Orazio Riminaldi: differenze tra le versioni

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Nel 1627 ritornò a [[Pisa]], cambiando stile pittorico negli ultimi anni di vita. Dipinse ''Il Martirio di santa Cecilia'' presso [[Palazzo Pitti]], e una copia si trova nella [[chiesa di Santa Caterina (Pisa)|chiesa di Santa Caterina a Pisa]]. Ha dipinto inoltre ''Amore Vincitore'' (1624), ''Sansone che stermina i [[Filistei]]'' (1626) e l<nowiki>'</nowiki>''Assunzione della Vergine'' (completata dopo la sua morte dal fratello [[Girolamo Riminaldi|Girolamo]]) per la cupola della [[cattedrale di Pisa]]. Morì di peste nel [[1630]] e fu sepolto nella [[chiesa di Santa Cecilia (Pisa)|chiesa di Santa Cecilia]].
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[[File:riminaldiorazio.jpg|left|thumb|Martirio di [[Santa Caterina d'Alessandria]], [[Museo diocesano e cripta di San Rufino]] di [[Assisi]].]]


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 18:55, 3 set 2020

Amore Vincitore, 1624, Galleria Palatina, Palazzo Pitti, Firenze.

Orazio Riminaldi (Pisa, 5 settembre 1593Pisa, 10 dicembre 1630) è stato un pittore italiano del periodo Barocco.

Biografia

Riminaldi si formò nell'ambiente manierista toscano. Fu allievo del pittore Ranieri Alberghetti, poi del pittore Aurelio Lomi, ed infine di Orazio Gentileschi.

Nel secondo decennio del Seicento si trasferì a Roma dove realizzò dipinti in stile caravaggesco. Grazie all'appoggio della potente famiglia romana dei Crescenzi ottenne varie commissioni per chiese romane.

Davide assorto dopo aver reciso il capo del gigante Golia, (1611-1615) Collezione Privata.

Nel 1627 ritornò a Pisa, cambiando stile pittorico negli ultimi anni di vita. Dipinse Il Martirio di santa Cecilia presso Palazzo Pitti, e una copia si trova nella chiesa di Santa Caterina a Pisa. Ha dipinto inoltre Amore Vincitore (1624), Sansone che stermina i Filistei (1626) e l'Assunzione della Vergine (completata dopo la sua morte dal fratello Girolamo) per la cupola della cattedrale di Pisa. Morì di peste nel 1630 e fu sepolto nella chiesa di Santa Cecilia.

Bibliografia

  • Jane Turner (a cura di), The Dictionary of Art. 26, pp. 396-397. New York, Grove, 1996. ISBN 1-884446-00-0

Altri progetti

Collegamenti esterni

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