Oronzo Andriani

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Oronzo Andriani
NascitaBrindisi, 20 maggio 1878
MorteMilano, 16 marzo 1931
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Anni di servizio1898-1931
GradoGenerale di brigata aerea
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
BattaglieBattaglia di Caporetto
Battaglia del solstizio
Battaglia di Vittorio Veneto
Comandante di6ª Squadriglia
5ª Squadriglia Caproni
I Gruppo
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Grande Enciclopedia Aeronautica[1]
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Oronzo Andriani (Brindisi, 20 maggio 1878Milano, 16 marzo 1931) è stato un generale e aviatore italiano, veterano della prima guerra mondiale, dove fu comandante dell'aeronautica della 3ª Armata, e nel 1918 dell'aeronautica interalleata presente sul fronte italiano. Decorato della Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, di due Medaglie di bronzo e della Croce di guerra al valor militare, e della Croce al merito di guerra. Primo aviatore italiano a raggiungere il grado di generale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Brindisi il 20 maggio 1878, figlio di Pasquale e Concetta Zaccaria.[2] Al termine della Scuola militare della Nunziatella si arruolò nel Regio Esercito, iniziando a frequentare la Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena da cui uscì nel 1898 con il grado di sottotenente assegnato all'arma di fanteria, corpo dei bersaglieri.[2] Tenente nel 1901, in forza al 12º Reggimento bersaglieri, appassionatosi al mondo dell'aviazione frequentò la Scuola di volo di Malpensa, entrando nel Battaglione aviatori nel gennaio 1912, e venendo promosso capitano nel settembre dello stesso anno.[2] Divenuto comandante della scuola di volo della Malpensa, curò l'addestramento di numerosissimi piloti.[1] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, si trovava al comando della 6ª Squadriglia di stanza sul campo d'aviazione di Udine-Campoformido.[3] a disposizione del comando della 2ª Armata.[4]

Nel febbraio 1916 assume il comando della 5ª Squadriglia Caproni, mantenendolo fino al 30 maggio successivo. Promosso maggiore, assunse il comando I Gruppo di stanza sul campo d'aviazione di Santa Maria la Longa. Promosso tenente colonnello per meriti di guerra nel 1917, assunse il comando dell'aeronautica della 3ª Armata[1] del generale Emanuele Filiberto Duca d'Aosta, avendo in quel periodo alle sue dipendenze numerosi piloti, tra i quali Francesco Baracca e Gabriele D'Annunzio. Nell'ultimo periodo del conflitto fu comandante dell'aeronautica interalleata presente sul fronte italiano. Al termine della guerra risultava insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia[5] e di due Medaglie di bronzo al valor militare.

Congedatosi alla fine del conflitto, nel dopoguerra fu organizzatore della Mostra Aeronautica di Taliedo, tenutasi nel 1919, e ricoprì un alto incarico in seno alla Lega Aerea Nazionale.[1] Per qualche anno fu Presidente dell'Associazione Nazionale Piloti Aeronauti.[N 1][1]

Rientrato in servizio attivo con la costituzione del governo nazionale,[6] entrò nella neocostituita Regia Aeronautica nel 1923, fu promosso colonnello nel 1924, assumendo il comando della 1ª Zona Aerea Territoriale di Milano. Promosso generale di brigata aerea nel 1925, fu organizzatore dell'edizione della Coppa Schneider del 1927,[2] congedandosi in quello stesso anno. Fu tra i fondatori della Società Aerea Mediterranea, di cui ricoprì la carica di Consigliere Delegato,[6] poi confluita nell'Ala Littoria.[2] Si spense a Milano il 16 marzo 1931.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di un gruppo di aeroplani sul fronte della Giulia per oltre un anno, svolse la difficile azione di Comando con illuminato criterio, con attività instancabile, con interessamento e grande abilità, così da trarre dalle dipendenti squadriglie un intenso e utile lavoro. Esempio di salda virtù militare, di entusiasmo costante e di fede sicura, precorse tutti i suoi dipendenti con l'esempio della prodezza e dell'alto spirito di sacrificio. Fronte Giulia, giugno 1916, luglio 1917.[5]»
— Regio Decreto 19 ottobre 1918[7]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Aviatore, compì numerose ed importanti ricognizioni, azioni offensive e segnalazioni del tiro della nostra artiglieria, dando prova di grande ardire e noncuranza del pericolo. Fato segno a vivo fuoco avversario, ebbe varie volte il velivolo colpito. Regione Carsica, 24 maggio-24 agosto 1915
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota aviatore militare e comandante di squadriglia, fu costante esempio di intrepidezza e di slancio al proprio reparto. Eseguì numerose ardite ricognizioni sul nemico ed azioni di bombardamento, mandando sempre a termine, con sereno ardimento e fermezza di volere, gli incarichi affidatigli, spesso navigando a bassissima quota, nonostante avesse l'apparecchio colpito da intenso e ben aggiustato fuoco avversario. Trentino, 25 novembre 1915-7 maggio 1916
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Preposto al comando dell'aeronautica di un'armata, seppe prontamente orientarsi, portando efficace contributo di esperienza e di intelligente attività. Regione del Piave, 15-25 giugno 1918
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze estere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di San Michele e San Giorgio (Gran Bretagna) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Si trattava dell'unica associazione professionale costituitasi nel primo dopoguerra per salvaguardare il patrimonio e gli interessi morali degli aviatori smobilitati.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro Fraschetti, La prima organizzazione dell'Aeronautica Militare in Italia 1884-1925, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1986.
  • Roberto Gentilli e Paolo Varriale, I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1999.
  • Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
  • Manlio Molfese, L'aviazione da ricognizione italiana durante la grande guerra europea (maggio 1915-novembre-1918), Roma, Provveditorato generale dello Stato, 1925.
  • Ordine Militare d'Italia 1911-1964, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1969.
  • Gianfranco Perri e Marco Martinese, I 100 personaggi dell'Odontomastica di Brindisi che attraversano tutta la storia della città, Raleigh, Lulu.com, 2017.
Periodici
  • La morte del generale O. Andriani, in L'Ala d'Italia, n. 4, Milano, Edizioni Italiane Aeronautiche, aprile 1931, pp. 292.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]