Legio VIIII (Cesare)

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Legio VIIII o IX Triumphalis Macedonica

Busto di Gaio Giulio Cesare
Descrizione generale
Attivadal 91?[1]/58 a.C. al 46 a.C.;
nel 44 a.C. è nuovamente costituita da Marco Antonio[2] (e/o da Ottaviano[3]), ma non sarebbe da identificare con l'IX dello stesso;
dopo Azio confluisce nell'IX Hispana.[4]
Tipoderiva forse da una legione della guerra sociale.
Battaglie/guerre
Onori di battagliaTriumphalis;[1][9]
Macedonica (dopo la vittoria di Filippi);[4][10]
Comandanti
Degni di notaGaio Giulio Cesare
Marco Antonio
Ottaviano
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La legio VIIII o IX Triumphalis Macedonica era un'unità militare romana di epoca tardo repubblicana, la cui origine potrebbe essere antecedente alla conquista della Gallia di Gaio Giulio Cesare. Era a quel tempo presente nella Gallia Cisalpina.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sappiamo di una legione VIIII che prese parte alla guerra sociale negli anni 90-89 a.C., ma non siamo in grado di dire se si tratta della stessa utilizzata da Cesare trent'anni più tardi. Sempre di una legio VIIII abbiamo notizia nella Gallia Transalpina negli anni 67-65 a.C., quando l'allora governatore C. Calpurnio Pisone pose fine ad una rivolta di Galli Allobrogi.[1] Nel 62 a.C. partecipò, invece, insieme alla legio VII e VIII a sedare la cospirazione di Catilina nel Piceno.[11]

All'inizio del proconsolato di Gaio Giulio Cesare (58 a.C.) era acquartierata, insieme alle legioni VII e VIII, nella Gallia Cisalpina, in zona Aquileia.[12][13] Prese parte alla successiva conquista della Gallia di Cesare degli anni 58 a.C.-50 a.C.,[14] partecipando ad una lunga serie di battaglie e campagne militari, come: a Genava nella fase finale della battaglia,[15] sull'Arar[16] ed a Bibracte[17] contro gli Elvezi (nel 58 a.C.); in Alsazia contro le genti germaniche di Ariovisto[18] (nel 58 a.C.); sul fiume Axona[19] e sul Sabis[20] contro le popolazioni dei Belgi (nel 57 a.C.); forse ad Avaricum[21] certamente a Gergovia,[5] ma soprattutto nella difficile e determinante battaglia di Alesia che portò alla sottomissione definitiva delle genti galliche nel 52 a.C.[6] Nell'inverno del 52-51 a.C. era con il legato Lucio Minucio Basilo, insieme alla VIII del legato Gaio Fabio, presso i Remi (probabilmente nei pressi di Bibrax e Durocortorum), per proteggerli dai vicini Bellovaci ancora in rivolta.[22].

Con l'inizio della guerra civile, la legione si trovava nei pressi di Narbona, capitale della Gallia Narbonense e fu inviata da Cesare in Hispania sotto il comando del suo legato, Gaio Fabio, prendendo parte alla vittoriosa campagna di Lerida del 49 a.C.[7] Rientrata in Italia, si ammutinò a Piacenza e fu in un primo tempo "sciolta", per essere poi riabilitata dallo stesso Cesare, in seguito alle suppliche dei suoi soldati.[23]

L'anno successivo fu trasferita in Macedonia e combatté prima a Dyrrhachium (dove per poco non perdette l'aquila legionaria),[24] poi nella decisiva battaglia di Farsalo, nella quale Cesare sconfisse Pompeo.[2][25] Prese poi parte alla battaglia di Tapso nel 46 a.C. in Africa.[26] Subito dopo la legione sembra sia stata sciolta ed i suoi veterani inviati in Africa proconsolare, in Illirico,[9][27] in Gallia Narbonense a Forum Iulii,[28] in Campania e nel Piceno ad Ancona.[2]

Pochi anni più tardi, i veterani di questa legione, mal adattandosi alla vita civile, chiesero nel 44 a.C. ad Antonio (e/o Ottaviano[3]) di ricostituire la legione VIIII, che fu utilizzata l'anno seguente nella battaglia di Mutina (43 a.C.).[2] Rimase con i triumviri durante la battaglia di Filippi (42 a.C.), per prendere le parti di Ottaviano durante l'assedio di Perugia (41 a.C.),[29] e con quest'ultimo rimase fino ad Azio (31 a.C.).[3] Questa legione non sembra sia da identificare con la omonima VIIII di Marco Antonio, reclutata in Oriente, probabilmente durante il suo soggiorno a fianco della regina d'Egitto, Cleopatra VII e che combatté sul fronte opposto. Al contrario sembra sia confluita nella VIIII Hispana.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e J.R.Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p.270.
  2. ^ a b c d e J.R.Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p.272.
  3. ^ a b c L.Keppie, The making of the roman army, p.208.
  4. ^ a b c d J.R.Gonzalez, Historia del las legiones romanas, p.273.
  5. ^ a b Cesare, De bello Gallico, VII, 47-53; P. Groebe, Geschichte Roms in seinem Übergange von der republikanischen zur monarchischen Verfassung, III, pp. 704 seg.
  6. ^ a b Cesare, De bello Gallico, VII, 68-89.
  7. ^ a b Cesare, De Bello civili, I, 35-45.
  8. ^ J.R.González, Historia de las legiones Romanas, p.720.
  9. ^ a b CIL V, 397.
  10. ^ CIL III, 551 (p 985); AE 1919, 1.
  11. ^ Sallustio, De Catilinae coniuratione, 58, 6.
  12. ^ Cesare, De bello Gallico, I, 10.
  13. ^ H. Parker, Roman legions, p. 51.
  14. ^ Cesare, De bello Gallico, I-VIII.
  15. ^ Cesare, De bello Gallico, I, 7-8.
  16. ^ Cesare, De bello Gallico, I, 10-13.
  17. ^ Cesare, De bello Gallico, I, 24-28.
  18. ^ Cesare, De bello Gallico, I, 35-53.
  19. ^ Cesare, De bello Gallico, II, 2-8.
  20. ^ Cesare, De bello Gallico, II, 15-26.
  21. ^ Cesare, De bello Gallico, VII, 14-28.
  22. ^ Cesare, De bello Gallico, VII, 90;
    Theodore Ayrault Dodge, Caesar, New York 1989-1997, pp. 306-307;
    Cesare, La guerra gallica, traduzione di Adriano Pennacini, note storico-critiche di Albino Garzetti, Torino 1996, note VII, 90, pp. 619-620.
  23. ^ Svetonio, Cesare, 69.
  24. ^ Cesare, De Bello civili, III, 6; III, 45-89.
  25. ^ H. Parker, Roman legions, pp. 60 e 62.
  26. ^ Aulo Irzio, Bellum Africum, 60 e 62.
  27. ^ CIL V, 8197.
  28. ^ CIL XII, 249; CIL XII, 260; CIL XII, 261; AE 1979, 397; ILN-1, 125.
  29. ^ E. Ritterling, voce Legio, in Realencyclopädie der Klassischen Altertumswissenschaft, pp. 1369-1370.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti antiche
Fonti storiografiche moderne
  • T.A. Dodge, Caesar, New York 1989-1997.
  • Cesare, La guerra gallica, traduzione di Adriano Pennacini, note storico-critiche di Albino Garzetti, Torino 1996.
  • J.R. Gonzalez, Historia del las legiones romanas, Madrid 2003.
  • L. Keppie, The making of the roman army, Oklahoma 1998.
  • H. Parker, Roman legions, Cambridge 1958.
  • E. Ritterling, voce Legio, in Realencyclopädie der Klassischen Altertumswissenschaft, Stuttgart 1924-1925.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]