Prunus armeniaca
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Prunus armeniaca | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Rosales |
Famiglia | Rosaceae |
Genere | Prunus |
Specie | P. armeniaca |
Nomenclatura binomiale | |
Prunus armeniaca L. | |
Sinonimi | |
armeniaca vulgaris | |
Nomi comuni | |
albicocco |
L'albicocco (Prunus armeniaca L.) è un albero appartenente alla famiglia delle Rosacee[1].
Albero da frutto, noto anche come armellino nei dialetti veneti in seguito agli scambi con l'Oriente, fu creduto da Linneo originario dell'Armenia[2] - da qui deriva l'epiteto specifico "armeniaca" - ma la pianta era originaria della Cina. Venne importato in Europa dal romano Lucullo.
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
È una pianta latifoglia e caducifoglia di media grandezza, alta dai 5 ai 7 metri, con alcune eccezioni di 8.5 metri. Tuttavia, le piante coltivate raramente raggiungono i 3 metri, al fine di facilitare le operazioni di raccolta. Le foglie sono cuoriformi con il margine doppiamente seghettato. I fiori sono dotati di calice e corolla pentameri, sono bianco-rosei, unici o appaiati. La fioritura avviene, come in tutti i Prunus, prima della fogliazione. I frutti sono delle drupe vellutate di colore giallo scuro-arancioni, con tendenza al rosso sbiadito nei frutti più maturi. Come per tutte le piante da frutto, questi ultimi sono verdi, duri e difficili da staccare dall'albero in condizioni di scarsa o nulla maturazione della drupa.
Avversità[modifica | modifica wikitesto]
Tra i funghi patogeni che colpiscono l'albicocco rivestono la maggiore importanza il corineo, la moniliosi, l'oidio (Podosphaera oxyacanthae), il mal del piombo parassitario, il fusicocco e i marciumi radicali da Armillaria mellea e Rosellinia necatrix.
Tra gli insetti, i più importanti sono la mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata), la tignola orientale (Cydia molesta), l'anarsia (Anarsia liniatella), il rodilegno rosso (Cossus cossus), la cocciniglia bianca (Diaspis pentagona) e l'aspidioto (Quadraspidiotus perniciosus).
Tra i batteri ricordiamo il tumore batterico (Agrobacterium tumefaciens, polifago), la scabbia (Pseudomonas syringae pv. Syringae) ed il cancro batterico delle drupacee (Xantomonas campestris).
Danni ingenti alle coltivazioni di albicocchi sono provocati dal virus della Sharka (Plum Pox Virus).
Produzione[modifica | modifica wikitesto]
I maggiori produttori di albicocco nel 2018[3] | |
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Paese | Produzione (tonnellate) |
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750.000 |
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493.842 |
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342.479 |
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242.243 |
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229.020 |
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176.289 |
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128.382 |
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114.785 |
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112.400 |
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111.670 |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Prunus armeniaca, in The Plant List. URL consultato il 24 maggio 2016.
- ^ In realtà già Dioscoride (I, 160) chiamava ἀρμενιακός il frutto dell'albicocco
- ^ (EN) Food and Agriculture Organization of The United Nations, FAOSTAT, su fao.org. URL consultato il 7 agosto 2020.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Prunus armeniaca, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | GND (DE) 4262466-6 · NDL (EN, JA) 00560286 |
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