Utente:Inimer/Nuova guerra fredda

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Nuova guerra fredda
Da sinistra a destra, dall'alto al basso: le forze aerospaziali russe che intervengono nella guerra civile siriana, un carro armato dell'esercito georgiano distrutto in Ossezia del Sud, istruttori americani che addestrano l’esercito ucraino, un convoglio di veicoli corazzati della Repubblica Popolare di Doneck, truppe russe in Siria, “omini verdi” in Crimea.
Data2003 - in corso
LuogoAmerica, Europa, Asia, Africa e Oceania
CausaSconvolgimento delle sfere di influenza da parte delle grandi potenze
EsitoConflitto in corso
Schieramenti
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Bandiera della NATO NATO
Bandiera dell'Unione europea Unione europea
e Stati geopoliticamente vicini all'Occidente
Bandiera della Russia Russia
Bandiera della Cina Cina
e Stati geopoliticamente vicini all'Oriente
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La nuova guerra fredda, anche nota come seconda guerra fredda, si riferisce, attraverso un parallelismo con la guerra fredda (1947-1991), a ciò che viene interpretato come un conflitto politico, informativo, economico e militare iniziato nel XXI secolo, segnando la fine di un'epoca di transizione politica. Da questa prospettiva, le tensioni tra le potenze sono strutturate all'interno di grandi blocchi di potere geopolitici opposti; da un lato ci sono l'Occidente e la NATO (principalmente guidati dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, con l'Unione europea che tende al soft power), dall'altro c'è l'Oriente, costituito dalla Cina da una parte e dalla Russia dall'altra (entrambi sostenitori dell'hard power, con interessi occasionalmente convergenti o divergenti, a seconda del caso). Questo conflitto include azioni tipiche della guerra ibrida (come gli attacchi informatici) e delle guerre per procura (come in Libia, Siria e Ucraina).

Il conflitto pare essere emerso in seguito all'invasione dell'Iraq del 2003, per la quale gli Stati Uniti schierarono basi militari nei paesi dell'Asia centrale, precedentemente influenzati dalla Russia e ricchi di combustibili fossili. Nel corso dell'ultimo secolo, l'Occidente ha inoltre attuato politiche volte all'espansione della NATO, in modo tale da includere vari Stati post-sovietici che confinano con la Russia. Come risposta, la Russia ha intrapreso una serie di manovre, capitalizzando sull'aumento dei prezzi di gas e petrolio dovuto alla guerra, rafforzando così la sua posizione in quanto uno dei principali produttori di entrambe le risorse. Il Paese ha anche instaurato legami di cooperazione con la Cina e altri Stati asiatici nell'ambito dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai al fine di tutelare i propri interessi energetici.

In un discorso del febbraio 2007, il presidente russo Vladimir Putin ha accusato gli Stati Uniti di "gettare il mondo in un abisso di conflitti permanenti" e di cercare di stabilire un "mondo unipolare" dominato da Washington. Questa dichiarazione fu una risposta alle misure prese da Washington per installare uno scudo antimissile che, secondo gli Stati Uniti, non era inteso a puntare contro la Russia, ma a difendere l'Europa da eventuali attacchi provenienti da Corea del Nord e Iran. Tuttavia, la spiegazione non soddisfece Mosca, la quale vedeva i tentativi statunitensi di espandere la NATO come parte di una politica per contenere e circondare la Russia.

Dopo l'annessione della Crimea alla Russia nel 2014, la Russia ha invaso l'Ucraina nel 2022, citando come casus belli la violazione degli accordi di Minsk, la possibile adesione dell'Ucraina alla NATO, la cosiddetta "nazificazione" dell'Ucraina e un presunto genocidio nella regione del Donbass.

Nel frattempo, gli Stati Uniti, il Regno Unito e l'Australia hanno formato una nuova alleanza militare, l'AUKUS, con l'obiettivo di contrastare l'influenza della Cina nella regione dell'Indo-Pacifico. Inoltre, la competizione tra Stati Uniti e Cina è incentrata sulla lotta per ottenere il dominio nel campo tecnologico, il che consentirebbe alla potenza dominante di consolidare la sua posizione strategica a lungo termine.