Natalino Otto: differenze tra le versioni

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Iniziò a lavorare come [[sarto]]. Giovanissimo, prese lezioni di musica e suonò come [[batterista]] con gruppi musicali di [[Genova]]. A sedici anni si imbarcò sul [[transatlantico]] [[Conte di Savoia (transatlantico)|Conte di Savoia]] come batterista di bordo: qui assunse il [[pseudonimo|nome d’arte]] di Natalino Otto e cantava i [[ritornello|ritornelli]] con un [[megafono]].
Iniziò a lavorare come [[sarto]]. Giovanissimo, prese lezioni di musica e suonò come [[batterista]] con gruppi musicali di [[Genova]]. A sedici anni si imbarcò sul [[transatlantico]] [[Conte di Savoia (transatlantico)|Conte di Savoia]] come batterista di bordo: qui assunse il [[pseudonimo|nome d’arte]] di Natalino Otto e cantava i [[ritornello|ritornelli]] con un [[megafono]].


Nel [[1935]] a [[New York]] conobbe [[Gene Krupa]] (che gli aveva procurato una scrittura presso un'emittente radiofonica italo-americana) e strinse amicizia con [[Joe Venuti]], che gli propose di trasferirsi in America, ma Natalino, dopo aver attraversato l'Atlantico per 38 volte, il 18 novembre 1935 sbarcò definitivamente a Genova<ref>[[Enzo Giannelli]], ''Natalino Otto'', Il Discobolo [http://www.ildiscobolo.net/Otto%20Natalino%20Biografia.pdf leggi on line]</ref>.
Nel [[1935]] a [[New York]] conobbe [[Gene Krupa]] (che gli aveva procurato una scrittura presso un'emittente radiofonica italo-americana) e strinse amicizia con [[Joe Venuti]], che gli propose di trasferirsi in America, ma Natalino, dopo aver attraversato l'Atlantico per 38 volte, il 18 novembre 1935 sbarcò definitivamente a Genova.<ref>[[Enzo Giannelli]], ''Natalino Otto'', Il Discobolo [http://www.ildiscobolo.net/Otto%20Natalino%20Biografia.pdf leggi on line]</ref>


=== Il definitivo rientro in Italia ===
=== Il definitivo rientro in Italia ===
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A causa della proposta di un repertorio innovativo, fortemente ispirato alla musica americana del periodo, si dovette scontrare con la realtà italiana, dove ogni influenza esterofila era vietata. Fu costretto a cambiare i titoli di alcune canzoni: ''[[St. Louis Blues (brano musicale)|Saint Louis Blues]]'' fu tradotto letteralmente in ''Le tristezze di San Luigi'' (o di ''St. Louis'', secondo le versioni), ''[[(If You Can't Sing It) You'll Have to Swing It (Mr. Paganini)|Mister Paganini]]'' divenne ''Maestro Paganini''. L'[[EIAR]], l'ente radiofonico di stato, non trasmetteva i suoi pezzi, definiti "''barbara antimusica negra''".
A causa della proposta di un repertorio innovativo, fortemente ispirato alla musica americana del periodo, si dovette scontrare con la realtà italiana, dove ogni influenza esterofila era vietata. Fu costretto a cambiare i titoli di alcune canzoni: ''[[St. Louis Blues (brano musicale)|Saint Louis Blues]]'' fu tradotto letteralmente in ''Le tristezze di San Luigi'' (o di ''St. Louis'', secondo le versioni), ''[[(If You Can't Sing It) You'll Have to Swing It (Mr. Paganini)|Mister Paganini]]'' divenne ''Maestro Paganini''. L'[[EIAR]], l'ente radiofonico di stato, non trasmetteva i suoi pezzi, definiti "''barbara antimusica negra''".


Escluso dalla radio, il cantante ligure si dedicò alle molte incisioni discografiche e ai molti spettacoli teatrali, sempre in stretta collaborazione con l'orchestra del maestro Gorni Kramer. In poco tempo riuscì a conquistare il pubblico attraverso i suoi [[Disco in vinile|dischi]]: caso raro, se non unico per l'epoca, di un cantante arrivato al successo senza passare per la radio. I suoi pezzi swing facevano ballare gli italiani e gli meritarono il titolo di "Re del ritmo". Otto si inserì nel filone musicale inaugurato in Italia dall'etichetta [[Fonit]] che, in barba alle disposizioni del [[Fascismo|regime fascista]], tentava di importare musica d'oltreoceano "proibita" e di riproporla anche in versione italianizzata.<ref name="CI">[[Roberto Leydi]], ''Canzoni italiane'', Fabbri Editori, 1994, Vol. II, pag.205-216</ref>
Escluso dalla radio, il cantante ligure si dedicò alle molte incisioni discografiche e ai molti spettacoli teatrali, sempre in stretta collaborazione con l'orchestra del maestro Gorni Kramer. In poco tempo riuscì a conquistare il pubblico attraverso i suoi [[Disco in vinile|dischi]]: caso raro, se non unico per l'epoca, di un cantante arrivato al successo senza passare per la radio. I suoi pezzi swing facevano ballare gli italiani e gli meritarono il titolo di "Re del ritmo". Otto si inserì nel filone musicale inaugurato in Italia dall'etichetta [[Fonit]] che, in barba alle disposizioni del [[Fascismo|regime fascista]], tentava di importare musica d'oltreoceano "proibita" e di riproporla anche in versione italianizzata.<ref name="CI">[[Roberto Leydi]], ''Canzoni italiane'', Fabbri Editori, 1994, Vol. II, pag. 205-216</ref>


Nel 1938, insieme a Kramer, arrivò all'EIAR, ma i due poco dopo vennero allontanati dalla radio; partirono dunque per delle tournée all'estero. Al rientro in Italia, vennero loro sequestrati i passaporti. Nonostante alcuni cantanti dallo ''stile esotico'' ([[Alberto Rabagliati]], il [[Quartetto Cetra]] e [[Ernesto Bonino (cantante)|Ernesto Bonino]]) fossero riusciti a entrare nelle simpatie della radio di stato, Natalino Otto continuò a subire l'ostracismo; tuttavia i suoi dischi andavano a ruba<ref>E. Giannelli, cit.</ref>.
Nel 1938, insieme a Kramer, arrivò all'EIAR, ma i due poco dopo vennero allontanati dalla radio; partirono dunque per delle tournée all'estero. Al rientro in Italia, vennero loro sequestrati i passaporti. Nonostante alcuni cantanti dallo ''stile esotico'' ([[Alberto Rabagliati]], il [[Quartetto Cetra]] e [[Ernesto Bonino (cantante)|Ernesto Bonino]]) fossero riusciti a entrare nelle simpatie della radio di stato, Natalino Otto continuò a subire l'ostracismo; tuttavia i suoi dischi andavano a ruba.<ref>E. Giannelli, cit.</ref>
Negli [[anni 1940|anni '40]] lavorò nel [[cinema]], con ruoli di cantante in alcuni film. Fu il protagonista di ''[[Tutta la città canta]]'' diretto da [[Riccardo Freda]] nel [[1943]], partecipò anche ai film ''[[La casa senza tempo]]'' e ''[[Carosello del varietà]]''.
Negli [[anni 1940|anni '40]] lavorò nel [[cinema]], con ruoli di cantante in alcuni film. Fu il protagonista di ''[[Tutta la città canta]]'' diretto da [[Riccardo Freda]] nel [[1943]], partecipò anche ai film ''[[La casa senza tempo]]'' e ''[[Carosello del varietà]]''.
Nel [[1944]] pubblicò il suo primo brano di grande successo ''[[In cerca di te (perduto amor)|Perduto amore (in cerca di te)]]''.
Nel [[1944]] pubblicò il suo primo brano di grande successo ''[[In cerca di te (perduto amor)|Perduto amore (in cerca di te)]]''.
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Nello stesso anno affiancò all'attività di cantante, oltre a quella già esistente dal 1950 di editore musicale, quella di [[produttore discografico]], fondando l'etichetta [[Telerecord]]<ref>{{Cita web|autore=Andrea Pedrinelli|titolo=Natalino Otto, pioniere dello swing|url=https://www.avvenire.it/agora/pagine/natalino-otto-|data=10 luglio 2016}}</ref> e dedicandosi anche all'organizzazione di spettacoli e alla ricerca di materiale musicale dimenticato; ripubblicò inoltre con la sua casa discografica nuovi arrangiamenti delle sue vecchie canzoni, reincise con [[i Gentlemen]], che diventarono il suo complesso formato da [[Pupo De Luca]] alla batteria, [[Paolo Salonia]] oppure [[Giorgio Azzolini]] al basso, [[Franco Cerri]] oppure [[Alberto Pizzigoni]] alla chitarra, [[Enrico Intra]] al piano, [[Giancarlo Barigozzi]] al flauto e [[Glauco Masetti]] al sax.
Nello stesso anno affiancò all'attività di cantante, oltre a quella già esistente dal 1950 di editore musicale, quella di [[produttore discografico]], fondando l'etichetta [[Telerecord]]<ref>{{Cita web|autore=Andrea Pedrinelli|titolo=Natalino Otto, pioniere dello swing|url=https://www.avvenire.it/agora/pagine/natalino-otto-|data=10 luglio 2016}}</ref> e dedicandosi anche all'organizzazione di spettacoli e alla ricerca di materiale musicale dimenticato; ripubblicò inoltre con la sua casa discografica nuovi arrangiamenti delle sue vecchie canzoni, reincise con [[i Gentlemen]], che diventarono il suo complesso formato da [[Pupo De Luca]] alla batteria, [[Paolo Salonia]] oppure [[Giorgio Azzolini]] al basso, [[Franco Cerri]] oppure [[Alberto Pizzigoni]] alla chitarra, [[Enrico Intra]] al piano, [[Giancarlo Barigozzi]] al flauto e [[Glauco Masetti]] al sax.


Morì nell'ottobre [[1969]] all'età di 56 anni, stroncato da un secondo [[attacco cardiaco]] dopo essere stato colpito da [[infarto]] una settimana prima<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,8/articleid,0127_01_1969_0233_0008_6217719/|titolo=Morto a 57 anni Natalino Otto il primo cantante ritmico italiano|data=5 ottobre 1969}}</ref>.
Morì nell'ottobre [[1969]] all'età di 56 anni, stroncato da un secondo [[attacco cardiaco]] dopo essere stato colpito da [[infarto]] una settimana prima.<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,8/articleid,0127_01_1969_0233_0008_6217719/|titolo=Morto a 57 anni Natalino Otto il primo cantante ritmico italiano|data=5 ottobre 1969}}</ref>


=== Un repertorio di oltre duemila brani ===
=== Un repertorio di oltre duemila brani ===
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Natalino Otto fu un cantante molto prolifico. Arrivò a incidere oltre duemila canzoni. Tra quelle di maggior successo, ''[[Biriei]]'', il suo brano di esordio, ''[[In cerca di te (perduto amor)]]'', ''[[Ho un sassolino nella scarpa]]'', ''[[Mamma voglio anch'io la fidanzata]]'' (il cui ritornello è stato campionato nel brano rap degli [[Articolo 31]] ''[[La fidanzata (singolo)|La fidanzata]]''), ''[[Birimbo birambo]]'', ''[[Mister Paganini]]'', ''[[Polvere di stelle (Natalino Otto)|Polvere di stelle]]'' (di cui incise anche una seconda versione nel 1960), ''[[Op op trotta cavallino]]'', ''[[Natalino studia canto]]'', ''[[Lungo il viale]]'', ''[[La classe degli asini (Natalino Otto)|La classe degli asini]]'', ''[[No Jazz]]'', ''[[Fidanzatina]]'', ''[[Laura (Natalino Otto)|Laura]]'' (ottima versione con i Gentlemen sempre nel 1960) e, quale tributo in lingua genovese (come autori la coppia Reverberi - Calabrese) ricordiamo ''[[Baexinna]]'' del 1965.
Natalino Otto fu un cantante molto prolifico. Arrivò a incidere oltre duemila canzoni. Tra quelle di maggior successo, ''[[Biriei]]'', il suo brano di esordio, ''[[In cerca di te (perduto amor)]]'', ''[[Ho un sassolino nella scarpa]]'', ''[[Mamma voglio anch'io la fidanzata]]'' (il cui ritornello è stato campionato nel brano rap degli [[Articolo 31]] ''[[La fidanzata (singolo)|La fidanzata]]''), ''[[Birimbo birambo]]'', ''[[Mister Paganini]]'', ''[[Polvere di stelle (Natalino Otto)|Polvere di stelle]]'' (di cui incise anche una seconda versione nel 1960), ''[[Op op trotta cavallino]]'', ''[[Natalino studia canto]]'', ''[[Lungo il viale]]'', ''[[La classe degli asini (Natalino Otto)|La classe degli asini]]'', ''[[No Jazz]]'', ''[[Fidanzatina]]'', ''[[Laura (Natalino Otto)|Laura]]'' (ottima versione con i Gentlemen sempre nel 1960) e, quale tributo in lingua genovese (come autori la coppia Reverberi - Calabrese) ricordiamo ''[[Baexinna]]'' del 1965.


==Omaggi==
== Omaggi ==
Il pianista [[Italo Salizzato]] ha inciso nel [[1983]] per le edizioni [[Gustavo Gori]] la sua composizione intitolata
Il pianista [[Italo Salizzato]] ha inciso nel [[1983]] per le edizioni [[Gustavo Gori]] la sua composizione intitolata ''A spasso con Natalino Otto'', a lui dedicata.
"''A spasso con Natalino Otto''", a lui dedicata.


Nel [[2007]] il cantautore romano [[Piji|Pierluigi "Piji" Siciliani]] gli ha dedicato il brano ''L'Ottovolante'', che ha vinto l'edizione [[2007]] del Premio "L'Isola che non c'era" e il IX Premio "Un giorno insieme - Augusto Daolio - Città di Sulmona".
Nel [[2007]] il cantautore romano [[Piji|Pierluigi "Piji" Siciliani]] gli ha dedicato il brano ''L'Ottovolante'', che ha vinto l'edizione [[2007]] del Premio ''L'Isola che non c'era'' e il IX Premio ''Un giorno insieme - Augusto Daolio - Città di Sulmona''.


Nel 2011 la figlia Silvia ha raccolto i taccuini e le memorie del padre Natalino in un libro dal titolo ''"Vendo ritmo - Natalino Otto 40+1 anni dopo"'' (Edizioni Sabinae, 2011), in vendita con due CD, 50 brani rimasterizzati (di cui 5 dedicati a Flo Sandon's quale mini-tributo musicale) e un DVD strutturato come se fosse un [[Documentario|docufilm]] sulla vita dell'artista.
Nel 2011 la figlia Silvia ha raccolto i taccuini e le memorie del padre Natalino in un libro dal titolo ''Vendo ritmo - Natalino Otto 40+1 anni dopo'' (Edizioni Sabinae, 2011), in vendita con due CD, 50 brani rimasterizzati (di cui 5 dedicati a Flo Sandon's quale mini-tributo musicale) e un DVD strutturato come se fosse un [[Documentario|docufilm]] sulla vita dell'artista.


== Discografia ==
== Discografia ==
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
* AA. VV. (a cura di Gino Castaldo), ''Dizionario della canzone italiana'', Roma, Armando Curcio Editore, 1990, alla voce ''Otto, Natalino'', di Enzo Giannelli, pp. 1244-1248.
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://web.archive.org/web/20110122032359/http://www.edizionisabinae.com/EDIZIONI_SABINAE/NATALINOOTTO.html ''Vendo Ritmo, Natalino Otto'' di S. Codognotto Sandon, Edizioni Sabinae, 2011, Cofanetto: 1 libro+2&nbsp;cd+1dvd]
* AA. VV. (a cura di Gino Castaldo), "Dizionario della canzone italiana", Roma, Armando Curcio Editore, 1990, alla voce "Otto, Natalino", di Enzo Giannelli. pagg. 1244-1248.
[https://web.archive.org/web/20110122032359/http://www.edizionisabinae.com/EDIZIONI_SABINAE/NATALINOOTTO.html] "Vendo Ritmo, Natalino Otto" di S. Codognotto Sandon (Edizioni Sabinae, 2011) - Cofanetto: 1 libro+2&nbsp;cd+1dvd
* [https://web.archive.org/web/20170516154845/http://natalinootto.it/ Sito web ufficiale dedicato a Natalino Otto], gestito dalla figlia Silvia (tramite la sua agenzia ''Company of Arts / The Dreambuster''), con file audio e video (attualmente disattivato)
* [https://web.archive.org/web/20170516154845/http://natalinootto.it/ Sito web ufficiale dedicato a Natalino Otto], gestito dalla figlia Silvia (tramite la sua agenzia ''Company of Arts / The Dreambuster''), con file audio e video (attualmente disattivato)
* {{cita web | 1 = http://www.presenza.com/gm/swingita/natalino_otto.html | 2 = Piccola galleria dello swing italiano | accesso = 6 maggio 2004 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20040506173627/http://www.presenza.com/gm/swingita/natalino_otto.html | dataarchivio = 6 maggio 2004 | urlmorto = }}
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* [https://web.archive.org/web/20040317133035/http://www.radio.rai.it/radioscrigno/trasmettiamo/trasmettiamo_lancio.cfm?Q_IDSCHEDA=110 Natalino Otto, un cantante dimenticato] con file audio
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* {{cita web | 1 = http://www.a-c-c-o.it | 2 = Associazione Cogoleto Otto (A.C.C.O) dedicata a Natalino Otto | accesso = 13 giugno 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20161010195005/http://www.a-c-c-o.it/ | dataarchivio = 10 ottobre 2016 | urlmorto = }}
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* {{Collegamenti esterni}}


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Versione delle 05:29, 17 dic 2021

Natalino Otto
Natalino Otto nel 1943
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereMusica leggera
Swing
Jazz
Periodo di attività musicale1940 – 1966
EtichettaFonit, Telerecord, ARC
Album pubblicati14
Studio14
Sito ufficiale

Natalino Otto, pseudonimo di Natale Codognotto (Cogoleto, 24 dicembre 1912Milano, 4 ottobre 1969), è stato un cantante, batterista e produttore discografico italiano, iniziatore del genere swing in Italia.

Biografia

Primi anni

Iniziò a lavorare come sarto. Giovanissimo, prese lezioni di musica e suonò come batterista con gruppi musicali di Genova. A sedici anni si imbarcò sul transatlantico Conte di Savoia come batterista di bordo: qui assunse il nome d’arte di Natalino Otto e cantava i ritornelli con un megafono.

Nel 1935 a New York conobbe Gene Krupa (che gli aveva procurato una scrittura presso un'emittente radiofonica italo-americana) e strinse amicizia con Joe Venuti, che gli propose di trasferirsi in America, ma Natalino, dopo aver attraversato l'Atlantico per 38 volte, il 18 novembre 1935 sbarcò definitivamente a Genova.[1]

Il definitivo rientro in Italia

Dall'America, oltre all'esperienza di aver ascoltato e suonato la musica d'oltreoceano, i nuovi generi musicali jazz e swing, aveva portato dischi, spartiti e un microfono che sostituirà il vecchio megafono.

Rientrato in Italia, si unì all'Orchestra da ballo del violinista Franco Grassi; in seguito si trasferì a Roma, dove si esibì con l'Orchestra di Armando Fragna e, quando quest'ultimo arrivò alla radio, Natalino andò a Milano. Qui lavorò col sassofonista Pierotti e, nel 1937, incontrò Gorni Kramer con il quale, a partire dall'estate di quell'anno a Viareggio, cominciò quello che sarebbe stato un lungo sodalizio, proponendo un repertorio di musiche jazz.

A causa della proposta di un repertorio innovativo, fortemente ispirato alla musica americana del periodo, si dovette scontrare con la realtà italiana, dove ogni influenza esterofila era vietata. Fu costretto a cambiare i titoli di alcune canzoni: Saint Louis Blues fu tradotto letteralmente in Le tristezze di San Luigi (o di St. Louis, secondo le versioni), Mister Paganini divenne Maestro Paganini. L'EIAR, l'ente radiofonico di stato, non trasmetteva i suoi pezzi, definiti "barbara antimusica negra".

Escluso dalla radio, il cantante ligure si dedicò alle molte incisioni discografiche e ai molti spettacoli teatrali, sempre in stretta collaborazione con l'orchestra del maestro Gorni Kramer. In poco tempo riuscì a conquistare il pubblico attraverso i suoi dischi: caso raro, se non unico per l'epoca, di un cantante arrivato al successo senza passare per la radio. I suoi pezzi swing facevano ballare gli italiani e gli meritarono il titolo di "Re del ritmo". Otto si inserì nel filone musicale inaugurato in Italia dall'etichetta Fonit che, in barba alle disposizioni del regime fascista, tentava di importare musica d'oltreoceano "proibita" e di riproporla anche in versione italianizzata.[2]

Nel 1938, insieme a Kramer, arrivò all'EIAR, ma i due poco dopo vennero allontanati dalla radio; partirono dunque per delle tournée all'estero. Al rientro in Italia, vennero loro sequestrati i passaporti. Nonostante alcuni cantanti dallo stile esotico (Alberto Rabagliati, il Quartetto Cetra e Ernesto Bonino) fossero riusciti a entrare nelle simpatie della radio di stato, Natalino Otto continuò a subire l'ostracismo; tuttavia i suoi dischi andavano a ruba.[3] Negli anni '40 lavorò nel cinema, con ruoli di cantante in alcuni film. Fu il protagonista di Tutta la città canta diretto da Riccardo Freda nel 1943, partecipò anche ai film La casa senza tempo e Carosello del varietà. Nel 1944 pubblicò il suo primo brano di grande successo Perduto amore (in cerca di te).

Dopo la fine della guerra e con l'avvento della democrazia, finalmente Natalino si poté godere il successo; tuttavia i suoi rapporti con la Rai rimasero occasionali.

Festival di Sanremo

Flo Sandon's e Natalino Otto con la loro figlia Silvia nel 1956

Negli anni cinquanta, con la nascita del Festival di Sanremo, si aprì una nuova stagione nella musica italiana. Natalino nel 1953 venne invitato a Sanremo per sostituire Teddy Reno, che però andò in scena febbricitante, per cui l'occasione fu rimandata all'anno successivo.

Natalino Otto partecipò a cinque edizioni del Festival di Sanremo. Nel 1954 si piazzò al quarto posto con Notturno. Il suo miglior piazzamento fu il terzo posto nel 1955 con il brano Canto nella valle. Il 2 giugno 1955 sposò la cantante Flo Sandon's e i due vennero scritturati assieme dalla Rai. Nel 1957 ritornò al Festival di Sanremo, prese parte al Festival di Venezia e alla trasmissione radiofonica Voci e volti della fortuna. Negli anni successivi tornò nuovamente al Festival di Sanremo, ma ben presto rimarrà al di fuori della manifestazione, incidendo comunque dischi di successo. Nel 1950 fondò la casa discografica Bolero, la prima ad accettare canzoni di Fred Buscaglione.

Gli anni sessanta e la morte

Nel 1960 prese parte, insieme a Flo Sandon's, a una serie di sketch della rubrica pubblicitaria televisiva Carosello, che pubblicizzava il sapone della Lico-Phar.[4]

Nello stesso anno affiancò all'attività di cantante, oltre a quella già esistente dal 1950 di editore musicale, quella di produttore discografico, fondando l'etichetta Telerecord[5] e dedicandosi anche all'organizzazione di spettacoli e alla ricerca di materiale musicale dimenticato; ripubblicò inoltre con la sua casa discografica nuovi arrangiamenti delle sue vecchie canzoni, reincise con i Gentlemen, che diventarono il suo complesso formato da Pupo De Luca alla batteria, Paolo Salonia oppure Giorgio Azzolini al basso, Franco Cerri oppure Alberto Pizzigoni alla chitarra, Enrico Intra al piano, Giancarlo Barigozzi al flauto e Glauco Masetti al sax.

Morì nell'ottobre 1969 all'età di 56 anni, stroncato da un secondo attacco cardiaco dopo essere stato colpito da infarto una settimana prima.[6]

Un repertorio di oltre duemila brani

«Professore per favore
mi vuol dir se è nato prima
l'uovo o la gallina?"
Che figura, il professore non lo sa»

Natalino Otto fu un cantante molto prolifico. Arrivò a incidere oltre duemila canzoni. Tra quelle di maggior successo, Biriei, il suo brano di esordio, In cerca di te (perduto amor), Ho un sassolino nella scarpa, Mamma voglio anch'io la fidanzata (il cui ritornello è stato campionato nel brano rap degli Articolo 31 La fidanzata), Birimbo birambo, Mister Paganini, Polvere di stelle (di cui incise anche una seconda versione nel 1960), Op op trotta cavallino, Natalino studia canto, Lungo il viale, La classe degli asini, No Jazz, Fidanzatina, Laura (ottima versione con i Gentlemen sempre nel 1960) e, quale tributo in lingua genovese (come autori la coppia Reverberi - Calabrese) ricordiamo Baexinna del 1965.

Omaggi

Il pianista Italo Salizzato ha inciso nel 1983 per le edizioni Gustavo Gori la sua composizione intitolata A spasso con Natalino Otto, a lui dedicata.

Nel 2007 il cantautore romano Pierluigi "Piji" Siciliani gli ha dedicato il brano L'Ottovolante, che ha vinto l'edizione 2007 del Premio L'Isola che non c'era e il IX Premio Un giorno insieme - Augusto Daolio - Città di Sulmona.

Nel 2011 la figlia Silvia ha raccolto i taccuini e le memorie del padre Natalino in un libro dal titolo Vendo ritmo - Natalino Otto 40+1 anni dopo (Edizioni Sabinae, 2011), in vendita con due CD, 50 brani rimasterizzati (di cui 5 dedicati a Flo Sandon's quale mini-tributo musicale) e un DVD strutturato come se fosse un docufilm sulla vita dell'artista.

Discografia

Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Natalino Otto.

Filmografia parziale

Note

  1. ^ Enzo Giannelli, Natalino Otto, Il Discobolo leggi on line
  2. ^ Roberto Leydi, Canzoni italiane, Fabbri Editori, 1994, Vol. II, pag. 205-216
  3. ^ E. Giannelli, cit.
  4. ^ Marco Giusti, Il grande libro di Carosello, II edizione, Sperling e Kupfer, ISBN 88-200-2080-7, p. 331
  5. ^ Andrea Pedrinelli, Natalino Otto, pioniere dello swing, su avvenire.it, 10 luglio 2016.
  6. ^ Morto a 57 anni Natalino Otto il primo cantante ritmico italiano, su archiviolastampa.it, 5 ottobre 1969.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN87116779 · ISNI (EN0000 0000 5994 7654 · Europeana agent/base/151558 · LCCN (ENno2012113687 · GND (DE1019296771 · BNE (ESXX1343687 (data) · BNF (FRcb138354644 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2012113687