Paolo Finoglio
Paolo Domenico[1] Finoglio, o Finoglia (Orta di Atella o Napoli, intorno al 1590 – Conversano, 1645), è stato un pittore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Data e luogo di nascita non sono noti con certezza. L'ipotesi che sia nato a Orta d'Atella nel 1590 è stata avanzata solo nel XVIII secolo da Bernardo De Dominici[2], il quale cita anche il secondo nome "Domenico" che non trova tuttavia alcun riscontro documentario. Si firmava Neapolitanus e probabilmente fece l'apprendistato a Napoli presso il pittore tardo-manierista Ippolito Borghese. L'influenza di questi non fu però forte come quella del Caravaggio, da lui molto ammirato. L'unica opera attribuibile al Finoglio risalente al periodo della sua formazione è la tela Sant'Andrea Avellino in gloria, conservata nella Basilica di San Paolo Maggiore di Napoli, probabilmente realizzata dal pittore insieme al Borghese. Ci sono evidenze che il Finoglio abbia alternato l'attività di pittore a quella di mercante d'arte e tessuti, mai venuta meno durante tutta la sua vita.
Intorno al 1610 è attestata la sua presenza a Lecce, dove probabilmente ebbe una sua bottega e alcuni seguaci: in quel periodo la Terra d'Otranto stava pian piano abbandonando la moda manierista in favore del caravaggismo; l'arte del Finoglio, che le riassumeva entrambe, riscosse pertanto un buon successo in questo momento di transizione. Nella città salentina il Finoglio si sposò con una nobildonna, Rosa (o Teresa) Lolli, e qui nacquero i suoi due figli Beatrice e Giuseppe (o Giovanni). A Lecce sono conservate molte sue tele, tra cui quattro Storie di Abramo nella chiesa di San Giovanni Battista al Rosario; una di esse, la scena del Sacrificio di Isacco, è autografa e datata a un anno successivo al 1610, cosa che la rende la più risalente tra quelle sicuramente attribuibili alla sua mano. Altre sue opere leccesi sono una Sacra Famiglia con san Giovanni Battista e orante e un Trionfo di sant'Orsola, entrambe provenienti da altre chiese della città e oggi conservate nel Museo Diocesano[3]. Molte altre sue tele sono conservate a Ugento, Capurso, Tricase e Alessano, ma alcune di esse datano al periodo successivo: il Finoglio mantenne i contatti col Salento anche una volta tornato a Napoli e quando in seguito si stabilì a Conversano.
Negli anni precedenti al 1626 Finoglio fece ritorno a Napoli. La sua produzione ascrivibile a quel periodo si riassume nelle dieci lunette raffiguranti i fondatori degli ordini religiosi nella Sala Capitolare (1620-1626) della Certosa di San Martino a Napoli, che mostrano un sapiente amalgama di tardo-manierismo e stile caravaggesco. La Circoncisione (del 1626), sempre nella Sala Capitolare, rivela la forte influenza di Battistello Caracciolo, come pure il primo importante ciclo di affreschi del Finoglio, la decorazione della cappella di San Martino nella stessa Certosa (databile a patire dal 1630), con scene della vita del santo, che facevano da accompagnamento all'altare di San Gennaro del Caracciolo nel medesimo edificio. L'influenza di Caracciolo resta anche in opere successive, come ad esempio il San Pietro che consacra vescovo San Celso (ca. 1635) presso la Cattedrale di Pozzuoli.
La preziosa resa dei dettagli di gusto tardo-manierista, combinata con gli effetti di luce caravaggeschi sono visibili anche nelle varie versioni dell'Immacolata Concezione (1629-30), conservate nella Basilica di San Lorenzo Maggiore, ad Airola presso la chiesa dell'Annunziata, e a Montesarchio presso San Francesco. Simili suggestioni sono riscontrabili nel dipinto della Vergine con i santi Margherita, Bernardo e Antonio da Padova e angeli musicanti (1634) per la chiesa dei Santi Bernardo e Margherita a Fonseca a Napoli (oggi conservata nel Museo civico di Castel Nuovo). In questi anni Finoglio realizzò alcune tele di grandi dimensioni con scene dell'Antico Testamento e mitologiche, destinate al Palazzo del Buon Ritiro di Madrid: per questo incarico, impartitogli dal Conte Olivares, Finoglio collaborò con importanti personalità artistiche di stanza a Napoli, tra cui Artemisia Gentileschi e Massimo Stanzione. Delle tele da lui realizzate ne è sopravvissuta solo una, un Trionfo di Bacco oggi conservato al Museo del Prado.
Intorno al 1635 il Finoglio si stabilì a Conversano presso la corte di Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona (detto il Guercio delle Puglie), la cui politica era fortemente improntata al mecenatismo: nella Contea il pittore riscosse particolare successo, stringendo favorevoli rapporti col clero e il notabilato locale; importanti tele di sua mano sono conservate in tutta la Puglia, principalmente nella stessa Conversano e a Monopoli. A Conversano il Finoglio tenne a bottega artisti del calibro di Cesare Fracanzano e Carlo Rosa. Per gli Acquaviva d'Aragona affrescò la camera nuziale del Castello di Conversano, e soprattutto realizzò il famoso ciclo delle Scene della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso. Si tratta del ciclo più importante del Seicento italiano dedicato al famoso poema di Tasso, nel quale si mettono in primo piano i protagonisti della riconquista di Gerusalemme, i loro duelli, i loro amori. Sempre a Conversano, nella chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano, cinque dei sei altari che arricchiscono le navate sono sormontati da tele di Paolo Finoglio; di dubbia paternità sono invece gli affreschi sulla volta, probabilmente realizzati da apprendisti su suoi cartoni, in seguito alla sua improvvisa morte avvenuta tra settembre e dicembre 1645. La sua ultima tela autografa, risalente allo stesso anno, è la pala dell'altare maggiore del Monastero di san Benedetto, raffigurante San Benedetto e San Biagio.
Il ciclo di Conversano sulla Gerusalemme liberata
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Supplizio di Olindo e Sofronia
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Clorinda si scontra con Tancredi
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Duello tra Raimondo di Tolosa ed Argante
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Tancredi dà il battesimo a Clorinda
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Rinaldo e Armida nel giardino incantato
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Carlo e Ubaldo richiamano Rinaldo ai propri doveri (o Rinaldo e lo scudo del mago di Ascalona)
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Armida cerca di trattenere Rinaldo
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Rinaldo abbandona l'Isola Incantata
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Erminia ritrova Tancredi ferito
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Rinaldo fa strage di nemici
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Sant'Andrea Avellino in gloria (1610 circa), Basilica di San Paolo Maggiore (con Ippolito Borghese)
- Storie di Abramo (1610-1615), Chiesa di San Giovanni Battista, Lecce
- San Giovanni Battista nel deserto (1610-1615), collezione privata
- I santi Andrea e Caterina d'Alessandria (1610-1615), Cattedrale di Ugento
- La Vergine consegna lo scapolare a san Simone Stock (1610-1615), Chiesa del Carmine
- Regina Virginum et martyrum e Regina martyrum et confessorum, (1615-1620), Chiesa del Gesù, Lecce
- Sacra Famiglia "del cucito" con san Giovanni Battista e orante (1615-1620), Lecce, Museo Diocesano
- Trionfo di sant'Orsola (1615-1620), Lecce, Museo Diocesano
- I santi Angelo e Giuseppe e I santi Giovanni Battista e Alberto (post 1620), Chiesa di San Giovanni Evangelista, Lecce
- Caino uccide Abele (1620 circa), episcopato, Castellaneta (attr.)
- Giuseppe e la moglie di Putifarre (1622-1623), Fogg Art Museum, Cambridge
- Circoncisione (1626), Certosa di San Martino, Napoli
- Annunciazione (1630), Museo di belle arti, Budapest
- La Vergine apocalittica coi santi Giovanni Evangelista, Antonio di Padova, Francesco e Tommaso d'Aquino (1630 circa), Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria, Tricase (già presso il santuario della Madonna Assunta di Marina Serra)
- Tobiolo e l'Arcangelo Raffaele (1630 circa), chiesa collegiata di San Salvatore (attr.)
- Il miracolo di Sant'Antonio da Padova (1631), Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, Conversano
- Il trionfo di Bacco (intorno al 1635), Museo del Prado, Madrid
- Autoritratto (intorno al 1635), Pinacoteca Civica del Castello di Conversano, Conversano
- Raimondo di Tolosa affronta in duello Argante (1640-1643), olio su tela, 255 x 287 cm, Pinacoteca Civica del Castello, Conversano
- Erminia ritrova Tancredi ferito (1640-1643), olio su tela, 260 x 300 cm, Pinacoteca Civica del Castello, Conversano
- Rinaldo fa strage di nemici (1640-1643), olio su tela, 260 x 300 cm, Pinacoteca Civica del Castello, Conversano
- Supplizio di Olindo e Sofronia (1640-1643), olio su tela, 260 x 300 cm, Pinacoteca Civica del Castello, Conversano
- Rinaldo e Armida nel giardino incantato (1640-1643), olio su tela, 255 x 308 cm, Pinacoteca Civica del Castello, Conversano
- Carlo e Ubaldo richiamano Rinaldo ai propri doveri (anche noto come Rinaldo e lo scudo del mago di Ascalona) (1640-1643), olio su tela, Pinacoteca Civica del Castello, Conversano
- Armida cerca di trattenere Rinaldo (1640-1643), olio su tela, Pinacoteca Civica del Castello, Conversano
- Rinaldo parte dall'isola incantata (1640-1643), olio su tela, Pinacoteca Civica del Castello, Conversano
- Tancredi si scontra con Clorinda (1640-1643), olio su tela, Pinacoteca Civica del Castello, Conversano
- Tancredi dà il battesimo a Clorinda (1640-1643), olio su tela, Pinacoteca Civica del Castello, Conversano
- Il martirio di San Gennaro, olio su tela, chiesa dei Santi Cosma e Damiano, Conversano
- San Domenico guarisce i ciechi, olio su tela, chiesa dei Santi Cosma e Damiano, Conversano
- Il battesimo dei Santi Cecilia e Valeriano, olio su tela, chiesa dei Santi Cosma e Damiano, Conversano
- Sant'Antonio scagiona il proprio padre dall'accusa di omicidio, olio su tela, chiesa dei Santi Cosma e Damiano, Conversano
- La Vergine incorona santa Rosalia da Palermo, olio su tela, chiesa dei Santi Cosma e Damiano, Conversano
- La messa di San Filippo Neri, Monastero di Santa Maria de Montserrat, Montserrat
- San Gaetano che adora Cristo risorto (1629-1630), olio su tela, cm 196 x 148 Pinacoteca metropolitana di Bari, Bari
- I santi Biagio e Benedetto (1640 ca.), Monastero di San Benedetto (Conversano)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ L'unica fonte che riporta il secondo nome Domenico è Vite de' pittori, scultori ed architetti napoletani di Bernardo De Dominici, ma non esiste alcun riscontro documentario.
- ^ In Vite de' pittori, scultori ed architetti napoletani
- ^ http://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-finoglio_(Dizionario-Biografico)/
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Finoglio e il suo tempo, Catalogo dell'esposizione tenutasi presso la Pinacoteca Civica di Conversano, Electa, 2000.
- Paolo Finoglio e il suo seguito, Catalogo dell'esposizione tenutasi presso la Pinacoteca Civica di Conversano, Congedo Editore, 2010.
- Terra d'ombra, romanzo di Mariano Rizzo ispirato alla biografia di Paolo Finoglio, edizioni di Pagina, 2020[1].
- (FR) Alain Fleisher, Alain Tapié et Fabrizio Vona, Paolo Finoglio: La Jérusalem délivrée, Catalogo dell'esposizione tenutasi al Palais des Beaux-Arts di Lilla, Editions Somogy, 2010.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Paolo Finoglio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Valentina Antonucci, FINOGLIO, Paolo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 48, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1997.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 97331998 · ISNI (EN) 0000 0000 8283 7226 · BAV 495/363235 · CERL cnp00568975 · Europeana agent/base/12469 · ULAN (EN) 500029119 · LCCN (EN) no00077289 · GND (DE) 122323211 · BNF (FR) cb16202540f (data) · J9U (EN, HE) 987007299388805171 |
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