Miniopterus australis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Miniopterus australis
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Laurasiatheria
Ordine Chiroptera
Sottordine Microchiroptera
Famiglia Miniopteridae
Genere Miniopterus
Specie M.australis
Nomenclatura binomiale
Miniopterus australis
Tomes, 1858

Miniopterus australis (Tomes, 1858) è un pipistrello della famiglia dei Miniotteridi diffuso nell'Ecozona orientale ed australasiana.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 40 e 45 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 34 e 41 mm, la lunghezza della coda tra 34 e 47 mm, la lunghezza del piede tra 7 e 9 mm, la lunghezza delle orecchie tra 7 e 11 mm e un peso fino a 8,3 g.[3]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

La pelliccia è corta e densa. Le parti dorsali variano dal bruno-grigiastro chiaro al bruno-rossastro scuro, con la base dei peli marrone, mentre le parti ventrali sono bruno-grigiastre scure o rossastre con la base dei peli nera. La fronte è molto alta e bombata, il muso è stretto e con le narici molto piccole. Le orecchie sono piccole, ben separate tra loro e arrotondate. Il trago è lungo, con i bordi paralleli e l'estremità arrotondata con il margine superiore dentellato. Le membrane alari sono marroni scure e attaccate posteriormente sulle caviglie. La lunga coda è inclusa completamente nell'ampio uropatagio. Il calcar è lungo e privo di carenatura.

Ecolocazione[modifica | modifica wikitesto]

Emette ultrasuoni ad alto ciclo di lavoro sotto forma di impulsi di breve durata con una frequenza iniziale a 57,03±1,56 kHz, finale a 89,85±12,24 kHz e massima energia a 60,12±1,31 kHz[4].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Colonia in una grotta del Queensland

Si rifugia in gruppi fino a 50 individui all'interno di grotte, tunnel e cavità degli alberi. Durante i periodi delle nascite formano vivai di decine o centinaia di migliaia di madri con i loro piccoli, per favorire un microclima all'interno delle caverne adatto alla crescita. Sono state osservate migrazioni nelle popolazioni della Nuova Guinea.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di insetti volanti catturati sotto la volta forestale o intorno alle luci artificiali.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Danno alla luce un piccolo alla vota nel mese di dicembre, dopo una gestazione di quattro mesi e mezzo. Iniziano a volare dopo 7 settimane di vita.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nell'Asia sud-orientale, da Giava, Borneo e le Filippine attraverso la Regione australasiana, dalla Nuova Guinea a Vanuatu, Nuova Caledonia ed Australia.

Vive nelle foreste pluviali, foreste montane, in quelle di sclerofille e in zone agricole fino a 1.500 metri di altitudine.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono state riconosciute 3 sottospecie:

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il vasto areale, la tolleranza a diversi tipi di habitat e la popolazione presumibilmente numerosa, classifica M.australis come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Rosell-Ambal, G., Tabaranza, B., Pennay, M., Thomson, B., Reardon, T., Kingston, T. & Sinaga, U. 2008, Miniopterus australis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Miniopterus australis, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Menkhorst & Knight, 2001.
  4. ^ Jones G & Corben C, Echolocation calls from six species of microchiropteran bats in south-eastern Queensland, in Australian Mammalogy, vol. 16, n. 1, 1993, pp. 35-38.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi