Utente:Alberto Bordignon/Matrimoniofrancescogiuseppeelisabetta

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Il matrimonio di Francesco Giuseppe d’Austria ed Elisabetta di Wittelsbach ebbe luogo il 24 aprile 1854 nella chiesa di Sant’Agostino a Vienna.[1]

Matrimonio di Francesco Giuseppe I d'Austria ed Elisabetta di Wittelsbach

Lo sposo faceva parte del casato degli Asburgo-Lorena ed era al tempo l’imperatore dell’Impero austriaco.[2] La sposa, oggi comunemente nota come “Sissi” (il soprannome originale era però “Sisi”[3]), faceva parte del casato dei Wittelsbach ed era nata duchessa in Baviera.[4]

I due sposi erano cugini di primo grado in quanto entrambi nipoti dal lato materno del re Massimiliano I di Baviera. La loro unione fu la ventunesima tra i membri delle due rispettive famiglie.[5]

Tale matrimonio fu l’occasione per innumerevoli celebrazioni della dinastia regnante austriaca ed ebbe un ruolo importante nella creazione delle mitologie popolari che si costruirono attorno alla figura della nuova imperatrice.[6]

Elisabetta di Wittelsbach

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Francesco Giuseppe ed Elisabetta di Wittelsbach si incontrarono per la prima volta nell’estate del 1848 a Innsbruck. Il ragazzo al tempo non provò particolare interesse per la cugina, a differenza di suo fratello Carlo Ludovico d’Asburgo-Lorena che si invaghì della giovane Sissi. Dopo la separazione questi ultimi intrattennero una corrispondenza a cui erano anche acclusi alcuni regali (tra cui degli anelli).[7]

Tra i tredici e i quattordici anni Elisabetta si infatuò del giovane conte che faceva da scudiero a suo padre. Dato però che la famiglia non lo ritenne un partito adatto il ragazzo venne allontanato. Morì poco dopo.[8]

Nell’aprile del 1953 Elisabetta si recò a Dresda su invito di re Federico Augusto II di Sassonia per trascorrere del tempo con la zia, la regina Maria. Tale occasione fu la prima visita presso dei parenti nella prospettiva di un eventuale futuro matrimonio della giovane ma non si ebbero sviluppi in tale senso.[9]

Francesco Giuseppe

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Quando nel tumultuoso 1848 Francesco Giuseppe divenne imperatore d’Austria, in un momento in cui la veemenza rivoluzionaria sembrava star mettendo a rischio la sopravvivenza stessa dell’impero[10], la questione del suo matrimonio non era sentita come particolarmente pressante data sia la sua giovane età (aveva 18 anni) che la presenza di altre priorità. Tuttavia, non appena sedati i moti rivoluzionari, le ricerche di una futura sposa iniziarono con l’interessamento di sua madre, l’arciduchessa Sofia. Quest’ultima nello specifico ambiva per il figlio a un’unione dinastica tedesca per consolidare la superiorità austriaca nella Confederazione germanica.[11]

L’arciduchessa si era premurata di mettere rapidamente fine ai rapporti amorosi del figlio che riteneva inadatti. Aveva infatti stroncato l’avvisaglia di legame con la contessa Elisabetta Ugarte, con cui Francesco Giuseppe aveva danzato nove valzer e due cotillion e con cui si era poi ritirato in un palmeto che dava accesso a una camera (suscitando diversi pettegolezzi). La madre di Francesco Giuseppe era altresì intervenuta in merito all’infatuazione dell’imperatore per una sua cugina, l’arciduchessa Elisabetta d’Asburgo-Lorena. Sarebbe comunque stata un’unione difficilmente ipotizzabile dato che, sebbene vi fossero stati dei precedenti matrimoni all’interno della famiglia Asburgo, la tradizione voleva che un Kaiser convolasse a nozze con una nobile straniera. Inoltre su Elisabetta, che era vedova da due anni, gravava il peso della simpatia dimostrata per l’Ungheria da suo padre, l’arciduca Giuseppe d’Asburgo-Lorena, e il fatto che suo fratello, l’arciduca Stefano d’Asburgo-Lorena, avesse abbracciato la causa ungherese nel 1848 incorrendo in una condanna all’esilio[12] (a questo proposito giova ricordare che la madre dell’imperatore provava una marcata avversione per tutto quello che era ungherese).[13]

Nei suoi progetti matrimoniali per il figlio l’arciduchessa Sofia considerò la possibilità di un’unione dinastica con la Prussia. Adducendo a motivazioni familiari e politiche, Francesco Giuseppe nell’inverno del 1852 si recò quindi a Berlino dove si infatuò della principessa Anna di Prussia, nipote di re Federico Guglielmo IV. Si ponevano però delle difficoltà dato che la ragazza era già fidanzata e che i prussiani erano contrari a un matrimonio austriaco (considerato incompatibile con le ambizioni politiche prussiane). Nonostante la richiesta di interessamento alla questione che l’arciduchessa Sofia inviò alla sorella, la regina Elisabetta di Prussia, tale progetto di unione dinastica fallì.[14]

Tornando da Berlino Francesco Giuseppe si fermò a Dresda per incontrare sua cugina Sidonia di Sassonia, che però non gli piacque.[15]

L’arciduchessa Sofia volse quindi il suo sguardo verso Elena, duchessa in Baviera, figlia di sua sorella Ludovica di Baviera e di Massimiliano Giuseppe in Baviera.[16]

Incontro e fidanzamento a Bad Ischl

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L’arciduchessa Sofia e Ludovica di Baviera progettarono di far incontrare Francesco Giuseppe e la cugina Elena (in famiglia chiamata con il diminutivo “Néné”) nell’informale contesto di un soggiorno a Bad Ischl nell’agosto del 1853 in occasione del compleanno dell’imperatore. A seguito di tale permanenza, in cui Ludovica decise di portare anche la figlia Elisabetta, si sarebbe dovuto annunciare il fidanzamento.[17]

Durante il viaggio verso Bad Ischl Francesco Giuseppe si informò sullo stato delle cose della difficile congiuntura internazionale. Si trattava infatti di un momento molto complicato per via degli attriti che di lì ad alcuni mesi avrebbero portato allo scoppio della Guerra di Crimea[18], un conflitto avrebbe lasciato l’imperatore diplomaticamente isolato.[19]

La duchessa Ludovica partì per Bad Ischl con le figlie e il suo seguito il 15 agosto 1853. Dopo il primo giorno di viaggio sostarono per la notte a Traunstein in Baviera. Il 16 agosto la duchessa fu colpita da un’emicrania che portò a differire la partenza di un paio d’ore. Vi fu poi una sosta a Salisburgo in cui nel primo pomeriggio Ludovica fece visita a sua sorella Carolina d’Austria, a suo fratello Ludovico di Baviera e a sua cognata Teresa di Sassonia-Hildburghausen. Il fratello di quest’ultima, Giorgio di Sassonia-Altenburg, si era spento un paio di settimane prima quindi sia la duchessa che le sue due figlie dovettero vestire gli abiti neri da lutto. Quando Ludovica, Elena ed Elisabetta arrivarono a Bad Ischl trovarono l’arciduchessa Sofia ad aspettarle. I bagagli e le cameriere della duchessa non erano ancora arrivati quindi le tre non poterono cambiarsi d’abito per l’incontro con i parenti e Francesco Giuseppe previsto di lì a poco.[20] L’arciduchessa fece eseguire l’acconciatura di Elena dalla sua cameriera personale, mentre Elisabetta dovette pettinarsi da sola e scelse di raccogliersi i capelli in due lunghe trecce.[21] L’incontro con i parenti e con Francesco Giuseppe ebbe luogo nel boudoir dell’arciduchessa Sofia e in tale occasione l’imperatore, colto da un colpo di fulmine, si innamorò subito di Elisabetta.[22] Durante il tè e la cena il Kaiser, seduto a fianco a Elena, continuò a fissare Sissi.[23]

La mattina del 17 agosto 1853 Francesco Giuseppe si recò dall’arciduchessa Sofia per elogiare Elisabetta. La madre cercò di rimarcare le qualità di Elena e di invitare il figlio a prendersi un momento per riflettere ma il Kaiser aveva ormai preso la sua decisione. Al grande ballo di quella sera Francesco Giuseppe danzò il cotillon con Sissi. La giovane, che indossava un semplice abito color rosa pallido, ricevette il bouquet dell’imperatore, un gesto significativo le cui implicazioni erano chiare.[24][25]

Il 18 agosto 1853 si festeggiò il compleanno di Francesco Giuseppe. A seguito del pranzo e di una gita l’imperatore domandò all’arciduchessa Sofia di parlare con la duchessa Ludovica per sapere se Elisabetta avrebbe voluto diventare sua moglie. L’arciduchessa comunicò la cosa alla sorella la quale, a sua volta, ne parlò con Elisabetta.[26]

Il 19 agosto 1853 il consenso di Sissi venne confermato a Francesco Giuseppe, che alle 8 di mattina fece visita alla duchessa Ludovica e alla fidanzata. Alle 11 la coppia si recò a messa dove all’ingresso l’arciduchessa Sofia, in un gesto simbolico, lasciò passare la giovane nipote prima di lei. La sera Bad Ischl fu adornata da molte candele e lampade con i colori dell’Austria e della Baviera.[27][28]

Il ritratto a cavallo (opera di Carl Theodor von Piloty e Franz Adam) che Elisabetta donò a Francesco Giuseppe in occasione del Natale del 1853

Tra fidanzamento e matrimonio

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Durante il periodo precedente al matrimonio Francesco Giuseppe si recò tre volte in Baviera per visitare la fidanzata. La prima visita avvenne nell’ottobre del 1953 quando l’imperatore, dopo una visita alla coppia reale a Monaco, andò a Possenhofen da Elisabetta. Di lì i due fidanzati si recarono a Monaco per il compleanno della regina Maria di Baviera.[29] La seconda visita ebbe luogo nel dicembre 1853, occasione in cui Francesco Giuseppe regalò alla fidanzata un pappagallo e, inoltre, i due si donarono a vicenda un ritratto che li raffigurava a cavallo.[30][31] La terza visita avvenne nel marzo del 1854 e fu in tale momento che l’imperatore portò a Elisabetta il regalo da parte dell’arciduchessa Sofia: un diadema, degli orecchini e una collana realizzati in opali e diamanti che la suocera aveva indossato il giorno del proprio matrimonio.[32]

Negli otto mesi che trascorsero tra il fidanzamento e le nozze a Elisabetta furono impartite delle lezioni volte a prepararsi per svolgere il ruolo di imperatrice.[33] Tra tali incombenze Elisabetta si dedicò allo studio della storia della casata d’Asburgo, all’apprendimento di nuove lingue e all’approfondimento del protocollo della corte di Vienna.[34] In questo periodo venne concessa una dispensa papale da papa Pio IX per autorizzare il matrimonio (dato che i due fidanzati erano cugini).[35] La futura sovrana d’Austria dovette inoltre rinunciare ai suoi diritti alla successione del regno di Baviera.[33]

L’arredamento dell’appartamento dei due futuri sposi presso la Hofburg di Vienna venne preso in carico dall’arciduchessa Sofia facendo ricorso alle collezioni imperiali.[33]

Il contratto matrimoniale e il corredo di Elisabetta

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Il 4 marzo 1853 avvenne la firma del contratto matrimoniale. Secondo tale documento Elisabetta ricevette dal padre una dote di 50.000 fiorini a cui si aggiunsero 100.000 fiorini forniti da Francesco Giuseppe.  Quest’ultimo garantì inoltre alla sposa la corresponsione di 100.000 fiorini all’anno per le necessità personali (somma che avrebbe dovuto esserle erogata anche in caso di vedovanza).[36] Le spese correnti invece sarebbero state coperte dall’imperatore.[37] Il corredo di Elisabetta era composto da gioielli per un valore di 100.000 fiorini, argenteria per circa 700 fiorini e un guardaroba del valore di 50.000 fiorini.[34]

Il guardaroba di Elisabetta era composto come segue. Per quanto riguarda i vestiti: 2 abiti da ballo bianchi, un abito da ballo rosa, un abito da ballo azzurro con rose bianche, 17 abiti di gala (tra cui l’abito da sposa), 14 abiti di seta, 19 abiti estivi, 6 cappotti e 6 cappotti da giorno. Per quanto riguarda gli accessori includeva tra le altre cose: 16 cappellini, 12 acconciature, 5 écharpes, 5 scialli turchi, 8 mantiglie di velluto, 5 mantelli e 10 fazzoletti quadrati. Per quanto riguarda la biancheria intima: 144 camicie, 36 camicie da notte, 168 calze, 12 cuffiette ricamate, 3 cuffiette di mussola da négligé con ricami, 12 retine per capelli di seta colorata, 10 liseuse di mussola e seta, 72 sottovesti di piqué, seta e flanella, 60 pantalettes,  24 fazzoletti da collo per le camicie da notte, 24 sciarpe, 3 accappatoi in flanella, 24 accappatoi da pettinatura, 3 camicie da bagno, 24 magliette da equitazione, 204 fazzoletti di quattro diversi tipi, 4 corsetti, 3 corsetti da equitazione e 14 copri-corsetti in batista e tulle con pizzo. Per quanto riguarda le scarpe: 6 paia di stivali di velluto nero, 6 paia di stivali da equitazione neri, 6 paia di stivali di stoffa grigia, 6 paia di stivali di stoffa marrone, 18 paia di stivali neri “Trunell”, 15 paia di stivali in seta e raso, 6 paia di stivali in pelle color bronzo, 24 paia di scarpe di raso nero, 24 paia di scarpe di raso bianco, 8 paia di pantofole, 3 paia di galosce. Comprendeva inoltre: 240 paia di guanti (di cui 72 bianchi), 2 ombrelli, 3 parasole grandi, 3 parasole piccoli e 2 ventagli. Vi erano altresì calzascarpe, spazzole per abiti, spazzole per capelli, spazzole per unghie, pettini in tartaruga, spazzolini da denti e una scatola di cartone contenente bottoni, forcine, spilli e nastri.[38]

Elisabetta nel 1854

L’arrivo di Elisabetta a Vienna

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Il 20 aprile 1854 Elisabetta partì da Monaco di Baviera per recarsi a Vienna in vista delle nozze. Dopo aver assistito alla messa la futura imperatrice d’Austria si congedò dal personale. Incontrò quindi il re Massimiliano II di Baviera e il precedente re Ludovico I di Baviera (che aveva abdicato nel 1848) insieme alle loro mogli e ad altri parenti della famiglia Wittelsbach. Dinanzi al palazzo ducale si era radunata una grande folla per ossequiare la giovane.[39]

Elisabetta partì su una carrozza aperta a sei cavalli sulla quale erano sedute anche la duchessa Ludovica e le sue sorelle Elena, Matilde e Maria. Il padre e i fratelli, come il seguito, viaggiarono su delle altre carrozze. Il bagaglio della futura imperatrice era leggero dato che il corredo era già stato mandato a Vienna. Vi fu una sosta a Landshut per il pranzo e passarono poi la notte a Straubing. Il secondo giorno di viaggio Elisabetta si imbarcò insieme ai familiari e al suo seguito su un piroscafo (lo Stadt Regensburg[40]) su cui viaggiarono fino a Passavia, al confine tra la Baviera e l’Austria, dove furono accolti dal principe Joseph von Lobkowitz (che sarebbe diventato il gran maestro di corte di Elisabetta). Si imbarcarono quindi di nuovo sul piroscafo per raggiungere Linz, la prima tappa in Austria, dove trovarono Francesco Giuseppe ad attenderli.[41] L’imperatore era infatti partito la mattina presto da Vienna a bordo di un battello a vapore per fare una sorpresa alla fidanzata. Durante la serata assistettero insieme a uno spettacolo dal titolo “Le rose di Elisabetta” nel teatro della città, che venne percorsa da una fiaccolata e animata da diversi cori. Sulle quattro e mezzo del mattino l’imperatore partì da Linz per tornare a Vienna.[42]

Francesco Giuseppe nel 1854 in uniforme da feldmaresciallo

Il 22 aprile 1854 Elisabetta percorse un altro tratto di viaggio sul Danubio a bordo del piroscafo a pale Franz Joseph, decorato con bandiere e fiori. Alle 16.15 giunse a Nußdorf, dove si trovava il più grande porto di Vienna sul fiume. Lì trovò ad accoglierla Francesco Giuseppe, che era arrivato alle 15.30 e si era nel frattempo intrattenuto con gli ospiti d’onore. Alla cerimonia di benvenuto seguì un viaggio in carrozza verso il castello di Schönbrunn, dove avvenne un ricevimento alla presenza dei membri della famiglia Asburgo. In tale occasione l’imperatore consegnò ad Elisabetta una corona di diamanti e un devant de corsage di smeraldi e diamanti come regalo di nozze. Seguì una cena riservata alla coppia e ai loro genitori e fratelli. Il giorno dopo Francesco Giuseppe, che aveva dormito alla Hofburg, tornò a Schönbrunn per la colazione. Elisabetta riposò fino a mezzogiorno, poi iniziarono i preparativi per il corteo del pomeriggio. La futura imperatrice alle 15.45 partì per la Favorita (l’odierno Theresianum) in una carrozza a otto cavalli costruita per l’incoronazione di Napoleone come re d’Italia.  Dalla Favorita ebbe inizio il tragitto verso la Hofburg. Il corteo, con al centro la carrozza con a bordo Elisabetta, era formato da: ulani, camerlenghi, gran maestri di corte, paggi, lacchè, trabanti, trombettieri, altre carrozze, servitori in livrea di gala, fucilieri e forieri di corte. Non appena arrivata, Sissi fu accolta da Francesco Giuseppe e dalle loro due famiglie. Visitarono quindi le stanze destinate alla futura imperatrice e cenarono con i parenti stretti.[43]

Amnistie, doni e onorificenze

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In occasione della felice occasione del proprio matrimonio Francesco Giuseppe mise in atto alcune disposizioni concilianti e munifiche. Il 23 aprile 1854 venne annunciata la grazia per più di 200 persone incarcerate per via di crimini politici, un centinaio giovarono di una riduzione di metà della pena e vi fu altresì un’amnistia generale per i reati di alto tradimento, violazione dell’ordine pubblico e lesa maestà verificatisi in Galizia e a Leopoli nel 1848. Inoltre, in Ungheria e nel regno Lombardo-Veneto venne tolto lo stato d’assedio. Al fine di alleviare le difficoltà l’imperatore fece altresì ripartire 200.000 fiorini nei vari territori dell’impero (ma non in Ungheria e nell’Italia del Nord). In aggiunta, furono distribuite molte onorificenze ai funzionari dello stato.[44]

Giorno del matrimonio

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Prima della cerimonia

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Il 24 aprile 1854 ebbe inizio con una preghiera di raccoglimento dei due sposi, al seguito della quale si tenne una colazione con le due famiglie. Diverse ore della giornata furono dedicate alla preparazione della sposa. L’abito di Elisabetta era di raso in seta antica moiré con ricami in oro e argento, con un grande strascico di reps di seta ricamata d’oro, stretto sulla vita e con uno sfarzoso velo di pizzo di Bruxelles. I suoi capelli erano pettinati a bandeau, con ricci ai lati e raccolti sulla nuca, adornati con il diadema donatole dall’arciduchessa Sofia. Sia i capelli che l’abito erano inoltre decorati con del mirto in fiore.[45][46] Portava sul petto un mazzo di rose fresche e aveva attorno al collo una collana di diamanti e opali intonata al diadema. Vi erano altresì diversi bouquet di diamanti che fissavano le guarnizioni e i fiocchi dell’abito. Sul proprio fianco sinistro Elisabetta aveva appuntate le insegne dei nuovi ordini a cui apparteneva: l'Ordine imperiale austriaco della croce stellata, l'Ordine imperiale russo di Santa Caterina e l'Ordine reale bavarese di Teresa.[47] Francesco Giuseppe, invece, indossava l’uniforme bianca da feldmaresciallo.[48]

Il corteo nuziale si incamminò verso la chiesa di Sant’Agostino passando per il corridoio agostiniano, un collegamento tra la Hofburg e la chiesa che permetteva di evitare di passare per la strada. La composizione del corteo prevedeva la presenza di due forieri di corte seguiti da paggi, sovrintendenti, camerlenghi, gran maestri e i più alti dignitari. Venivano quindi gli arciduchi e, subito dopo, l’imperatore Francesco Giuseppe seguito da Elisabetta, affiancata sulla destra dalla duchessa Ludovica e sulla sinistra dall’arciduchessa Sofia. Quindi arrivavano le arciduchesse, le dame di palazzo e le dame di compagnia. Nella chiesa (illuminata da 15.000 candele[49]) erano presenti gli aristocratici, i generali, il corpo degli ufficiali e il corpo diplomatico. All’arrivo del Kaiser vennero suonati timpani e trombe. I due sposi transitarono sotto a un baldacchino per poi sedersi su due sgabelli e pregare in silenzio.[50] A officiare la cerimonia fu l'arcivescovo di Vienna Joseph von Rauscher[51] con l’ausilio di settanta arcivescovi, vescovi e prelati. Non appena l'arcivescovo consacrò le fedi la coppia si alzò per recarsi sui gradini dell’altare maggiore e avvenne lo scambio delle promesse. Le fedi vennero dunque porse agli sposi sopra a un piatto d’oro dal parroco della Hofburg.[52] Quando si scambiarono i consensi il “sì” di Francesco Giuseppe risuonò forte nella chiesa, quello di Elisabetta fu più contenuto e simile a un sussurro.[53] Allorché gli sposi si furono scambiati gli anelli e si furono dati la mano fu sparata la prima salva di cannone. La seconda salva risuonò all’inizio del Te Deum.[51] Francesco Giuseppe ed Elisabetta, dopo lo scambio delle fedi, sedettero su dei troni e, alla fine della benedizione, uscirono dalla chiesa per tornare nella Hofburg accompagnati dal suono dei timpani e delle trombe seguendo lo stesso ordine del corteo dell’arrivo.[54] Nel momento in cui gli sposi lasciarono la chiesa venne sparata la terza salva di cannone.[51]

Elisabetta e Francesco Giuseppe nella Hofburg subito dopo il matrimonio

Dopo la cerimonia

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Al ritorno alla Hofburg vennero ammessi alla presenza della coppia i generali che si erano distinti con le loro vittorie nel 1848. Venne poi il momento degli ambasciatori e dei ministri plenipotenziari. La coppia imperiale incontrò quindi le mogli degli ambasciatori nel salone degli specchi. In seguito Francesco Giuseppe ed Elisabetta ricevettero le persone giunte a congratularsi con loro nel salone delle cerimonie. I due salirono quindi in una carrozza aperta sospinta da due cavalli per mostrarsi nell’ambito dei festeggiamenti che animavano una Vienna che quella sera era illuminata a giorno. Seguì una cena di gala.[55] Alla fine della giornata Elisabetta fu accompagnata nella camera nuziale dalla madre e dalla suocera.[56] L’arciduchessa Sofia condusse quindi anche Francesco Giuseppe nella camera.[57]

I giorni successivi al matrimonio

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La duchessa Ludovica e l’Arciduchessa Sofia fecero visita agli sposi la mattina del 25 aprile 1854 all’ora della colazione e Francesco Giuseppe le invitò a fermarsi con loro. Non appena terminato il pasto ognuno degli sposi colloquiò in privato con la propria madre. Durante tale colloquio l’arciduchessa Sofia domandò al figlio se il matrimonio fosse stato consumato avendo una risposta negativa. Lo stesso avvenne il giorno seguente, sempre con risposta negativa. La notte successiva però (26-27 aprile 1854) il matrimonio fu consumato. La mattina del 27 aprile 1854 Elisabetta avrebbe preferito condividere con il solo marito il momento della colazione ma, su insistenza di Francesco Giuseppe, trascorse tale pasto anche in compagnia della duchessa Ludovica e dell’Arciduchessa Sofia.[58]

Francesco Giuseppe ed Elisabetta partirono da Vienna l’11 maggio 1854 per recarsi a Laxenburg per un soggiorno (il termine “luna di miele” non era utilizzato a corte) dopo le nozze.[59]

  1. ^ Avril, Sissi, pp. 32-33
  2. ^ Bled, Francesco Giuseppe, pp. 113-144
  3. ^ Haslip, Elisabetta d’Austria, p. 9
  4. ^ Avril, Sissi, p. 9
  5. ^ Bestenreiner, L’imperatrice Sissi, p. 20
  6. ^ Judson, The Habsburg Empire, p. 236
  7. ^ Des Cars, L’imperatrice Sissi, pp. 25-27
  8. ^ Avril, Sissi, p. 12
  9. ^ Winkelhofer, Sissi, la vera storia, p. 71
  10. ^ Crankshaw, Il tramonto di un impero, p. 22
  11. ^ Bled, Sophie de Habsbourg, p. 167-169
  12. ^ Bled, Francesco Giuseppe, pp. 197-199
  13. ^ Hamann, Sissi, p. 17
  14. ^ Hamann, Sissi, pp. 17-18
  15. ^ Winkelhofer, Sissi, la vera storia, p. 76
  16. ^ Bestenreiner, L’imperatrice Sissi, p. 20
  17. ^ Bled, Sophie de Habsbourg, pp. 171-172
  18. ^ Hamann, Sissi, p. 22
  19. ^ Rady, The Habsburgs, p. 260
  20. ^ Winkelhofer, Sissi, la vera storia, pp. 82-83
  21. ^ Bestenreiner, L’imperatrice Sissi, p. 22
  22. ^ Winkelhofer, Sissi, la vera storia, pp. 84-85
  23. ^ Bestenreiner, L’imperatrice Sissi, p. 23
  24. ^ Avril, Sissi, pp. 20-23
  25. ^ Bled, Sophie de Habsbourg, pp. 173-174
  26. ^ Hamann, Sissi, pp. 25-26
  27. ^ Bestenreiner, L’imperatrice Sissi, pp. 26-27
  28. ^ Des Cars, L’imperatrice Sissi, pp. 43-44
  29. ^ Des Cars, L’imperatrice Sissi, pp. 52-53
  30. ^ Winkelhofer, Sissi, la vera storia, pp. 105-106
  31. ^ Martina Winkelhofer, The real empress, in Dorotheum myART MAGAZINE, n. 9, Vienna, Dorotheum GmbH & Co KG, 2017, pp. 34-37 (archiviato il 21 aprile 2024).
  32. ^ Des Cars, L’imperatrice Sissi, p. 57
  33. ^ a b c Bled, Francesco Giuseppe, pp. 204-205
  34. ^ a b Cone, The Imperial Style: Fashions of the Hapsburg Era, p. 130
  35. ^ Avril, Sissi, p. 29
  36. ^ Avril, Sissi, p. 31
  37. ^ Bled, Francesco Giuseppe, p. 205
  38. ^ Cone, The Imperial Style: Fashions of the Hapsburg Era, pp. 130-135
  39. ^ Hamann, Sissi, pp. 47-48
  40. ^ Bestenreiner, L’imperatrice Sissi, p. 30
  41. ^ Winkelhofer, Sissi, la vera storia, pp. 110-111
  42. ^ Hamann, Sissi, p. 48
  43. ^ Winkelhofer, Sissi, la vera storia, pp. 111-118
  44. ^ Hamann, Sissi, pp. 54-55
  45. ^ Winkelhofer, Sissi, la vera storia, pp. 118-120
  46. ^ Des Cars, L’imperatrice Sissi, p. 70
  47. ^ Cone, The Imperial Style: Fashions of the Hapsburg Era, pp. 136-139
  48. ^ Bestenreiner, L’imperatrice Sissi, p. 31
  49. ^ Hamann, Sissi, p. 56
  50. ^ Winkelhofer, Sissi, la vera storia, pp. 120-122
  51. ^ a b c Bestenreiner, L’imperatrice Sissi, p. 32
  52. ^ Winkelhofer, Sissi, la vera storia, pp. 121-122
  53. ^ Avril, Sissi, pp. 33-34
  54. ^ Winkelhofer, Sissi, la vera storia, p. 122
  55. ^ Hamann, Sissi, pp. 58-59
  56. ^ Avril, Sissi, p. 35
  57. ^ Bled, Sophie de Habsbourg, p.178
  58. ^ Avril, Sissi, pp. 37-38
  59. ^ Winkelhofer, Sissi, la vera storia, pp. 132-133
  • Brigitte Hamann, Sissi. Una donna eccezionale, un’imperatrice indimenticabile, Milano, TEA, 2017, ISBN 978-88-502-2511-8.
  • Edward Crankshaw, Il tramonto di un impero. La fine degli Asburgo, Milano, Edizioni Ghibli, 2022, ISBN 978-88-6801-298-4.
  • Egone Conte Corti, L’imperatrice Elisabetta, Milano, Mondadori, 1944.
  • Erika Bestenreiner, L’imperatrice Sissi. Storia e destino di Elisabetta d’Austria e dei suoi fratelli, Milano, Mondadori, 2014, ISBN 978-88-04-53783-0.
  • Jean des Cars, L’imperatrice Sissi, Gorizia, Leg, 2018, ISBN 978-88-6102-536-3.
  • Jean-Paul Bled, Francesco Giuseppe, Gorizia, Leg, 2018, ISBN 978-88-6102-535-6.
  • Jean-Paul Bled, Sophie de Habsbourg. L’impératrice de l’ombre, Parigi, Perrin, 2018, ISBN 978-2-262-06539-3.
  • Joan Haslip, Elisabetta d’Austria, Milano, Dall’Oglio Editore, 1967.
  • Martina Winkelhofer, Sissi, la vera storia. Il cammino della giovane imperatrice, Firenze, Giunti, 2022, ISBN 978-88-09-94215-8.
  • Martyn Rady, The Habsburgs. The rise and fall of a world power, Londra, Penguin, 2020, ISBN 978-0-141-98720-0.
  • Nicole Avril, Sissi. Vita e leggenda di un’imperatrice, Milano, Mondadori, 2011, ISBN 978-88-04-41872-6.
  • Pieter M. Judson, The Habsburg Empire. A New History, Cambridge, The Belknap Press of Harvard University Press, 2016, ISBN 978-0-674-98676-3.
  • Polly Cone (a cura di), The Imperial Style: Fashions of the Hapsburg Era, New York, The Metropolitan Museum of Art, 1980, ISBN 0-87099-232-5.

Voci correlate

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