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Ippocampo alato in una fontana Art Deco , Kansas City, Missouri, (1937)

L'Ippocampo (in greco antico: ἱππόκαμπος?, hippókampos, da ἵππος, "cavallo" e κάμπος, "mostro marino"[1]) è una creatura mitologica parte della mitologia fenicia,[2] etrusca, dei Pitti, dei Greci e dei Romani, anche se il suo nome ha origini greche. Sono cavalli sino alla pancia e il loro corpo si conclude con una coda di pesce. Possono avere zoccoli o zampe palmate e al posto della criniera possono esserci una cresta di membrana o delle alghe. Gli Ippocampi figurano nel corteo di Poseidone, insieme a tritoni, draghi acquatici e giganteschi mostri marini.

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Monete coniate a Tiro attorno al IV secolo a.C. mostrano il dio Melqart che cavalca un ippocampo alato accompagnato da delfini.[2] Monete dello stesso periodo provenienti da Biblo mostrano un ippocampo immerso sotto una galea.[3][4]

Un ippocampo dorato è stato ritrovato in un bottino del regno di Lidia in Anatolia, attribuito al VI secolo a.C.[5]

Mondo greco e romano[modifica | modifica wikitesto]

Ippocampo in un mosaico romano nelle terme ad Aquae Sulis (Bath)

Nell'Iliade Omero descrive Poseidone, dio dei cavalli, dei terremoti e del mare, che guida un carro da guerra tirato da cavalli con zoccoli di ottone sulla superficie del mare;[6] e Apollonio Rodio descrive il cavallo di Poseidone che emerge dal mare e galoppa attraverso le spiagge della Libia.[7] Esso è paragonabile agli ippocampi con "doppio-zoccolo" che Gaio Valerio Flacco descrive nelle sue Argonautiche: "Orione, quando mentre prende le redini del padre, solleva le onde del mare con gli sbuffi dei suoi cavalli con doppio-zoccolo".[8] Nell'immaginario ellenistica e romano, tuttavia, Poseidone (o in latino Nettuno) spesso guida un carro da guerra marino trainato da degli ippocampi. Perciò gli ippocampi figurano accanto al dio sia in raffigurazioni antiche sia ancora più spesso in raffigurazioni moderne, come nella Fontana di Trevi a Roma guidati da Nettuno dalla sua nicchia verso l'alto.

La comparsa degli ippocampi sia in acqua dolce sia in acqua salata è controintuitivo per un pubblico moderno, ma non per uno antico. L'immagine greca del ciclo dell'acqua non prendeva in considerazione la condensazione dell'acqua atmosferica in acqua come necessaria per ricostituire la falda freatica, ma presumeva che le acque del mare filtrassero dentro il terreno in grandi grotte sotterranee e falde acquifere, per poi risalire rinfrescate in primavera.[9]

Tritoni e ippocampi alati nella Fontana di Trevi a Roma

Perciò era naturale per un tempio ad Elice, nella pianura sulla costa dell'Acaia, l'essere dedicato a Poseidone Eliconio (il Poseidone di Elice), la sacra fonte dell'Elicona.[10] Quando un terremoto sommerse inaspettatamente la città, il Poseidone di bronzo del tempio insieme a degli ippocampi continuava ad ostacolare le reti dei pescatori.[11]

Allo stesso modo, l'ippocampo fu considerato una decorazione appropriata per i mosaici nelle terme romane o nei bagni pubblici, come ad Aquae Sulis, la moderna Bath nel Regno Unito.

I cavalli di Poseidone, che sono stati inclusi in un elaborato programma scultoreo di bronzo dorato e avorio, aggiunto da un cliente romano al tempio di Poseidone di Corinto, sono molto probabilmente ippocampi; Pausania il Periegeta descrisse il ricco complesso nel tardo II secolo d.C.:

«On the temple, which is not very large, stand bronze Tritons. In the fore-temple are images, two of Poseidon, a third of Amphitrite, and a Sea, which also is of bronze. The offerings inside were dedicated in our time by Herodes Atticus, four horses, gilded except for the hoofs, which are of ivory, and two gold Tritons beside the horses, with the parts below the waist of ivory. On the car stand Amphitrite and Poseidon, and there is the boy Palaemon upright upon a dolphin. These too are made of ivory and gold. On the middle of the base on which the car has been wrought a Sea holding up the young Aphrodite, and on either side are the nymphs called Nereids

Etrusca[modifica | modifica wikitesto]

Gli ippocampi appaiono con la prima fase orientale della civiltà etrusca: rimangono un tema ricorrente negli affreschi e rilievi delle tombe Etrusche,[12] dove a volte sono forniti di ali, come nella Fontana di Trevi. Katharine Shepard ha trovato nel motivo una credenza Etrusca in un viaggio di mare verso l'altro mondo.[13]

Pitta[modifica | modifica wikitesto]

Il cavallo-marino appare anche su delle incisioni pitte su pietra in Scozia. Il simbolismo dell'incisione (altrimenti conosciuto come "Bestia Pitta" o "Kelpie") è sconosciuto. Sebbene sia simile ma non identico alle immagini romane del cavallo-marino, non è chiaro se questa raffigurazione sia originata da immagini portate dai Romani, o se fosse già presente nella mitologia pitta.[14]

Medievale, Rinascimentale, e Moderna[modifica | modifica wikitesto]

[[File:Complete Guide to Heraldry Fig364.png|thumb|200px|Il "cavallo marino" nell'araldica medievale era una creatura leggendaria parte cavallo e parte pesce, che non deve essere confusa con l'araldico postumo hippocampus, che era un cavalluccio marino. [[File:Hippocampus, Dublin.jpg|thumb|ippocampi a Dublino, Irlanda.|link=Special:FilePath/Hippocampus,_Dublin.jpg]] Il mitico ippocampo è stato usato come Carico araldico, specialmente dal Rinascimento, più spesso negli emblemi di persone o luoghi associati al mare. Tuttavia, in una blasonatura, i termini ippocampo e hippocampus si riferiscono all'animale reale chiamto cavalluccio marino, e il termine cavallo marino si riferisce alla creatura mitologica. I precendentemente menzionati pesci ibridi sono presenti meno frequentemente.[15]

Il cavallo marino è un immagine comune anche nell'arte rinascimentale e post-rinascimentale, per esempio, nella Fontana di Trevi, datata al 1732.

Un ippocampo alato è stato usato come simbolo per Air France fin dalla sua istituzione nel 1933 (eriditato dal suo predecessore Air Orient); oggi appare sulle gondole degli aerei AirFrance.

Ippocampi di bronzo figurano a Dublino, Leinster, Irlanda su dei pali della luce accanta ad una statua di Henry Grattan e sul Grattan Bridge.

Il Capricorno e animali mitoligici correlati[modifica | modifica wikitesto]

Strettamente collegato all'ippocampo è il Capricorno, è una creatura mitologica con la parte anteriore di un caprone e la parte posteriore di pesce. Figure canoniche, molte delle quali non erano propriamente idoli, e monete della dea Cariana associata ad Afrodite come la Afrodite di Afrodisia attraverso l'interpretatio graeca, mostrano la dea cavalcare un capricorno.[16] Brody la descrive così:[17]

«... una figura seminuda sembra cavalcare un capricorno, accompagnata da un Tritone e un delfino. Questa èla stessa dea Afrodite, dipinta qui non nella sua distintiva veste protocorinzia ma in uno stile più tradizionalmente ellenistico. È la versione marittima di Afrodite, conosciuta dai greci come Aphrodite Pelagia .... Cavalca una creatura marina fantastica con il corpo e la coda di pesce e la parte anteriore di una capra. Questa capra-marina si muove a destra e volge la testa indietro per guardare la dea. Questo insieme appare anche su delle monete Afrodisiane del II secolo d.C.»

Oltre al aigikampoi, la capra con la coda di pesce rappresentante il Capricorno,[16] altri animali con la coda di pesce raramente appaiono nell'arte greca, ma sono più una caratteristica degli Etruschi. Questi includonoleokampoi (leoni con la coda di pesce), taurokampoi (tori con la coda di pesce) o pardalokampoi (leopardi con la coda di pesce).[18]

Astronomia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2019, una piccola luna di Nettuno è stata chiamata Ippocampo, in onore della creatura.[19]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Origine della parola Hippocampus su reference.com; vedi il mostro Campe.
  2. ^ a b Israel Antiquities Authority, Yizre'el Valley silver hoard (retrieved Jan 10 2013)
  3. ^ Stater of Byblos with galley | Museum of Fine Arts, Boston.
  4. ^ Byblos at NumisBids.
  5. ^ Sharon Waxman, Loot: The Battle over the Stolen Treasures of the Ancient World, Chapter 6; excerpt in Smithsonian, Nov. 14, 2008 (retrieved Jan 10 2013).
  6. ^ Omero, Iliade, XIII, vv. 24 e 29.
  7. ^ Apollonio Rodio, Argonautiche, IV, vv. 1353 ss.
  8. ^ Valerio Flacco, Argonautiche, II, v. 507.
  9. ^ Ciò rendeva credibile che la ninfa Aretusa fosse passata, attraverso il mare sotterraneo, dalla Grecia alla Sicilia. Per la visione antica del ciclo dell'acqua si può vedere anche Lucrezio, De rerum natura, VI, vv. 631-638.
  10. ^ Strabone: "Il mare fu sollevato da un terremoto e sommerse Elice e anche il tempio di Poseidone Eliconio" (Geografia, VIII, 7, 2).
  11. ^ Secondo Eratostene apud Strabone (loc. cit.).
  12. ^ Etruscan sea creatures, including a range of hippocampi, are set in cultural context and ordered by typology in Monika Boosen, Etruskische Meeresmischwesen: Untersuchungen zur Typologie u. Bedeutung (Archaeologica 59) (Rome:Bretschneider) 1986.
  13. ^ Katharine Shepard, The Fish-Tailed Monster in Greek and Etruscan Art, 1940, pp 25ff; the thesis was, exceptionally, reviewed (by G.W. Elderkin) in American Journal of Archaeology 45.2 (April 1941), pp. 307-308: available on-line through JSTOR.
  14. ^ Nigella Hillgarth, Birch Aquarium at Scripps Institute of Oceanography, in Myth, Legend & Art[collegamento interrotto], January 8, 2010 (retrieved January 10, 2013)
  15. ^ Fox-Davies, Arthur Charles. Complete Guide to Heraldry, 1978.
  16. ^ a b Imhoof-Blümer, Kleinasiatische Müntzen plate IV, no 14, noted in Elderkin 1941:307
  17. ^ Lisa R. Brody, under the direction of Christopher Ratté, "The Iconography and Cult of the Aphrodite of Aphrodisias" (dead link- archive version here), New York University, Institute of Fine Arts, 1999. (google books link)
  18. ^ Ippokampoi at Theoi Project (retrieved Jan. 11, 2013); see also Booson 1986.
  19. ^ Scientists reveal Neptune's tiny new moon, Hippocamp

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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