Tommaso Nannicini

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Tommaso Nannicini

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Durata mandato29 gennaio 2016 –
12 dicembre 2016
Capo del governoMatteo Renzi
SuccessoreAngelo Rughetti

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato23 marzo 2018 –
13 ottobre 2022
LegislaturaXVIII
Gruppo
parlamentare
Partito Democratico
CoalizioneCentro-sinistra
CircoscrizioneLombardia
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico
Titolo di studioDottorato di Ricerca in Economia
UniversitàIstituto Universitario Europeo
ProfessioneDocente Universitario; Economista

Tommaso Nannicini (Montevarchi, 11 novembre 1973) è un economista e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato l'11 novembre 1973 a Montevarchi, in provincia di Arezzo, figlio dell'ex deputato e sindaco di Montevarchi (dal 1994 al 2001) Rolando Nannicini, si è poi trasferito a vivere a Milano.

Si è laureato in Scienze politiche alla facoltà di Scienze politiche "Cesare Alfieri" dell'Università degli Studi di Firenze e ha poi conseguito il master in Economia all'Università commerciale Luigi Bocconi e il PhD (dottorato di ricerca) in Economia presso l'Istituto Universitario Europeo.

Attività accademica[modifica | modifica wikitesto]

Professore ordinario di economia politica all'Università commerciale Luigi Bocconi, ha insegnato anche all'Università Carlos III di Madrid e all'Università di Harvard, dove ha tenuto un corso sulla teoria dei giochi applicata alla politica.[1][2]

È stato visiting scholar al MIT e al Fondo Monetario Internazionale, oltre a pubblicare su numerose riviste scientifiche internazionali, tra cui l'American Economic Review, l'American Political Science Review, l'American Journal of Political Science, il Journal of the European Economic Association e la Review of Economics and Statistics[3]. Vincitore del fondo di ricerca europeo ERC (consolidator 2014).[4]

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Dalle idee socialiste, iscritto al Partito Democratico[5], è stato consigliere economico di Matteo Renzi quando era Presidente del Consiglio, per poi diventare il 29 gennaio 2016 Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega al coordinamento delle politiche pubbliche in ambito economico, sociale e di ricerca scientifica[6][7], carica che mantenne fino alla fine del governo Renzi a dicembre dello stesso anno. La delega, sul modello della Strategy Unit del Governo britannico[8], prevedeva la creazione di un nucleo tecnico di consiglieri economici[9], più la possibilità di avvalersi di due comitati di esperti a titolo gratuito. In particolare ha contribuito all'insieme di riforme del mercato del lavoro noto come Jobs Act e ha coordinato l'azione dell'esecutivo in tema di diritto allo studio[10], fisco[11], università e ricerca[12], imprese e industria 4.0[13], contrasto alla povertà e reddito d'inclusione[14], lavoro autonomo[15], previdenza e anticipo pensionistico (APE)[16], decontribuzioni per le aziende che assumono giovani[17] e welfare aziendale[18][senza fonte][19]. È presidente del comitato di indirizzo strategico del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile[20] e dal 30 maggio 2017 è membro della Segreteria Nazionale[21] del Partito Democratico.

Elezione a senatore[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2018 viene eletto al Senato della Repubblica, nelle liste del Partito Democratico nel collegio plurinominale Lombardia - 04. È membro della XI Commissione permanente (Lavoro e Previdenza sociale)[22] e presidente della Commissione parlamentare per il controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale[23].

Nel dicembre 2019 è tra i 64 firmatari (di cui solo altri 6 del Pd) per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari svoltosi nel settembre 2020.[24]

Alle elezioni politiche anticipate del 2022 viene ricandidato alla Camera nel collegio uninominale Toscana - 06 (Prato), per la coalizione di centro-sinistra in quota PD, ottenendo il 33,59% e venendo sconfitto da Erica Mazzetti del centro-destra (40,24%), non è quindi rieletto.[25]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Università Bocconi - Faculty, su faculty.unibocconi.it.
  2. ^ Formal Political Theory, su harvard.edu. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2018).
  3. ^ Tommaso Nannicini -, su tommasonannicini.eu. URL consultato il 29 marzo 2016.
  4. ^ [1]
  5. ^ Marco Valerio Lo Prete, Chi è Nannicini il consigliere del nuovo scacchiere renziano, su ilfoglio.it, Il Foglio, 10 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2016).
  6. ^ Governo, su governo.it.
  7. ^ Gazzetta Ufficiale, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 29 marzo 2016.
  8. ^ Federico Fubini, Renzi, nuova squadra economica. Nannicini guida la cabina di regia, su corriere.it, Corriere della Sera, 5 novembre 2015.
  9. ^ Tommaso Nannicini il bocconiano pignolo che apre la strada alle riforme di Renzi, in Repubblica.it, 12 settembre 2016. URL consultato il 26 gennaio 2017.
  10. ^ Diritto allo studio (PDF), su governo.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
  11. ^ Il nuovo fisco e il superamento di Equitalia (PDF), su governo.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
  12. ^ Finanziamenti alla ricerca e alle università (PDF), su governo.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
  13. ^ Ires, Iri, Industria 4.0 e pacchetto "Attrazione" (PDF), su governo.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
  14. ^ Contrasto alla povertà assoluta e alla povertà educativa (PDF), su governo.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
  15. ^ Partite Iva: scende il cuneo contributivo per free-lance e nuove professioni (PDF), su governo.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
  16. ^ Equità e flessibilità: le pensioni tra Ape e verbale governo-sindacati (PDF), su governo.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
  17. ^ Sgravi contributivi per chi assume giovani (PDF), su governo.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
  18. ^ Produttività e welfare contrattuale (PDF), su governo.it. URL consultato il 1º giugno 2017.
  19. ^ Alcuni approfondimenti sulla Legge di Bilancio 2017, su governo.it, 4 novembre 2016. URL consultato il 16 ottobre 2019.
  20. ^ legge 28 dicembre 2015, n. 208 - art.1, commi 392 e seguenti, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 31 maggio 2017.
  21. ^ Segreteria Nazionale, su partitodemocratico.it. URL consultato il 31 maggio 2017.
  22. ^ 11a Commissione permanente, su senato.it. URL consultato il 25 giugno 2018.
  23. ^ parlamento.it - Commissione di controllo enti gestori previdenza assistenza, su www.parlamento.it. URL consultato il 5 agosto 2022.
  24. ^ Taglio parlamentari, Forza Italia guida la coalizione dei salva-poltrone. Firmano per il referendum pure 7 Pd, 3 M5S e due renziani, su ilfattoquotidiano.it, 18 dicembre 2019. URL consultato il 24 dicembre 2019.
  25. ^ Elezioni Camera 2022: i candidati delle 4 coalizioni, tutte le sfide uninominali

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