Accipiter albogularis

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Astore bianco e nero
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Accipitriformes
Famiglia Accipitridae
Sottofamiglia Accipitrinae
Genere Accipiter
Specie A. albogularis
Nomenclatura binomiale
Accipiter albogularis
G. R. Gray, 1879

L'astore bianco e nero (Accipiter albogularis G. R. Gray, 1870) è un uccello rapace della famiglia degli Accipitridi originario delle isole Salomone[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Misura 33-43 cm di lunghezza, per un peso di 170-250 g nel maschio e di 365-440 g nelle femmine più grandi; l'apertura alare è di 60-80 cm[3].

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Questo accipitride di medie dimensioni è dotato di ali relativamente lunghe e di un becco potente, nonché di lunghe zampe e lunghi artigli. La femmina è dal 30 al 90% più grande del maschio.

Nella maggior parte delle sottospecie, ad eccezione di quella nominale, gli esemplari hanno un piumaggio bianco e nero e un collare rosso di dimensioni variabili che copre la nuca e termina ai lati del collo. Questo carattere molto marcato consente di distinguere la specie dall'astore dal mantello nero e dallo sparviero imitatore. Alcuni esemplari (principalmente di sesso femminile) presentano un piumaggio melanico, completamente nero-ardesia. L'iride varia dal giallo scuro al rosso-arancio, la cera è giallo-crema o talvolta, negli esemplari di forma nera, arancione. Le zampe sono gialle o giallo-arancio. I giovani sono screziati di marrone con parti inferiori variabilmente più chiare. Alcuni esemplari sono di colore castano scuro.

La descrizione delle sottospecie è resa difficile dal polimorfismo della specie (delle razze woodfordi e albogularis esistono ben tre forme differenti). Tuttavia, la maggior parte delle razze è simile alla forma normale bianca e nera della sottospecie nominale. Gli esemplari della razza woodfordi hanno sempre la gola bianca, mentre in quelli della razza eichhorni il collare è particolarmente ampio. Nelle razze gilvus e sharpei il collare è a malapena presente. In gilvus non sono presenti forme melaniche[3].

Voce[modifica | modifica wikitesto]

Al di fuori della stagione riproduttiva, gli astori bianchi e neri sono animali silenziosi. Le parate sono accompagnate da richiami non particolarmente rumorosi. Dei ku-ku-ku melodiosi o dei ki-ki-ki vengono ripetuti rapidamente durante i voli planati. La femmina segnala la partenza dal nido con una semplice nota discendente[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Gli astori bianchi e neri vivono da soli o in coppia. All'inizio della stagione di nidificazione, i maschi effettuano un gran numero di parate aeree. Queste comprendono voli circolari, picchiate vertiginose e skydances. Nel corso di queste ultime, realizzano avvitamenti e discese in picchiata abbastanza simili a quelle dei falchi pellegrini. Sono state descritte anche parate con lenti battiti d'ala.

Si presume che gli astori bianchi e neri siano sedentari e non è mai stato segnalato nessun esemplare al di fuori dei confini del normale areale della specie. I giovani sono tuttavia suscettibili a disperdersi dopo l'involo[3].

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Gli astori bianchi e neri catturano uccelli, nidiacei, lucertole, serpenti e insetti di grandi dimensioni, compresi anche i fasmidi. Tra gli uccelli, prediligono principalmente i piccoli passeriformi, ma anche lorichetti della duchessa (Charmosyna margarethae) e piccioni (Ptilinopus viridis) che vengono strappati dal folto della vegetazione, limicoli marini della sottofamiglia dei Caradriini e pappagalli di piccole dimensioni come i pappagalli pigmei verdi. I gallinacei delle dimensioni di un pollo vengono catturati solo di rado.

Gli astori bianchi e neri cacciano alla posta a partire da posatoi sui quali si spostano di 10 metri ogni 5 minuti e generalmente non sovrastano il suolo più di 1 o 2 metri. Inseguono anche le loro prede in volo sorvolando a debole altezza il pavimento della foresta[3].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Esistono poche informazioni riguardanti la riproduzione in questa specie. Nidi contenenti dei giovani sono stati scoperti in luglio a Santa Isabel e Guadalcanal e in settembre a Makira. Adulti in condizione di riprodursi sono stati pure osservati in settembre e in dicembre. Secondo un rapporto, il nido dell'astore bianco e nero è molto più voluminoso di quello dell'astore variabile (Accipiter hiogaster). Gli astori nidificano la maggior parte delle volte nella foresta, ad un'altezza che può variare tra i 10 e i 20 metri di altezza dal suolo. Alcuni nidi a volte vengono costruiti in zone aperte, talvolta su grandi alberi che permettono di avere una buona visuale dei dintorni, talvolta all'estremità di un ramo biforcuto in prossimità di un fiume o di una vallata. Il numero di uova per covata, la durata dell'incubazione e la durata della permanenza dei giovani nel nido sono al momento sconosciuti[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'astore bianco e nero è un uccello tipico delle foreste di pianura e di collina, ma non è presente solamente nelle zone più fitte. Attualmente molte volte, e sempre più frequentemente, si incontra lungo i margini delle foreste o attorno alle isole residue di foresta. Per scelta o per obbligo, visita anche le foreste secondarie, i giardini abbandonati e persino i sobborghi delle città. Gli individui di forma nera sembrano apprezzare in particolar modo le foreste fitte e le altitudini più elevate. L'habitat dell'astore bianconero si situa generalmente dal livello del mare fino a 1200 metri, ma localmente può salire fino ad altitudini di 1800 metri.

L'astore bianco e nero è originario dell'Australasia. È endemico delle isole Salomone e degli arcipelaghi adiacenti. Il suo areale si estende dalle isole Feni, in Papua Nuova Guinea, alle isole Santa Cruz e comprende le seguenti isole: Bougainville, le isole Shortland, le isole Treasury, Choiseul, Santa Isabel, Malaita, le isole Florida, Guadalcanal, Ulawa, Vella Lavella, Ghizo, Kolombangara, Nuova Georgia, Rendova, Makira, Santa Ana, Ndeni, Utupua e Vanikoro, nonché numerose piccole isolette[3].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è suddivisa in cinque sottospecie polimorfiche e difficili da identificare[2]:

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la IUCN, questa specie non è minacciata a livello globale, ma la maggior parte degli osservatori concorda sul fatto che la popolazione è piuttosto scarsa, tranne che a Makira e nelle isole Santa Cruz, nella parte meridionale dell'areale. Tuttavia, nelle altre isole più a nord, fino a Bougainville, questa specie è descritta come abbastanza comune, perfino localmente abbondante, anche se talvolta è stata rimpiazzata da un colonizzatore più recente, l'astore variabile, nelle regioni in cui l'habitat è stato modificato dall'uomo.

Secondo BirdLife International, la superficie dell'areale è di 38.000 chilometri quadrati e la popolazione varia da 670 a 6700 individui maturi. In assenza di grosse minacce, gli effettivi sono stabili[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) BirdLife International 2016, Accipiter albogularis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 23 agosto 2018.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Accipitridae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 23 agosto 2018.
  3. ^ a b c d e f g (EN) Pied Goshawk (Accipiter albogularis), su hbw.com. URL consultato il 23 agosto 2018.

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