Benedetto Lavecchia Guarnieri

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Benedetto Lavecchia Guarnieri, O.F.M.Obs.
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Noto (1872-1875)
Arcivescovo metropolita di Siracusa (1875-1896)
 
Nato3 luglio 1813 a Canicattì
Ordinato presbitero20 maggio 1837
Nominato vescovo23 febbraio 1872 da papa Pio IX
Consacrato vescovo17 marzo 1872 dal cardinale Michelangelo Celesia
Elevato arcivescovo5 luglio 1875 da papa Pio IX
Deceduto6 marzo 1896 (82 anni) a Siracusa
 

Benedetto Lavecchia Guarnieri, all'anagrafe Rosario (Canicattì, 3 luglio 1813Siracusa, 6 marzo 1896), è stato un arcivescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Targa commemorativa a Siracusa

Battezzato con il nome di Rosario, prese il nome di Benedetto al momento di entrare nell'Ordine dei frati minori osservanti. Fu ordinato presbitero il 20 maggio 1837.

La diocesi di Noto rimase vacante nel 1864 per la morte di mons. Mario Giuseppe Mirone, anche per i tentativi del governo liberale di intervenire nella nomina dei vescovi, che era soggetta all'exequatur e alla pretesa di subentrare nel regio patronato ai precedenti monarchi, ossia di godere del diritto di presentazione dei vescovi. Nel 1865 il governo propose in colloqui informali la nomina di Antonio Gibilara, vicario capitolare della diocesi di Girgenti, ma non si trovò un accordo con la Santa Sede. Dopo la frattura tra Chiesa e Stato con la presa di Porta Pia del 20 settembre 1870, la Santa Sede rifiutò di concordare le nomine dei vescovi e tra il 1871 e il 1872 procedette a nomine unilaterali per le diocesi siciliane.[1] Benedetto Lavecchia Guarnieri fu nominato vescovo di Noto il 23 febbraio 1872 da papa Pio IX; ricevette l'ordinazione episcopale nella cattedrale di Palermo il successivo 17 marzo dal cardinale Michelangelo Celesia, arcivescovo metropolita di Palermo, co-consacranti Ruggero Blundo, vescovo di Cefalù, e Giovanni Cirino, vescovo ausiliare di Palermo.

Il 5 luglio 1875 lo stesso Papa lo promosse arcivescovo metropolita di Siracusa. Ebbe difficoltà a ricevere l'exequatur e gli fu impedita la visita pastorale delle chiese del comune di Vittoria, proprietà del demanio.[2]

Morì a Siracusa il 6 marzo 1896; fu sepolto nella cattedrale di Siracusa.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gaetano Zito, L'arcivescovo Guarino, la Santa Sede e le Chiese di Sicilia. Nomine vescovili tra regio patronato ed exequatur, in Il cardinale Giuseppe Guarino e il suo tempo. Chiesa, movimenti, istituzioni civili nella Sicilia di fine Ottocento, a cura di Cesare Megazzù e Giovan Giuseppe Mellusi, Atti del Convegno di studi, Messina 16-17 marzo 2012, Messina, 2013, pp. 257-260, ISBN 978-88-87617-56-6
  2. ^ Gaetano Zito, L'arcivescovo Guarino, la Santa Sede e le Chiese di Sicilia. Nomine vescovili tra regio patronato ed exequatur, in Il cardinale Giuseppe Guarino e il suo tempo. Chiesa, movimenti, istituzioni civili nella Sicilia di fine Ottocento, a cura di Cesare Megazzù e Giovan Giuseppe Mellusi, Atti del Convegno di studi, Messina 16-17 marzo 2012, Messina, 2013, pp. 271-272, 277 ISBN 978-88-87617-56-6

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Noto Successore
Mario Giuseppe Mirone 23 febbraio 1872 – 5 luglio 1875 Giovanni Blandini
Predecessore Arcivescovo metropolita di Siracusa Successore
Giuseppe Guarino 5 luglio 1875 – 6 marzo 1896 Giuseppe Fiorenza