La moglie del soldato

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La moglie del soldato
Jody (Forest Whitaker) e Fergus (Stephen Rea) in una scena del film
Titolo originaleThe Crying Game
Paese di produzioneRegno Unito
Anno1992
Durata112 min
Generedrammatico, thriller
RegiaNeil Jordan
SoggettoNeil Jordan
SceneggiaturaNeil Jordan
ProduttoreStephen Woolley
Produttore esecutivoNik Powell
Casa di produzioneMiramax, Channel Four Films
Distribuzione in italianoAcademy Pictures in collaborazione con RCS
FotografiaIan Wilson
MontaggioKant Pan
Effetti specialiPeter Hutchinson
MusicheAnne Dudley
ScenografiaJim Clay, Chris Seagers, Martin Childs
CostumiSandy Powell
TruccoMorag Ross, Daniel Parker
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

La moglie del soldato (The Crying Game) è un film del 1992 scritto e diretto da Neil Jordan.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Jody un soldato nero dell'esercito britannico, viene sequestrato da un commando terroristico dell'I.R.A. allo scopo d'ottenere uno scambio con un capo irlandese, pena l'uccisione. Il militare, subodorando il proprio destino, familiarizza col terrorista Fergus pregandolo, una volta morto, di contattare Dil, la sua ragazza parrucchiera a Londra. Il governo britannico non cede alle richieste e due autoblindo Saracen dell'esercito inglese raggiungono il covo, causando la morte accidentale dell'ostaggio. Fergus, che è riuscito a fuggire e a procurarsi documenti falsi, si rifugia a Londra trovando impiego come operaio edile spacciandosi per uno scozzese di nome Jimmy, finché decide d'incontrarsi con Dil, celandole la propria identità e la sua conoscenza del defunto compagno.

L'uomo resta conquistato dalla ragazza e le si affeziona, finché un giorno scopre che la ragazza è transgender. Inizialmente sconvolto, riesce a superare la cosa e continua a frequentarla. Il suo passato non tarderà però a tornare; rintracciato dagli ex soci Maguire e Jude, viene ricattato affinché uccida un anziano giudice, in cambio della vita della stessa Dil. Fergus accetta e per proteggere Dil la porta in un posto sicuro, facendole tagliare i capelli e vestire da uomo. Mentre Fergus prepara l’attentato, la donna, ignara e delusa dalla sua assenza, se ne va. Rintracciata dall'uomo, i due vanno a casa di Dil, dove Fergus le rivela la verità sulla morte di Jody. Notte tempo Dil lega a letto Fergus, impedendogli di partecipare all’attentato, che viene compiuto dal solo Maguire, che - pur portandolo a termine - viene ferito a morte.

Jude, scappata, si reca quindi a casa di Dil, ma viene freddata da quest'ultima, che aveva capito come anche la donna fosse stata coinvolta nel rapimento di Jody. Dil rivolge quindi la pistola contro Fergus e poi contro se stessa, ma in entrambi i casi non ha il coraggio di sparare. Fergus la manda via prima dell’arrivo della polizia e si accusa della morte di Jude. Mesi dopo Dil, con i capelli in fase di ricrescita, va a trovare il suo uomo in prigione e questi, scherzando sul fatto che nonostante tutto ha sempre avuto un animo buono, le racconta la favola della rana e dello scorpione, la stessa che gli aveva raccontato Jody durante la prigionia.

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

Il brano portante della colonna sonora, l'omonima The Crying Game (dal titolo inglese originale del film), è stato realizzato del cantante inglese Boy George, leader storico del gruppo dei Culture Club, con la produzione e la collaborazione musicale di un'altra band britannica, i Pet Shop Boys. Il brano, in origine interpretato da Dave Berry nel 1964, raggiunse nel 1992 la posizione numero 22 nella classifica dei singoli nel Regno Unito, mentre in Canada giunse in cima alla classifica.[1]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1999 il British Film Institute l'ha inserito al 26º posto della lista dei migliori cento film britannici del XX secolo.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Top Singles - Volume 57, No. 19, May 22 1993, su collectionscanada.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 4 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2012).
  2. ^ (EN) The BFI 100, su bfi.org.uk. URL consultato il 4 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2008).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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