Salvatore Pappalardo (cardinale)

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«Mentre a Roma si pensa sul da fare, la città di Sagunto viene espugnata dai nemici [..] e questa volta non è Sagunto, ma Palermo. Povera la nostra Palermo![1]»

Salvatore Pappalardo
cardinale di Santa Romana Chiesa
File:Con S.E.R. Card. Pappalardo.jpg
Il cardinale Pappalardo con Attilio Ruffini.
Semper inhaerere mandatis
 
Nato23 settembre 1918 a Villafranca Sicula
Ordinato presbitero12 aprile 1941 dall'arcivescovo Luigi Traglia (poi cardinale)
Consacrato arcivescovo16 gennaio 1966 dal cardinale Amleto Giovanni Cicognani
Creato cardinale5 marzo 1973 da papa Paolo VI
Deceduto10 dicembre 2006 a Palermo
 

Salvatore Pappalardo (Villafranca Sicula, 23 settembre 1918Palermo, 10 dicembre 2006) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.

Biografia

Compiuti gli studi liceali a Catania, viene ammesso al Pontificio seminario Romano dove frequenta i corsi di studio in Teologia e successivamente la Pontificia accademia ecclesiastica, conseguendo la laurea in Utroque Iure. Ordinato sacerdote a Roma il 12 aprile 1941, presta in seguito servizio presso la Segreteria di Stato svolgendo nel contempo l'attività di cappellano dell'Istituto De Merode dei Fratelli delle Scuole Cristiane a Piazza di Spagna.

Episcopato e servizio alla Santa Sede come nunzio apostolico

Nominato pro nunzio apostolico in Indonesia, viene consacrato arcivescovo titolare di Mileto il 16 gennaio 1966. Presta la sua opera nella diplomazia vaticana fino al 1969. Rientrato a Roma, viene nominato presidente della Pontificia accademia ecclesiastica.

Arcivescovo metropolita di Palermo

Il 17 ottobre 1970 viene nominato da papa Paolo VI arcivescovo di Palermo e dallo stesso Paolo VI creato cardinale nel concistoro del 5 marzo 1973. Il 4 aprile 1996 papa Giovanni Paolo II accoglie la rinuncia all'arcidiocesi palermitana per raggiunti limiti di età.

Pappalardo è stato presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana e ha partecipato ai Conclavi per l'elezione di papa Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Importante nella storia della Chiesa siciliana è stato il suo impegno contro la mafia: primo alto ministro della Chiesa a riconoscere esplicitamente l'esistenza della criminalità organizzata, ha fatto scalpore pronunciando durante l'omelia al funerale di Carlo Alberto Dalla Chiesa la frase riportata da Tito Livio dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur ("mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata"), duro atto d'accusa contro lo Stato nella stagione degli omicidi eccellenti.[2]

Ultimi anni

Ritratto del cardinale Pappalardo presso la cattedrale di Palermo.

Alla fine del suo mandato apostolico vive presso la comunità di Baida presso Palermo. Di lì veglierà ancora, come arcivescovo emerito, sulla città di Palermo.

Muore a Palermo, il 10 dicembre 2006. I funerali si svolsero nella basilica cattedrale di Palermo, presieduti dal delegato di papa Benedetto XVI, cardinale Angelo Sodano; alla solenne liturgia prese parte fra gli altri l'arcivescovo Paolo Romeo (che succederà sulla cattedra palermitana nove giorni dopo), nunzio apostolico in Italia, mentre l'omelia fu tenuta dall'arcivescovo di Palermo Salvatore De Giorgi. Il suo corpo è stato tumulato nella stessa cattedrale di Palermo, nella cappella di Santa Cristina, come egli stesso aveva chiesto poco prima di morire. Ogni giorno la sua tomba è meta del pellegrinaggio di numerosi fedeli, amici, giovani.

Nel 1971 venne investito dal Gran Maestro dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme cardinale Eugène Tisserant del titolo di Cavaliere di Gran Croce e nominato gran priore della Luogotenenza per l'Italia Sicilia (Locumtenentia pro Italia Sicilia) del medesimo ordine cavalleresco.

Secondo alcune indiscrezioni il presidente Pertini avrebbe anche chiesto un parere al presidente del Senato Francesco Cossiga (docente di diritto costituzionale) riguardo alla possibilità di nominare Pappalardo senatore a vita.[3] Queste consultazioni furono tuttavia interrotte dal veto della Segreteria di Stato vaticana, a seguito del quale Pertini optò per la concessione della più alta onorificenza civile della Repubblica Italiana, ovvero il titolo di Cavaliere di gran croce OMRI per meriti contro la criminalità organizzata.

Genealogia episcopale

Lo stesso argomento in dettaglio: Genealogia episcopale.

Onorificenze

Gran Priore per l'Italia - Sicilia e Cavaliere di gran croce dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

Predecessore Arcivescovo titolare di Mileto Successore
Eduardo Tonna 7 dicembre 1965 - 17 ottobre 1970 sede vacante
Predecessore Pro-nunzio apostolico in Indonesia Successore
Ottavio De Liva 7 dicembre 1965 - 1969 Joseph Mees
Predecessore Presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica Successore
Gino Paro 1969 - 17 ottobre 1970 Felice Pirozzi
Predecessore Arcivescovo di Palermo Successore
Francesco Carpino 17 ottobre 1970 - 4 aprile 1996 Salvatore De Giorgi
Predecessore Cardinale presbitero di Santa Maria Odigitria dei Siciliani Successore
- 5 marzo 1973 - 10 dicembre 2006
Titolo presbiterale "pro illa vice"
Paolo Romeo
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