Peer Gynt

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Disambiguazione – Se stai cercando il film di Fritz Wendhausen, vedi Peer Gynt (film 1934).
Peer Gynt
Poema drammatico in cinque atti
Henrik Klausen interpreta Peer Gynt
AutoreHenrik Ibsen
Titolo originalePeer Gynt
Lingua originaledanese
AmbientazioneIn diversi luoghi: nel Gudsbransdal, nel mare, nel Sahara, in Marocco, dall'inizio del XIX secolo all'epoca della composizione.
Composto nel1867
Prima assoluta24 febbraio 1876
Oslo
Prima rappresentazione italiana1928
Torino
Personaggi
  • Åse
  • Peer Gynt, suo figlio
  • Aslack, il fabbro, poi L'uomo in lutto
  • Il coppiere
  • Il padrone di Hägstad
  • Ingrid, sua figlia
  • Lo sposo di Ingrid, chiamato Mads Moen, poi L'uomo in grigio
  • Il padre e la madre dello sposo
  • Solvejg (o Solveig)
  • Helga
  • Il padre e la madre di Solvejg/Solveig
  • Donne, uomini, ragazzi, vecchi
  • La donna in verde
  • Il vecchio di Dovre, poi Il vecchio curvo
  • Anziano cortigiano
  • La strega troll
  • Il troll cerimoniere
  • Altri troll
  • Il Grande Curvo (la voce dall'oscurità)
  • Kari
  • La vecchia in verde
  • Il bambino
  • Trumpeterstraale
  • Mister Cotton
  • Monsieur Ballon
  • Von Eberkopf
  • Schiavi, un sorvegliante, un ladro e un ricettatore
  • Anìtra
  • La statua di Mnemone e la sfinge di Gizeh, che cantano
  • Begriffenfeldt, direttore di un manicomio
  • Schafmann, guardiano, insieme ad altri tre guardiani
  • Huhu, riformatore della lingua di Malabar
  • Il fellah
  • Hussein
  • Il comandante, due marinai, un pilota, un nostromo, un cuoco, un mozzo
  • Il passeggero sconosciuto
  • Il prete
  • Tre ventenni e quattro giovinetti
  • Il Sindaco
  • Uno della folla, un uomo maturo, l'uomo magro, il fonditore di bottoni
  • Invitati alle nozze, piccoli troll maschi e femmine, arabi, schiavi, danzatrici, matti ricoverati nel manicomio
 

Peer Gynt (pronuncia norvegese [peːr ˈɡʏnt]) è un poema drammatico in cinque atti del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, scritto nel 1867 e rappresentato per la prima volta a Oslo (a quell'epoca chiamata Christiania) il 24 febbraio 1876, con le musiche di scena di Edvard Grieg.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Ibsen scrisse Peer Gynt mentre era in viaggio tra Roma, Ischia e Sorrento. Fu pubblicato a Copenaghen il 14 novembre 1867. Questa prima edizione ebbe una tiratura di 1250 copie e fu seguita da una ristampa di 2000 copie dopo solo 14 giorni. Ad alimentare le vendite era stato anche il successo di Brand, il dramma precedente di Ibsen.

A differenza di altre opere di Ibsen, Peer Gynt è scritto in versi. Si tratta, d'altronde, di un dramma destinato alla lettura, non a essere rappresentato sul palcoscenico. Le difficoltà dovute ai rapidi e frequenti cambi di scena (compreso un intero atto che si svolge nell'oscurità assoluta) lo rendono comunque di difficile rappresentazione. L'ambientazione fantastica ne fa un lavoro lontano dal realismo "naturalista" delle opere della maturità di Ibsen.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Peer Gynt è il figlio di Jon Gynt, uomo un tempo ricco e rispettato ma che ora è diventato un ubriacone, ha perso tutto il suo denaro e ha lasciato Peer e sua madre. Peer vorrebbe recuperare l'onore ed il denaro che il padre ha dilapidato ma in realtà si perde in sogni a occhi aperti, passando la maggior parte del tempo senza far nulla. Un giorno resta coinvolto in una rissa, diventa un fuorilegge e fugge dal paese. Durante la fuga incontra prima tre giovani vedove e poi una donna vestita di verde, la figlia del re dei troll, che lo vuole sposare.

Solveig (o Solvejg), donna che Peer aveva incontrato a un matrimonio e di cui si era innamorato, lo raggiunge presso la sua capanna nella foresta ma Peer la rifugge e si rimette in viaggio. Rimane lontano per diversi anni, cambiando identità ed occupazioni, inclusa quella di uomo d'affari impegnato in una spedizione sulle coste del Marocco. Vaga attraverso il deserto, passa il Memnone e la Sfinge, diventa capo beduino e profeta. Prova a sedurre Anitra, figlia di un beduino e finisce persino in un manicomio al Cairo, dove viene salutato come imperatore. Infine, ormai vecchio, sulla strada di ritorno al paese natio, fa naufragio. Tra i passeggeri incontra il Passeggero Sconosciuto (considerato da alcuni studiosi il fantasma di Lord Byron) che vorrebbe usare il cadavere di Peer per scoprire dove si trovano i sogni.

Tornato a casa in Norvegia, Peer Gynt assiste al funerale di un compaesano e partecipa a un'asta, dove vende tutto ciò che possiede della sua vita precedente. Peer incontra il Fonditore di bottoni, il quale sostiene che l'anima di Peer deve finire nel crogiolo di un fonditore insieme ad altri oggetti fusi mal riusciti se Peer non è in grado di dire quando, nel corso della propria vita, è stato “se stesso”. Peer incontra anche un personaggio chiamato l'Uomo Magro (probabilmente il Diavolo), il quale crede che Peer non sia un vero peccatore da mandare all'inferno.

Peer, molto confuso, finalmente raggiunge Solveig, che lo aveva aspettato nella capanna. Lei sostiene che Peer è sempre stato se stesso nella fede, nella speranza e nell'amore che da sempre prova per lui. E sarà proprio grazie al suo amore che Peer verrà finalmente liberato.

Le musiche di scena di Grieg[modifica | modifica wikitesto]

Quando, dopo alcuni anni, decise di portare il Peer Gynt sulle scene teatrali, Ibsen, con una lettera, chiese a Edvard Grieg di comporre le musiche di scena; il drammaturgo aveva conosciuto personalmente il musicista a Roma nel 1866 e, riconoscendolo come il maggior compositore norvegese, pensò subito a lui per realizzare delle musiche di scena che riteneva fossero un elemento essenziale alla sua rappresentazione teatrale. Il compositore, pur essendo poco convinto, accettò comunque l'incarico, probabilmente per il compenso generoso offertogli da Ibsen, e realizzò una partitura per soli, coro e orchestra fra il 1874 e il 1875.[1]

Dal momento che allestire i lavori più lunghi di Ibsen, come appunto Peer Gynt, è estremamente difficile e considerato il successo delle musiche di scena di Grieg, la partitura musicale cominciò a vivere indipendentemente dal dramma. Tanto più che oltre dieci anni più tardi, dalla partitura teatrale (op. 23) Grieg decise di ricavare due suite sinfoniche di quattro episodi ciascuna (op. 46 e 55), che diventarono le sue composizioni più popolari. Solo la prima delle due canzoni di Solveig fu inserita nelle suite, affidandone la melodia ai violini.

Grieg revisionò il suo lavoro nel 1886 e nel 1892; inoltre realizzò una riduzione pianistica delle due suite. La canzone di Solveig fu inserita anche nei pezzi per pianoforte op. 52 del 1891, una raccolta di trascrizioni di propri Lieder. Il suo incipit ha però un'origine più lontana, in quanto proviene dalla canzone popolare norvegese Jeg lagde mig så silde, che lo stesso Grieg trascrisse sia per voce sia per pianoforte.

Organico[modifica | modifica wikitesto]

Soli (soprano, baritono, basso), coro misto. Orchestra composta da: ottavino, due flauti, due oboi, due clarinetti, due fagotti, quattro corni, due trombe, tre tromboni, timpani, piatti, grancassa, arpa, archi

Struttura delle musiche di scena[modifica | modifica wikitesto]

  1. Alle nozze (preludio all'atto I)
  2. Processione nuziale
  3. Halling
  4. Springar
  5. Il ratto della sposa: Lamento di Ingrid (preludio all'atto II)
  6. Peer Gynt e le villanelle (melologo)
  7. Peer Gynt e la donna in verde (melologo)
  8. Nell'antro del re della montagna (coro e melologo)
  9. Danza della figlia del re della montagna
  10. Peer Gynt inseguito dai troll (coro e melologo)
  11. Peer Gynt e il tortuoso (melologo)
  12. La morte di Åse (preludio all'atto III e melologo)
  13. Il mattino (preludio all'atto IV)
  14. Il ladro e il ricettatore (voci soliste)
  15. Danza araba (voce solista e coro)
  16. Danza di Anitra
  17. Serenata di Peer Gynt (voce solista)
  18. Peer Gynt e Anitra (melologo)
  19. Canzone di Solveig (voce solista)
  20. Peer Gynt davanti alla statua di Memnone
  21. Il ritorno a casa di Peer Gynt: sera tempestosa sul mare (preludio all'atto V)
  22. Naufragio (melologo)
  23. Solveig canta nella capanna (ripresa della melodia della canzone)
  24. Scena notturna (melologo e coro)
  25. Inno di Pentecoste: «Benedetto sia il giorno» (coro)
  26. Ninna-Nanna di Solveig (melologo, voce solista e coro)
  27. Il mattino

Struttura delle Suite[modifica | modifica wikitesto]

Op. 46[modifica | modifica wikitesto]

  • Il mattino
  • La morte di Åse
  • La danza di Anitra
  • Nell'antro del re della montagna

Op. 55[modifica | modifica wikitesto]

  • Lamento di Ingrid
  • Danza araba
  • Il ritorno a casa di Peer Gynt
  • Canzone di Solveig

Le musiche del Peer Gynt di Grieg al cinema[modifica | modifica wikitesto]

Alcune parti delle suite, specialmente Il mattino, Nell'antro del re della montagna (ben descritto come il can-can dei troll) e l'elegia per archi La morte di Åse, sono state spesso impiegate nel cinema. Il motivetto fischiettato dal protagonista di M - Il mostro di Düsseldorf di Fritz Lang è proprio Nell'antro del re della montagna (anche se nella versione italiana risulta 'storpiato'), presente anche nella versione cinematografica di Akira Kurosawa dell'Idiota di Dostoevskij (1951), nel film di Woody Allen Scoop (2006), nella scena del radar di Rat Race (2001), nel film del 2011 Hanna, nonché utilizzato come sottofondo musicale nella scena della gara di canottaggio di The Social Network di David Fincher, in alcune scene di Spell (Dolce mattatoio) di Alberto Cavallone e nella pubblicità.

Infine, la musica di Nell'antro del re della montagna diviene la Canzone del Perfido intonata da Gambadilegno/Capitano Pietro nel cartone animato Topolino, Paperino, Pippo: I tre moschettieri.

Zelda Nomura, antagonista femminile del cartone Trollhunters fischietta Il mattino e Nell'antro del re della montagna per incutere timore ai suoi nemici .

Nell'antro del re della montagna è inoltre presente nel film di Ken Russell L'ultima Salomè, nella scena della danza dei sette veli.

Arrangiamenti[modifica | modifica wikitesto]

Nell'antro del re della montagna è stato arrangiato dal gruppo metal Savatage (Hall of the Mountain King) e dal gruppo Hard Rock Rainbow nell'album Stranger in Us All, dalla E.L.O. (Electric Light Orchestra), nonché nelle ultime battute del terzo album da solista di Rick Wakeman intitolato Journey to the Centre of the Earth. In Italia, il gruppo progressive rock Buon Vecchio Charlie ha utilizzato parte del brano in Venite giù al fiume, presente nell'album eponimo della band.

Il tema principale della Canzone di Solveig è inoltre stato utilizzato dal gruppo Power Metal Kamelot nel brano Forever dell'album Karma.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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