Palazzo della Farnesina
Palazzo della Farnesina Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | Lazio |
Località | Roma |
Indirizzo | piazzale della Farnesina, 1 |
Coordinate | 41°56′12.66″N 12°27′30.33″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1937-59 |
Inaugurazione | 1959 |
Uso | Sede del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale |
Piani | 9 |
Realizzazione | |
Architetto | Enrico Del Debbio Arnaldo Foschini Vittorio Ballio Morpurgo |
Proprietario | Italia |
Committente | Partito Nazionale Fascista |
Il palazzo della Farnesina, spesso chiamato semplicemente Farnesina, è un edificio della pubblica amministrazione sede del Ministero degli affari esteri della Repubblica Italiana. Si trova tra Monte Mario e il Tevere nella zona del Foro Italico a Roma. Il termine "Farnesina" è spesso usato come metonimia per indicare il ministero ivi situato.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome "Farnesina" deriva dal fatto che questo palazzo sorge su un'area appartenuta a uno dei più famosi papi, Paolo III, al secolo Alessandro Farnese: per distinguerla dai cosiddetti Orti Farnesiani, sul Palatino, e dalla villa Farnesina, alla Lungara, l'area era conosciuta con il nome "la Farnesina".[1]
L'edificio
[modifica | modifica wikitesto]Originariamente concepito per essere il nuovo Palazzo del Littorio (o Casa Littoria), sede del Partito Nazionale Fascista, e destinato a sorgere su Via dell'Impero (l'attuale Via dei Fori Imperiali), il bando originario del 1933 fu oggetto di numerose critiche da parte delle riviste specializzate dell'epoca, contrarie all'idea di una opera architettonica in stile moderno a ridosso del Colosseo, e nel 1937 il sito definitivo per la costruzione fu individuato all'estremità nord del Foro Mussolini (l'attuale Foro Italico).[2] Nello stesso anno venne annunciato come progetto vincitore quello dagli architetti Enrico Del Debbio, Arnaldo Foschini e Vittorio Ballio Morpurgo, e i lavori ebbero inizio nello stesso anno. Nel 1940 il palazzo cambiò destinazione d'uso e destinato ad accogliere la futura sede del Ministero degli affari esteri, che in quel momento aveva sede a Palazzo Chigi. I lavori furono interrotti per eventi bellici nel 1943, quando l'edificio era strutturalmente completato, anche nel rivestimento esterno, e ripresero nel dopoguerra (1946).
Il palazzo rispecchia i canoni del monumentalismo o neoclassicismo semplificato, con le sue geometrie razionali e con richiami neoclassici, dalla simmetria al bianco marmoreo del travertino. La facciata in travertino è resa vibrante da un visibile disegno del rivestimento e delle aperture disuguali nei vari livelli. Con più di 1 300 stanze e 9 piani, e dimensioni imponenti (169 metri di larghezza, 51 metri di altezza e 132 metri di profondità), la Farnesina da sola copre una superficie di 120 000 m² e un volume costruito di 720 000 m³ ed è, insieme con la reggia di Caserta, uno degli edifici più voluminosi presenti in Italia. Nelle 1 300 stanze dell’edificio si insediano ben 7 000 persone, sono 6,5 km di corridoi, 7 sale di esposizione d’arte, 20 sale riunioni e una sala conferenze internazionali.
Nel 1959 il palazzo della Farnesina fu ultimato dagli stessi architetti, con lievi variazioni rispetto al progetto originario, e divenne la sede del Ministero degli affari esteri, sino ad allora disperso in tredici sedi distaccate.
Archivio storico diplomatico
[modifica | modifica wikitesto]Presso l'archivio storico diplomatico è conservata e inventariata la documentazione storico diplomatica prodotta dagli uffici centrali del ministero e dalle rappresentanze diplomatiche e consolari all'estero. Sono inoltre conservati gli originali degli atti internazionali.[3]
La raccolta d'arte
[modifica | modifica wikitesto]La raccolta[4] percorre la storia dell'arte italiana del XX secolo e comprende importanti opere di Alighiero Boetti, Salvatore Garau, Michelangelo Pistoletto, Umberto Boccioni, Fortunato Depero, Mario Sironi, Giorgio de Chirico, Carlo Carrà, Giuseppe Capogrossi, Alberto Burri, Carla Accardi, Piero Dorazio, Giacomo Balla, Emilio Vedova, Renato Guttuso, Fabrizio Plessi, Jannis Kounellis, Sandro Chia, Mimmo Paladino.
Nel 1999 la Direzione generale per la promozione e la cooperazione culturale del MAE ha avviato l'iniziativa di esporre al palazzo della Farnesina un complesso di opere[5] rappresentative dell'arte italiana del XX secolo. La Collezione Farnesina[6] ripercorre la storia dell'arte del Novecento italiano attraverso le correnti dell'Art Nouveau, del futurismo, della metafisica, dell'astrattismo, dell'arte povera, della transavanguardia e della nuova scuola romana.[7]
Nel 2008 la raccolta d'arte italiana della Farnesina è stata ampliata, istituendo una nuova collezione che raccoglie le opere delle ultime generazioni di artisti italiani. La nuova Collezione Farnesina Experimenta[8] è stata inaugurata il 5 luglio 2008, nell'ambito di Farnesina Porte Aperte.[9]
Il 13 marzo 2009 è stata annunciata la nascita di una terza collezione, la Collezione Farnesina Design.[10][11]
Fuori dal palazzo della Farnesina si trova un'opera chiamata Sfera grande di Arnaldo Pomodoro; l'opera era stata concepita per l'Expo di Montréal del 1967 e poi fu ubicata davanti al palazzo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Villa Farnesina | Accademia Dei Lincei, su www.lincei.it. URL consultato il 30 marzo 2025.
- ^ https://italiana.esteri.it/italiana/il-palazzo-della-farnesina/
- ^ Documentazione Storico Diplomatica - Archivio Storico Diplomatico Archiviato il 29 aprile 2018 in Internet Archive. sul sito del Ministero degli Affari Esteri
- ^ Gli Artisti della Collezione Farnesina sul sito del MAE
- ^ La collezione Farnesina di arte contemporanea, su Ministero degli Affari Esteri. URL consultato il 19 novembre 2018.
- ^ Maurizio Calvesi e Lorenzo Canova, Collezione Farnesina, Siena, Cambi Editore, 2007, ISBN 978-88-88482-72-9.
- ^ Maurizio Calvesi e Lorenzo Canova, Cento anni di arte italiana alla Farnesina, Pubblicazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 2006.
- ^ Maurizio Calvesi, Lorenzo Canova, Marisa Vescovo e Marco Meneguzzo, Collezione Farnesina Experimenta, Roma, Gangemi Editore, 2008, ISBN 88-492-1486-3.
- ^ Farnesina Experimenta: artisti italiani emergenti, su Ministero degli Affari Esteri, 26 giugno 2008. URL consultato il 26 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2009).
- ^ Letizia Guadagno, Presentata la Collezione Farnesina Design, su Italian Network, 13 marzo 2009.
- ^ Simona Martini, Le eccellenze del Made in Italy esposte nella Collezione Farnesina Design, su ifatti.com, 12 marzo 2009. URL consultato il 2 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2011).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Maurizio Calvesi, Paolo Portoghesi, Artisti italiani del XX secolo alla Farnesina, Roma, Edizioni dell'elefante, 2001, SBN RMS0145074.
- Giorgio Ciucci, Gli architetti e il fascismo. Architettura e città 1922-1944, Torino, Giulio Einaudi Editore, 2002. ISBN 88-06-16310-8.
- Gigliola Del Debbio, Roberto Luciani e Maria Luisa Neri, Il Palazzo della Farnesina al Foro Italico, Roma, Palombi, 2008.
- Davide Lacagnina, a cura di, Alle origini dell'Unione Europea. Architettura e arte italiana per il Palazzo della Farnesina, catalogo della mostra (Stoccolma, Istituto italiano di cultura, 2014; Berlino, Ambasciata d'Italia, 2014; Skopje, Galleria Nazionale "Chifte Hamam", 2014-2015), Silvana editoriale, Cinisello Balsamo 2014.
- Davide Lacagnina, La Farnesina. Il palazzo, gli artisti, le opere, De Luca, Roma 2019.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale
- Enrico Del Debbio
- Collezione Farnesina
- Biblioteca del Ministero degli affari esteri
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su palazzo della Farnesina
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Alberto Angela, Passaggio a Nord Ovest: La Farnesina, Rai 1, 26 agosto 2017, a 01 min 44 s. URL consultato il 6 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2019).
- http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/ArchivioMultimedia/Audiovisivi/Eventi/Farnesina_Porte_Aperte.htm[collegamento interrotto] URL consultato il 15 ottobre 2013.
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