Louis Rendu

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Louis Rendu
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Annecy (1825-1849)
 
Nato19 dicembre 1789 a Meyrin
Ordinato diacono5 marzo 1814
Ordinato presbitero19 giugno 1814
Nominato vescovo27 gennaio 1843 da papa Gregorio XVI
Consacrato vescovo9 aprile 1843 dall'arcivescovo Alexis Billiet (poi cardinale)
Deceduto28 agosto 1858 (68 anni) a Annecy
 

Louis Rendu (Meyrin, 19 dicembre 1789Annecy, 28 agosto 1858) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato da umile famiglia[1], entrò nello stato ecclesiastico e fu ordinato prete nel 1814. Cultore di studi carattere di geografico e geologico, fu nominato segretario perpetuo dell'Accademia di Savoia e fu professore di fisica del collegio di Chambéry: presso lo stesso collegio ricoprì le cariche di prefetto degli studi, direttore spirituale e superiore.[2] Nel 1823 diede alle stampe un Traité de physique.[3] Importanti furono pure i suoi studi sui ghiacciai; il ghiacciaio Rendu in Alaska e il monte Rendu in Antartide prendono nome da lui.

Dopo l'affidamento ai gesuiti del collegio nel 1829, abbandonò l'insegnamento e fu nominato canonico del capitolo cattedrale di Chambéry.[2][4]

Nel 1833 pubblicò il trattato Influence de lois sur le mœurs et de le mœurs sur le lois ("L'influenza delle leggi sui costumi e dei costumi sulle leggi"), che gli valse il conferimento dell'Ordine civile di Savoia.[5] Fu visitatore delle scuole della Savoia per conto del governo e fu predicatore celebre nelle città della Savoia, ma anche a Montpellier e a Lione.[6]

Eletto vescovo di Annecy il 27 gennaio 1843, fu consacrato vescovo nella sua cattedrale il 9 aprile 1843 dall'arcivescovo Alexis Billiet[2]. Volle governare la diocesi con l'ausilio di un consiglio d'amministrazione diocesano.[7] Intraprese l'iniziativa di costruire nuove chiese e ne consacrò ben 102, in una diocesi che contava 300 parrocchie.[8]

Nel 1846 scrisse a Federico Guglielmo IV di Prussia auspicando il ritorno dei protestanti alla fede cattolica: il testo fu pubblicato in italiano a Parma nel 1862.[9][10]

In segno di disapprovazione della politica ecclesiastica sabauda e per protesta contro l'incarcerazione dei colleghi vescovi, nel 1850 rifiutò il cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.[9][11] Dopo aver accettato lo Statuto albertino con favore, assistette con tristezza alla sua strumentalizzazione contro le libertà della Chiesa.[12]

Su incarico di Vittorio Emanuele II, nel 1854, insieme con l'arcivescovo di Genova e il vescovo di San Giovanni di Moriana, si recò in missione presso la Santa Sede nel tentativo di scongiurare la soppressione degli ordini religiosi, ma proprio durante il soggiorno dei presuli a Roma Urbano Rattazzi presentò il disegno di legge contro le corporazioni religiose.[9]

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gaspar Mermillod, op. cit., p. 4
  2. ^ a b c Silvio Furlani, EC, vol. XII (1953), col. 773.
  3. ^ Gaspar Mermillod, op. cit., p. 6
  4. ^ Gaspar Mermillod, op. cit., p. 7
  5. ^ Gaspar Mermillod, op. cit., p. 8
  6. ^ Gaspar Mermillod, op. cit., p. 10
  7. ^ Gaspar Mermillod, op. cit., p. 12
  8. ^ Gaspar Mermillod, op. cit., p. 14
  9. ^ a b c Silvio Furlani, EC, vol. XII (1953), col. 774.
  10. ^ Gaspar Mermillod, op. cit., pp. 15-17
  11. ^ Gaspar Mermillod, op. cit., pp. 20-21
  12. ^ Gaspar Mermillod, op. cit., p. 23

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Gaspar Mermillod, Monseigneur Louis Rendu évêque d'Annecy. Esquisse biographique, Carouge, Jaquemot, 1859
  • Pio Paschini (cur), Enciclopedia Cattolica (EC), 12 voll., Città del Vaticano, Ente per l'Enciclopedia Cattolica e per il Libro Cattolico, 1948-1954.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Annecy Successore
Pierre-Joseph Rey 25 agosto 1842 - 28 agosto 1859 Charles-Marie Magnin
Controllo di autoritàVIAF (EN61551331 · ISNI (EN0000 0000 4973 3652 · BAV 495/144730 · CERL cnp02156216 · LCCN (ENnr98021006 · GND (DE1090025653 · BNF (FRcb119215466 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nr98021006