Leiningen

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Leiningen
StatoElettorato di Baviera, Sacro Romano Impero
TitoliPrincipi di Leiningen
FondatoreEmich II Leiningen
Ultimo sovranoEmich di Leiningen
Attuale capoAndreas di Leiningen
Data di fondazioneXII secolo
EtniaTedesca (Bavarese)
Evoluzione degli stemmi della famiglia Leiningen

Leiningen è un'antica famiglia germanica le cui terre si collocavano principalmente tra Alsazia, Lorena e Palatinato. Nel corso dei secoli la famiglia si sviluppò in numerosi rami collaterali che governavano su contee dotate di immediatezza imperiale.

Gran parte di queste contee vennero annesse dalla Prima Repubblica francese nel 1793, dopo che le truppe francesi erano riuscite a conquistare la riva sinistra del fiume Reno, durante la guerra della Prima coalizione. Conseguentemente i rami della famiglia Leiningen, spodestati dei loro territori, ricevettero in compensazione delle abbazie secolarizzate, ma, ben presto, questi staterelli vennero mediatizzati cosicché la famiglia perse l'immediatezza imperiale. Ad oggi, l'unico ramo ancora esistente è quello dei Principi di Leiningen.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Federico II raffigurato nel Codex Manesse

Il primo conte di Leiningen, del quale nulla si sa con precisione, fu un certo Emilio II († prima del 1138). Lui (e probabilmente il padre Emilio I) costruirono il castello di Leiningen, conosciuto attualmente come castello vecchio di Leiningen (Burg Altleiningen) attorno al 1100 o 1110. La vicina abbazia di Höningen venne costruita attorno al 1120 come luogo di sepoltura per i membri della famiglia comitale.

La famiglia si estinse in linea maschile quando il conte Federico I morì attorno al 1220. La sorella di Federico I, Liutgarda, sposò Simone II, conte di Saarbrücken; uno dei loro figli, anch'egli di nome Federico, ereditò le terre dei conti di Leiningen adottandone lo stemma ed il nome come Federico II († 1237). Era conosciuto per essere un Minnesänger ed uno dei suoi componimenti è contenuto nel Codex Manesse. Prima del 1212 egli fece costruire un nuovo castello che chiamò Hardenburg, posizionato circa 10 chilometri a sud di Altleiningen; la nuova costruzione si trovava fuori della contea di Leiningen, su territorio dell'abbazia di Limburg, della quale lo zio era protettore (Vogt).

Il figlio maggiore, Simone (circa 1204 - 1234), sposò Gertrude, erede della contea di Dagsburg, portando quindi anche questa proprietà all'interno del casato. Simone e Gertrude non ebbero figli, cosicché i due fratelli di Simone ereditarono in condominio la contea di Leiningen: Federico III ottenne inoltre Dagsburg ed Emilio IV († circa 1276) ricevette il castello di Landeck, fondando inoltre la cittadina di Landau, ma il ramo di Landeck si estinse ben presto con il nipote nel 1290. Federico III, che non gradiva condividere il castello di Leiningen con il fratello, fece costruire una nuova residenza nel 1238 - 1241 a circa 5 chilometri a nord-est di Leiningen, chiamandola Neuleiningen (Nuovo Leiningen). Il figlio di Federico III, Federico IV († 1316) ebbe due figli, che divisero la contea in Leiningen-Dagsburg e Leiningen-Hardenburg.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Avendo accresciuto i suoi possedimenti la famiglia Leiningen fu divisa nel 1317 circa in due rami.

Leiningen-Westerburg[modifica | modifica wikitesto]

Castello di Westerburg
Chiesa parrocchiale cattolica di Ilbenstadt. Era la chiesa abbaziale di Santa Maria, Santi Pietro e Paolo dell'abbazia di Ilbenstadt

Il ramo maggiore, il cui capo deteneva il titolo di langravio, si estinse nel 1467. In questo caso le sue terre passarono a una femmina, Margherita, sorella dell'ultimo langravio, moglie di Reinardo, signore di Westerburg, ed i loro discendenti divennero noti come Leiningen-Westerburg. In seguito questa famiglia fu divisa in due rami, quello di Alt-Leiningen-Westerburg e quello di Neu-Leiningen-Westerburg, ad oggi entrambi estinti.

Dopo la rivoluzione francese, la riva sinistra del Reno venne conquistata durante la guerra della Prima Coalizione ed annessa alla Francia nel 1793. I conti di Alt- e Neu-Leiningen vennero arrestati e imprigionati a Parigi, perdendo i loro territori. Nel 1803 essi vennero compensati con i possedimenti derivanti dalla secolarizzazione dell'abbazia di Ilbenstadt (nei pressi di Niddatal) e di Engelthal. Il processo di mediatizzazione che interessò la Germania pose fine a queste contee nel 1806, con i relativi territori spartiti tra il Granducato di Berg e il Granducato d'Assia, il Nassau-Weilburg e il Nassau-Usingen. L'abbazia di Ilbenstadt venne venduta dalla Casa di Leiningen-Westerburg-Altleiningen nel 1921, mentre l'abbazia di Engelthal venne alienata dagli eredi del Casato di Leiningen-Westerburg-Neuleiningen nel 1952.

Leiningen-Hardenburg[modifica | modifica wikitesto]

Una delle più antiche raffigurazioni del castello di Hardenburg, risalente al 1580 circa
Chiesa abbaziale di Amorbach

Nel frattempo, il ramo cadetto dei Leiningen, conosciuta come la famiglia di Leiningen-Hardenburg, stava prosperando e nel 1560 fu divisa nelle linee di Leiningen-Dagsburg-Hardenburg, fondata dal conte Giovanni Filippo († 1562), e Leiningen-Dagsburg-Heidesheim o Falkenburg, fondata dal Conte Emicho († 1593).

Nel 1658 il Leiningen-Dagsburg-Falkenburg venne ulteriormente suddiviso nei rami:

  • Leiningen-Dagsburg (estinto nel 1706);
  • Leiningen-Heidesheim (estinto nel 1766);
  • Leiningen-Guntersblum (estinto nel 1774).

La contea di Leiningen-Dagsburg venne quindi ereditata dai conti di Leiningen-Dagsburg-Hardenburg nel 1774. Il Leiningen-Guntersblum venne invece diviso in due ulteriori rami dinastici:

  • Leiningen-Dagsburg-Falkenburg-Guntersblum, che venne privato delle sue terre sulla riva sinistra del Reno dalla Francia, ma nel 1803 ricevette Billigheim come compensazione, assumendo il nome di Leiningen-Billigheim. Nel 1845 acquisirono inoltre il castello di Neuburg ad Obrigheim. Il ramo si estinse nel 1925;
  • Leiningen-Heidesheim, che nel 1803 ricevette Neudenau e divenne noto come Leiningen-Neudenau (estinto nel 1910).

Nel 1779 il capo del ramo di Leiningen-Dagsburg-Hardenburg fu elevato a principe del Sacro Romano Impero con il titolo di Principe di Leiningen. Nel 1801 anche questa famiglia fu privata delle sue terre sulla riva sinistra del Reno dalla Francia, ma nel 1803 ebbe un indennizzo sufficiente per queste perdite ricevendo l'abbazia di Amorbach. Pochi anni dopo i suoi possedimenti furono mediatizzati ed attualmente sono inclusi principalmente nel Baden, ma in parte anche in Baviera e nell'Assia. L'abbazia di Amorbach è ancora oggi la sede della famiglia del Principe di Leiningen.

Il secondo principe di Leiningen, Emilio Carlo, del ramo di Leiningen-Dagsburg-Hardenburg, sposò la principessa Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld, che rimasta vedova sposò il principe Edoardo, duca di Kent e Strathearn, figlio cadetto di Giorgio III del Regno Unito, con il quale generò la regina Vittoria.

A partire dal 1991 il capo della linea principesca è il principe Andrea (n. 1955).[1] Il suo fratello maggiore, Carlo Emilio, venne escluso dalla successione dopo aver contratto matrimonio morganatico.

Linee familiari[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito viene riportato uno schema di sviluppo dei rami del Casato di Leiningen.[2]

 Leiningen
1138
 
  
 Leiningen-Hardenburg
1316 - 1343
Alt-Leiningen-Dagsburg
1316 - 1467
 
  
 Leiningen-Dagsburg-Hardenburg
1343
Leiningen-Rixingen
1343 - 1506
 
  
 Leiningen-Dagsburg-Hardenburg
Leiningen-Apremont
1495 - 1530
 
   
Leiningen-Dagsburg-Hardenburg
Leiningen-Dagsburg
1593 - 1688
Leiningen-Dagsburg-Falkenburg-Heidesheim
1593 - 1766
 
  
 Leiningen-Dagsburg
1658 - 1709
Leiningen-Dagsburg-Falkenburg-Guntersblum
1658
 
  
 Leiningen-Dagsburg-Falkenburg-Guntersblum
Leiningen-Dagsburg-Falkenburg-Billigheim
1658 - 1774

Rami familiari[modifica | modifica wikitesto]

Si noti che fonti differenti utilizzano numeri ordinali diversi per alcuni dei conti. Per assicura la consistenza tra fonti diverse, le date di nascita e morte possono essere utili.

Primi Conti[modifica | modifica wikitesto]

  • Emicho di Leiningen: collaborò nella conduzione della crociata dei tedeschi, nel 1096. La sua relazione con gli altri conti non è chiara;[3]
  • Emilio I: fu conte di Leiningen nel 1127,[4] ma non si conoscono la data di morte né le relazioni con gli altri;
  • Emilio II è attestato come Conte di Leiningen in documenti dal 1143[5] al 1179;[6]
    • Il figlio, Federico I, subentrò nel governo della contea nel 1189;[7]
  • Emilio III è indicato come conte di Leiningen in documenti a partire dal 1193[8] fino al 1208;[9] anche in questo caso non sono chiare le relazioni di parentela con i conti precedenti;
  • Federico I, cugino di Emilio III, è indicato come conte "minore" sotto Emilio nel 1205[3] e come conte suo jure dal 1210[10] al 1217.[11] Un documento del 1220 fa riferimento alla sua vedova.[12]

Linea di Saarbrücken[modifica | modifica wikitesto]

Castello di Landeck
  • Simone II, conte di Saarbrücken, sposò Liutgarda, erede di Leiningen, la cui discendenza dagli originari conti di Leiningen non è chiara;[3]
    • Loro figlio, Federico II († 1237) ereditò la contea di Leiningen;
      • Suo figlio, Simone (circa 1204 - 16 marzo 1234) sposò Gertrude, erede della contea di Dagsburg;
      • Federico III († 1287), figlio di Federico II, è documentato come conte in fonti dal 1239 al 1249; sposò Adelaide di Kyburg;
        • Loro figlio, Federico IV († 1316), fu il conte successivo. I figli divisero la contea in Leiningen-Dagsburg e Leiningen-Hardenburg;
      • Emilio IV, fratello di Federico III († circa 1276) governò una porzione dei possedimenti, il Leiningen-Landeck;

Leiningen-Dagsburg (prima creazione)[modifica | modifica wikitesto]

Castello di Dagsburg, in un'incisione su rame di Matthäus Merian del 1663

Leiningen-Westerburg[modifica | modifica wikitesto]

  • Kuno I, signore di Westerburg (1425 - 1459), figlio di Margherita di Leiningen e Reinardo di Westerburg;
    • Reinardo I, conte di Leiningen-Westerburg (1453 - 1522), ereditò la contea dalla nonna;[13]
      • Kuno II, conte di Leiningen-Westerburg (1487 - 1547);
        • Filippo I, conte di Leiningen-Leiningen (1527 - 1597);
        • Giorgio I, conte di Leiningen-Schaumburg (1533 - 1586);
        • Reinardo II, conte di Leiningen-Westerburg (1530 - 1584);
          • Alberto Filippo, conte di Leiningen-Westerburg (1567 - 1597);
          • Giovanni Ludovico, conte di Leiningen-Westerburg (1572 - 1597), ultimo di questo ramo.

Il Leiningen-Westerburg venne quindi assorbito nel Leiningen-Schaumburg.[16]

Leiningen-Leiningen[modifica | modifica wikitesto]

  • Filippo I, conte di Leiningen-Leiningen (1527 - 1597), figlio di Kuno II, conte di Leiningen-Westerburg;
    • Ludovico, conte di Leiningen-Leiningen (1557 - 1622), sposò Bernardina di Lippe;
      • Giovanni Casimiro, conte di Leiningen-Leiningen (1587 - 1635);
      • Filippo II, conte di Leiningen-Leiningen (1591 - 1668);
      • Ludovico Emilio, conte di Leiningen-Leiningen (1595 - 1635);
        • Giovanni Ludovico, conte di Leiningen-Leiningen (1625 - 1665).

Questa linea dinastica si estinse nel 1705 e la contea venne assorbita anch'essa nel Leiningen-Schaumburg[16]

Leiningen-Schaumburg[modifica | modifica wikitesto]

Castello di Schaumburg

Leiningen-Westerburg-Altleiningen[modifica | modifica wikitesto]

Castello di Altleiningen

Leiningen-Westerburg-Neuleiningen[modifica | modifica wikitesto]

Ruderi del castello di Neuleiningen

Leiningen-Hardenburg[modifica | modifica wikitesto]

Stemma dei Principi di Leiningen

Leiningen-Dagsburg (seconda creazione)[modifica | modifica wikitesto]

Altre residenze del casato di Leiningen[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Genealogisches Handbuch des Adels, 2004, Volume 133, pp. 249-251
  2. ^ House of Leiningen Archiviato il 18 settembre 2019 in Internet Archive. su http://www.europeanheraldry.org
  3. ^ a b c d Charles Cawley, Franconia, Nobility, Medieval Lands database, Foundation for Medieval Genealogy
  4. ^ J. Simon, Die Geschichte des reichständischen Hauses Ysenburg und Büdingen, volume III, Das Ysenburg und Büdingensche Urkundenbuch, Francoforte, 1865, p. 4
  5. ^ K. F. Stumpf, Urkunden zur Geschichte des Erzbisthums Mainz im zwölften Jahrhundert (Acta Maguntina Seculi XII), Innsbruck, 1863, 24, p. 27
  6. ^ Brinckmeier (1890), Vol. I, p. 20, citando il grafico "im Besitz des Germanischen Museums"
  7. ^ MGH Diplomata, Tome X, Pars IV, D F I, 993, p. 282
  8. ^ Brinckmeier (1890), Vol. I, p. 22, citando A. Fahne (1866), Geschichte der Grafen zu Salm-Reifferscheidt, Vol. I, 2 Abth., p. 48
  9. ^ S. A. Würdtwein, Nova Subsidia Diplomatica, Vol. X, LXXXIX, Heidelberg, 1788, p. 246
  10. ^ R. M. von Stillfried, Monumenta Zollerana, Quellensammlung zur Geschichte des erlauchten Hauses der Grafen von Zollern und Burggrafen von Nürnberg, Erster Theil, XVII, Halle, 1843, p. 31
  11. ^ Otterberg, 18 e 19, pp. 16-17
  12. ^ Brinckmeier (1890), Vol. I, pp. 20 e 41, citando J. M. Kremer, Origines Nassoicae, Vol. II, 1779, p. 261
  13. ^ a b c d e Ersch-Gruber:Leiningen
  14. ^ a b c Miroslav Marek, leiningen/leiningen3.html, genealogy.euweb.cz
  15. ^ Darryl Lundy, Friedrich VII Graf von Leiningen-Dagsburg, The Peerage, p. 4298
  16. ^ a b c Miroslav Marek, runkel/runkel2.html, genealogy.euweb.cz
  17. ^ a b c Miroslav Marek, runkel/runkel3.html, genealogy.euweb.cz
  18. ^ a b Darryl Lundy, Marie Polyxena Gräfin von Leiningen-Hardenburg, The Peerage. p. 11322 § 113217
  19. ^ a b Miroslav Marek, leiningen/leiningen4.html, genealogy.euweb.cz

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Brinckmeier, Genealogische Geschichte des Hauses Leiningen, Brunswick, 1890–1891;
  • Ingo Toussaint, Die Grafen von Leiningen., Jan Thorbecke Verlag, Sigmaringen, 1982, ISBN 3-7995-7017-9;
  • (EN) Hugh Chisholm (a cura di), Leiningen, in Enciclopedia Britannica, XI, Cambridge University Press, 1911.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Coordinate: 49°32′24″N 8°08′24″E / 49.54°N 8.14°E49.54; 8.14
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