J'ai tué ma mère

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J'ai tué ma mère
Hubert (Xavier Dolan) in una scena del film
Lingua originalefrancese
Paese di produzioneCanada
Anno2009
Durata100 min
Rapporto1,85:1
Generedrammatico, biografico
RegiaXavier Dolan
SoggettoXavier Dolan
SceneggiaturaXavier Dolan
ProduttoreXavier Dolan
Produttore esecutivoCarole Mondello, Daniel Morin
Casa di produzioneMifilifilms
Distribuzione in italianoMovies Inspired
FotografiaStéphanie Weber-Biron, Nicolas Canniccioni
MontaggioHélène Girard
Effetti specialiRyal Cosgrove, Marc Reichel
MusicheNicholas Savard-L'Herbier
CostumiNicole Pelletier
TruccoMarie-Josée Galibert
Interpreti e personaggi

J'ai tué ma mère è un film drammatico del 2009 scritto, diretto ed interpretato da Xavier Dolan.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Hubert Minel è un ragazzo canadese di diciassette anni che vive nella periferia di Montréal con sua madre Chantale, che ha divorziato dal marito – padre di Hubert – quando era più giovane. Il ragazzo vede raramente il padre, e questo causa ostilità tra Chantale e suo figlio, che sembra detestare ogni atteggiamento della madre.

Un giorno, dopo un'abituale lite tra i due, Hubert finge con la propria insegnante, la signora Cloutier, dicendole che sua madre è morta da tempo. Presto Chantale e l'insegnante vengono a sapere della menzogna e ciò accresce la conflittualità tra madre e figlio: la relazione tra i due si deteriora ulteriormente quando, dopo l'iniziale assenso della madre al trasferimento del ragazzo in uno scassato monolocale per suo conto, Chantale cambia idea e glielo impedisce, ritenendolo troppo giovane.

In seguito Chantale scopre dalla madre del "migliore amico" di Hubert, Antonin, che quest'ultimo è in realtà il suo fidanzato.

Chantale sembra accettare l'omosessualità del figlio, ma è ferita dal fatto che suo figlio non abbia voluto parlargliene. In seguito entrambi i genitori di Hubert decidono di mandarlo a studiare in un collegio a Coaticook, contro la sua volontà. Dopo una notte trascorsa in un night club del luogo, pieno di droga e sesso, sotto l'effetto di anfetamina, Hubert torna dalla madre in metropolitana per dichiararle il suo affetto. Ma poco dopo, a casa, scopre di essere stato iscritto al collegio anche per l'anno successivo, il che fa nuovamente infuriare il ragazzo.

La mattina dopo, la donna porta Hubert sul posto di lavoro della madre di Antonin, una muratrice lavorante per un'azienda di vernici, per aiutare in giro a tinteggiare i muri di un capannone. Trascorsa l'intera giornata, la sera lui e Antonin, gli unici rimasti ancora lì, finiscono e si sdraiano stremati, ma felici: i due fidanzati si baciano e finiscono per fare sesso lì.

Hubert, più tardi a casa, senza un motivo preciso distrugge la camera da letto di sua madre, ma poi si calma e la risistema, posizionando ogni cosa al proprio posto.

Tornato a scuola, Hubert viene aggredito da 2 studenti del collegio.

Il ragazzo fugge con l'aiuto di Antonin, accorso lì, e si rifugia assieme a lui in un parco giochi a Montmagny, nel quale ha trascorso gran parte della sua infanzia, e dove presto viene raggiunto dalla madre preoccupata: qui i due si riabbracciano dopo chissà quanto tempo, finalmente realizzando, nonostante tutto, di poter ancora salvare il proprio rapporto.

La locandina del film

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Xavier Dolan ha scritto la sceneggiatura all'età di sedici anni.[1] In un'intervista con il quotidiano Le Soleil ha affermato che il film è in parte un'autobiografia.[2]

Oltre ad essere il regista, lo sceneggiatore e l'attore protagonista del film, Dolan è anche il principale produttore dello stesso. Avendo necessità di ulteriore denaro, ha chiesto aiuto alle compagnie Téléfilm Canada e SODEC.[2] La prima ha rifiutato, mentre la seconda, nonostante un iniziale rifiuto, gli ha dato 400.000 dollari di sussidio.

In totale il film ha richiesto un budget di circa 800.000 dollari.[1] Dolan ha affermato che il sistema di acquisizione di fondi è «un meccanismo di finanziamento obsoleto che tiene in ostaggio il patrimonio creativo del Québec».[2]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato mostrato in anteprima mondiale al Festival di Cannes il 18 maggio 2009 (dove è stato accolto con una standing ovation generale);[3] è poi uscito nelle sale cinematografiche canadesi a partire dal 5 giugno 2009, mentre in Francia il 15 luglio dello stesso anno.[4]

È stato proiettato in 12 sale in Québec[5] e in 60 sale in Francia.[1][6]

In Italia è stato mandato in onda in prima visione dal canale Cielo il 7 Giugno 2021 durante il ciclo "Pride", con il titolo italiano "Ho ucciso mia madre".

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Il film, nonostante l'apprezzamento generale di critica e pubblico, è stato un insuccesso economico, poiché arrivato ad incassare globalmente soltanto 32.803 dollari, contro un budget di circa 800mila.[7]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Logo ufficiale del film

Il film è stato generalmente ben accolto dalla critica: per esempio, sul sito web Rotten Tomatoes il film riceve il 73% delle recensioni professionali positive, con un voto medio di 7.5/10, basato su 23 recensioni.[8]

Anne Dorval, François Arnaud e Xavier Dolan al Toronto International Film Festival nel 2009

Peter Howell del Toronto Star ha affermato che «ciò che lo rende straordinario è la sua profondità di sentimento, che è reso ancora più impressionante dall'età di Dolan: aveva appena 19 anni quando l'ha realizzato».[9]

Peter Brunette dell'Hollywood Reporter l'ha definito un «film adolescenziale discontinuo ma divertente e audace, da parte di un talentuoso esordiente».[8]

Addirittura Kevin Tierney, vicepresidente del cinema dell'Academy of Canadian Cinema and Television, ha criticato gli Academy Awards per aver trascurato il film, dicendo che questo rifiuto per la pellicola di Dolan è uguale ad "essere mandato al tavolo dei bambini".[10]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (FR) Festival de Cannes: Acceuil remarquable pour Dolan, Radio-Canada, 20 maggio 2009. URL consultato il 26 maggio 2009.
  2. ^ a b c (FR) Normand Provencher, Xavier Dolan, Le Soleil, 15 maggio 2009. URL consultato il 27 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2009).
  3. ^ Quebec film a hit at Cannes, su web.archive.org, 6 novembre 2012. URL consultato il 28 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2012).
  4. ^ (FR) Marc Cassivi, J'ai tué ma mère à l'affiche le 15 juillet en France, su moncinema.cyberpresse.ca, La Presse, 20 maggio 2009. URL consultato il 28 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2009).
  5. ^ (FR) Cédric Bélanger, Xavier Dolan gagne trois prix a Cannes, Canoe, 22 maggio 2009. URL consultato il 25 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2011).
  6. ^ (EN) Peter Knegt, RSS Hysteria: Xavier Dolan & his mother at TIFF, su xtra.ca, Xtra!, 9 settembre 2009. URL consultato il 29 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2012).
  7. ^ Page Not Found » Playback, su web.archive.org, 27 maggio 2012. URL consultato il 28 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2012).
  8. ^ a b (EN) I Killed My Mother (J'ai tue ma mere), su rottentomatoes.com, Rotten Tomatoes. URL consultato il 29 giugno 2012.
  9. ^ (EN) Peter Howell, I Killed My Mother: Brawl in the family, su thestar.com, 9 settembre 2009. URL consultato il 29 giugno 2012.
  10. ^ (EN) Polytechnique sweeps Genie Awards, su thestar.com, 12 aprile 2010. URL consultato il 28 novembre 2022.
  11. ^ xavier dolan's killer debut is canada's oscar pick, su cbc.ca.
  12. ^ (EN) Film by Canada’s Dolan gets six nominations in ‘French Oscars’, su thestar.com, 25 gennaio 2017. URL consultato il 28 novembre 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]