Elio Nissim

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Elio Nissim (Firenze, 1899Reading, 13 giugno 1996) è stato un avvocato, giornalista, traduttore e scrittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce da una famiglia di avvocati,[1] il padre Aristide è titolare di un noto studio legale di Firenze. Studia giurisprudenza dapprima presso l’università di Pisa, poi presso quella di Firenze. Ha come insegnante Piero Calamandrei col quale discute una tesi sul diritto di famiglia.[1][2]Durante gli anni di università frequenta il Caffè Le Giubbe Rosse ed ha modo di conoscere molti personaggi del panorama culturale fiorentino del primo novecento, fra cui Eugenio Montale, Giovanni Papini, Aldo Palazzeschi e particolarmente Ardengo Soffici e Arturo Loria con i quali si lega d'amicizia.[3]

Dopo la laurea inizia il suo tirocinio di avvocato nello studio del padre, alla morte del quale, nel 1927[3], ne assume la direzione assieme al fratello Renzo.[1]

Nel novembre 1938 le leggi razziali impongono ai due fratelli di chiudere lo studio.[1]Poche settimane dopo Elio parte per Londra dove ha colleghi ed amici che lo aiutano a cercare una sistemazione,[1]mentre il fratello Renzo a sua volta già il 4 dicembre 1938 s'imbarca per rifugiarsi a New York[4] dove per vivere si adatta a vari lavori tra cui il piano bar[5]e il guardiano notturno.[6] [7]

Nel giugno del 1939, scoppia la seconda guerra mondiale ed Elio, in quanto cittadino di una nazione nemica, viene internato nell’Isola di Man[8]. Pochi mesi dopo viene tuttavia rilasciato e invitato a far parte di un gruppo di espatriati italiani che collaboravano con la sezione italiana della BBC che di lì a poco prende il nome di Radio Londra, un'attività che dura fino al 1946.

«" ... Negli anni della guerra scrive e interpreta alla radio i monologhi del cosiddetto "Omo Qualunque", impersonando il prototipo del bravo fiorentino, arguto e di buon senso, che nonostante non si occupi di politica esorta gli italiani a rivoltarsi contro il fascismo esaltando la resistenza dei cittadini britannici e l'antico vincolo che lega l'Italia al mondo inglese..." »

[1][9]

Tra gli italiani che, oltre a Nissim, collaboravano con Radio Londra c’erano i fratelli Paolo e Piero Treves, figli del socialista Claudio Treves, Umberto Calosso, Uberto Limentani, Ruggero Orlando e Arnaldo Momigliano.[10]

Nel 1946 si specializza nel diritto matrimoniale internazionale e torna a esercitare la professione di avvocato che abbandona nel 1958 anno in cui inizia a collaborare con il settimanale Il Mondo di Mario Pannunzio nel quale è titolare di una rubrica di costume, dal titolo Aria di Londra,[1] che tiene fino al 12 giugno 1965.[11]In Inghilterra conosce Eduardo De Filippo e si lega con lui di durevole amicizia.[3]
In collaborazione con Laura del Bono, traduce numerosi lavori teatrali inglesi, di Harold Pinter in particolare.[1] Scrive una serie di racconti di carattere autobiografico, Il Pappagallo del nonno. Ricordi anglo fiorentini, pubblicati postumi nel 2003.[1]

Muore il 13 giugno 1996 a Reading (Inghilterra).[1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Traduzioni di Drammaturgie di Harold Pinter
(in collaborazione con Laura del Bono)

Narrativa

  • Elio Nissim, Il pappagallo del nonno, ricordi anglo-fiorentini, Pasian di Prato (UD), Campanotto Editore, 1º gennaio 2003, ISBN 9788845603402.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j Manghetti Gloria, Elio Nissim, su siusa.archivi.beniculturali.it.
  2. ^ Renzo Nissim, In cerca del domani, avventura autobiografica, Livorno, Belforte Editore, 1º gennaio 1983, p. 38.
  3. ^ a b c Giuliana Adamo, Eduardo De Filippo – Elio Nissim: frammenti di un'amicizia, in The Italianist - journal of the department of italian studies, University of Reading, vol. 16, University of Reading, Giugno 1996, pp. 376/377.
  4. ^ Renzo Nissim 1983, p. 76.
  5. ^ Renzo Nissim 1983, pp. 96-97.
  6. ^ Renzo Nissim 1983, p. 100.
  7. ^ Renzo Nissim, su storiaradiotv.wordpress.com. URL consultato il 14 gennaio 2021.
  8. ^ "...nell'Isola di Man durante la Seconda guerra mondiale nel Regno Unito furono internati quasi 160.000 italiani e molti di loro […] poterono rientrare in patria solo a distanza di molti mesi dalla fine delle ostilità..." da: Isabella Insolvibile, "Wops. I prigionieri italiani in Gran Bretagna", Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2012.
  9. ^ La BBC in "bianco" e in "nero". La propaganda britannica per l’Italia nella seconda guerra mondiale, su storiamestre.it. URL consultato il 21 gennaio 2021.
  10. ^ La propaganda di Radio Londra durante l'occupazione alleata 1943-45, su officinadellastoria.eu. URL consultato il 15 gennaio 2022.
  11. ^ Elio Nissim, Aria di Londra - L'ebanista, in Il Mondo, 12 giugno 1965. URL consultato il 17 gennaio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Renzo Nissim, In cerca del domani, avventura autobiografica, Livorno, Belforte Editore, 1º gennaio 1983, p. 38.
  • Manghetti Gloria, Elio Nissim, su siusa.archivi.beniculturali.it.
  • Maura Piccialuti Caprioli, Radio Londra. 1939-1945, prefazione di Ruggero Orlando, Bari, Laterza, 1979.
  • Giuliana Adamo, Eduardo De Filippo – Elio Nissim: frammenti di un'amicizia, in The Italianist - journal of the department of italian studies, University of Reading, vol. 16, University of Reading, Giugno 1996, pp. 376/393.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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