupazione, che ci pare ormai chiara, dell'editore di scendere in campo come organizzatore di uno schieramento politico. Sono mesi che il comitato di redazione della Mondadori e quello di Panorama hanno posto l'incompatibilità tra la figura di editore e quella di leader politico. I giornalisti difendono davanti ai lettori, con tutte le armi in loro possesso, la tradizione di indipendenza e autonomia della loro testata, che è la ragione prima del successo di Panorama»[8]. Berlusconi replica per lettera alla redazione[9], la quale però non indietreggia[10]. Si accenderanno nuove polemiche quando la Mondadori progetta di allegare il programma elettorale della neonata Forza Italia al settimanale[11].

Durante il governo Berlusconi I, Panorama pubblicherà anche copertine anti-premier[12]. Dal marzo 1995 si fanno insistenti le voci per insediare alla direzione di Panorama al posto di Monti, Giuliano Ferrara, già ministro del governo Berlusconi[13], ma il vicepresidente e amministratore delegato della Mondadori, Franco Tatò, si dichiara contrario[14].

Richiesto di un parere sulla nuova linea politico-editoriale, il direttore Andrea Monti dichiara: «Abbiamo dovuto sopportare la possibile perdita dei lettori più radicali. La soluzione è semplice: il giornale non deve stare né da una parte né dall'altra, ma un passo più in su»[15]. A fine giugno Franco Tatò lascia la Mondadori per l'Enel.

La nuova Mondadori post-Tatò lancia nuove strategie aziendali che portano Monti il 31 ottobre alle dimissioni da direttore di Panorama[16]. L'11 novembre è nominato nuovo direttore Giuliano Ferrara, il quale già dirige Il Foglio da lui fondato[17]. Ferrara dichiarerà subito ai redattori che «i fatti non sono nudi e crudi e richiedono una loro interpretazione, sinceramente politica» e che dunque «farà battaglia» avendo «ben presente che l'azionista di riferimento della Mondadori è Silvio Berlusconi, impegnato in politica». Il settimanale sterza dunque verso il centrodestra e ciò provoca una nuova ondata di polemiche. Enzo Biagi lascia subito il giornale[18]. Nella votazione sulla fiducia, Ferrara ottiene 30 "no" contro 28 "sì" e 14 astenuti. Il condirettore Pierluigi Battista ottiene invece 30 "sì", 28 "no" e 14 astenuti, il vicedirettore esecutivo Massimo Donelli 14 "sì'" , 46 "no" e 12 astenuti. Dei quattro vicedirettori sono bocciati Pino Buongiorno, Pasquale Chessa ed Enrico Cisnetto e solo Luciano Santilli è promosso[19]. Il mese dopo Adriano Sofri diviene una firma abituale del settimanale[20].

Nel marzo 1997 si acuisce la tensione fra direttore e redazione, con quest'ultima che lamenta «l'uso di collaboratori esterni che ha raggiunto un livello tale da rischiare di essere interpretato come un'implicita valutazione negativa della professionalità della redazione»[21]. Sei mesi dopo Ferrara si dimette, ufficialmente per dedicarsi solo a Il Foglio[22]. Altrettanto farà Battista[23]. Al loro posto vengono chiamati rispettivamente Roberto (detto Nini) Briglia e Massimo Donelli. Briglia confermerà di voler proseguire la linea tracciata da Ferrara[24].

Diffusione sui nuovi media[modifica | modifica wikitesto]

La rivista è consultabile su Internet e su iPad.
Panorama è la prima rivista italiana ad ospitare sulle sue pagine i codici QR: il crittogramma appare in margine all'articolo. Il servizio, avviato l'11 dicembre 2009, permette di ottenere video, testi e pagine internet sul proprio cellulare, per approfondire l'argomento a cui l'articolo è connesso.

I direttori[modifica | modifica wikitesto]

Organigramma attuale[modifica | modifica wikitesto]

Direttore responsabile: Raffaele Leone

Vicedirettori: Roberto Bettoni, Emanuela Fiorentino, Maurizio Tortorella

Gli editorialisti sono: Pino Buongiorno, Luca Antonini, Oscar Giannino, Giuliano Ferrara, Luca Ricolfi, Bruno Vespa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I dati ufficiali non tengono conto del fatto che Panorama sia spesso offerto in regalo con TV Sorrisi e Canzoni, il settimanale più diffuso in Italia.[senza fonte]
  2. ^ Il periodico riprendeva un'omonima pubblicazione che visse dal 1939 al 1940. Vedi Panorama (periodico).
  3. ^ Andrea Aveto, OP-Osservatore Politico, in Giornalismo italiano 1968-2001, 1968-2001.
  4. ^ Andrea Aveto, op. cit.
  5. ^ DOPO L'ARRIVO DI BERLUSCONI RINALDI LASCIA 'PANORAMA'
  6. ^ ANCHE ALTAN LASCIA 'PANORAMA'
  7. ^ 'PANORAMA', NO A DUE VICEDIRETTORI
  8. ^ BERLUSCONI PRONTO AL SECONDO ASSALTO, su ricerca.repubblica.it.
  9. ^ BERLUSCONI AI SUOI GIORNALISTI 'NON ACCETTERO' ALTRI PROCESSI'
  10. ^ 'PANORAMA' IN ASSEMBLEA PER DIFENDERE L'AUTONOMIA
  11. ^ PANORAMA REGALA FORZA ITALIA, su ricerca.repubblica.it.
  12. ^ 'LA BUFERA PASSERA' '
  13. ^ CAMBIO A PANORAMA FERRARA DIRETTORE?
  14. ^ 'LA MIA MONDADORI? PROFITTI E AUTONOMIA'
  15. ^ 'PANORAMA' SI RINNOVA E SBARCA SU INTERNET
  16. ^ 'PANORAMA' MONTI DIVORZIA DA MONDADORI
  17. ^ FERRARA A 'PANORAMA'
  18. ^ Rinaldo Gianola, Panorama, entra Ferrara e Biagi va all'Espresso, in la Repubblica, Gruppo Editoriale L'Espresso Spa, 15 novembre 1996. URL consultato il 6 maggio 2016.
  19. ^ I redattori di Panorama negano la fiducia a Ferrara, in la Repubblica, Gruppo Editoriale L'Espresso Spa, 22 novembre 1996. URL consultato il 6 maggio 2016.
  20. ^ SOFRI COLLABORERA' CON 'PANORAMA'
  21. ^ PANORAMA, GUERRA A FERRARA
  22. ^ LITE SUL VIDEO - ARIOSTO, FERRARA LASCIA
  23. ^ 'PANORAMA' ANCHE BATTISTA SI DIMETTE
  24. ^ 'PANORAMA' BRIGLIA DIRETTORE

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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