Sphodros

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Sphodros
Sphodros rufipes
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Chelicerata
Classe Arachnida
Ordine Araneae
Sottordine Mygalomorphae
Superfamiglia Atypoidea
Famiglia Atypidae
Genere Sphodros[1]
WALCKENAER, 1835
Sinonimi

Madognatha
AUSSERER, 1871[2]
Atypus
LATREILLE, 1804[3]

Specie

Sphodros Walckenaer, 1835 è un genere di ragni migalomorfi appartenente alla famiglia Atypidae dell'ordine Araneae.

Il nome deriva dal greco σφοδρός, sphodròs, cioè forte, eccedente, poderoso, ad indicare l'abnorme grandezza dei cheliceri in proporzione alla lunghezza del corpo.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Cefalotorace[modifica | modifica wikitesto]

Il cefalotorace ha la pars cephalica fortemente elevata frontalmente e la pars thoracica ribassata; gli occhi sono posizionati su un tubercolo trasverso compatto. Lo sterno di questi ragni è fuso con il labium e ha 4 paia di sigilla: le paia posteriori abbastanza approssimate e allargate, le altre paia sono progressivamente più piccole. Le coxae dei pedipalpi hanno un'estensione lobulare prominente di lunghezza pari o superiore alla parte basale. I cheliceri hanno grandi dimensioni, orizzontali, senza rastellum ed hanno il margine anteriore allineato con la fila di denti aguzzi[4].

Zampe[modifica | modifica wikitesto]

Le zampe sono appena spinose senza artigli o scopulae sui tarsi; i tricobotri sono allineati in fila sui tarsi e sui metatarsi; il blocco tarsale ha forma plesiomorfa (con lobo sporgente senza creste concentriche che occupa tutta la superficie), a volte sormontato da piccole creste[4].

Opistosoma[modifica | modifica wikitesto]

L'opistosoma ha forma subovale, con un unico tergite grande sopra la base che forma nei maschi uno scutum. Le filiere sono sei: quelle laterali anteriori sono strette e unisegmentate; quelle posteriori mediane sono larghe e unisegmentate, con punte triangolari oblique; infine la laterali posteriori sono allungate, in genere trisegmentate, raramente quadrisegmentate[4].

Peculiarità[modifica | modifica wikitesto]

I maschi di questo genere si possono distinguere da quelli del genere Atypus dallo sterno alquanto liscio, privo di creste marginali e piuttosto lungo, e dal loro embolo, curvo e allungato, che giace su una guida anch'essa curva e allungata; le femmine invece si differenziano per l'epigino che ha quattro lunghi tubi a spirale recanti alla base i ricettacoli[4].

tubo setoso, parte fuoriuscente

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Come i ragni del genere Atypus, anche gli Sphodros vivono in un tubo setoso parallelo al terreno, per una ventina di centimetri circa seppellito e per altri 8 centimetri fuoriuscente. Il ragno resta in agguato sul fondo del tubo: quando una preda passa sulla parte esterna, le vibrazioni della tela setosa allertano il ragno che scatta e la trafigge, per poi rompere la sua stessa tela, portarsi la preda nella parte interna e cibarsene.[5].

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Sono ragni il cui areale principale è negli Stati Uniti, con l'eccezione di Sphodros niger presente anche in Canada e Sphodros paisano in Messico. Negli Stati Uniti sono presenti in particolare in Florida, Rhode Island, New York, Pennsylvania, Ohio, Wisconsin, Illinois, Michigan, Delaware, Maryland, Tennessee, Louisiana, Arkansas ed Oklahoma; più rari in Alabama, Georgia, Kentucky e Virginia[4].

Sphodros rufipes

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente, a giugno 2012, si compone di sette specie[6]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ anche se Walckenaer ha usato questo termine fin dal 1833, non erano disponibili esemplari associati ad esso prima del 1835 A revision of the American spiders of the family Atypidae (Araneae, Mygalomorphae) Archiviato il 13 giugno 2007 in Internet Archive.
  2. ^ nomen novum per Sphodros erroneamente ritenuto occupato precedentemente da Sphodrus Clairville
  3. ^ rimosso dalla sinonimia con Atypus dagli aracnologi Willis John Gertsch e Norman I. Platnick nel 1980 World Spider Catalogue, Atypidae
  4. ^ a b c d e A revision of the American spiders of the family Atypidae (Araneae, Mygalomorphae) (PDF), su digitallibrary.amnh.org. URL consultato il 28 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2007).
  5. ^ Murphy & Murphy 2000
  6. ^ The world spider catalog, Atypidae
  7. ^ Specie tipo del genere

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gertsch, W. & Platnick, N., 1980 - A revision of the American spiders of the family Atypidae (Araneae, Mygalomorphae) URL consultato il 30 luglio 2012 Archiviato il 13 giugno 2007 in Internet Archive.
  • Frances e John Murphy, An Introduction to the Spiders of South East Asia, Kuala Lumpur, Malaysian Nature Society, 2000.

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